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Lost [SPOILER stagioni da 1 a 6]


fm03

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basta con la ricerca della gradazione di colore migliore per tentare di tenere segrete delle notizie (ma poi non leggere e basta??)

questo topic è un super spoiler dove si ha la piena libertà di parola

....

riporto la mia opinione già espressa nell'altro topic aggiornandola un poco:

sinceramente è un brutto finale.... che fa perdere di significato all'intera stagione.... (confermata la discrepanza di aaron)...

nel tutto apprezzo molto la trovata del padre di jack, personaggio secondario, ma che non ha mai smesso di far sentire la sua lugubre presenza...

alla fine mi sarei aspettatto nel finale una trovata più alla "fringe" (universi, distorsioni temporali e mazzi vari) piuttosto che mistico-religiosa

Modificato da fm03

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Ammetto che il finale non mi ha convinto del tutto, ma leggendo quanto segue ci ho capito qualcosina di più :mrgreen:

(Segue, prima del testo, una piccola introduzione di televisionando.it da cui è tratto, preso e tradotto a sua volta da spoilertv.co.uk)

Nel sito di Darkufo è apparso un post fiume nel quale uno degli sceneggiatori di Lost - o comunque uno che lavora per la Bad Robot - spiega il series finale di Lost; non è certo che quanto contenuto nell’articolo sia veritiero (e che lo sceneggiatore sia veramente chi dice di essere) ma noi di Televisionando vi proponiamo la traduzione dei punti principali dell’articolo fiume, invitandovi ovviamente a non leggere se non avete visto il finale di Lost e a postare eventuali correzioni nei commenti se doveste trovare degli strafalcioni (è anche possibile, avendolo tradotto in tempo brevissimo!)
“Era tutto vero, tutto quello che è successo è che abbiamo visto per sei stagioni era vero; dimenticatevi l’immagine finale del disastro aereo, è stata messa intenzionalmente per confondere le persone: si sono schiantati, sono sopravvissuti, hanno scoperto gli altri e la Dharma, l’Isola era la bilancia del bene e del male nel mondo, ha sempre avuto e sempre avrà questo ruolo, Jacob non è stato il primo, Hurley non sarà l’ultimo, anche se Jacob ha dovuto fare i conti con un nemico (MIB) che né sua madre né Hurley hanno dovuto affrontare. (Jacob) ha creato il diavolo e ha dovuto trovare un modo per ucciderlo, anche se le regole glielo impedivano“.

Comincia così il post del misteriosi autore di Lost, secondo cui proprio da questo divieto sarebbe nato il piano di Jacob di portare sull’Isola i candidati per uccidere MIB, “una lunga lista di candidati estesasi per generazione, anche se ogni volta che portava qualcuno lì, arrivava MIB a corromperli ed a farli uccidere l’uno con l’altro. Questo finché non è arrivato Richard, che ha spiegato a Jacob come questi avrebbe dovuto avere un ruolo più attivo, altrimenti il suo piano non avrebbe funzionato“.

Anche la Dharma sarebbe stata portata lì da Jacob per uccidere MIB, ma MIB ha interferito con questi piano corrompendo Ben (NOTA DI TELEVISIONANDO: ed in effetti ha un senso, laddove Ben dice “qui è dove io convocavo il mostro di fumo nero, anche se poi ho scoperto che era lui a convocare me”). “Ben pensava di fare il lavoro di Jacob quando faceva il lavoro di MIB. (Ben) era il leader, parlava per Jacob: è per questo che gli Altri uccisero quelli della Dharma e poi tentarono in tutti i modi di uccidere Jack, Kate, Sawyer, Hurley e tutti i candidati: era MIB che lo voleva, perché MIB non poteva ucciderli da sé“.

Ma quindi la Dharma è buona o cattiva? Inizialmente era buona, poi - secondo l’autore del pezzo originale in inglese - è stata corrotta da MIB e distruttta da Ben: non è chiaro a cosa servisse realmente questa Dharma Initiative, se è stata portata sull’Isola per uccidere Smokey o perché Jacob aveva dei candidati nella Dharma. “Gli sceneggiatori - spiega l’autore del post - non hanno scelto di non rispondere, perché qualunque risposta avessero dato sarebbe stata peggiore di quella che voi avreste pensato. Ma il fine della Dharma non era senza senso e neanche vago“.

