Vai al contenuto

Il futuro dei siti produttivi Stellantis


Messaggi Raccomandati:

pare si vada verso la newco

Pino Neri Pomigliano. La newco, la società immaginata per blindare l’accordo sulla nuova organizzazione del lavoro alla Fiat di Pomigliano, ormai non è più soltanto un’ipotesi. La Fiat non conferma né smentisce, limitandosi a sottoloineare che è una delle ipotesi sul tappeto. Ma per i sindacati firmatari dell’accordo per il piano Panda, non sembrano più esserci dubbi. Al punto che già fornisce anticipazioni, illustrando tempi e modalità dell’operazione newco, il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, intervenuto ieri a margine dell’assemblea dei delegati del suo sindacato, organizzata in un albergo ubicato a pochi passi dalla Fiat di Pomigliano. «La nuova società sarà pronta a giorni, probabilmente entro la fine di questo mese», anticipa il dirigente sindacale. «E non sarà necessario - aggiunge Di Maulo - licenziare tutto il personale per poi riassumerlo sotto nuove insegne: alla Fiat basterà trasferire i cespiti a un’altra azienda dotata di capitale sociale sufficiente, ai sensi dell’articolo 2112 del codice civile». Insomma, trasferimento di uomini e mezzi a un’altra impresa e contestuale apertura della sede della nuova società all’interno del Giambattista Vico. «Qui - spiega ancora il sindacalista - i dipendenti saranno chiamati a visionare il nuovo contratto, che potranno liberamente firmare o meno». Chi non firmerà, ovviamente, resterà disoccupato. Il nuovo contratto sarà modulato sull’intesa separata del 15 giugno, poi approvata a larga maggioranza dai dipendenti di Pomigliano nel referendum di fabbrica tenuto una settimana dopo. Per blindare l’intesa non sembra praticabile la via istituzionale. C’è un disegno di legge di riforma della rappresentatività sindacale, firmato dal senatore del Pd Pietro Ichino, che prevede che un accordo, anche se non sottoscritto da tutti i sindacati maggiormente rappresentativi, vincola comunque «erga omnes», cioè pure quelli che non firmano l’intesa. Ma ci sono due ostacoli: l’eventuale retroattività della legge e, soprattutto, i tempi di approvazione, spesso insostenibili. Per questo Luigi e Felice Mercogliano, rispettivamente segretario regionale e segretario nazionale della Fismic, insistono: «La Panda porterà quindici anni di lavoro sicuro a una gran parte dell’industria campana». E quindi niente lungaggini o complicazioni. Assicurazioni alla FISMIC sono giunte circa il destino produttivo e occupazionale degli impianti ex Ergom e Fma. Alla Denso di Pratola Serra sono state addirittura comunicate nuove assunzioni a partire da questo settembre. Davanti però ci sono ancora almeno dodici mesi di cassa integrazione. «Governo e regione dovranno assolutamente aiutarci», l’appello dell’operaio e delegato Aniello Pirozzi. I sindacati firmatari vedono nell’accordo di giugno l’unica via verso lo sviluppo. «Ma sia chiaro - conclude Di Maulo - quell’accordo lo abbiamo voluto tutti perché pensiamo sinceramente che sia la sola maniera per salvare la nostra industria». Parole autorevolmente rafforzate dalle ultime dichiarazioni di Luigi Angeletti, segretario generale della Uil. «Nella trattativa di Pomigliano non abbiamo subito nessun ricatto - la posizione, netta, di Angeletti - noi rappresentiamo degli interessi e valutiamo se il compromesso è a nostro vantaggio oppure no». Circa le eccezioni di incostituzionalità dell’intesa, eccepite dalla Fiom, il leader Uil parla di «attacchi superficiali» specificando che «esiste una Corte Costituzionale: in ogni caso l’accordo non contiene nessuna violazione». Infine, in merito ai contrasti tra i tre principali sindacati, Angeletti osserva che le «divisioni nascono da un diverso modo di decidere come si fanno i contratti: la divisione è cominciata sul modello contrattuale: è un problema che non siamo riusciti a risolvere e che aggrava i rapporti tra Cgil, Cisl e Uil, oltre a renderci meno influenti sulle scelte di politica economica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20100714&ediz=CITY&npag=38&file=obj_1220.xml&word=+fismic+&type=STANDARD

Link al commento
Condividi su altri Social

Licenziare un dipendente per 40 mail aziendali "rubate" è come denunciare per inquinamento ambientale e omessa bonifica del sito inquinato uno che ha buttato in terra un mozzicone di sigaretta e lo ha spento con un piede. Comportamento deplorevole, certo, ma qui siamo a livelli di far west: o il tipo aveva già 2 lettere di richiamo sulle spalle (in 2 anni....) o è l'esatto rifarsi dell'azienda al "colpirne uno per educarne 100", non certamente riferito all'uso personale delle mail aziendali...

Link al commento
Condividi su altri Social

  • 2 settimane fa...

dovrei andare a ritroso e trovare chi scrisse che 'Pomigliano' non era un caso a se' unico in Italia, ma solo il primo scoglio da superare. invece ora sono tutti come Pomigliano, anche i siti produttivi, i dipendenti assenteisti e paraculi.

