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Featured Replies

Inviato
4 minuti fa, 3volumi3 scrive:

 

Diciamo che quello base era un allestimento "punitivo": tra interni desolanti, massicci paraurti non in tinta, frecce anteriori arancione-pugno-in-un-occhio, coprimozzi modello reparto autoacessori Lidl, faceva di tutto per far sentire l'acquirente a disagio per non aver sganciato quei centomila in più :D

 

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Ci fu per un periodo anche la linea YORK che la arricchiva, al pari della DGT, di qualche accessorio ed adesivo sulla fiancata...il value for money di allora...

 

FIAT TIPO YORK/ KIT ADESIVI LATERALI/ LATERAL STICKERS SET | eBay

Modificato da Insidek

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Inviato
  • Autore
  • Questo messaggio è molto popolare

spetta spetta chiariamo una cosa:

fino agli anni 90 l'allestimento delle auto era una cosa molto seria.

Più che l'allestimento, le differenze tra allestimenti.

Non c'erano in ballo le 100.000 lire, molte volte si trattava di un paio di milioni e le famiglie operaie che facevano i conti della serva ci pensavano su bene prima di spendere.

In fondo il concetto era semplice. L'auto è quella, con le sue dimensioni, doti dinamiche, consumi, linea ecc. Spettava a te spendere in più per averla più rifinita.

Le differenze tra le versioni base e le top erano abissali talvolta.

Intanto un tempo gli allestimenti erano generalmente 2 appunto base e super, fu proprio la punto 93 (in casa Fiat) ad ampliare la scelta con allestimenti intermedi tra la base e la Top.

Gli allestimenti determinavano proprio le classi sociali, almeno qui a Torino.

C'era una netta differenza tra chi acquistava una Regata 70 e chi acquistava la 70s. il primo generalmente era un'operaio il secondo un'impiegato.

Acquistare una Regata base voleva dire acquistare una grossa seg. C, una Regata Super voleva dire acquistare una seg. D. (percettivamente)

Le differenze non si limitavano solamente alla quantità di accessori ma anche proprio alle rifiniture. la Regata 70s per esempio montava gruppi ottici con filetti cromati, e quelli posteriori differenti (ma non avevano un plus rispetto alla base, semplicemente erano differenti), si voleva evidenziare la differenza, la mancanza delle coppe nelle ruote, o come la Tipo che montava gli indicatori arancio. Non penso che alla Fiat cambiasse il costo di costruzione degli indicatori arancio o trasparenti, anzi credo che gli arancio costassero di più per l'aggiunta di pigmento in mescola. Però occorreva differenziare per un fattore di percezione sociale.

Le differenze interne erano quasi abissali. Fin nelle più piccole caxxate come le tasche portalibri nelle porte. Nella Super erano in plastica rigida che comprendeva anche la cassa audio, nella base erano in Sky pronte a sfondarsi al primo tuttocittà che vi si inseriva.

Poi a fine carriera, si guardavano gli scaffali e tutta la roba avanzata delle versioni Top lo si montava sulla base spacciandolo come allestimento speciale.

 

 

 

 

www.idecore.it

www.madeineighties.it

Inviato
23 minuti fa, Insidek scrive:

Ci fu per un periodo anche la linea YORK che la arricchiva, al pari della DGT, di qualche accessorio ed adesivo sulla fiancata...il value for money di allora...

All'apice invece c'era la Suite, che era veramente value for money (uno su tutti interni in pelle)
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(mi scuso per l'OT)

Inviato
  • Autore
3 minuti fa, 3volumi3 scrive:

All'apice invece c'era la Suite, che era veramente value for money (uno su tutti interni in pelle)
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(mi scuso per l'OT)

Che chissà per quale logica montava la strumentazione anal-ogica e non digitale.

www.idecore.it

www.madeineighties.it

Inviato
7 minuti fa, Tony ramirez scrive:

Le differenze tra le versioni base e le top erano abissali talvolta.

Penso che questa usanza, almeno in casa Fiat, sia tramontata con la Stilo, il primo modello del quale a colpo d'occhio era quasi impossibile capire l'allestimento. Mentre la precedente Bravo/Brava aveva per i modelli base degli imbarazzantissimi paraurti in plastica non verniciata (almeno ante restyling).

Inviato
54 minuti fa, AndreaB scrive:

 

La Punto 176 non aveva un maniglione in meno, ma due maniglioni diversi tra porta anteriore dx e sn....

probabilmente il maniglione più piccolo costava di meno di quello più grosso.

 

e comunque spostarono i comandi dei vetri e degli specchi sul tunnel e sul cruscotto e uniformarono porta dx assieme a porta sx a una manigliaccia con due buchi a vista con 2 tappini sul modello successivo

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Inviato
1 ora fa, Tony ramirez scrive:

Che chissà per quale logica montava la strumentazione anal-ogica e non digitale.

