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  1. Al 99% stessa architettura della Classe A 250e, ossia il 4 cilindri 1.3 Turbo benzina in abbinamento al motore elettrico all'interno del cambio, con una potenza combinata di 218 CV e 450 Nm, che sono spinti da una batteria agli ioni di Litio da 15.6 kWh. Secondo ciclo WLTP avrà un'autonomia di 56 km.
  2. __P

    Lamborghini Sián Roadster 2021

    via Lamborghini ———————————————————————————————————— SPY TOPIC ➡️ CLICCA QUI! ————————————————————————————————————
  3. https://www.motorionline.com/2019/12/27/peugeot-508-peugeot-sport-engineered-pse-uscita-prezzo-2020-motori/ Rendering ⤵️
  4. Saranno presentate al Salone dell'Auto di Amsterdam le nuove Ford Fiesta e Ford Focus EcoBoost Hybrid. Le due vetture saranno disponibili sul mercato alla fine del 2019. Il motore è il 3 cilindri 1.0 Ecoboost a cui è abbinato un sistema moto-generatore (al posto di alternatore e motorino di avviamento) che ricarica una batteria gli ioni di litio con una tensione operativa di 48V. In questo modo è stato possibile adottare un turbocompressore più grande, poiché per il "lag" interviene la spinta del moto-generatore. Ford dichiara un consumo medio di 4.9 litri / 100 km ed emissioni di 112 g/km per la Fiesta EcoBoost Hybrid e 4.7 litri / 100 km ed emissioni di 107 g/km di CO2 per la Focus EcoBoost Hybrid. Cartella stampa Via Ford Europe
  5. Beckervdo

    Kia Niro M.Y. 2019

    Debuttano le rinnovate Kia Niro Hybrid e Kia Niro Plug-In-Hybrid, il cui stile esterno è ispirato alla versione full electric (Kia Niro EV), mentre all'interno troviamo l'utilizzo di nuovi materiali e nuove opzioni di colore. Inoltre, i modelli Niro sottoposti a restyling ottengono il nuovo sistema telematico UVO Connect di Kia. All'esterno, la Kia Niro M.Y. 2019 riceve un nuovo design dei paraurti, fari riprogettati caratterizzati da un design "ice-cube" (disponibile come FULL LED, optional), nuove LED DRL con un esclusivo layout a doppia freccia e fari antinebbia LED (optional). Nella parte posteriore, i crossover adottano luci posteriori a LED ridisegnate, una piastra inferiore in argento, nuovi catadiottri e fendinebbia posteriori. La Kia Niro Hybrid è disponibile con cerchi da 16 sino ai 18 " (quest'ultimi anche diamantati bicolore), mentre la declinazione Plug-In-Hybrid è disponibile esclusivamente con cerchio da 16". La telematica è affidata ad un sistema di infotainment da 8,0 pollici touchscreen e da uno schermo TFT da 4,2 pollici nel quadro strumenti. Optional schermo touchscreen da 10,25 pollici e schermo nel quadro strumenti da 7,0 pollici. La gamma Niro guadagna anche due pacchetti di colori in Europa: rosso-arancio o prugna. Altre modifiche includono l'adozione dei "paddles" al volante per il cambio a doppia frizione a sei rapporti ed un nuovo freno di stazionamento elettronico con freni posteriori più grandi. Il sistema telematico UVO Connect diventa disponibile sulla Kia Niro Hybrid. Compatibile con il touchscreen opzionale da 10,25 pollici ed uno smartphone, UVO connect offre accesso a informazioni sul traffico in tempo reale, previsioni meteo, POI, prezzi del carburante, parcheggio, informazioni sulla stazione di ricarica ed altro ancora. La gamma Niro aggiornata vede anche l'introduzione di nuove tecnologie di sicurezza attiva come la funzionalità Stop & Go per il sistema Smart Cruise Control e Lane Following Assist. Nessun cambiamento viene apportato ai propulsori, che combinano un motore a benzina GDi da 1,6 litri con una batteria ai polimeri di litio da 1,56 kWh (per Niro Hybrid) e lo stesso motore termico con una batteria da 8,9 kWh nell'ibrido plug-in . Le emissioni di CO2 dell'ibrido sono pari a 99,8 g / km (ciclo combinato WLTP) mentre l'ibrido plug-in emette 31,3 g / km. Il modello PHEV può essere guidato in modalità EV fino a 49 km. Kia inizierà le vendite europee della Niro PHEV e Niro Hybrid durante il secondo trimestre del 2019.
