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monovolumi: zafira mazda5


un cavalieredoc

Domanda

1000 km con Mazda 5

Mazda offre 4 motorizzazioni differenti: due benzina di 1.798 cc (115 cv) e 1999 cc (143 cv) e un’unica motorizzazione diesel di 1998 cc con due potenze di 110 cv e 143 cv. Abbiamo percorso 1000 km con la motorizzazione più piccola di 1.8 cc con alimentazione benzina e una potenza di 115 cv che muovono un po’ troppo tranquillamente i 1610 kg di massa rilevati dalla nostra pesa. Nei sorpassi, come nei tornanti in montagna, si avverte la mancanza di qualche cavallo che aiuterebbe in situazioni emergenza e, pertanto a nostro giudizio resta un propulsore adatto a chi ama una guida turistica e che con molta probabilità decide di acquistare una monovolume e non una brillante berlina.

Di tutt’altro giudizio invece lo sterzo e il confort stradale dove la precisione del primo e l’accoppiata sospensioni-sedili per il secondo, rendono molto piacevole un viaggio in Mazda 5. Purtroppo il motore fa sentire la sua voce sin dai regimi più bassi e obbliga, anche ad andature entro i limiti consentiti dalla legge, ad alzare il volume dell’ottimo impianto stereo.

Altra nota molto positiva l’esprimiamo per la stabilità in marcia e la frenata e nella visibilità: negli improvvisi cambi di direzione il rollio è molto contenuto e nelle manovre di emergenza sia su terreni asciutti che in quelli innevati ha presentato un comportamento neutro e sicuro. Il sistema di Controllo della Stabilità (DSC) disattivabile manualmente, a nostro parere è un po’ troppo invasivo e tende a confermare ulteriormente la vocazione turistica dell’auto. La panoramicità dell’auto invece e fuori discussione neppure i montanti anteriori disturbano in manovra; l’unico neo è rappresentato dal terzo finestrino posteriore troppo piccolo di dimensioni.

Un ultimo cenno ai consumi che sono risultati superiori a quanto dichiarato dalla casa. In città non siamo riusciti ad andare oltre gli 8 km con un litro di benzina, mentre nel misto autostradale/statale i valori si fermano a circa 10 km con un litro.

TRAINO VERSATILE

La vetrina bolognese ci ha portato due novità nel campo dei monovolumi: la rinnovata Opel Zafira e la nuova Mazda 5.

Esteticamente convincono tutte e due: la tedesca introduce richiami alla compatta di casa (l’Astra), mentre la giapponese addirittura basa la sua campagna promozionale sul fascino della linea esterna. Entrambe con lunghezza di circa 4 metri e mezzo, offrono la possibilità di viaggiare anche in sette persone. Fin qui i punti in comune, dopo di che le strade si dividono.

L’orientale è l’unica della sua categoria ad offrire l’air bag a tendina anche per i passeggeri della terza fila, ed è ancora l’unica ad offrire la porta scorrevole laterale per i passeggeri posteriori, peccato che nelle giornate di neve/pioggia all’apertura della porta, parte della neve/acqua ferma sul bordo del tetto cada all’interno della vettura.

Nell’abitacolo è stato premiato lo spazio anteriore, mentre dietro avremmo voluto trovare qualche centimetro in più in larghezza per i posti in seconda fila (tre persone viaggiano un po’ troppo strette) e in profondità per le gambe nei posti in terza fila. L’assemblaggio dei lamierati e del materiale plastico è pregevole: gli accoppiamenti non presentano né luci né sbavature; viceversa qualche dubbio viene dal materiale plastico. La finitura superficiale del tunnel e dei fianchetti porta è graffabile, mentre piacevole è il fatto che dei numerosissimi (ne abbiamo contati ben 45!) vani portaoggetti sono quasi tutti rivestiti di materiale antirumore.

L’interno della tedesca invece, appaga maggiormente l’occhio come materiali, rivestimenti, accostamenti di colori e per tale motivazione ci sentiamo di esprimere un giudizio superiore a quella della giapponese. Giudizio pari invece per la componentistica elettrica e di comando.

