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Fiat ottiene il 100% di Chrysler (01/01/2014)


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[h=1]Fiat sale in Chrysler, ora al 61,8%[/h]

[h=2]Opzione acquisto su 3,3% in mano a Veba[/h]

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foto Getty

09:39 - Fiat amplierà la sua partecipazione al capitale di Chrysler al 61,8%. Il Lingotto ha infatti comunicato l'intenzione di esercitare l'opzione di acquisto sul 3,3% del capitale della casa Usa, oggi detenuto da Veba, il fondo sanitario del sindacato statunitense Uaw. L'operazione sarà perfezionata nelle prossime settimane.

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Dichiarazione di Marchionne alla Reuters a lato dell'acquisizione di un ulteriore 3,3% e della previsione di profitti di 3 miliardi di dollari per Chrysler nel 2012:

Alla domanda sulle tempistiche dell'acquisizione del resto di Chrysler, ha dichiarato:

"non vedo ragioni per non continuare a acquisire gradualmente le quote fino al 2016, come stipulato con VEBA"

ma ha anche aggiunto che :

"aspettare fino al 2016 potrebbe esssere troppo lungo"

Mia interpretazione:

Possiamo aspettare fino al 2016 e acquistare un pezzo alla volta a meno che VEBA non mi faccia un'offertaccia.

[modifica: ed infatti sempre Bloomberg, in un altro articolo, riporta che Marchionne avrebbe dichiarato che:

"E' nell'interesse di VEBA trattare con noi".

La base della trattativa?

Secondo Blomberg, Marchionne avrebbe dichiarato in una precedente intervista che il 3,3% sarebbe costato 252 milioni di dollari, per cui, se moltiplico il 38,2% rimanente per 252/3,3 ottengo 2,917 miliardi di dollari.

Sempre secondo Bloomberg il restante 38,2 varrebbe 4,2 miliardi di dollari (mi pare che derivi da qualche clausola contrattuale).

Il deal nella testa di Marchionne sarebbe: se non mi fai uno sconto sostanzioso sui 4,2 miliardi, mi compero tutto un pezzo per volta e lo pago solo 2,9. ]

Viene poi aggiunto da Reuters che l'acquisto della parte rimanente di Chrysler verrebbe fatta cash.

Visto che fino adesso è andata proprio così, non vedo cosa sottintenda questa frase a meno che non volesse sgombrare il campo da ipotesi di swap con azioni FIAT AUTO.

[secondo ASCA Marchionne avrebbe invece dichiarato di avere la liquidità per acquisire la restante parte di Chry ma che adesso non sarebbe il momento]

fonte Reuters:

UPDATE 1-Fiat CEO: Chrysler may top $3 bln 2012 oper profit | Reuters

Modificato da metamorris
aggiunta correzione (?) notizia
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  • 1 mese fa...

Notizia che aggiunge poco di clamoroso,ma qualche dettaglio interessante.

Si fronteggiano Marchionne e Erickson Perkins, un consigliere del presidente della United Auto Workers Bob King.

Il sig Perkins, nominato membro del CdA di Chrysler in rappresentanza della VEBA, non è l'ultimo arrivato, ha un background a Wall Street. Ha passato 12 anni alla AllianceBernstein LP. Varie persone del settore lo definiscono come intelligente e abile ma corretto nelle trattative, con una profonda comprensione del settore degli investimenti.

Nel 1999 ha lasciato Wall Street per diventare un consulente indipendente dei sindacati.

Nel 2006 è diventato consulente per UAW in Ford e all'inizo ha dato un po' fastidio perchè si comportava da analista e faceva un sacco di domande fastidiose. In sei mesi si è guadagnato il rispetto di tutti, dice Bob King, aggiungendo valore spingendo Ford a rivedere alcune delle sue strategie e idee.

Oggetto del contendere è, ovviamente, la restante quota del 41,5% di Chrysler in mano a VEBA, valutato 6 miliardi di dollari.

Marchionne, oltre a questa quota, punta alla cassa di Chrysler, 12,1 miliardi di dollari, a cui FIAT, per una serie di firewall che sono stati messi su all'epoca dell'acquisizione, non può accedere finchè non controllerà il 100%.

Marchionne è quindi un acquirente motivato.

D'altro canto, la VEBA possiede un 41% che non è liquido perchè non quotato sul mercato azionario e difficile da piazzare su altri mercati perchè Chrysler ha avuto bisogno di due interventi statali il meno di 30 anni per evitare il fallimento.