  6. Thread generale per notizie relative alle reti di ricariche auto EV e PHEV in Italia, in AC e DC fast. Notizie fresche per ricarica autostradale veloce, sperando che non siano come quelle vecchie mai realizzate. Il nostro paese è probabilmente quello più in ritardo in EU nella costituzione di una rete di ricarica ed anche plagato da costi alti per il kWh in ricarica pubblica. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ogni aggiornamento disponibilità e costi è quindi importante, fatto salvo che la base di ricarica per la gestione di una EV è la ricarica domestica, attualmente tra 0,16 e 0,20 Euro/kWh. https://insideevs.it/news/400022/ricarica-auto-elettriche-casa-colonnine/ Il progetto di ASPI, Autostrade per l'Italia, copre ovviamente solo le autostrade dell'ente, ma altri enti di tratte diversi stanno esaminando la cosa. https://insideevs.it/news/403592/colonnine-ricarica-auto-elettriche-autostrada-aspi/ In esclusiva il piano ASPI con le aree di servizio coinvolte. Obiettivo: coprire la grande viabilità con ricariche fino a 350 kW L’impegno di ASPI per installare una rete di ricarica per le auto elettriche in autostrada, annunciato dell’a.d. Roberto Tomasi, ha destato grande attenzione tra i proprietari dei veicoli a batteria. Perfino nei difficilissimi giorni del Coronavirus. Quello delle colonnine sulla grande viabilità, del resto, è un nodo fondamentale per lo sviluppo della eMobility in Italia e chi è abituato a usare una full electric come mezzo principale lo sa bene. Ecco quindi tutti i dettagli che abbiamo potuto ricostruire sul piano per la “rivoluzione green” di Autostrade per l’Italia, incluso l’elenco delle aree di servizio coinvolte dalla strategia, intercettato in esclusiva da InsideEVs.it. Gestione diretta A quanto si apprende, ASPI ha sviluppato la sua strategia nell’ottica di una gestione diretta dell’infrastruttura di ricarica, con una logica “multiclient” pensata per servire indistintamente tutti gli automobilisti che possono ricaricare in corrente continua. La prima fase del progetto, come anticipato, prevede l’installazione di stazioni di ricarica ultra-veloci da 4-6 postazioni in 67 aree di servizio (più in basso trovate elenco e posizioni), che rappresentano il 31% delle stazioni di rifornimento presenti sulla rete ASPI. Al termine di questa fase di “start-up” sarebbero presenti in media punti di ricarica ogni 90 km. La posa delle colonnine – al netto delle incertezze legate alla questione concessioni - partirà già da quest’anno e abbiamo trovato conferma che la prima sperimentazione sta coinvolgendo tre aree di servizio a Roma, Milano e Bologna. Qui, in partnership con un operatore del settore, verranno installati punti di ricarica da 350 kW. Il valore della sperimentazione dovrebbe aggirarsi sul milione e mezzo di euro, a fronte di un investimento complessivo per la fase uno stimato in 35 milioni di euro. La tecnologia Dal punto di vista tecnologico, le colonnine installate saranno tutte ad altissima potenza, fino a 350 kW. Verosimilmente Aspi punta a contenere quanto più possibile il tempo delle ricariche con l’intento di assimilarlo per quanto possibile a quello medio di sosta delle auto tradizionali. Un ragionamento valido anche in prospettiva, quando le full electric in circolazione saranno molte di più e occorrerà una velocità di ricarica importante per poterle servire agevolmente. Da quanto abbiamo potuto ricostruire, Autostrade sarebbe al lavoro anche per ottimizzare i circuiti di distribuzione elettrica nelle aree di servizio, con il duplice obiettivo di risparmiare energia e abbassare i costi di