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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Un bell'esempio potrebbe essere l'evoluzione in questi ultimi anni del CRF di Orbassano e quella dell' Elasis

Il CRF di Orbassano sono ormai 4-5 anni che non è più a "pieno regime", da ben prima dell'affare Chrysler. Quindi?

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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tornando a marchionne

secondo me sta aspettando di vedere quale sarà il prossimo governo per capire se c'è qualche possibilità di avere qualche beneficio di qualsiasi tipo e poi prenderà le decisioni che più convengono ai suoi azionisti ; oltretutto aspettando può sempre sperare che qualche altro paese inizi a trainare l' economia europea e quindi di riflesso anche la nostra

e intanto mette i soldi dove ha più possibilità che rendano e cioè negli usa in brasile e cina se riesce ad entrare un pò meglio sul mercato

Ma sai, per rilanciare il settore auto dal punto di vista del consumatore devi fare tre cose:

1) ridurre il prezzo dei carburanti

2) ridurre il prelievo fiscale diretto ed indiretto connesso al possesso di un'auto

3) agire nei confronti delle assicurazioni per arrivare ad una compressione dei costi

Ciò senza voler pensare ad incentivi che, in quanto temporanei, hanno solo l'effetto di drogare il mercato.

Dal punto di vista delle imprese devi:

4) ridurre il cuneo fiscale del lavoro

5) pensare a nuovi sistemi retributivi realmente collegati alla produttività

6) incentivare le assunzioni di giovani attraverso una semplificazione del contratto di apprendistato che ad oggi, pur con la sua convenienza in termini di costi, risulta essere un flop in termini di utilizzo

7) far pagare meno l'energia

8) dare infrastrutture decenti

9) ridurre la burocrazia

Roba che in un paese civile fai in 10 anni e qui in Italia in 30 anni... se ti va bene. Marchionne non ha 30 anni di tempo da aspettare.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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qua parliamo di fiat e marchionne, giustamente essendo un forum di auto.

Leggo sopra che marchionne non può aspettare 30 anni per infrastrutture, ridurre burocrazia etc etc.

E gli altri, ovvero i non marchionne, quelli con la piccola media azienda? Quelli con l'azienda un poco più grande? Questi che di aiuti non ne han mai visti in vita loro, quelli che non hanno la filiale in USA o Brasile che li foraggia, quelli che debbono fare se marchionne non aspetta 30 anni? Delocalizzare? Facile a dirsi, in pratica un pochino più complicato. Però stanno zitti, non fanno referendum tra i loro lavoratori per accettare nuovi contratti della serie o così o salti dalla finestra, non fanno annunci che smentiscono se stessi, non hanno quegli atteggiamenti di sufficienza verso chi lavora per loro. Si alzano la mattina e lottano. Certo non vanno a finire sui giornali. Ma lottano. Loro.

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qua parliamo di fiat e marchionne, giustamente essendo un forum di auto.

Leggo sopra che marchionne non può aspettare 30 anni per infrastrutture, ridurre burocrazia etc etc.

E gli altri, ovvero i non marchionne, quelli con la piccola media azienda? Quelli con l'azienda un poco più grande? Questi che di aiuti non ne han mai visti in vita loro, quelli che non hanno la filiale in USA o Brasile che li foraggia, quelli che debbono fare se marchionne non aspetta 30 anni? Delocalizzare? Facile a dirsi, in pratica un pochino più complicato. Però stanno zitti, non fanno referendum tra i loro lavoratori per accettare nuovi contratti della serie o così o salti dalla finestra, non fanno annunci che smentiscono se stessi, non hanno quegli atteggiamenti di sufficienza verso chi lavora per loro. Si alzano la mattina e lottano. Certo non vanno a finire sui giornali. Ma lottano. Loro.

Okappa.

A questo punto mi chiedo se tu vivi in Italia oppure su Marte.

Edit: saranno probabilmente parole sprecate, ma voglio essere ottimista.

