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quanto ti piace la De Tomaso Deauville?  

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  1. 1. quanto ti piace la De Tomaso Deauville?

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Nel filmato postato preso da youtube si vede Gianni Letta che dopo essersi seduto nei sedili posteriori chiude la portiera e poi la richiude nuovamente, non capisco se perché soddisfatto del rumore o sconcertato per la chiusura imprecisa...

L'ho visto, è chiaro che non si è chiusa. Pazzesco!

E' un prototipaccio nemmeno completo.

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Io all'attenzione di qualche giornalista d'inchiesta questa cosa la farei pervenire. Mi puzza moooolto di truffa, o per lo meno di scorribanda finanziaria più che industriale.

...cut...

Mandata una mail alla redazione del fatto quotidiano. ciascuno di noi può segnalare la vicenda, più siamo meglio è :)

Perle d'autore

From Heel to Hell and back (Matteo B.)

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GM ha dichiarato che non ha nessun accordo con De Tomaso. La Cadillac SRX, da quanto afferma GM, che è servita come base è stata acquistata normalmente presso la rete di vendita.

E già qui c'è da pensare, perchè a pochi mesi dall'inizio vendite di usano componenti GM senza avere ancora concluso nessun accordo?

Ma la cosa strana è che anche Malvino (socio di Rossignolo e detentore del brevetto Univis che Rossignolo sbandiera) uso' per la sua Isotta Fraschini T8 componenti di una Audio A8. L'Audi dichiarò immediatamente che non aveva con Malvino nessun accordo e i componenti provenivano da una A8 acquistata normalmente presso la rete di vendita.

Ma è possibile che i politici siano così fessi a ricascarci nuovamente, a dare finanziamenti a Rossignolo dopo che la stessa messa in scena è già stata fatta identica poco più di 10 anni fa?

Leggete poi questo articolo del 2000:

ISOTTA FRASCHINI: ARRESTATO GIULIANO MALVINO, AMM. UNICO

(Adnkronos) - La storia degli ultimi anni della Isotta Fraschini e' abbastanza travagliata e si e' conclusa con l'apposizione dei sigilli sui cancelli dell'azienda da parte delle Fiamme Gialle, a causa dei numerosi debiti. La GdF di Palmi ha svolto sull'Isotta Fraschini lunghe indagini, raccogliendo molti documenti, dai quali sarebbero emerse le responsabilita' di Malvino, presidente della Fissore Srl, societa' che gestiva la fabbrica automobilistica di Gioia Tauro, gia' ex Oto Breda Sud. La Oto Breda Sud era stata rilevata da Giammarco Rossignolo che nomino' come amministratore delegato proprio Giuliano Malvino. La Raytone-Fissore deve la sua notorieta' alla produzione di un fuoristrada denominato Magnum, che fu acquistato anche dalle nostre forze dell'ordine.

I circa 250 lavoratori passati dalla Oto Breda alla Isotta Fraschini ingaggiarono una lunga lotta, culminata nell'occupazione della stazione ferroviaria di Goia Tauro e nel blocco dell'autostrada nei pressi dello svincolo per Rosarno. Il progetto di ridare lustro al prestigioso marchio Isotta Fraschini nacque dall'accordo con la casa automobilistica tedesca Audi che avrebbe fornito componenti ad alta tecnologia, gia' utilizzati sulla A8: motore, trasmissione, cambio, sospensioni e freni. Se ne sarebbero dovute costruire 5 mila unita' l'anno tra cabrio e coupe', distribuite equamente tra il mercato europeo e nord americano.

Nei progetti, la otto cilindri di Gioia Tauro era un'auto tecnologicamente all'avanguardia, realizzata con materiali di prima qualita': il telaio era costruito in alluminio mentre gli interni erano un mix di fibra di carbonio e pelle. La strumentazione elettronica era gestita da un computer e le cinture di sicurezza erano integrate nei sedili.

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Anche. E se lo scrivessimo noi il pezzo? Da pubblicare su AP.

Potrebbe starci! Mi potrei mettere all'opera!

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Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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mi ricordavo il nome Malvino... trovato, parrebbe uno con le mani in pasta...

