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Il ricatto del petrolio


Guest DESMO16

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Guest DESMO16
Il metano ti dà una mano. Sì, attorno al collo, come si è visto in queste settimane per le forniture russe e per quelle libiche.

Fra le turbosciocchezze che i due leader antagonisti sparano in queste ore, è quasi introvabile (se non in un remoto e benedetto comma del programma del centrodestra) l’argomento serio che racchiude tutto: economia, politica (interna e internazionale), terrorismo, ambiente, perfino le bollette di casa, il pieno di benzina e i rapporti col mondo islamico, in poche parole il futuro.

Parlo dell’energia, o meglio del petrolio e poi della sua unica, vera alterntiva: il nucleare.

La situazione è drammatica. Urgono scelte (nucleari) coraggiose, invece si preferisce nascondere la testa sotto la sabbia. Del deserto arabo.

Il prezzo del petrolio è ormai schizzato da 20 a 60 dollari al barile (ormai stabilmente) e non solo per ragioni contingenti, ma per la formidabile domanda di energia di Cina e India.

Quindi non si torna indietro. Praticamente un disastro: secondo le previsioni Ocse la ripresa italiana sarà mutilata proprio dalla bolletta petrolifera.

Inoltre il rifornimento di gas da cui l’Italia è così dipendente (e che segue il prezzo del greggio) si è scoperto essere del tutto in balìa delle montagne russe: basta nulla per metterci letteralmente alla canna del gas, come si è visto.

Del resto la fragilità dell’intero sistema è dimostrato anche dallo storico black out del 28 settembre 2003.

Una crisi è la paralisi, il caos. E una crisi, oggi, è sempre dietro l’angolo.

Due giorni fa è stato sventato l’attacco terroristico di un commando di Al Qaeda al fondamentale impianto petrolifero di Abqaiq, che produce due terzi del petrolio dell’Arabia saudita. La sola notizia dell’attacco scongiurato ha fatto subito schizzare su il prezzo del petrolio. L’eventualità che prima o poi ci riescano, purtroppo, non mi pare così remota.

D’altra parte, al di là del terrorismo, siamo alle dipendenze di regimi che sarebbero da sfuggire come la peste.

Com’è pure quello libico (da cui compriamo gas e petrolio): l’umiliazione subita dal governo italiano per il recente “caso Calderoli” fa temere che rischiamo di rinunciare alla nostra sovranità nazionale e trovarci alla mercè di despoti capaci di tutto.

Il mondo intero è sotto ricatto e rischia di buttare alle ortiche ogni dignità politica e morale per il petrolio. Compresi i diritti umani e certe libertà.

Il “caso Gheddafi” è veramente scandaloso.

Voglio riproporre le parole di Emma Bonino: “E’ bastato che Gheddafi riconoscesse di essere il mandante della strage di Lockerbie e dell’attentato dell’aereo sul Ciad e decidesse di pagare le vittime perché le democrazie occidentali si mettessero in fila per bussare alla porta di Tripoli” e sono arrivati “fino ad accettare che la Libia presiedesse la commissione Onu per i diritti umani.

Ora Gheddafi ci dice: o Calderoli se ne va o basta gas libico”.

L’Occidente non ha avuto la dignità di esigere che il responsabile di Lockerbie rinunciasse almeno al potere e ora lui esige la testa di ministri occidentali per una maglietta sgradita.

Ma ho voluto riprendere le parole della Bonino perché fra i nomi di politici riverenti verso Gheddafi che lei evoca ha dimenticato Prodi, che è stato fra i primi e i più convinti.

Con una simile dipendenza energetica come si può avere la politica che servirebbe nei confronti del mondo arabo (a cui infatti siamo proni da decenni)?

I padroni del petrolio sanno di tenere l’occidente per i testicoli e l’Italia specialmente.

L’82 per cento delle riserve mondiali accertate di petrolio e gas si trovano in Medio Oriente, Africa ed Europa dell’Est.