Un altro punto su cui si insiste è il libero arbitrio, “Jacob - afferma l’utente - voleva che i suoi candidati avessero l’unica cosa che né lui né suo fratello hanno avuto, la libertà di scelta“. Sì certo, non è che hanno scelto di cadere sull’Isola, ma una volta finiti lì “hanno potuto scegliere cosa fare. Magari sapeva che Jack avrebbe ptotuto uccidere Flocke e che Hurley sarebbe stato il nuovo Jacob, magari non lo sapeva, ma ‘destino vs libertà di scelta’, ’scienza vs fede’ è sempre stato l’ìarchitrave dello show“.

Secondo lo sceneggiatore, “penso che Jacob sapeva dall’inizio cosa sarebbe successo, che nel corso delle sei stagioni di Lost tutti avrebbero avuto una ruolo nell’aiutare Jack ad uccidere Smokey e fare di Hurley il nuovo Jacob. Molti tra noi sceneggiatori la pensano così, ma non hanno voluto o potuto dirlo esplicitamente: alla fine di Lost, Jack riesce a fare tutto quello che avrebbe voluto fare dal primo episodio dello show, salvare i Losties, spedire Kate e Sawyer fuori dall’Isola, dare ad Hurley uno scopo, quello che a lui (Jack) è mancato per tutta la vita“.

Ed anche nei flashsideways è Jack a salvare tutti, aiutandoli ad andare avanti: secondo il misterioso autore, “il mondo dei sideways è dove le cose diventano veramente cool in termini di teologia e metafisica. Lost ci mostra come nella nostra vita siamo tutti collegati ad un certo numero di persone, anime gemelle (anche se non è la definizione esatta). Ci sono persone cui siamo collegati durante i momenti più importanti della nostra vita (che poi sono le parole di Christian), queste sono le persone che incontriamo da una vita all’altra“.

Alla base di Lost ci sarebbe quindi l’induismo ed un sacco di altre filosofie religiose, il tutto riunito nel concetto che “inconsciamente i Lostaways hanno creato un mondo dove possano esistere come nel purgatorio finché non si risveglieranno e si ritroveranno l’uno con l’altro. Quando si saranno trovati, potranno andare avanti. Lost è uno show sul concetto di vita nell’aldilà, secondo lo show tutti si creano un purgatorio personale con le loro anime gemelle trovate nel corso della vita, e restano lì finché, tutti insieme, non sono pronti ad andare avanti. Anche se non siete persone religiose o comunque spirituali, l’idea che viviamo e moriamo insieme è profonda e commomente“.

Insomma, secondo il misterioso autore del messaggio, “queste persone dovevano essere insieme su quell’aereo, avrebbero dovuto vivere quell’esperienza, non tanto per Jacob ma perché l’universo o Dio, a seconda di cosa credete, volevano che così fosse. Lost è stato sempre scienza vs fede, ed alla fine ha scelto la fede, una scelta che risponde alla domanda di fondo dello show, una risposta che è di fondo al mistero dell’Isola, dei personaggi, di ogni svolta narrativa. E quanto poi vorrete estrapolare da questa risposta è affar vostro“, spiega l’autore del messaggio, che fa l’esempio di come alla fine della prima stagione di Lost pensammo che la risposta fosse nella botola, poi scoprimmo che quella botola era una stazione, una di tante. Che anche questo finale di Lost sia solo l’anello di una lunga catena?

Secondo il messaggio, il purgatorio/flashsideways è contrapposto all’Isola, quando Michael dice ad Hurley che lui (lui Michael, ndT) non può lasciare l’Isola, è perché con le sue azioni si è dimostrato indegno; i protagonisti che abbiamo visto alla fine (praticamente tutti i principali della prima stagione, più qualche new entry ’secondaria’) erano tutti collegati tra loro e solo tutti insieme si sono risvegliati e sono andati avanti: “Sono tutti collegati e destinati a stare insieme per l’eternità, non sono collegati ad Anna Lucia, Daniel, Rousseau, Alex, Miles, Lapidus, etc“. Eppure parte di queste persone esistono nel mondo parallelo, ma quando potranno accedere alla loro versione della chiesa è una cosa che dobbiamo decidere noi, anche se al misterioso sceneggiatore piace pensare che prima o poi anche loro troveranno le loro anime gemelle, che però non sono collegate alle persone sull’Isola.