Da cuneocronaca.it

Un’inchiesta dai molti nomi quella del processo all’imprenditore Lorenzo Streri di Cuneo e a Pierangelo Del Buono di Carrù. Tanti i personaggi che emergono a margine della vicenda con il procedere delle udienze in aula, a Cuneo, e le ricostruzioni dei testimoni.

Ruoli secondari o da comprimari. Volti più o meno noti della scena cuneese. Come quel Mauro Ruffino, 60 anni, commercialista fossanese, arrestato il 17 maggio dello scorso anno con l’accusa di peculato inerente alla gestione delle procedure fallimentari presso il tribunale monregalese. Negli interrogatori compare quasi subito il nome di Del Buono, tanto che la Procura di Cuneo apre presto una seconda inchiesta a carico del professionista. Le frequentazioni con il carruccese sono confermate nel corso dell’udienza odierna.

Ruffino è con Del Buono, quando quest’ultimo viene arrestato. Li trovano nella stessa camera d’albergo a Lugano. La ricostruzione dei fatti è quella effettuata dal luogotenente Giuseppe Ortu, della Polizia tributaria della Gdf. Nel corso della deposizione guidata dal pm Pier Attilio Stea il commercialista ricompare una seconda volta: alla madre di Ruffino, classe 1915, è intestata una polizza assicurativa sulla vita. Del valore di 3 milioni e 600 mila euro, stipulata nell’anno 2003 a Fossano, rientra nella complessa ricostruzione dei passaggi effettuati dal denaro provento del fallimento Streri. “Una scelta precisa – spiega Ortu - dal momento che le polizze sono inattaccabili e insequestrabili”.

Altro nome illustre: Flavio Briatore, già citato nella precedente udienza, quando il commissario di Polizia Luigi Chilla lo collocò fra i soci costruttori della Freedomship, la nave lussuosa i cui disegni sono stati ritrovati assieme ai depliant dei resort turistici nell’ufficio di Streri. A lui riporta anche un numero di telefono ritrovato nell’agenda dell’imprenditore cuneese.

L’esame dell’attività finanziaria di Pierangelo Del Buono rimanda anche a Giuliano Malvino, imprenditore cherascese, proprietario della ditta Fissore. A suo nome si registrano passaggi di denaro sui conti monegaschi del cuneese. Malvino rimanda fra l’altro alla nota vicenda della produzione di un’auto, l’Isotta Fraschini. E dell’omonima azienda calabrese di cui si è occupata anche la puntata del 30 marzo scorso della trasmissione Report di Raitre. Tema: la legge 488, che attraverso il ministero per lo Sviluppo Economico dà aiuti alle imprese italiane, a fondo perduto. A carico dell’Isotta Fraschini un’indagine della Gdf, capannoni inutilizzati e prosciugamenti dalle casse pari ad oltre 20 miliardi di lire, tra contributi a fondo perduto, Tfr degli operai, Iva evasa e consulenze che l'Isotta avrebbe pagato a caro prezzo alla stessa società di Malvino, la Fissore.

“Del Buono – racconta Ortu – proponeva investimenti all’estero. Si faceva dare soldi e li trasferiva su conti correnti a Montecarlo intestati a nomi di fantasia, ma riconducibili alla sua persona”. Siamo nell’anno 1993. E con Malvino le movimentazioni di contanti verificate dalle Fiamme Gialle riportano i nomi di Renato Balocco di Narzole e dei fratelli Imbimbo, Claudio e Alberto, di Cuneo. Uno di loro, legato da amicizia con il carruccese, costituisce una ditta per la compravendita di materiale da illuminazione in Francia e vi assume come dipendente proprio Del Buono. Ma interviene anche nella compravendita di immobili e nel trasferimento di ingenti somme di denaro da San Marino. Ovvero in quella che in aula è ricostruita come l’ultima tappa del viaggio dei fondi connessi al fallimento Streri.

Nella folle girandola di trasferimenti sui conti correnti di mezzo mondo c’è anche un medico: Bruno Renaudo. “Ad un certo punto manca sui conti il rapporto di affidabilità. Il rapporto viene regolarizzato proprio con la comparsa di Renaudo. I soldi risultano suoi. Presentato come libero professionista, pneumologo, è in realtà un medico ospedaliero dipendente dell’Asl 15”.

diciamo che la storia parte da lontano e molti protagonisti a volte ritornano..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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