1) chi può delocalizzare lo ha già fatto. Mai sentito parlare di Omsa/Golden Lady per fare un nome? Ha delocalizzato proprio in Serbia.

2) le piccole imprese che non possono delocalizzare... ma veramente vuoi fare un paragone con FIAT?

3) io mi sono rotto le gonadi di sentire l'elegia delle piccole imprese che lottano sul territorio nonostante le avversità. A parte che anche loro sono con l'acqua alla gola, a parte che anche loro licenziano (in proporzione ben più di FIAT), a parte che molte di loro non sanno neanche cosa sono le relazioni industriali, a parte tutto questo, ti sei mai chiesto perché l'Italia non ha altre grosse industrie metalmeccaniche? Ecco, chieditelo, poi datti una risposta.

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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qua parliamo di fiat e marchionne, giustamente essendo un forum di auto.

Veramente dovremmo parlare dei siti produttivi della FIAT in Italia e del loro futuro.

Leggo sopra che marchionne non può aspettare 30 anni per infrastrutture, ridurre burocrazia etc etc.

E gli altri, ovvero i non marchionne, quelli con la piccola media azienda? Quelli con l'azienda un poco più grande? Questi che di aiuti non ne han mai visti in vita loro, quelli che non hanno la filiale in USA o Brasile che li foraggia, quelli che debbono fare se marchionne non aspetta 30 anni? Delocalizzare? Facile a dirsi, in pratica un pochino più complicato. Però stanno zitti, non fanno referendum tra i loro lavoratori per accettare nuovi contratti della serie o così o salti dalla finestra, non fanno annunci che smentiscono se stessi, non hanno quegli atteggiamenti di sufficienza verso chi lavora per loro. Si alzano la mattina e lottano. Certo non vanno a finire sui giornali. Ma lottano. Loro.

Veramente chiudono, oppure danno lavoro al nero, dimenticano d'inserire i premi di produzione nelle buste paga e piangono. Piangono tanto e rumorosamente, come hanno fatto i bisarchisti, come fanno i possessori di concessioni balneari, come hanno fatto i tassisti, come fanno sempre quando si parla di liberalizzazioni, di riduzione della burocrazia ed aumento della concorrenza.

Sono infatti loro i primi che guadagnano dal mantenere l'attuale sistema di cose: è un ottimo scudo contro l'arrivo di concorrenti più strutturati e meglio organizzati, che spazzerebbe via quella galassia di piccole e medie imprese nell'arco di pochi anni.

Modificato da EC2277
ora il mio pensiero è espresso in maniera più compiuta.
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Il punto a mio avviso non è tanto quello su chui avete dibattuto, ma è la credibilità dell'azeinda Fiat nelle varie e prossime vertenze.

Ci ricordiamo i tempi "se perde il referendum niente fabbrica italia?"

Ecco è vero non era un contratto scritto ma almeno un impegno morale a investire e produrre qui.

Alla fine avevano ragione la Fiom , era tutto un bluff.

Aggiungo che se "per caso" un produttore estero importante comprasse uno stabilimento in italia.......

oggi ci sarebbe il clima a cnhe polititco che permetterebbe ilsuccesso id quest'impresa.

La caduta degli agnelli dal panorama dei poteri forti italiani è appena iniziata.

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

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Veramente dovremmo parlare dei siti produttivi della FIAT in Italia e del loro futuro.

anche se questo non fosse un forum di auto, perchè a me di aziende "grandi " ne vengono in mente poche altre in italia

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Il punto a mio avviso non è tanto quello su chui avete dibattuto, ma è la credibilità dell'azeinda Fiat nelle varie e prossime vertenze.

Ci ricordiamo i tempi "se perde il referendum niente fabbrica italia?"

Ecco è vero non era un contratto scritto ma almeno un impegno morale a investire e produrre qui.

Alla fine avevano ragione la Fiom , era tutto un bluff.

Ma veramente se siamo a questo punto è anche per colpa della FIOM. Poi FIAT ha le sue colpe, ma se avesse vinto FIOM non avremmo avuto neanche la nuova Pomigliano. Giusto per dire.