E per chi si chiede come mai Ben non sia potuto entrare nella chiesa, beh, secondo l’autore “è perché non si è connesso con le persone di cui aveva bisogno, deve svegliare la Rousseau, Alex, Ana Lucia (forse), Ethan, Goodspeed, suo padre ed il resto delle persone. Per ripulirsi dai suoi peccati deve fare di più che essere il numero due di Hurley, deve essere quello che Hurley e Desmond hanno fatto per i nostri Losties, aiutarli a connettersi tra loro, e solo dopo potrà andare avanti“, un discorso che vale anche per Faraday, Charlotte, Whidmore, Hawkins e tutti gli altri.

Ma la ragione per cui Ben non è nella Chiesa non è solo questa, secondo il nostro la fine di Lost che abbiamo visto poche ore fa “è stata scritta alla fine della prima stagione e non è mai cambiata. Gli stessi sceneggiatori hanno detto (e nessuno gli ha mai creduto) che sapevano la fine di Lost sin dal primo episodio. Originariamente Ben doveva apparire solo per tre episodi, poi è diventato una parte importante dello show: potevano cambiare il finale e metterlo nella chiesa, invece gli hanno dato un brillante momento con Locke fuori dalla chiesa…e poi tutto è finito“. Per chi se lo chiede, “la fine - da quando Jack tocca la bara a quando l’occhio di Jack si chiude - è di JJ Abrams l’hanno mantenuta“.

“Alla fine di tutto - conclude lo sceneggiatore - per me Lost è stata una pietra miliare che ha fatto i conti con la fede, l’aldilà, e tutte queste grandi questioni spirituali che gli altri show non hanno mai trattato. E non hanno mai rinunciato alla storia di fondo, nonostante tutti gli elementi sci fi: aver saputo camminare su questa pericolosa fune creativa ed essere sopravvissuti, è semplicemente meraviglioso“.

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Inviato (modificato)
Il significato c'è tutto. Mi pare che chi aspettasse una spiegazione matematica/fisica/scientifica non ha capito il vero trasfondo di Lost.

non è questo che volevo intendere.... mi sono spiegato male...

per me il finale è stata un po' una presa in giro... tutta la stagione giocava sulla contrapposizione presente/mondo alternativo in cui l'atomica ha scombussolato un po' di cose... ci hanno fatto seguire le loro vicende nel timeline 2004 (spesso molto più interessanti di quello che accadeva sull'isola), ci hanno fatto chiedere cosa intendesse fare desmond, quali fossero i suoi piani... e poi?? bam! era tutta una loro costruzione mentale...(e poi perchè mai la signora widmore non avrebbe voluto che si rincontrassero????? :pen::pen::pen::pen:... sinceramente: spiegatemelo)

solo riguardo ben (e in parte per sawyer) la storia ha, imho, senso: nel mondo alternativo ha intrapreso un percorso di redenzione.... molto toccante

ovviamente in fringe è tutto diverso: si cerca di dare una spiegazione pseudoscientifica degli avvenimenti, tutto nel campo scifi

Modificato da fm03

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E’ finita. Lost è arrivato al capolinea. E nel migliore dei modi…

Quella nella foto qui sopra è casa mia. E quella sono io con uno dei miei cani. Sì: mi sono fatta stampare uno striscione con la foto-simbolo di Lost, ci ho fatto scrivere sopra “We Have to Go Back!”, dopodiché l’ho appeso alla ringhiera del mio terrazzo. E lì deve restare, almeno per un altro po’.

Lost è finito. Niente più attese, niente più teorie, niente più cliffhanger… Ma tanto, tanto altro. Su Facebook, sul mio blog e su Twitter ho scritto: “You did it. The perfect finale. Thank you”. È così che riassumo il mio giudizio sul finale di serie, che ho visto insieme a mio marito e alle mie due labrador, assonnate e confuse dai miei singhiozzi alle 6.00 di stamattina.

Sì, perché io ho attaccato a piangere sulla prima immagine di The End. E ho smesso… Ho smesso? No. Sono stata travolta da un vortice di immagini e di pensieri emozionanti. E sì, certo: il finale non mi ha molto sorpresa. Ho visto ciò che mi aspettavo di vedere: il sacrificio di Jack, la “reunion” di tutti i losties “in un’altra vita”, la non-partecipazione di Ben all’evento (nonostante il perdono di Locke: la giustizia, in tv, ha regole ferree), Kate e Sawyer che si salvano insieme, Juliet in veste di ex moglie di Jack… e Vincent. Che è comparso (perché anche sugli animali ci sono regole ferree, in tv), alla fine, esattamente nel momento in cui mi aspettavo di rivederlo.