Tutte regioni governate da regimi perlopiù dittatoriali o discutibili, dove in genere il “fattore” Islam è dominante. Regimi che forti dell’arma petrolifera mettono a rischio perfino la pace mondiale.

Esemplare il caso Iran, dove Ahmadinejad, che agita lo spettro nucleare e minaccia Israele, di fronte a possibili sanzioni internazionali ha potuto dire che se ne infischia: vediamo come farete senza il nostro petrolio.

E nel frattempo sostiene l’inquietante “governo di Hamas” nei territori palestinesi.

Paradossalmente coi petrodollari il mondo libero finanzia i propri nemici. Infatti gli enormi proventi non sono mai serviti in quei paesi a far decollare lo sviluppo economico, sociale e civile, perché le masse servono, a quei despoti, misere e manovrabili.

Invece i petrodollari sono serviti a ingrassare le caste al potere e un enorme acquisto di armi.

Tempo fa l’ottimo Fausto Carioti, su queste colonne, ha quantificato - fonte la Arab Bank – parte di quei proventi: circa 25.500 miliardi di dollari solo dal 1974 al 1998.

Un mare di soldi che avrebbero potuto trasformare quei paesi in giardini: in media 91.000 dollari per ognuno dei 285 milioni di arabi.

Invece – come dimostra il “Rapporto sullo sviluppo umano nel mondo arabo” pubblicato dalle Nazioni Unite - quei popoli restano senza istruzione, senza sviluppo, senza infrastrutture, spesso pure senza servizi primari.

I Paesi arabi sono agli ultimi posti per traduzioni di libri stranieri. “In venti anni” scriveva Carioti “dai Paesi arabi sono stati registrati appena 370 brevetti, contri i quasi 7.652 del solo Stato di Israele”.

Colpa di élite che sono i primi acquirenti del pianeta di armamenti per i quali spendono quattro volte più della media mondiale. Vai a parlar loro di dialogo. E infatti sono l’area mondiale più pericolosa, esplosiva ed aggressiva.

C’è infine un ultimo dettaglio. Il mondo intero è dipendente dal petrolio (37,6 del totale) e dal gas naturale (23,5), ma quante sono veramente le risorse petrolifere?

L’ultimo inquietante allarme è stato lanciato da Matthew R. Simmons che presiede una banca texana d’investimento nel settore energetico ed è un consulente personale del presidente Bush. Documenti alla mano Simmons col libro “Twilight in the Desert” dimostra che da anni i paesi dell’Opec e specialmente l’Arabia Saudita non froniscono più dati sui loro giacimenti e fa seriamente sospettare che il petrolio potrebbe esaurirsi prima del previsto. Anche per questo il mondo ha tentato altre strade. Come il nucleare.

Dopo la crisi del Kipput (1973) tutti i Paesi industrializzati sono corsi a diminuire drasticamente la dipendenza da carbone e petrolio.

Solo l’Italia l’ha aumentata. Non avendo in casa nostra né petrolio, né gas, né carbone, né altre fonti energetiche abbiamo voluto suicidarci completamente buttando alle ortiche un settore, il nucleare, nel quale eravamo l’avanguardia mondiale negli anni ’60-’70. Col nucleare saremmo stati liberi dalla dipendenza dai califi e avremmo risparmiato un patrimonio. La grande follia fu compiuta nel 1987 quando – sotto lo choc di Chernobyl - fu tenuto il famoso referendum vinto dagli ambientalisti. Un colossale autoinganno collettivo. Innanzitutto su Chernobyl che non fu un disastro dovuto al nucleare, ma al comunismo, per gli esperimenti dissennati che lì si facevano.

Oltretutto oggi non si costruiscono più centrali catorcio come quella, ma centrali sicure (pure il numero delle vittime – a consuntivo – è stato molto limitato rispetto agli scenari che si temevano).

C’è da aggiungere che i quesiti referendari non significavano affatto “no” al nucleare, ma furono così interpretati.