esercizio. Il nodo delle ricariche Ricarica auto elettriche, il Governo promette incentivi e semplificazioni Auto elettriche, appello al Governo: ricarica diventi servizio pubblico Le gare “aperte” nella fase 2 La seconda fase del piano dovrebbe scattare quando sarà raggiunto un determinato tasso di utilizzo delle colonnine installate. Da quel momento Aspi aprirà al mercato per coprire il rimanente 69% delle aree di servizio e raggiungere in questo modo una copertura totale della sua rete. Verranno quindi lanciate delle gare rivolte agli operatori del settore che vorranno attivarsi sul fronte retail. Anche una flotta green L’impulso per la sostenibilità del piano di Autostrade passa anche dalle illuminazioni a led in tutte le gallerieentro il 2022 e l’investimento di 25 milioni di euro per installare altri 144 impianti fotovoltaici, in grado di portare la produzione totale di energia verde oltre i 45 GWh. Infine, sarà avviato anche un piano di progressivo rinnovo dei mezzi di servizio della società (circa 200 vetture per ogni Direzione di Tronco) solo con motorizzazioni ibride o elettriche.
  7. Buonasera, volevo sapere che tipo di manutenzione va fatta in base al tipo di alimentazione. Per chi ha già avuto esperienze, quali sono i problemi più comuni per ogni tipo di alimentazione ? BENZINA BENZINA-METANO BENZINA-GPL IBRIDO (BENZINA-ELETTRICO) Il diesel l'ho escluso perché è un carburante che offre grandi prestazioni, ma a livello di manutenzione ho saputo che dà diversi problemi.
  8. Un po' di tempo fa, vi avevo avevo accennato che per capire meglio il funzionamento del sistema ibrido, avrei pubblicato qualche dato telemetrico, rilevato tramite presa OBD e software Hybrid Assistant. La macchina la conoscete, è una Toyota Auris TS del 2015. I dati che vi propongo, riguardano una condizione di utilizzo sfavorevole: 5 °C; con auto ferma da circa 6 ore; percorso breve (12 km / 20 min), in territorio sub-urbano (32 km/h di media); riscaldamento, clima e sbrinatore acceso a causa dell'appannamento dei vetri; buio, quindi luci accese. Questa tabella raggruppa alcuni dati che citerò in seguito: La cosa che salta all'occhio, è il fatto che la metà della distanza percorsa è stata fatta con il motore termico spento. Che in termini di tempo, essendoci state delle fermate (semafori, incroci, ecc.), si trasforma in circa 60 % del tempo a motore termico spento. Vedremo comunque, come il fatto di avere il termico spento, non sia l'unica cosa che permette di risparmiare carburante. Più avanti vi posterò una "telemetria extraurbana". Ad ogni modo, quando chiedono "quanto fa in elettrico un'ibrida", si capisce subito come la domanda sia mal posta, perché assume che uno possa decidere di andare solo in elettrico, sperando di non consumare. Ciò non ha senso, perché il sistema è concepito per adattarsi alle situazioni che si presentano, con un continuo alternarsi di uso del termico e della parte elettrica. Il risultato, è che effettivamente in molte situazioni il termico può stare spento, perché meno efficiente. Se andiamo al sodo però, vediamo come il consumo medio (20,17 km/l) sia stato inferiore alle potenzialità, ma è opportuno considerare le condizioni di utilizzo: parliamo sempre di una segmento C wagon, a benzina, con 136 CV e cambio automatico, in un contesto praticamente urbano (il Veneto è fatto di strade che ti passano in giardino...); tutti i servizi attivi, dal compressore clima, allo sbrinatore, passando per l'illuminazione esterna; non a caso, la voce "consumo medio dei servizi" riporta quasi 680 W di consumo elettrico extra, che ovviamente incide