Ora. Di fronte a me ho due alternative: commentare tutti i fatti che abbiamo visto nel finale di serie, dando vita ad un Lost in Progress infinito, oppure limitarmi a qualche considerazione “emozionale”… Perché non c’è più niente da spiegare: abbiamo capito tutti. Ora sappiamo. Quindi scelgo la seconda ipotesi: per discutere del resto, dei dettagli, qui sul Magazine di Fox avremo tutto il tempo, con tanti altri articoli nei giorni a venire (potrei scriverne uno intero solo sulla composizione dell’inquadratura con Christian davanti alla vetrata della Chiesa, o sull’occhio di Jack che si era aperto nel pilot e si è chiuso nel finale, per dire).

Mi aspettavo Vincent, dicevo, così come mi aspettavo ogni mossa di Jack – inclusi i suoi ripetuti tentativi di non vedere. L’eroe riluttante. L’eroe catalizzatore. Il difetto tragico. La rielaborazione del mito. Eccoli lì, fra le mani degli interpreti e degli autori che maneggiavano con cautela anche il mio cuore di fan. Mani sapienti e geniali perché sì, è vero: il finale di Lost, in un certo senso, è scontato. Ciò che mi aspettavo di vedere io era anche ciò che milioni di altre persone nel mondo si aspettavano di vedere. Ed ecco dove sta la genialità: ci aspettiamo le scelte più ovvie, e gli autori che fanno? Ce lo dicono apertamente, facendo commentare alla Nemesi la scelta di Jack come sostituto di Jacob. “Una scelta un po’ ovvia”, dice. Vero. Ma anche l’unica possibile.

E’ così che io considero questo finale di serie: ovvio, in diverse occasioni, ma anche inevitabile. L’unico finale possibile, coerente, l’unico che torna con tutto. Quello che potevamo aspettarci fin dall’inizio, insomma. E nonostante questo, un finale incredibilmente emozionante. Tutti i momenti-rivelazione dei losties che si ritrovano sono legati a momenti indimenticabili. L’amore, insieme all’equilibrio (fra bene e male, bianco e nero, sogno e realtà…), è la chiave. Soprattutto, dimostra che tutto era già scritto. Il destino di ogni personaggio era segnato e nel corso di questi sei anni gli autori non hanno fatto che disseminare indizi utili a seguire il percorso di ciascun personaggio. Perché quello che conta davvero in Lost, come questo finale ha sottolineato, non è la storia. Sono le relazioni, i legami fra i personaggi.

Personaggi fantastici. Sorprendenti ma coerenti. Imprevedibili ma verosimili. Umani, insomma, poiché l’umanità, con tutte le sue imperfezioni, i suoi difetti, i suoi errori e le sue seconde opportunità (“Ti perdono”) è la luce dell’isola. Il cuore dell’isola. Il nostro cuore.

Abbiamo passato 6 anni incollati al televisore per seguire le storie dei personaggi che ci avevano rubato il cuore, elaborando teorie su una storia che, in fondo, non conta poi molto.

Ciò che conta sono le emozioni che Lost ci ha regalato, dimostrando che perfino un telefilm è in grado di aprirci la mente. Lost ci ha permesso di conoscere tanti altri appassionati, di entrare in contatto con loro scambiando opinioni e costruendo teorie. Lost ha dato vita, nella realtà, a migliaia di legami. Io ci vedo un disegno preciso, in tutto questo. La volontà di far corrispondere, in un caso unico, realtà e finzione. La realtà dell’isola corrisponde alla realtà di Los Angeles (tutto è successo. Non è un sogno. Non è una presa in giro) e la realtà di Lost corrisponde alla nostra, quella vera, che ci ha fatti piangere, ridere, sorridere, tremare, gridare…

Lo dimostra il fatto che oggi, su Facebook, gran parte dei miei amici sfoggiavano una foto del profilo Lost-inspired. Lo dimostra il fatto che stando qui per tanti anni, con voi, mi sono sentita come se il mio gruppo Lost (quello che mi ha accompagnata nella visione delle varie stagioni, fino a quest’ultima che ho seguito da sola) fosse costituito da migliaia di persone. Abbiamo provato, chi più chi meno, le stesse emozioni. Abbiamo pensato cose diverse ma abbiamo avuto voglia, tutti, di condividerle. E i personaggi di Lost, le loro azioni e le loro parole ora sono parte di noi. Per sempre.