La plancia merita un discorso separato tra il quadro strumenti e il corpo centrale. Il primo è più gradevole sulla Opel: la colorazione è meno affaticante alla vista e soprattutto offre una migliore visibilità. Quello della Mazda invece è un po’ troppo raccolto e a volte è ostacolato dal volante. Differente è il discorso per il corpo centrale dove tutte e due presentano manopole rotonde per la climatizzazione purtroppo solo monozona e comandi radio: Zafira ha un display decisamente più funzionale e completo, ma pecca nella finitura superficiale tanto che nelle giornate di sole la parte centrale della plancia riflette fastidiosamente sul parabrezza, mentre la sua concorrente offre una finitura e un impianto stereo di qualità e funzionalità superiore. Niente più compact disc sparsi nell’abitacolo, c’è un hard disk da 20 Giga che può contenere 3 mila canzoni.

Per entrambe i comandi prestano il fianco a qualche critica: Mazda ha il pulsante delle luci di emergenza posizionato troppo lontano e difficilmente attivabile anche dal passeggero e inoltre parlando di sicurezza mancano luci di ingombro sulle portiere. A ciò aggiungiamo che tanto su Zafira quanto su Mazda i comandi secondari intorno al voltante e il comando apertura serbatoio, non sono illuminati.

Punto di forza per questo tipo di auto resta la versatilità all’interno dove per esempio su Mazda il terzo posto posteriore si ricava ribaltando un cuscino sotto i sedili e creando un vado portaoggetti in suo luogo. Oppure al posto di tale terzo posto si può posizionare un vano porta bottiglie con tanto di rete di contenimento. Su Zafira, grazie al sistema “Flex7” si possono traslare i sedili di terza fila alzare quelli di seconda per sfruttare al massimo i centimetri. Una nota di piacere è offerta da tutte e due le vetture nella praticità del ribaltamento dei sedili di terza fila: facile, non affaticante permette di ottenere un piano lineare privo di scalini. Ma senza dubbio i due accessori che caratterizzano meglio la tedesca sono lo “Sky Flex” e il “Flex Organiser”. Il primo un tetto panoramico che va da parabrezza al lunotto diviso nel corpo centrale da una serie di utilissimi vani che ricordano l’ambiente degli aerei, il secondo un utile rete divisoria, ripiegabile affiancata da un serie di ganci e guide per fissare qualsiasi tipo di carico.La giapponese risponde con accessori quali la telecamera posteriore che regala un terzo occhio in modo istantaneo nelle manovre di parcheggio e un navigatore satellitare di facile intuizione e con comandi pratici e illuminati.

Dal punto di vista motoristico Opel presenta un ventaglio ben più ampio di Mazda: si parte da un benzina di 1.598 cc con potenza di 105 cv, per proseguire con un 1.796 da 140cv fino al potentissimo 1998 da 200cv. I diesel offerti in un’unica motorizzazione di 1910 cc presentano tre diversi livelli di potenza: 101, 120 e 150 cv.

Un ultimo punto spetta al rapporto dotazioni/prezzo. Le tabelle pubblicate mostrano con chiarezza che siamo di fronte a due vetture ben equipaggiate, a livello della più qualificata concorrenza. Se fossimo ad un bivio nel complesso opteremo per Zafira, ma solo perché offre un gamma più articolata di motorizzazioni e quindi più vicina alle esigenze di ogni automobilista.

IN CITTA’ CON ZAFIRA

Di casa Opel abbiamo provato la versione diesel 1910 cc da 150 cv, in un ambiente in parte tagliato per la vettura che è la città. Ci aspettavamo di trovare un’auto affaticante e poco maneggevole a causa della sue dimensioni e invece siamo di fronte ad un auto facile, con uno sterzo leggero e preciso. Non abbiamo trovato la stessa visibilità anteriore della giapponese e inevitabilmente occorre scendere a qualche compromesso a causa del massicci montanti anteriori.

Il confort su terreni sconnessi è apparso un po’ rigido soprattutto in prossimità dei dossi, mentre confermiamo tutte le doti e i pochi difetti del common rail nato dall’ex-matrimonio Fiat-Gm: silenzioso, piacevole in accelerazione tanto da far dimenticare i 1780 kg di peso dell’auto, pecca nella ripresa in cui occorre scalare marcia per avere un po’ di spunto. Analogo il giudizio sulla stabilità e sicurezza di marcia espresso per la Mazda, con un’unica differenza dovuta al fatto che sulla tedesca non è possibile disattivare il controllo della stabilità. Infine i consumi: anche in questo caso abbiamo rilevato valori superiori a quanto dichiarato dal costruttore: nel traffico cittadino con non siamo andati oltre gli 11 km con un litro.

Bi-color bi-sex: two gust in mej che one

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