sui consumi di carburante; percorso breve! Quindi, complici temperature esterne e richieste di riscaldamento dell'abitacolo, il termico non è mai arrivato alla temperatura ottimale (90 °C), né tanto meno è arrivato alla fase chiamata "S4", in cui l'iniezione ottimizza al massimo la resa del motore. Qui sotto potete vedere l'andamento delle temperature: come potrete apprezzare dai grafici sottostanti, confrontandoli con il precedente, la temperatura del motore termico incide pesantemente sui consumi, che diminuiscono nettamente al salire di temperatura dello stesso; è un problema che hanno tutte le auto a motore termico, ed anche alle ibride, impedisce di esprimere al meglio il loro potenziale il fatto di avere il riscaldamento acceso che soffiava in modo importante, ha costretto spesso il termico a rimanere acceso per fornire calore, anche quando avrebbe potuto spegnersi; ciò ha caricato la batteria più del dovuto, tanto che la percentuale di carica finale è stata di poco superiore a quella di partenza: non è un problema, la si sfrutta nel viaggio successivo. sempre in tema "ricarica batteria", è interessante notare come circa il 14,5% sia dovuto ai rallentamenti, con circa un pareggio tra frenate rigenerative (187 Wh) e coasting (rilascio dell'acceleratore); circa il 5,5% del SOC, è frutto dell'energia che il termico ha fornito durante la sua permanenza da acceso. altra cosa interessante, è che il regime medio del motore è stato inferiore ai 1.300 giri, per una potenza media fornita di 10,86 kW: è uno dei punti di forza del sistema Toyota, quello di far lavorare il termico a bassi regimi ed un carico abbastanza corposo, al fine di ottimizzarne l'efficienza. In una futura telemetria extraurbana, vedremo come ciò si trasformi in qualcosa di vantaggioso nell'extraurbano. Se avete domande, che non siano diverse dal "ma non hai modi migliori per impiegare il tempo", sono qui
  9. Toyota, al via un nuovo sistema per il riciclaggio delle batterie
  10. Salve ragazzi, Ho un dubbio. Nelle vetture mild hybrid P0, quindi quelle con il BiSG, è possibile "veleggiare" spegnendo il termico fino ad un massimo in alcuni casi di 40 secondi. In queste vetture l'alternatore/motore elettrico è direttamente connesso tramite cinghia e non può essere scollegato. Dunque l'unico motore che ho per scollegare ruote e motore è di fatto la frizione? E' per questo che il mild di fiat fa mettere il cambio in folle per veleggiare, giusto? Non esiste altro modo?
  11. Salve, vorrei acquistare un'auto ibrida del tipo suv/monovolume/station wagon. Ho visto innanzitutto che ci sono varie versioni di ibrido: mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid. Pensate che prendere una mild-hybrid possa essere conveniente, soprattutto per non avere in futuro eventuali problemi di viabilità nelle grandi città? Ha senso prendere un'auto con una piccola batteria, se poi in futuro questo tipo di ibrido non dovesse più venire considerato ecologico al pari delle ibride "vere"? Al di là di questo, intanto sapete farmi una lista di auto che siano full hybrid? Grazie in anticipo!
  12. Stando ai rumors, la Octavia RS diventerà PHEV. Spinta dal 1.4 Turbo 4 cilindri e dall'unità elettrica, garantirebbe una potenza complessiva di picco di 180 kW / 245 CV che saranno inviati alle ruote anteriori attraverso una trasmissione a doppia frizione con 6 rapporti. A queste si aggiungeranno la versione "liscia" con il 2.0 litri Turbo benzina di pari potenza (245 CV) abbinato alla trasmissione manuale a 6 rapporti o DSG a 7. Per alcuni mercati anche 2.0 TDI da 147 kW / 200 CV con il 7 marce DSG.