Rimangono tante domande. Non abbiamo visto Michael e Walt, ad esempio. Non ci hanno spiegato molto, come il pulsante e i 108 minuti. Non c’erano Ana Lucia e tanti altri: non c’erano tutti (in qualche caso per problemi di scelte degli attori). Ma c’erano quelli che contavano davvero. Quelli che sono arrivati all’isola in modi diversi, incluso un Richard finalmente mortale. E anche una Nemesi finalmente mortale. Io penso che la mortalità offerta agli immortali di Lost sia stata accolta come un dono: la luce dell’isola è la scintilla della vita, il dono più prezioso che possediamo. Un dono che va condiviso con altre persone, per goderne appieno.

Per questo i losties hanno “creato un luogo” in cui riunirsi in un’altra vita. Un’altra vita che dà speranza. Per questo colui che ci ha guidati dall’inizio alla fine di questa grande avventura (che voleva insegnarci a condividere e lo ha fatto, grazie ai tanti spazi come questo, anche nella realtà) si chiama Jack Shephard. Che suona come Shepherd. Pastore. E sempre per questo, anche se tanti interrogativi rimangono aperti (Widmore, cosa succede – e quando – a Ben e Hugo sull’isola, perché abbiamo visto l’isola sommersa all’inizio, e tante altri), Lost ha raggiunto il suo scopo.

Pubblico un commento, ultimo dei tanti, comparsi sul sito della Fox alla fine della messa in onda di ogni puntata. Probabilmente qualcosina in più lo si può capire.

Vi dirò, a me il finale è piaciuto moltissimo. Quel misto di razionalità/irrazionalità da sempre presente nella serie raggiunge il culmine nella puntata finale. Belli i continui riferimenti alla simbologia cristiana come Christina Shepard, tradotto in Pastore Cristiano, che apre le porte del paradiso ai losties. E' vero molti quesiti non hanno avuto risposta ma forse è anche meglio cosi in quanto ognuno avrà modo di crearsi un proprio finale. Dico solo che nell'ultima puntata mi sono emozionato tantissimo al punto di emozionarmi, che ci volete fare sono sensibile io:).

Ad un'altra vita fratelli!

Namastè

Modificato da Arcy79

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per me il finale è stata un po' una presa in giro... tutta la stagione giocava sulla contrapposizione presente/mondo alternativo in cui l'atomica ha scombussolato un po' di cose...

La genialità è che non era un mondo alternativo ne una loro costruzione mentale. È una sorta di limbo/afterlife dove, dopo che tutti sono morti, si rincontrano prima di andare in paradiso/cielo. Solo che per iniziare questo passaggio devono prima trovare la situazione/persona con cui hanno vissuto il momento più importante della loro vita (live alone, die together). Solo allora sono consapevoli, solo allora lo sanno e possono andare oltre... Jack è l'ultimo in saperlo dopo di toccare il feretro che è quello che da inizio ai suoi ricordi.

e poi perchè mai la signora widmore non avrebbe voluto che si rincontrassero?????

Eloise uccide suo figlio nella isola, ricordi? Lei vuole rimanere in quel limbo/afterlife tutto il tempo possibile per stare con lui. Per questo non vuole che si faccia il rincontro/passaggio che li avrebbe portato a separarsi di nuovo. Anche per questo alla fine chiede a Desmond Will you take my son? e Desmond risponde Not with me, no.

Dico solo che nell'ultima puntata mi sono emozionato tantissimo al punto di emozionarmi, che ci volete fare sono sensibile io:).

Ad un'altra vita fratelli!

Namastè

Non ho problemi a riconoscere anche io che ho versato qualche lacrima vedendo quello che stava per accadere alla fine, cosa che non mi aveva mai successo davanti alla tv... :)

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Desmond è IL PIU FICO!!!

Accento Irish strepitoso, purtroppo non reso dal pur ottimo doppiaggio italiano. Lo adoravo quell'accento, tanto quanto detestavo l'accento Australiano di Claire, inascoltabile.

A me il finale è piaciuto, anche se non spiega una cippa di alcune cose.

Tendo ad essere d'accordo con il commento fiume rilasciato dal sedicente "autore".

Piccola nota: io me ne son fregato per 5 anni, mai vista una puntata, da quando sto con la mia ragazza ne sentivo parlare lei ed un gruppo di amici suoi. M lo son scaricato tutto, le 5 serie complete e doppiate. Viste tutte da inizio dicembre a fine febbraio. Poi questa l'ho vista con Lei man mano, sottotitolata.

Bella serie, mi è piaciuta, e capisco anche la mania che ne è nata intorno in chi ha seguito la linea temporale delle serie, man mano che uscivano.

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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