Da allora, mentre noi buttavamo al macero miliardi di investimenti già fatti e fior di tecnologia, il resto del mondo ha incrementato il ricorso al nucleare del 40 per cento. Per la Francia, per esempio, oggi rappresenta il 78 per cento dell’energia, per la Germania il 28, per il Regno Unito il 20, per la Spagna il 24.

Complessivamente il nucleare fornisce il 31 per cento dell’energia nell’Unione europea. E l’Italia, l’unica che l’ha messa al bando, poi va a comprarlo all’estero (il 17 per cento del nostro fabbisogno è coperto dal nucleare altrui), specialmente dai vicini francesi

Cosicché restiamo come tutti esposti agli eventuali incidenti delle centrali, ma senza i benefici, infatti le famiglie italiane hanno bollette più care della media Ue del 38 per cento e le imprese del 25 per cento. Una bella mazzata sulla competitività del nostro sistema produttivo. E per i nostri conti.

Paolo Fornaciari valutò a suo tempo il danno economico del referendum in 121 mila miliardi di lire, ma ai prezzi attuali del greggio il conto si è quadruplicato. Come se non bastasse il metano, su cui l’Italia ha puntato così tanto, è anche il responsabile maggiore del cosiddetto “effetto serra” che pare sia la terribile spada di Damocle sul futuro dell’umanità.

Oltretutto le sinistre (verdi ed estreme) si oppongono pure agli impianti di rigassificazione di gas liquido. In sostanza la spia della riserva si è accesa da tempo, per l’Italia soprattutto.

E’ urgente invertire la rotta suicida. Ma se alle prossime elezioni vince il centrosinistra il nostro futuro si fa cupo.

Di nucleare infatti la Sinistra non vuol sentir parlare. Il centrodestra invece ha timidamente inserito nel suo programma (presentato ieri) la “partecipazione ai progetti europei di sviluppo del nucleare di ultima generazione”.

Merito, credo, del ministro Scajola. Ma è quasi una scelta sussurrata, mentre doveva essere strategicamente gridata.

Ormai sulla fuoruscita dal petrolio e l’incremento del nucleare si sono dichiarati tutti, da Bush a Blair, dalla Francia alla Finlandia. E il centrodestra dovrebbe farne una bandiera strategica. Anche perché i sondaggi recenti, come quello dell’Ispo di Renato Mannheimer, indicano che ben il 54 per cento degli italiani vuole il ritorno al nucleare. La tecnologia ha ormai superato i rischi di incidenti alle centrali e i problemi di stoccaggio delle scorie.

I tempi di costruzione di una centrale non sono troppo lungi (si parla di cinque anni). Burton Richter, premio Nobel per la Fisica, ecologista e di convinzioni democratiche, ha apertamente dichiarato al Wall Street Journal che l’energia nucleare, la più pulita dal punto di vista dei gas serra, “è l’unica utilizzabile su larga scala” che possa urgentemente scongiurare il “riscaldamento globale” e le conseguente catastrofi. E pure l’unica che permetta di far applicare il “Protocollo di Kyoto” senza provocare un tracollo economico colossale.

Non a caso di parla di “Nuclear Renaissance”. Perché è la strada obbligata.

Ecco perché la Casa delle libertà dovrebbe sbandierare questa scelta e non nasconderla fra le pieghe del programma.

E’ un’idea che ci libera dalla schiavitù dei califfi e che ci dà un futuro. Un’idea che mette da sola in scacco il centrosinistra.

da Libero 26.02.2006

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Purtroppo sul nucleare e su altri argomenti seri, gli italiani sono debitamente tenuti all'oscuro soprattutto dai tg nazionali, che invece di proporci notizie e temi seri, ci propinano giornalmente cavolate varie, come succede in questi giorni con mega-servizi su Sanremo.

Sembra quasi che chi dovrebbe fare informazione (soprattutto televisiva) non abbia stimoli veri, come se non interessasse nulla di fare il loro vero mestiere (e questo succedeva anche quando c'era l'Ulivo al governo). Forse perché in Rai stanno tutti bene e sono troppo pagati ? Forse perché gli alti dirigenti vogliono che l'informazione continui a rimanere su livelli qualitativi bassi ?