VEBA ha bisogno di fare cassa per far fronte ai suoi impegni statutari. Gli interessi del 9% che Chrysler paga annualmente a VEBA per una nota di debito scadente nel 2023 dell'importo di 4,59 miliardi di dollari non è suffciente.

VEBA inoltre non è contenta di aver allocato una cifra così grande su un unico asset.

Anche VEBA è un venditore motivato.

Non è chiaro se VEBA intenda mantenere un posto nel CdA anche a seguito della cessione della sua quota. La discussione è aperta perchè alcuni all'interno della UAW vedono conflitti di interessi.

fonte Bloomberg:

Marchionne Duels UAW

Modificato da metamorris
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The Chrysler Voluntary Employee Beneficiary Association (“VEBA”)

Heads I Win, Tails You Lose

The Opposite of Employee Ownership

Because of the Chrysler Voluntary Employee Beneficiary Association (“VEBA”) being partially funded by Chrysler stock, it has been mistakenly referred to as employee ownership. For the employees of the bankrupt company, it is just the opposite. In a real Employee Stock Ownership Plan (ESOP), the employees share directly in the risks and rewards of company stock. If the value of the company stock increases or decreases, the value of employees’ stock accounts goes up or down in direct proportion. That is fair. (It is very important to note that most ESOP participants have not seen the sharp decline in their ESOP accounts that have been experienced by almost everyone with a 401(k) plan.)

Chrysler (and the U.S. Government) Win

When a VEBA is funded with company stock, only the company, not the employees, can win. If the company stock increases in value, employees get the health benefits they were promised, nothing more. If the stock declines in value, the employees may see their health benefits reduced, perhaps drastically. On the other hand, Chrysler and the entity that controls it, the U.S. government, cannot lose. Once Chrysler stock is transferred to the VEBA, the company has no further obligation to provide additional funding for health benefits. A decline in stock value may mean less health benefits for company employees.

No upside potential, only downside risk. Heads I win, tails you lose.

Magari per capire.. se non si ha niente da fare col tema...

Fonte: Chrysler VEBA | ESOP Services, Inc.

T!

Factum abiit, monumenta manent.
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  • 1 mese fa...

Fonte Reuters:

Fiat sues Chrysler minority owner over 3.3 percent stake | Reuters

Fiat è ricorsa ai tribunali contro la VEBA, colpevole di non aver ottemperato ai suoi obblighi contrattuali di vendita di una quota delle azioni in suo possesso, perché in disaccordo sul prezzo.

La quota in discussione è il famoso 3,3% che avrebbe portato la Fiat al 61,8% (vedi post precedenti).

La Fiat intendeva pagare 108 milioni di Euro utilizzando una formula presente nell'accordo firmato all'epoca del salvataggio (vedi post precedenti).

La VEBA non è contraria alla vendita tout court ma, puntando a massimizzare le sue entrate, è in disaccordo sul prezzo.

FIAT si è detta costretta a ricorrere alla corte ma fiduciosa di una veloce risoluzione.

VEBA ha declinato qualsiasi commento.

Mie considerazioni.

Intanto il prezzo del famoso 3,3% si è quasi dimezzato passando da 252 milioni di euro agli attuali 108.

Non mi è chiaro il perché ma un'ipotesi potrebbe essere il collegamento del prezzo al valore di Fiat Auto e del valore medio delle aziende del settore, che è andato calando (vedi post precedenti).

Se la mia ipotesi fosse fondata, che alcune delle scelte strategiche sul mercato europeo fossero mirate a minimizzare l'esborso potrebbe aver trovato dimostrazione.

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Fonte Reuters:

Fiat sues Chrysler minority owner over 3.3 percent stake | Reuters

Fiat è ricorsa ai tribunali contro la VEBA, colpevole di non aver ottemperato ai suoi obblighi contrattuali di vendita di una quota delle azioni in suo possesso, perché in disaccordo sul prezzo.

La quota in discussione è il famoso 3,3% che avrebbe portato la Fiat al 61,8% (vedi post precedenti).

La Fiat intendeva pagare 108 milioni di Euro utilizzando una formula presente nell'accordo firmato all'epoca del salvataggio (vedi post precedenti).

