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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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21 minuti fa, xtom scrive:

La mobilità elettrica è fatta anche di tanti altri mezzi:

- monopattini

- biciclette

- scooter

- quadricicli (leggeri e pesanti)

 

Quante Panda ci sono in Italia che potrebbero essere sostituite da un quadriciclo elettrico perché usate solo per brevi spostamenti di una, massimo 2 persone?

 

Siamo abituati al concetto che tutte le 4 ruote sono auto, ma una 500 del 1957 oggi sarebbe un quadriciclo leggero ed una Panda 30 del 1980 un quadriciclo pesante.

 

 

Inzomma 

500 1957 I suoi 90/ 100 km orari li faceva. 

In un contesto di statali e di velocità massima dei concorrenti intorno ai 140 km /h

Panda 1980 115/135.

In un contesto di autostrade e velocità massima dei concorrenti intorno ai 180 km/h ( escluse supercar). 

 

Oggi un quadriciclo fa 50 o poco più. 

In un contesto dove una Panda 1.2 fa i 160 come velocità massima e 130 li tiene tranquillamente per ore. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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25 minuti fa, ILM4rcio scrive:
1 ora fa, M86 scrive:
Io sono scettico sulla transizione all'elettrico, ma sono ben disposto a fare sacrifici perché il cambiamento climatico non è un'opinione.
Però devo essere messo in condizioni di farli questi sacrifici: lavoro a 22km da casa (percorsi su strada extraurbana in circa 30 minuti quando c'è traffico), tempo fa valutai il percorso con i mezzi in caso rimanessi senza auto: 3 mezzi, quasi 2 tra quando sarei uscito di casa a quando sarei arrivato in ufficio, con più di un'ora di ritardo perché non ci sono possibilità di arrivare prima. Neanche ho guardato le condizioni per il ritorno.
 

Questa è solo la conseguenza di tutto il sistema messo in piedi negli anni del boom dopoguerra che adesso non regge più, è brutto da dire ma l'aumento dell'aspettativa di vita, in nazioni che hanno sanità e sistema pensionistico pubblico, dove proprio per questo motivo le nascite stanno via via diminuendo, è una delle cause di ciò.
I paesi in via di sviluppo vanno a cannone perché la maggioranza della popolazione produce ed i soldi non se ne vanno in pensioni e cure agli anziani e, perdonatemi ancora se sembro brutale, una persona di 30 anni ha un approccio al lavoro ed alla vita che una di 65 anni ed oltre ormai non ha più, grazie che quelli progrediscono e noi siamo murati.
Si salva solo il Giappone per ora che però è un paradosso unico.

Non mi è chiaro il nesso tra un TPL inadeguato alla sostituzione della mobilità privata e l'invecchiamento della popolazione 🤔

 

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17 minuti fa, M86 scrive:

Ho già sentito questa teoria altre volte.

La domanda che mi sorge spontanea è "a che pro?".

Chi ci guadagna dalla riduzione del parco circolante?

 

A livello ambientale nessuno, se vogliamo accettare la narrazione che la transizione ecologica porterà ad auto elettriche alimentate da energia rinnovabile.

A livello economico è una mossa tafazziana dato che soffochi la già agonizzante industria automobilistica europea, e assesti un brutto colpo al comparto turistico-ricreativo.

A livello politico è un suicidio, dato che riduci le libertà individuali.

 

Quindi chi è l'eminenza grigia, il potere occulto che sta tramando per portare l'Italia indietro di 60 anni?

 

 

A livello ecologico, diminuisce l'impatto del numero di auto circolanti, che non è solo inquinamento, ma anche smaltimento e produzione. 

A livello sociale dovrebbero diminuire gli incidenti ed i loro costi. 

A livello di trasporto pubblico il minor traffico dovrebbe dare un rendimento più alto. 

A livello di risorse, meno utilizzo. 

Ovviamente il tutto funziona se accompagnato ad una riduzione significativa degli spostamenti obbligatori. Che può venire da una remotizzazione del lavoro e dei servizi. 

Certo non tutti, ma molti. 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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33 minuti fa, AlexMi scrive:

Ma no, basterebbe ridurre la auto ferme (che sono la stragrande maggioranza), aumentando l'utilizzo delle altre rimanenti, sia attraverso una migliore programmazione dei privati, sia attraverso una maggiore diffusione del sharing e del noleggio a breve termine. 