  13. ----------------------------------- EDIT STAFF Discussione creata con uno split di questa: L'impatto dei carburanti sull'ambiente: ecco i numeri ----------------------------------- Dispiace, ma non è vero. Io guido da tempo delle Prius e delle diesel che in autostrada abbiano consumi inferiori ai miei ne vedo ben poche. E di benzina normali nessuna. Sia perché è un'auto molto ben profilata. Sia perché ha un benzina ad alto rendimento. Sia perché fino a 110-120 può veleggiare a termico spento (non ha frizioni: rapporto di trasmissione infinito). Sia perché ha la frenata rigenerativa (max 32kW). Sia perché ha una trasmissione a rapporto variabile con enorme estensione (posso stare a 1000 giri anche alla velocità massima) e può scegliere il numero di giri ideale per erogare una certa potenza in modo totalmente indipendente dalla velocità. Sia perchè il supporto elettrico, se serve una forte variazione di potenza, è sempre attivo. Ecco, l'ibrido in autostrada è tutto questo.
  14. Ci sono novità per il 2020. Verrà introdotto il mild hybrid a 48V, che è si simile a quello che hanno già in house a 12V, ma introduce un nuovo funzionamento di trazione elettrica fino a 10mph. Dovrebbe essere il solito sistema BSG, come fa a dar trazione in maniera solo elettrica? https://www.fleetnews.co.uk/news/manufacturer-news/2019/12/17/new-48v-mild-hybrid-for-suzuki-line-up Tratto dal link sopra: "A further benefit of the new 48v hybrid system is the introduction of electric motor idling when the clutch is disengaged and the engine speed is approximately 1,000rpm. This feature essentially replaces fuel injection with power from the electric motor to then control and maintain engine idling at vehicle speeds below 10mph and when stationary. This function therefore eliminates fuel consumption under these conditions as engine momentum is electrically controlled by the ISG unit and the car is ready to re-accelerate on request with no engine restart delay."
  15. Pawel72

    La lunga corsa dell'auto ibrida

    Internet è una miniera di informazioni , come lo sono libri.., comunque le automobili ibride (Toyota) sono approdate sul mercato nel 1997 . Forse in pochi lo sanno che hanno un'origine lontana che risale alla fine dell'Ottocento !! ? ? 1896 Armstrong phaeton hybrid Nel 1900 un costruttore automobilistico belga, Henri Pieper, introdusse una "voiturette" da 3-1 / 2 cavalli in cui il piccolo motore a benzina era accoppiato a un motore elettrico sotto il sedile. Quando la macchina "girava", il suo motore elettrico era in effetti un generatore, che ricaricava le batterie. Ma quando l'auto saliva di un grado, il motore elettrico, montato coassialmente con il motore a gas, le dava una spinta. Le origini delle auto ibride sono molto confuse per la scarsa documentazione reperibile sugli ultimi anni dell'Ottocento, quando in molti fanno risalire il debutto sul mercato del primo veicolo a propulsione ibrida. Difficile, però, attribuire il primato a un modello specifico considerato che la tecnologia è proposta con alterni successi da molti. L'ingegnere americano Justus Entz, ad esempio, realizza un carrello ibrido nel 1897, mentre le cronache parlano di due modelli con tale tecnologia presentati al Salone di Parigi del 1899 e di un'auto, la Krieger Hybrid, prodotta nel 1903. Al 1897 risalirebbe anche un brevetto che accredita “l'invenzione” del sistema ibrido a un giovane ingegnere austriaco destinato a fare carriera, Ferdinand Porsche. Lohner-Porsche Mixte Hybrid. (1900-1905) Da poco assunto alla “k.u.k-Hofwagenfabrik Jakob Lohner & Co.” di Florisdorf, vicino a Vienna,Ferdinand