Secondo me se scaldassero la linea sotto il galleggiamento degli scafi delle barche di coppa America oltre i 100°Celsius potrebbero andare molto piu' veloci (da un 15% ad un 20% piu' veloci). Questo perche' l'acqua intorno allo scafo evaporerebbe e creerebbe uno strato a densita' molto minore, intorno allo scafo stesso. La stessa cosa potrebbe essere fatta sulle alette degli aliscafi commerciali, alette che riscaldate oltre i 100°C potrebbero offrire molta meno resistenza all'avanzamento.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,

Francesco 8)))

Non credo che in Coppa America ammettano simili diavolerie tecnologiche.

ma come diavolo fai a riscaldarli? bha...

A parte che servirebbe un Megawatt o due per tenere sopra i 100° una superficie così grande a contatto con l'acqua del mare.

Ma soprattutto c'è un piccolo problemino: credo che la barca affonderebbe.

Mi spiego. Se veramente tu riuscissi a creare un cuscino di vapore ribollente intorno allo scafo la barca non sentirebbe più la spinta di archimede dell'acqua ma quella del vapore (o di un misto acqua vapore) e siccome la spinta di archimede dipende dalla densità del fluido in cui si è immersi, la barca sarebbe sostenuta da una spinta molto bassa e colerebbe a picco.

Si basa su questo fenomeno la spiegazione data ad alcuni affondamenti misteriosi (tipo triangolo delle Bermuda): risalite di bollicine di gas dal fondo marino (per la presenza di modeste attività geotermiche) che arrivano in superficie in corrispondenza della barca: anche una minima percentuale di gas fa diminuire drasticamente la densità media del mare sotto la barca e la barca và giù come un sasso.

Senza contare l'effetto cavitazione.

Io avrei qualche dubbio sulla dilatazione termica del materiale, pensato su una superficie così vasta

Poi non oso immaginare l'incredibile quantità e varietà di composti e sali che verrebbero ad incrostarsi ovunque nel giro di qualche ora.