O c'è un'imposizione politica trasversale su questi temi tanto delicati ed importanti ma altrettanto sconosciuti ? Ed intanto il nostro ritardo energetico si aggrava in modo esponenziale.

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Certo che quando si pronuncia la parola NUCLEARE la gente si impaurisce
Purtroppo sul nucleare e su altri argomenti seri, gli italiani sono debitamente tenuti all'oscuro soprattutto dai tg nazionali, che invece di proporci notizie e temi seri, ci propinano giornalmente cavolate varie, come succede in questi giorni con mega-servizi su Sanremo.

Sembra quasi che chi dovrebbe fare informazione (soprattutto televisiva) non abbia stimoli veri, come se non interessasse nulla di fare il loro vero mestiere (e questo succedeva anche quando c'era l'Ulivo al governo). Forse perché in Rai stanno tutti bene e sono troppo pagati ? Forse perché gli alti dirigenti vogliono che l'informazione continui a rimanere su livelli qualitativi bassi ?

O c'è un'imposizione politica trasversale su questi temi tanto delicati ed importanti ma altrettanto sconosciuti ? Ed intanto il nostro ritardo energetico si aggrava in modo esponenziale.

parole sante Stev61, parole sante... ma da che mondo è mondo, è l'ignoranza a dominare il mondo, non l'informazione (due facce della stessa medaglia).

E' molto facile far emergere un'opinione, o screditarne altre.

Ad oggi l'energia nucleare a fissione è davvero l'unica vera alternativa ai derivati fossili. Molta gente ha paura perchè un manipolo di sedicenti politici una mattina di 20 anni fa decise di cavalcare l'emozione popolare invece di informare. Anche se nella condizione culturale in cui siamo da ormai 40 anni anche avessero informato, ci sarebbe stato sempre un buon numero di persone a protestare contro cotale informazione definendola di regime e figlia di interessi particolari.

Come se l'eliminazione del Nuke in italia non fosse anch'essa figlia di interessi particolari: ricordiamoci di Eni-Agip e delle commistioni politiche dirette.

RIcordiamoci quanti personaggi tra i protagonisti dell'italia pseudo-industriale di allora, attori dietro le quinte, marescialli di generali caduti in disgrazia, sono ancora in salda sella oggi, raccontandoci una mezza verità ed una pletora di cazzate da offendere la loreo stessa NON intelligenza.

Ormai siamo, specialmente in questo paese di fango, schiavi di movimenti e movimentini, che riducono al collasso i trasporti nazionali xkè un pilone stona con gli alberi, perchè una galleria passa troppo vicino allo chalet della nonna della fidanzata di mio cugino. La facessero vicino alla tua!!

E noi paghiamo, respirando la merda voluta da altri e creata ad arte sugli spettri proiettati dall'ignoranza nazionalpopolare.

L'unico modo x essere eletti in questo paese, da dx a sx...

Il giardino delle vergini cap. II :evil:

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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mi permetto di aggiungere che se nella ricerca per lo sfruttamento dell'energia solare si investisse quanto nello sviluppo di motori a ciclo diesel, forse non servirebbe neanche il nucleare... non in posti come l'Italia (da Roma in giù, s'intende...).

sul prezzo del petrolio, ci sarebbe da dire che la verità non è che il livello attuale è giustificato dalla forte domanda asiatica. i prezzi di oggi sono frutto di brevimiranza nelle politiche industriali dei paesi OCSE e opportunismo delle loro major: non si è investito a sufficienza nella ricerca di nuovi giacimenti nè non si sono potenziati i sistemi di raffinazione (tutti i soldi sembrano essersi dileguati in dividendi ad uso e consumo dei dirigenti con stock options).

e soprattutto, la scoperta da parte del grande capitale speculativo delle possibilità di cavalcare/determinare le grandi variazioni di prezzo del greggio ha portato un fiume di denaro sul mercato fisico ma soprattutto su quello dei derivati... amplificando (e di molto) l'effetto della crescita della domanda.

sul nucleare, avevo neanche 10 anni quando ci fu il referendum... e quell'età mi bastò per capire quale cazzata fosse stata commessa.

mi chiedo come facciano persone adulte a non capire...