Porsche progetta una vettura spinta da quattro motori elettrici inseriti nel mozzo delle ruote. Auto che, come le altre elettriche sul mercato, ha il difetto del peso eccessivo dovuto alle batterie e all'autonomia di poche decine di chilometri. Limiti che Porsche pensa di superare riducendo il numero di accumulatori e aggiungendo un'unità a combustione che funge da generatore per la ricarica delle batterie. Dopo avere sperimentato dei propulsori della DeDion-Buton, Ferdinand opta per un quattro cilindri Daimler e per la trazione anteriore fornita dai due “motori-ruota”. Una soluzione che sarà adottata per costruire nel primo decennio del Novecento diversi esemplari con caratteristiche e prestazioni differenzi, come una variante da gara che, si narra, si in grado di viaggiare a 80 km/h, velocità “folle” per l'epoca. E' la Lohner Semper Vivus, nota anche come Lohner-Porsche Mixte Hybrid. L'interesse per il sistema ibrido si riaccende negli anni Sessanta, soprattutto in Giappone, dove Toyota avvia i primi studi sulla tecnologia, e negli Stati Uniti dove il Congresso inizia a introdurre le prime regole per contenere l'inquinamento atmosferico, problema che comincia a dare le prime preoccupazioni. Intervento, quello del Congresso, che stimola l'industria a investire nuovamente nella combinazione tra il motore con la “scossa” e quello a pistoni. I primi a farlo sono i tecnici Baruch Berman, George Gelb e Neal Richardson della TRW, società di componenti per auto, che mettono a punto un sistema disegnato come trasmissione elettromeccanica denominato EMTche consente di ridurre consumi ed emissioni senza penalizzare le prestazioni. GM EV1 Impact Electric Concept Car, 1991 General Motors realizzò alla fine degli anni Sessanta il prototipo GM 512. Si tratta di una microcar a due posti con autonomia di circa 250 km che consente di viaggiare fino a 16 km/h con la sola trazione elettrica, fino a 25 con l'ausilio dei due motori e oltre tale velocità sospinta soltanto dal piccolo bicilindrico a benzina. Una ricerca positiva che proseguirà con lo sviluppo di veicoli elettrici che porterà alla produzione della EV1 nel 1996, vettura realizzata a livello sperimentale anche nelle varianti ibride con tecnologia in serie o in parallelo, con la prima equipaggiata con un motore alimentato a gas naturale e la seconda con un'unità a gasolio. Toyota Century Gas-Turbine Hybrid prototype (below), revealed at the 21st Tokyo Motor Show in October 1975. Toyota iniziò lo sviluppo del sistema ibrido nel 1969. Da allora sono state studiate molte proposte innovative, a partire dai prototipi della sportiva Toyota Sports 800 Gas Turbine Hybrid nel 1977 e della berlina Century Gas Turbine Hybrid. Il 1997 è l’anno di lancio della produzione in serie della prima Toyota Prius. Toyota GTV grand tourer concept displayed at the 27th Tokyo Motor Show in 1987. Nel frattempo la prima crisi petrolifera del 1973 fa alzare il prezzo dei carburanti spingendo alla ricerca anche in marchi europei. Una delle proposte più interessanti create è il Volkswagen Taxi, variante ibrida del celebre furgoncino T2 del 1977, la seconda serie del Transporter, che adotta un sistema parallelo e che sarà utilizzato come auto da esposizione in diversi saloni. Presentato nel luglio 1991 al Motor Show di Francoforte, Peugeot 405 Ibrido è il frutto del progetto VERT (Electric Road Turbine Vehicle), avviato un anno prima. È equipaggiato con il diesel XUD7T da 1,8 litri della 205, alloggiato sotto il cofano e due motori elettrici identici, uno nella parte posteriore del veicolo, l'altro al centro, ciascuno con una potenza di 