Pensavo che avrebbe aspettato di più, solo su questo mi sbagliavo.

Marchionne vuol lasciare Federmeccanica

e dire addio al contratto nazionale

L'ad punta a nuove regole sulla base del modello Pomigliano. L'annuncio domani al vertice con il governo o giovedì con una lettera a Bombassei. Potrebbe avvenire assieme alla decisione di creare una new company per Pomigliano

di SALVATORE TROPEA 072042708-205edab0-98ae-43a6-a87f-138bc6a1d179.jpg Sergio Marchionne

TORINO - La Fiat ha intenzione di uscire dalla Federmeccanica e disdire il contratto di lavoro nazionale che regola il rapporto con i suoi dipendenti. L'annuncio potrebbe essere dato già domani se Sergio Marchionne deciderà di partecipare alla riunione congiunta di Torino con governo e sindacati o slittare a giovedì se sceglierà di farlo con una lettera al presidente della Federazione delle aziende metalmeccaniche, Alberto Bombassei, e ciò potrebbe avvenire insieme alla decisione di creare una new company per Pomigliano. Nel primo caso l'ad del Lingotto andrà al tavolo dell'incontro per ribadire la scelta di mettere in stand by il futuro di Mirafiori in attesa di sapere se ci sarà o meno l'affidabilità necessaria per poter produrre auto in Italia in maniera competitiva. In base alla risposta che otterrà deciderà se "rompere col passato" e inaugurare nuove regole.

Quello che è certo è che la questione Fiat, aperta col caso Pomigliano e proseguita con la svolta su Mirafiori, potrebbe trovare una soluzione inedita destinata a cambiare la storia delle relazioni industriali italiane, introducendo a quella nuova cultura del lavoro che è l'obiettivo di Marchionne. Consapevole degli effetti che potrebbe scatenare, il Lingotto deve avere studiato nei particolari, e continua a farlo ancora in queste ore, la mossa che rappresenta uno scarto storico col quale Marchionne intende dimostrare di essersi già collocato di fatto nell'epoca "dopo Cristo".

Per

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

Link al commento
Condividi su altri Social

sono brutti segnali...anzi, bruttissimi. perché dall'uscire da Federmeccanica, da Confindustria, dal disapplicare il contratto nazionale, e tornare al rapporto padrone-lavoratore dickensiano, il passo è breve.

passi reprimere le condotte dannose di certi operai, ma arrivare a questo significa avere in testa un progetto ben preciso di destrutturalizzazione dei rapporti coi lavoratori, e metterlo in pratica.

non finirà bene per nessuno qui, temo.

Link al commento
Condividi su altri Social

Ovvio che ottenuta una vittoria si cerchi di spostare il confine più in là.

Adesso sono le controparti (istituzioni in primis, sindacato in secundis) che si devono far valere a mettere paletti.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

Ovvio che ottenuta una vittoria si cerchi di spostare il confine più in là.

Adesso sono le controparti (istituzioni in primis, sindacato in secundis) che si devono far valere a mettere paletti.

è quello che spero. ma mi sembra che per il momento, a parte le solite grida, regna un silenzio eloquente....

Link al commento
Condividi su altri Social

Ovvio che ottenuta una vittoria si cerchi di spostare il confine più in là.

Adesso sono le controparti (istituzioni in primis, sindacato in secundis) che si devono far valere a mettere paletti.

Rappresentati da un governo complice e truffaldino e da due delle tre principali sigle sindacali che si pongono in posizione ovina per poter mettere in cattiva luce la terza... che dite... possiamo essere ottimisti?

Una volta creato il precedente (Pomigliano) si è già a metà dell'opera: dopo Mirafiori sarà la volta di tutti gli stabilimenti del gruppo e dell'indotto, poi anche altri grandi industriali prenderanno ad esempio e di lì lo sfascio sarà bello che formalizzato. Con buona pace di tutti quelli che vedono una nuova era industriale in Italia, non si invertirà la corrente che vede le aziende muoversi da Italia a estero.

Link al commento
Condividi su altri Social

Chiediamoci perchè le aziende si muovono da Italia a estero e non viceversa.......

Non capisco, tra le tante cose, come mai si pensi che non ci possa essere una via di mezzo tra il garantismo assoluto italiano (chi ce l'ha, perchè oramai sotto i 30 è come l'unicorno il posto fisso....) e la schiavitù cinese...o una o l'altra, una via di mezzo manco a prenderla in considerazione :pen:

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

Chiediamoci perchè le aziende si muovono da Italia a estero e non viceversa.......

Non capisco, tra le tante cose, come mai si pensi che non ci possa essere una via di mezzo tra il garantismo assoluto italiano (chi ce l'ha, perchè oramai sotto i 30 è come l'unicorno il posto fisso....) e la schiavitù cinese...o una o l'altra, una via di mezzo manco a prenderla in considerazione :pen:

oggi su R24, accordo VW qualche anno fa: si lavora 10 gg in più all'anno per lo stesso salario....se no delocalizziamo....risposero Si.

qui, onestamente...risponderebbero SI? (non sto parlando solo di Fiat)

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.