Vai al contenuto

Vietare la pornografia su internet


ludico

Messaggi Raccomandati:

non è mia intenzione buttarla in politica, so bene che è vietato e non voglio infrangere alcuna regola, ma la proposta in questione mi ha fatto cadere dalla sedia!

Roma - Oscuramento di ogni sito internet contenente materiale pornografico o offensivo del buon costume. Pene fino a cinque anni di carcere o cinquantamila euro di multa per chi pubblica una qualsiasi scena di sesso esplicito. Questa, la sintesi della legge proposta dal senatore ****, ********, alla sua terza legislatura e membro della commissione per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

Si prospettano tempi duri per il maschio italiano insoddisfatto. Il disegno di legge proposto al Senato sembra avere intenti molto chiari fin dal titolo: norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori. Un disegno di legge non sempre diventa legge dello stato e anche quando questo avviene in genere trascorrono varie settimane o mesi, ma considerando che la proposta proviene dalle file del maggiore e più influente partito di governo, la vicenda desta comunque interesse, poiché investe il rapporto fra istituzioni, legislatore e mondo del Web.

Il Ddl ricorda, per alcune ispirazioni, le proposte cinesi e statunitensi in materia, ma si spinge parecchio oltre: vietare con pene severissime non solo la pedofilia, anche la pornografia tutta, passando per l'istituzione di una sorta di garante per la morale sul web. In sintesi: messa al bando delle varie Moana Pozzi e Ciccioline, in nome della tutela dei minori. Tutto ciò soltanto via internet - la saracinesca della vecchia edicola resterebbe aperta - e non solamente in Italia: dall'Italia verso tutti i siti al mondo. Una legge italiana, infatti, coinvolge - almeno in teoria - l'intera navigazione dall'Italia, non solo quella in Italia.

Vediamo gli stralci più restrittivi della proposta.

Art.1

1. È vietato istituire siti nella rete Internet i cui contenuti siano finalizzati, direttamente o indirettamente: (...)

c) alla divulgazione o alla pubblicizzazione di materiale pornografico o di notizie o di messaggi pubblicitari diretti all'adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori di anni diciotto.

2. Chiunque viola i divieti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 2.500 euro a 50.000 euro.

Ovvero, divieto di pubblicazioni pornografiche e di promozione della pornografia online (due cose, fra l'altro, ben diverse: come vietare sia il consumo di alcool, sia la pubblicità dei Mon Chéri Ferrero). Impossibilità di pubblicare scene palesemente erotiche, e difficoltà pure nel promuovere quei siti seriamente gestiti. Proseguiamo con l'articolo 2:

Art. 2

1. Il servizio di polizia (...), vigila sulla liceità e sulla moralità del contenuto dei siti della rete Internet (...).

3. L'autorità giudiziaria dispone l'oscuramento dei siti della rete Internet i cui contenuti sono palesemente illeciti o offensivi del buon costume o tali da attentare all'ordine pubblico.

Ovvero, in sostanza, oscuramento di qualche centinaio di milioni di pagine web e ritorno a quelle leggi sulla morale che gli ordinamenti laici hanno ridimensionato in quasi tutto l'occidente.

Infine, l'articolo 3 prevede alcune deroghe:

Art. 3.

1. L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni può autorizzare la diffusione di siti della rete Internet i cui contenuti siano parzialmente simili a quelli vietati ai sensi dell'articolo 1 (...)

Ovvero: attribuzione di una sorta di mandato etico-morale all'autorità per le comunicazioni, e istituzione di nuove procedure burocratiche per chiedere le autorizzazioni.

L'articolo 3 è anche la chiave di volta per l'interpretazione della legge, poiché porta a due possibili conclusioni: o la legge ha - come sembra - lo scopo di vietare la pornografia tutta, indistintamente, o è palesemente errata e perciò pericolosa (infatti, se il divieto fosse diretto solo a quelle pubblicazioni pornografiche effettuate per adescare o sfruttare i minori, nessuna deroga dovrebbe essere prevista).

Questo, il primo, evidente, motivo per il quale il disegno di legge incontrerà probabilmente grandi difficoltà nella sua traduzione in legge. Ma altri motivi assai meno etici sono in agguato: il mercato della pornografia genera un giro d'affari superiore a quello della vendita di armi e, come è noto, è uno dei settori più floridi del commercio via web.

Inoltre, vietare la pornografia solo sulla rete escludendo ogni altro mezzo dall'inasprimento sarebbe ennesima benzina sul fuoco delle feroci critiche nazionali ed internazionali verso l'inadeguatezza del legislatore italiano in materia di internet e progresso.

La necessità di istituire norme per tutelare i bambini dall'accesso a materiale pornografico sul web è sentita e internazionalmente diffusa, ma non effettuarlo in ambito comunitario e sollecitando paure ataviche rischia di generare al contrario insicurezza, disperdendo al contempo le già esigue risorse istituzionali. Investirle nella formazione e nella ricerca (per cui in Italia gli investimenti sono tra i più bassi in Europa) permetterebbe, a parer di molti, sia di far capire alla popolazione come usare il Web, sia di far capire al futuro legislatore che cos'è Internet, sia di favorire la nascita di una cultura critica in materia.

Intanto, secondo il disegno di legge, per segnalare le violazioni online potremo utilizzare un modernissimo numero di telefono istituito per l'occasione. Verde, almeno.

Luca Spinelli

Modificato da ludico
ho cancellato i riferimenti al politico

evolution_dacia_logo.jpg

Link al commento
Condividi su altri Social

Volevo semplicemente rispondere con una risata, ma mi sono letto l'articolo 1 e il dubbio mi è venuto.

Non è che (almeno in teoria) tutto l'articolo 1 (e con esso tutta la proposta di legge) ruota attorno alla parte in grassetto?

Art.1

1. È vietato istituire siti nella rete Internet i cui contenuti siano finalizzati, direttamente o indirettamente: (...)

c) alla divulgazione o alla pubblicizzazione di materiale pornografico o di notizie o di messaggi pubblicitari diretti all'adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori di anni diciotto.

2. Chiunque viola i divieti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 2.500 euro a 50.000 euro.

Se così non fosse o se il modo con cui è scritta è volutamente subdolo, allora ritorno a farmi una sonora e grassa risata. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Anche se accompagnata da una flebile, oscura sensazione di cinatalebanimianmariranbigottoregimeoscurantistadittatoriale.....

Link al commento
Condividi su altri Social

:mrgreen:

rotflllliamoci con un lollllissimo sul divano

TUTTI IN PIEDI SUL DIVANO!!!:lol:

image.php?type=sigpic&userid=879&dateline=1242680787

Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

Link al commento
Condividi su altri Social

in ogni caso è anticostituzionale....poi in ogni caso ci sono i trucchetti per riuscire a vederli lo stesso tali siti...

d'altronde realacci del pd ha fatto un disegno di legge sul servizio civile OBBLIGATORIO che giustamente manco è passato al vaglio del parlamento...

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.