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nuovo messaggio d'amore dal papa


neutro

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tanto per oscurare le infamanti accuse di alcuni provocatori

COLONIA - Cattolici ed ebrei debbono conoscersi meglio, rispettarsi ed 'amarsi''. E' l'unica, significativa, parola che Benedetto XVI ha aggiunto, a braccio, al discorso che ha fatto, oggi,nella sinagoga di Colonia, 29 anni dopo la prima, storica, visita di un papa ad un tempio ebraico. Papa Ratzinger ha compiuto un gesto anch'esso di particolare significato: la prima visita di un papa tedesco ad una sinagoga in Germania.

Papa Ratzinger, che all'indomani della sua elezione ha scritto una lettera al rabbino capo di Roma, ha oggi ribadito la contrarietà della Chiesa al razzismo, ha affermato la sua preoccupazione per i segni di rinascente antisemitismo, ha chiesto che "mai più", nella storia "le forze del male arrivino al dominio". La condanna del nazismo, "il tempo più buio della storia tedesca ed europea", la "folle ideologia razzista", autrice del "crimine inaudito" della shoah, ma soprattutto "manifestazione del mysterium iniquitatis", ossia del Male, è stata reiterata e molto netta.

Qualcuno si aspettava parole anche di autocritica sulle responsabilità dei cristiani durante il nazismo, definito di "'matrice neopagana'", ma Benedetto XVI ha parlato solo di storia "spesso dolorosa" nei rapporti tra cristiani ed ebrei.

Una visita che Netanel Teitelbaum, rabbino capo di questa che é la più antica comunità ebraica del'intera Europa centro-settentrionale, ha definito "storica". A differenza di quanto era accaduto il 13 aprile 1986, a Roma, Benedetto XVI ha assistito ad una sorta di celebrazione, con la preghiera del rabbino durante la visita alla Sala della memoria, che ricorda le vittime della Shoah, con il suono del corno, che poi gli è stato donato, la lettura di un passo della Genesi e di un salmo, prima dei discorsi e il canto del "Donaci la pace" di Aronne alla fine, prima di un applauso che non ha raggiunto il minuto e 10 secondi che concluse il discorso di Giovanni Paolo II a Roma, ma che è stato decisamente lungo e fatto con i presenti in piedi.

Un clima decisamente caldo, con il Papa accolto dal canto di Schalom lechem! (pace a voi), che comincia il suo discorso con le stesse parole, la lunga fila di esponenti della comunità andati a salutare il Papa e quella battuta, "é pesante", fatta dallo stesso Benedetto XVI a proposito del volume che ha regalato alla sinagoga. Ma di Benedetto XVI, al di là della cordialità dell'incontro, interessavano le parole. Ed egli ha esordito confermando "anche in questa circostanza che intendo continuare il cammino verso il miglioramento dei rapporti e dell'amicizia con il popolo ebraico, in cui Papa Giovanni Paolo II ha fatto passi decisivi".

Immancabile, poi, il riferimento al "tempo più buio della storia tedesca ed europea". Allora "una folle ideologia razzista, di matrice neopagana, fu all'origine del tentativo, progettato e sistematicamente messo in atto dal regime, di sterminare l'ebraismo europeo: si ebbe allora quella che è passata alla storia come la shoah. Le vittime di questo crimine inaudito, e fino a quel momento anche inimmaginabile, ammontano nella sola Colonia a 7.000 conosciute per nome; in realtà, sono state sicuramente molte di più. Non si riconosceva più la santità di Dio, e per questo si calpestava anche la sacralità della vita umana".

Benedetto XVI ricorda poi i 60 anni dalla liberazione dai campi di concentramento e la frase scritta per l'occasione, ad inizio anno, da Giovanni Paolo II, secondo il quale gli avvenimenti di allora debbono "incessantemente destare le coscienze, eliminare conflitti, esortare alla pace". Ma c'é anche un altro anniversario, quello del documento conciliare Nostra Aetate, che ha cambiato i rapporti con gli ebrei, ai quali fu i primo luogo tolta l'accusa di 'deicidio'. La ricordò, nel 1986, anche papa Wojtyla, per affermare che "per mezzo mio, la Chiesa, con le parole del ben noto decreto 'Nostra Aetate' deplora gli odii, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo da chiunque, ripeto: da chiunque".

Papa Ratzinger, oltre alla condanna dell'antisemitismo, l'ha ricordata per affermare che "la Chiesa è consapevole del suo dovere di trasmettere, nella catechesi come in ogni aspetto della sua vita, questa dottrina alle nuove generazioni che non sono state testimoni degli avvenimenti terribili accaduti prima e durante la Seconda guerra mondiale. E' un compito di speciale importanza in quanto oggi purtroppo emergono nuovamente segni di antisemitismo e si manifestano varie forme di ostilità generalizzata verso gli stranieri. Come non vedere in ciò un motivo di preoccupazione e di vigilanza? La Chiesa cattolica si impegna - lo riaffermo anche in questa circostanza - per la tolleranza, il rispetto, l'amicizia e la pace tra tutti i popoli, le culture e le religioni". Un impegno che nei confronti degli ebrei ha poi trovato espressione nella richiesta di approfondire la reciproca conoscenza. "Dobbiamo conoscerci a vicenda molto di più e molto meglio", ha detto, incoraggiando "un dialogo sincero e fiduciosò, anche in campo teologico.

"Il nostro sguardo - ha concluso - non dovrebbe volgersi solo indietro, verso il passato, ma dovrebbe spingersi anche in avanti, verso i compiti di oggi e di domani. Il nostro ricco patrimonio comune e il nostro rapporto fraterno ispirato a crescente fiducia ci obbligano a dare insieme una testimonianza ancora più concorde, collaborando sul piano pratico per la difesa e la promozione dei diritti dell'uomo e della sacralità della vita umana, per i valori della famiglia, per la giustizia sociale e per la pace nel mondo".

http://ansa.it/main/notizie/fdg/200508192120210285/200508192120210285.html

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Attento neutro , questo è un complotto mondiale contro di te , il papa e il cristianesimo ...

2017 - ALFA ROMEO Giulia 2.2 150cv Super
2012 - RENAULT Megane III Coupè 1.6dci 130cv Gt-Line

2005 - NISSAN Murano 3.5 V6 24V 234cv CVT

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Ah, comunque gli ebrei non sono rimasti troppo soddisfatti lo stesso.

Loro chiedevano l'apertura degli archivi su PIio XII, ma chiaramente BIX ha glissato.

Comunque un gesto utile, dopo il recente scontro con Israele, dovuto principalmente a ragioni economiche.

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...La Chiesa cattolica si impegna... per la tolleranza, il rispetto, l'amicizia e la pace tra tutti i popoli, le culture e le religioni"...

...Il nostro ricco patrimonio comune e il nostro rapporto fraterno ispirato a crescente fiducia ci obbligano a dare insieme una testimonianza ancora più concorde, collaborando sul piano pratico per la difesa e la promozione dei diritti dell'uomo e della sacralità della vita umana, per i valori della famiglia, per la giustizia sociale e per la pace nel mondo".

Queste sono le frasi che mi piacciono di più.

Speriamo che si riesca a metterle sempre di più in pratica.

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