27,5 CV, ovvero una potenza 55 CV totali. Questi due motori collegati alle ruote posteriori servono per guidare questo veicolo e gli consentono di raggiungere una velocità di 130 km / h. Infatti, il diesel 1.8L riceve, invece di un cambio, un generatore trifase, utilizzato per ricaricare le batterie al litio-nichel 230 volt del peso di 200 kg, situate nel bagagliaio. Così equipaggiato, l'ibrido 405 station wagon poteva percorrere 70 km con le batterie cariche (motore diesel fermo). Bastavano solo 20 minuti di funzionamento del motore diesel ( regolato elettricamente a 3500 giri / min) per ricaricare le batterie (queste possono essere ricaricate mentre l'auto è in funzione). Una batteria da 12 volt è sempre presente nel veicolo per alimentare i vari accessori. Dopo il Motor Show di Francoforte, Peugeot ha sostituito il motore diesel con una turbina a idrogeno. https://blog.toyota.co.uk/1977-toyota-sports-800-gas-turbine-hybrid http://www.carstyling.ru/en/car/1990_gm_impact/ https://www.hemmings.com/blog/2016/03/14/perhaps-the-worlds-first-hybrid-an-1896-armstrong-sells-for-483400-at-amelia-island/
  16. Il modello in oggetto dovrebbe esser equipaggiato con il 3 cilindri da 1.5 litri da circa 150/170 CV, abbinato ad un motore elettrico all'asse posteriore. In combinata, la potenza sarebbe di circa 240 CV Land Rover’s announcement published on 17 December 2018 Via ElectricVehicleWeb
  17. Se l’unico parametro è la CO2 e non le emissioni inquinanti come i Nox, il benzene, il particolato, etc ... si decreta la fine delle alimentazioni a gas, l’unica strada è la progressiva elettrificazione. Per essere più oggettivi però si dovrebbero imporre limiti di CO2 in rapporto alla massa, così come i limiti di potenza per i neopatentati sono in rapporto alla massa, altrimenti si arriva all’assurdo che una leggera auto da città MHEV ha emissioni inquinanti superiori ad una pesante SUV PHEV.
  18. Sotto il cofano della Renault Captur E-Tech ci sarà un suggestivo motore a benzina 1.6 accompagnato da due piccoli motori elettrici in un cambio automatico multi-mode. La batteria agli ioni di litio avrà una capacità di 9,8 kWh , che le consentirà di avere un'autonomia approssimativa di 45 chilometri in modalità completamente elettrica.
  19. Dovrebbe avere la nomenclatura di A250 e, la nuova variante ibrida della Mercedes-Benz Classe A. L'unità termica è il 4 cilindri 1332 che già equipaggia la A200 ed eroga 163 CV e 250 Nm di coppia, che viene accoppiato al cambio automatico che farà anche da "power-split" tra le due unità. Il motore elettrico eroga 102 CV e ben 300 Nm di coppia, che consentirà di eguagliare le prestazioni della A 250 a benzina (224 CV ed accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.2 secondi, NdR). Il pack batterie dovrebbe esser l'unità da 15 kWh, che le dovrebbe garantire un'autonomia - secondo ciclo WLTP - di ben 60 km in modalità elettrica. Ovviamente per fare spazio alla batteria, qualcosa si perderà in termini di bagaglio e di serbatoio del carburante (passerà da 45 a 35 litri). Mentre sarà prevista - in futuro - la A200e, mossa dal medesimo motore elettrico, ma l'unità termica è il 1325 da 136 CV
  20. Anche qui dalla Concept del 2018 al muletto di oggi. Spinta dal 1.6 turbobenzina PureTech da 180 CV abbinato a un motore elettrico da 80 kW che innalzerà la potenza complessiva a 225 CV e 337 Nm. L'unità elettrica, integrata all'interno della trasmissione automatica e-Eat8, permetterà di percorrere fino a 50 km a zero emissioni e sarà alimentata da un pacco batterie al litio ricaricabili.
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