Dopo il mini restyling (parolone) del 1991 la strumentazione della DGT fu soppiantata per buona parte delle versioni da quella analogica dell'AGT (standard sull'intermedio S ed optional gratuito sulla SX), forse per problemi di affidabilità? O moda? Golf III ed Astra in effetti si presentarono quell'anno con strumentazioni molto tradizionali...

Inviato
3 ore fa, Insidek scrive:

OT L'ergonomia della 155 era da galera, vedasi radio, orologio digitale e specchi elettrici

Tutta la 155 era da galera

Inviato
12 ore fa, Insidek scrive:

Dopo il mini restyling (parolone) del 1991 la strumentazione della DGT fu soppiantata per buona parte delle versioni da quella analogica dell'AGT (standard sull'intermedio S ed optional gratuito sulla SX), forse per problemi di affidabilità? O moda? Golf III ed Astra in effetti si presentarono quell'anno con strumentazioni molto tradizionali...

 

Ricordo all'epoca il servizio di una delle riviste che acquistavo (Auto, Auto Oggi, Gente Motori.. boh...) in cui testarono la precisione dei tachimetri della strumentazione di diversi modelli... ebbene quello "digitale" della Tipo "DGT" era uno dei peggiori, mentre quello "analogico" della versione "AGT" si rivelò molto preciso, con scarti di pochissimi Km/h anche ad alte velocità...

OT : la Lotus Esprit indicava una velocità abbondantemente inferiore a quella reale tanto che l'articolo metteva in guardia i possessori circa la facilità di cadere nella "trappola degli autovelox"... 😆

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Inviato
15 ore fa, Tony ramirez scrive:

spetta spetta chiariamo una cosa:

fino agli anni 90 l'allestimento delle auto era una cosa molto seria.

Più che l'allestimento, le differenze tra allestimenti.

Non c'erano in ballo le 100.000 lire, molte volte si trattava di un paio di milioni e le famiglie operaie che facevano i conti della serva ci pensavano su bene prima di spendere.

In fondo il concetto era semplice. L'auto è quella, con le sue dimensioni, doti dinamiche, consumi, linea ecc. Spettava a te spendere in più per averla più rifinita.

Le differenze tra le versioni base e le top erano abissali talvolta.

Intanto un tempo gli allestimenti erano generalmente 2 appunto base e super, fu proprio la punto 93 (in casa Fiat) ad ampliare la scelta con allestimenti intermedi tra la base e la Top.

Gli allestimenti determinavano proprio le classi sociali, almeno qui a Torino.

C'era una netta differenza tra chi acquistava una Regata 70 e chi acquistava la 70s. il primo generalmente era un'operaio il secondo un'impiegato.

Acquistare una Regata base voleva dire acquistare una grossa seg. C, una Regata Super voleva dire acquistare una seg. D. (percettivamente)

Le differenze non si limitavano solamente alla quantità di accessori ma anche proprio alle rifiniture. la Regata 70s per esempio montava gruppi ottici con filetti cromati, e quelli posteriori differenti (ma non avevano un plus rispetto alla base, semplicemente erano differenti), si voleva evidenziare la differenza, la mancanza delle coppe nelle ruote, o come la Tipo che montava gli indicatori arancio. Non penso che alla Fiat cambiasse il costo di costruzione degli indicatori arancio o trasparenti, anzi credo che gli arancio costassero di più per l'aggiunta di pigmento in mescola. Però occorreva differenziare per un fattore di percezione sociale.

Le differenze interne erano quasi abissali. Fin nelle più piccole caxxate come le tasche portalibri nelle porte. Nella Super erano in plastica rigida che comprendeva anche la cassa audio, nella base erano in Sky pronte a sfondarsi al primo tuttocittà che vi si inseriva.

Poi a fine carriera, si guardavano gli scaffali e tutta la roba avanzata delle versioni Top lo si montava sulla base spacciandolo come allestimento speciale.

 

 

 

 

 

Concordo completamente con la tua analisi. Io aggiungerei che nel giro di pochi anni è cambiato radicalmente il modo di concepire gli allestimenti, e specialmente gli allestimenti base. Una Fiat Uno 45 base, a prima vista, appariva già molto più spartana di una Punto 55 S del '93; perchè in effetti lo era, e probabilmente anche perchè si era voluto dare una connotazione più curata alla Punto, a prescindere dall'allestimento.
Comunque va precisato che già sulla Uno erano stati introdotti allestimenti superiori (SL/SX) che di fatto rendevano le Super un allestimento intermedio.
Per quanto riguarda il cliente-tipo delle versioni base, io aggiungerei anche gli appalti dell'esercito: non erano rare le Uno 55 base 5p in tinta mimetica e le Regata 70 blu scuro, le prime come auto di servizio e le seconde pure ma verosimilmente destinate agli ufficiali (i comandanti no, quelli sono sicuro di averli visti sulle Croma).

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