La VEBA non è contraria alla vendita tout court ma, puntando a massimizzare le sue entrate, è in disaccordo sul prezzo.

FIAT si è detta costretta a ricorrere alla corte ma fiduciosa di una veloce risoluzione.

VEBA ha declinato qualsiasi commento.

Mie considerazioni.

Intanto il prezzo del famoso 3,3% si è quasi dimezzato passando da 252 milioni di euro agli attuali 108.

Non mi è chiaro il perché ma un'ipotesi potrebbe essere il collegamento del prezzo al valore di Fiat Auto e del valore medio delle aziende del settore, che è andato calando (vedi post precedenti).

Se la mia ipotesi fosse fondata, che alcune delle scelte strategiche sul mercato europeo fossero mirate a minimizzare l'esborso potrebbe aver trovato dimostrazione.

E' sicuramente cosi': veba lo ha capito e prova a opporsi. Vedremo se il tribunale accettera' la visione di veba, cioe' che fiat ha artificialmente ridotto il suo valore in borsa deprimendo gli investimenti in europa. La vedo difficile per veba, comunque

Ciao e buona giornata

Alfa_Milano

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La Fiat intendeva pagare 108 milioni di Euro utilizzando una formula presente nell'accordo firmato all'epoca del salvataggio (vedi post precedenti).

La VEBA non è contraria alla vendita tout court ma, puntando a massimizzare le sue entrate, è in disaccordo sul prezzo.

FIAT si è detta costretta a ricorrere alla corte ma fiduciosa di una veloce risoluzione.

VEBA ha declinato qualsiasi commento.

Mie considerazioni.

Intanto il prezzo del famoso 3,3% si è quasi dimezzato passando da 252 milioni di euro agli attuali 108.

Non mi è chiaro il perché ma un'ipotesi potrebbe essere il collegamento del prezzo al valore di Fiat Auto e del valore medio delle aziende del settore, che è andato calando (vedi post precedenti).

Se la mia ipotesi fosse fondata, che alcune delle scelte strategiche sul mercato europeo fossero mirate a minimizzare l'esborso potrebbe aver trovato dimostrazione.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Fonte Reuters:

Fiat-Chrysler merger still on track despite lawsuit: CEO | Reuters

La notizia sarebbe vecchia ma ne vedo evidenza per la prima volta.

Marchionne avrebbe dichiarato (precedentemente) che prevede la fusione con CJD nel 2014.

A Parigi Marchionne ha dichiarato che;

I piani (qualunque essi siano) non dovrebbero essere rallentati dal contenzioso in atto con VEBA.

I termini del contratto (vedi post precedenti) sarebbero non chiari e l'unico modo per dirimere la questione sarebbe tramite la corte del Delaware.

FIAT dichiara che la corte non ha ancora fissato un'udienza ma si aspetta che avvenga presto (se fosse come in Italia, il presto sarebbe tra 10 anni NdR).

Anche altri utenti dicevano cosi', gia' mesi fa.

Il maglionato è un ninja.

Di solito i cortocircuiti sulle news sono del tipo:

sito A dà un'indiscrezione;

sito B riporta news del sito A modificandola;

sito C riporta news del sito B modificandola;

sito D riporta news del sito C modificandola;

sito E riporta news del sito D modificandola;

sito A riporta news del sito E modificandola;

Si è tornati al punto di partenza e non ci sono garanzie sul contenuto dell'informazione.

In questo caso il loop è all'interno dello stesso post.

Gimmo, indovina chi aveva postato qui le ipotesi sull'esistenza di una strategia di deprezzamento del valore di Fiat? :-D

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  • 1 mese fa...

Fiat: Veba, paghi 342 mln dlr per salire al 62% di Chrysler - Corriere della Sera

Fiat: Veba, paghi 342 mln dlr per salire al 62% di Chrysler

Milano, 13 nov - La Fiat deve pagare almeno 342 milioni di dollari al trust Veba del sindacato dell'auto americano per salire al 62% di Chrysler. E' quanto chiede l'azionista di minoranza della casa auto americana in un documento depositato in Tribunale secondo quanto riporta Bloomberg. La cifra e' superiore del 145% rispetto ai 139,7 milioni che la Fiat ha depositato alla Corte del Delaware dove il gruppo torinese ha avviato un giudizio di accertamento sulla call option sul 3,3% di Chrysler scattata nello scorso luglio ma sul qual non c'e' accordo sul prezzo.

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