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Inviato

intervista di almeno un mese fa di Motociclismo ma che finalmente è stata pubblicata e secondo me offre spunti itneressanti

ESPANSIONE

Per una volta cominciamo dall’asfalto: ormai ci fate le corse, avete i prodotti, la credibilità. Ma chi li vende? I vostri concessionari specializzati nell’off road?

“Sì, e sono il nostro zoccolo duro, che ci ha dato la forza di crescere. Al momento abbiamo 80 concessionari in Italia, penso che con altri 5 o 6 riusciremo a coprire adeguatamente il territorio. I concessionari restano la nostra base, e abbiamo cercato di coinvolgerli nella trasformazione, di portarli con noi. Il motivo per cui stiamo ampliando la gamma è semplice: la nostra quota di immatricolato nel fuoristrada è vicina al 40% in Europa, e quasi del 50% in Italia: è difficile andare oltre senza far danni al mercato. Quando facemmo il primo esperimento con la Duke nel 1994, non pensavamo certo di arrivare alla RC8, eppure…”

UN MOTORE, TANTI USI

Eppure la RC8 c’è, a dispetto di chi diceva che era un progetto azzardato, con un motore sottodimensionato.

“Tanto per cominciare, adesso è 1.200. Del resto il 1.000 è stato evoluto molte volte, e continuerà a ricevere step di cilindrata e potenza, rivolti soprattutto alla linea Superduke. Il 1.200 è un’ottima base di partenza per uno sviluppo in chiave supersportiva: la nostra filosofia rimane sempre quella di declinare un motore in molti modi diversi.”

Come state facendo con il 690?

“Esatto. Il nuovo LC4 diventerà il nostro mono di riferimento, ma con molte anime. Ha esordito sulla Supermotard in versione molto stradale, ma a Parigi abbiamo presentato una variante dedicata all’off-road, oltre che quella dedicata alla Duke, che al momento è la più prestazionale. Altre incarnazioni saranno sulla SMC, sulla prossima Adventure richiesta a furor di popolo, ma che purtroppo non so ancora collocare nel tempo, e poi avrete visto anche voi le indiscrezioni sulla futura RC4"

CAMBIAMENTO DI ROTTA

E come si definisce il vostro DNA nel momento in cui avete in gamma anche moto non solo senza tasselli, ma addirittura basse e carenate?

“Di certo non è facile cambiare la nostra immagine attuale. Ci sono però dei punti fermi: la nostra è sempre una produzione di nicchia, alternativa, e anche le stradali seguiranno questa filosofia. I piccoli numeri ci consentono di fare alta qualità, offrendo di serie le sospensioni WP regolabili, o materiali allo stato dell’arte. Restiamo fedeli alle scelte in cui crediamo, come il PDS per il fuoristrada e il telaio in acciaio: Ducati ha già dimostrato che scelte controcorrente non sono necessariamente peggiori delle scelte più di moda, che fanno tutti.”

A SOSTEGNO DEL 2T Molte Case giapponesi si avviano verso l'abbandono definitivo del 2T e l'ottimizzazione del 4T. Considerando che non investite per la MotoGP, ha senso investire per far correre delle GP a due tempi?

Il 2T non è morto, anzi da qualche anno si vede un’inversione di tendenza. Un po’ per i bassi costi di gestione, e un po’ perché le 2T, soprattutto la 300 con avviamento elettrico, sono le moto da amatori per eccellenza, le vendite sono salite; senza contare che il 125 è da sempre il nostro best seller. Quando le normative ci obbligheranno ad abbandonare il carburatore, i nostri tecnici hanno già pronta una soluzione ad iniezione elettronica; se non la anticipiamo è solo perché farà aumentare un po’ i costi, e noi vogliamo

conservare la caratteristica del 2T di essere abbordabile, entry-level".

IMPLEMENTO DELLA GAMMA Le altre Case costruttrici stanno investendo in settori molto versatili, come quello degli scooter, che abbracciano una fascia di utenza molto ampia: dai 18 ai 50 anni. Sarà per questo che state dilatando la gamma all’inverosimile.

“Abbiamo una buona scelta di motori, uno stile personale e la nostra politica è di presentare almeno una novità importante per ogni Salone. Per questo si è vista la gamma LC4 a Parigi, la RC8 1.200 a Milano e a Birmingham arriverà la 990 Supermoto a iniezione, il quad a Madrid e a Colonia debutterà un’intera nuova gamma, forse con l’Adventure LC4 e magari un 125 4T… da qui al 2011 faremo i fuochi d’artificio in ogni cilindrata e in ogni segmento.”

Mi ha lasciato basito lo spirito con cui si parla del 2T...ma in generale se le parole sono vere KTM è davvero capace di grattare numeri a grandi case

 

花は桜木人は武士

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