Aggiungo che se "per caso" un produttore estero importante comprasse uno stabilimento in italia.......

oggi ci sarebbe il clima a cnhe polititco che permetterebbe ilsuccesso id quest'impresa.

E infatti fanno tutti la fila ad investire in italia :disp:

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Veramente dovremmo parlare dei siti produttivi della FIAT in Italia e del loro futuro.

Esattamente.

Invito tutti a non innescare o seguire derive del discorso che non centrano nulla con l'argomento della discussione e che andrebbero lasciate nelle apposite discussioni che già esistono a riguardo.

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Ragazzi, forse non ci siamo capiti.

L'Italia è nel bel mezzo di una delle più grandi crisi della sua storia.

Già era dura prima che qualcuno investisse qua... ora direi che è quasi impossibile. Anzi, sarà già un miracolo se eviteremo il fallimento.

A tutto questo si aggiungono debolezze strutturali del sistema, a livello industriale e manageriale. 'Somma, per un ceo di un'azienda straniera qualsiasi noi siamo merda. O poco ci manca. Termini non l'hanno voluto manco gratis.

Il problema non sono nemmeno i sindacati in sè (i quali hanno le loro belle colpe comunque, tra cui un livello ideologico da "Muro di Berlino", fomentatori di scioperi al limite della legalità, vedi tassisti, farmacisti, bisarchisti che danno la caccia ai crumiri e "bloccano il paese", oltre ai vari ordini professionali), ma:

  • la tassazione assurda al quale sono sottoposte le attività produttive (nel mentre si tollera un'evasione tripla rispetto al mondo civile) che deprime i salari netti;
  • la cronica mancanza di produttività delle maestranze, a causa di processi industriali da MedioEvo (in primis mancanza di flessibilità/rigidità del mercato del lavoro) e l'impossibilità di sanzionare dette maestranze nel caso di inidoneità a svolgere un determinato lavoro/mansione o in caso di fatti acclarati gravi (sabotaggi, furti, reati);
  • la totale incertezza della legislazione fiscale, la quale non viene stabilita in funzione di crescita economica del paese, ma in base all'andamento del debito pubblico che viene creato per gestire le clientele e creare un serbatoio di voti al fine di garantirsi lo scranno per n anni;
  • un sistema educativo che, per quanto didatticamente tra i più tosti al mondo, a livello di ricerca è sottoterra (nonchè ricettacolo di raccomandati);
  • corruzione dilagante;
  • una p.a. che definire inefficiente è un eufemismo;
  • una giustizia dai tempi biblici, troppe leggi ed in conflitto tra loro, eccessiva regolazione del mercato (poca libertà economica);
  • Rispetto di contratti/pagamenti e tutela dei creditori pari a zero;
  • una classe dirigente/politica da bagaglino, connivente con la criminalità organizzata;
  • infrastrutture allo sfascio (e tempi biblici per realizzarne di nuove) più NIMBY, annessi e connessi;
  • metà del paese in mano alla criminalità organizzata;
  • poca conoscenza delle lingue e poco uso delle nuove tecnologie;
  • prezzi dell'energia alle stelle;
  • e in ultimo, ma non meno importante, arroganza, ignoranza, pressapochismo, sciattoneria, maleducazione dilagante, frivolezza e individualismo parossistico (tengofamiglia, me ne frego degli altri, faccio quel cazzo che mi pare, gli altri non sono nessuno, lei non sa chi sono io, ecc.) ai massimi livelli.

Ora, siate onesti: stante il quadro esposto sopra, se voi foste ceo di Toyota, verreste ad investire in Italia (e non parlo di Termini, eh?):lol:

A Marchionne bisognerebbe farlo santo subito (è una battuta, sia chiaro;)), altro che dargli addosso all'antiitaliano;).

EDIT: letto ora il post di Regazzoni. Fine OT. Magari è meglio spostare questo post nel topic riguardante la crisi economica.

Modificato da justjames

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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