Ciao

Luxan

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Sul nucleare la colpa è TUTTA da ascrivere alla sinistra italiana di allora (Socialisti compresi) con in quota pure una parte della DC , ho votato per quel referendum......ovviamente a favore del nucleare

basterebbero 2 degassificatori (che andavano costruiti 10-15 anni fa però) che oggi non saremmo in questa merda......

Cmq il silenzio sulla politca energetica dei 2 schieramenti è imbarazzante...l'abbozzo del cdx è tardivo e solo elettorale....non se ne è MAI parlato.....

Il csx poi è completamente in balia di Rif C, Verdi e Com Ita.....le cui idee son UTOPIA TOTALE

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mi permetto di aggiungere che se nella ricerca per lo sfruttamento dell'energia solare si investisse quanto nello sviluppo di motori a ciclo diesel, forse non servirebbe neanche il nucleare... non in posti come l'Italia (da Roma in giù, s'intende...).

sul prezzo del petrolio, ci sarebbe da dire che la verità non è che il livello attuale è giustificato dalla forte domanda asiatica. i prezzi di oggi sono frutto di brevimiranza nelle politiche industriali dei paesi OCSE e opportunismo delle loro major: non si è investito a sufficienza nella ricerca di nuovi giacimenti nè non si sono potenziati i sistemi di raffinazione (tutti i soldi sembrano essersi dileguati in dividendi ad uso e consumo dei dirigenti con stock options).

e soprattutto, la scoperta da parte del grande capitale speculativo delle possibilità di cavalcare/determinare le grandi variazioni di prezzo del greggio ha portato un fiume di denaro sul mercato fisico ma soprattutto su quello dei derivati... amplificando (e di molto) l'effetto della crescita della domanda.

sul nucleare, avevo neanche 10 anni quando ci fu il referendum... e quell'età mi bastò per capire quale cazzata fosse stata commessa.

mi chiedo come facciano persone adulte a non capire...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

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Sul nucleare la colpa è TUTTA da ascrivere alla sinistra italiana di allora con in quota pure una parte della DC , ho votato per quel referendum......ovviamente a favore del nucleare

basterebbero 2 degassificatori (che andavano costruiti 10-15 anni fa però) che oggi non saremmo in questa merda......

Cmq il silenzio sulla politca energetica dei 2 schieramenti è imbarazzante...l'abbozzo del cdx è tardivo e solo elettorale....non se ne è MAI parlato.....

Il csx poi è completamente in balia di Rif C, Verdi e Com Ita.....le cui idee son UTOPIA TOTALE

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

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continuando il suo trend anche quest'anno l'ENI ha battuto il suo record storico di utili (8,8 miliardfi di euro) . . . . seguita dall'ENEL . . . .

in Italia è di primaria importanza una politica energetica altrimenti non c'è da stupirsi se continuiamo a prendere "schiaffi" gli ultimi sono francesi e russi, francamente ho paura che ne arrivi un'altro . . . . . libico

però ora sono + fiducioso . . . . tra poco ci penserà pecoraro scanio a risolvere il problema :roll:

personalmente sono x il nucleare ben conscio sia dei rischi sia dei vantaggi

poi sono curioso di sapere com'è possibile che i paesi nordici producono + energia dal sole dell'Italia . . . . mentre abbiamo bloccate le costruzioni di rigassificatori, centrali a carbone e impianti eolici . . . .

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poi sono curioso di sapere com'è possibile che i paesi nordici producono + energia dal sole dell'Italia . . . . mentre abbiamo bloccate le costruzioni di rigassificatori, centrali a carbone e impianti eolici . . . .

Ciao

Luxan

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