come si chiamava il primo direttore?

quello con i baffi che faceva le foto a james hunt sulla f1 con le donnine nude?

quella era roba seria, altro che le brosciùr

Giancarlo Baghetti.

era stato anche un pilota vero?

mi ricordo che molto tempo fa collaborava anche con una rivista che si chiamava "le grandi auto" o qualcosa del genere..

Corse anche con la Ferrari di Formula 1 vincendo la sua gara d'esordio.

Se non ricordo male ha il singolare primato d'aver vinto tutte le gare d'esordio nelle varie categorie alle quali ha partecipato.

si una cosa del genere..

mi ricordo che mio padre era un suo tifoso e che ai tempi era molto popolare

Giancarlo Baghetti non fu il primo direttore di Auto Oggi.

La rivista nacque nel 1986 diretta da Sandro Liberali, e Baghetti si aggiunse come collaboratore nel 1987, dopo pochi numeri. Era il loro tester per le auto veloci, sportive o particolari.

Nel corso del 1987 mi pare, la direzione di Auto Oggi andò nelle mani di Giancenzo Madaro (non so il perchè del cambio di direttore, sulla rivista non apparve la spiegazione).

Baghetti divenne direttore (o meglio condirettore) molto tempo dopo. Era anche un bravissimo fotografo, cosa che per lui da hobby era diventata un lavoro parallelo (aveva uno studio suo mi pare anche).

Morì nel novembre del 1995, di cancro, mentre era alla direzione del settimanale (che uscì con la triste notizia impressa in una fascia nera a lutto in copertina). Aveva 61 anni.

Il ruolo di tester per le auto sportive fu raccolto poi da Michele Alboreto, che come tristemente sappiamo condivise un tragico destino.

Un ricordo di Giancarlo, fra quelli che possiamo trovare su youtube (di prove per Alfa in video ne realizzò parecchie, e sempre lui era protagonista delle videocassette di Auto Oggi che uscivano in edicola sul finire degli 80-inizio 90, una su tutte ricordo quella con i test della Dedra).

http://www.youtube.com/watch?v=QScnxLGgHUU

http://www.youtube.com/watch?v=F7yR5V1cdlQ&feature=related

Baghetti peraltro collaborava anche con "Le Grandi Automobili", di edizione automobilia (credo un bimestrale, ne ho alcune copie di là) che aveva fra le sue firme anche Bruno Alfieri.

Ci son pochi discorsi ragazzi..... il livello del giornalismo automobilistico è, con poche eccezioni, mediocre.

Sovente in internet si trova, gratis, di meglio e con meno odore di prezzolato. La stessa Auto Oggi, che comprai fin dal primo numero (me lo ricordo benissimo e un centinaio di numeri li ho ancora in soffitta) fu oggetto di strali da parte di certuni Alfisti all'epoca della prova della GT diesel da parte di un giornalista tal David Giudici.

Sino a che si vuol avere certe firme eh si sa.... è come le case automobilistiche: anche se sei fasullo sino a che le vacche son grasse, vai, quando diventan magre, la rumenta parte e regge (forse) solo la sostanza. Altrimenti non regge niente.

Io non compro mensili o settimanali da anni.... anche perchè del mondo automobilistico in generale non me ne frega + niente come me ne fregava da adolescente. Ma temo che a suon di diventare popolari o populisti si perde quel poco di "immagine" e di fascino che son le uniche cose solide e che reggono in periodo di depressione come l'attuale (che non è solo economica...).

Spiace per i posti di lavoro di coloro che hanno bisogno e meritavano di lavorare, ma per altri giornalisti che dovessero essere a spasso e i cui nomi ho in testa, sarò anche cattivo, ma ho solo che piacere.

negli anni novanta ho comprato alcuni numeri de "le grandi autommobili", ottima rivista, usciva come bimestrale, ma non era così regolare.

Lo stesso formato ad album e la qualità di stampa erano da monografia,quindi alti prezzi e aòta qualità.

non per niente il poli lo tenenva in biblioteca. Mi ricodo gli articoli molto curati e orientati massimamente all'analisi del design dell'auto.

veramente ben fatti.

ricordo due temi che mi fecero sorridere e pensare: la crociata contro i fanali "macedonia" e la constatazione del fatto che ferrari dopo 456 e f40 avrebbe avuto poco da dire a livello di design..purtroppo non si son sbagliati.

Le Grandi Automobili, che mi chiedo se sia ancora edito, era effettivamente una pubblicazione di un paio di livelli al di sopra della semplice rivista.

Anche come prezzo, in effetti. Infatti quando ho avuto occasione di comprarne dei numeri, erano sempre di seconda mano e a volte quasi d'epoca.

non voglio dire una menata, ma a metà degli anni novanta era sui quindicimila lire(!)