E il vantaggio qual è? Le auto inquinano quando camminano, mica da ferme.

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19 minuti fa, M86 scrive:

Ho già sentito questa teoria altre volte.

La domanda che mi sorge spontanea è "a che pro?".

Chi ci guadagna dalla riduzione del parco circolante?

 

A livello ambientale nessuno, se vogliamo accettare la narrazione che la transizione ecologica porterà ad auto elettriche alimentate da energia rinnovabile.

A livello economico è una mossa tafazziana dato che soffochi la già agonizzante industria automobilistica europea, e assesti un brutto colpo al comparto turistico-ricreativo.

A livello politico è un suicidio, dato che riduci le libertà individuali.

 

Quindi chi è l'eminenza grigia, il potere occulto che sta tramando per portare l'Italia indietro di 60 anni?

 

 

Incidenti che si riducono del 75% (ad muzzum, non venite a farmi le pulci), città che si svuotano dalle auto, gente che ha effettivamente necessità di usare l'auto che evita ore passate in colonna o a cercare parcheggio, spazi urbani che passano dall'essere auto-centrici all'essere antropocentrici. Chi ci guadagna non lo so, ma io da cittadino una firmetta ce la metto

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Adesso, jameson scrive:

E il vantaggio qual è? Le auto inquinano quando camminano, mica da ferme.

In realtà esiste un inquinamento da produzione, da manutenzione e da smaltimento. 

Con il primo molto maggiore degli altri. 

Per questo le auto andrebbero tenute alla morte. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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9 minuti fa, stev66 scrive:

....Oggi un quadriciclo fa 50 o poco più. 

In un contesto dove una Panda 1.2 fa i 160 come velocità massima e 130 li tiene tranquillamente per ore. 

In teoria un quadriciclo leggero ha una velocità massima di 45 km/h se omologato come ciclomotore e 85 km/h se omologato motociclo.

 

Comunque, a dirla tutta, se proponessero una Citroen Ami omologata come motociclo, con v-max 85 km/h sotto i 10k€ potrei pensarci.

Prendere un quadriciclo leggero omologato come ciclomotore, diciamo che può interessare chi vive in città o chi ha figli minorenni con patente AM, per un utilizzo diverso lo vedo limitante.

Modificato da bik

"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

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2 minuti fa, bik scrive:

In teoria un quadriciclo leggero ha una velocità massima di 45 km/h se omologato come ciclomotore e 85 km/h se omologato motociclo.

 

Comunque, a dirla tutta, se proponessero una Citroen Ami omologata come motociclo, con v-max 85 km/h sotto i 10k€ potrei pensarci.

Prendere un quadriciclo leggero omologato come ciclomotore, diciamo che può interessare chi vive in città o chi ha figli minorenni con patente AM, per un utilizzo diverso lo vedo limitante.

Onestamente, alta e stretta com'è, mi sembra perfino meno sicura di uno scooter 125. 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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5 minuti fa, jameson scrive:

E il vantaggio qual è? Le auto inquinano quando camminano, mica da ferme.

 

In realtà le EV inquinano anche da ferme. I cosiddetti vampire drain sono una bella grana per chi passa giorni interi senza guidare (come me).

In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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19 minuti fa, stev66 scrive:

Inzomma 

500 1957 I suoi 90/ 100 km orari li faceva. 

In un contesto di statali e di velocità massima dei concorrenti intorno ai 140 km /h

Panda 1980 115/135.

In un contesto di autostrade e velocità massima dei concorrenti intorno ai 180 km/h ( escluse supercar). 

 

Oggi un quadriciclo fa 50 o poco più. 

In un contesto dove una Panda 1.2 fa i 160 come velocità massima e 130 li tiene tranquillamente per ore. 

 

Sappiamo che le negli anni sono cambiate molto le norme di sicurezza, oggi per andare a quelle velocità vengono omologate auto che hanno carrozzerie molto diverse, piene di airbag, sistemi di sicurezza attiva e passiva molto più complessi e quindi costosi.

 

La Panda ha preso 0 stelle Euroncap all'ultimo giro, la Pandina sarà adeguata al GSR 24 per continuare ad essere prodotta.

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