Vai al contenuto

Pechino 2008


Jack.Torrance

Messaggi Raccomandati:

Giamaica imprendibile

Oro e record nella 4x100

Il quartetto composto da Carter' date=' Frater, Bolt e Powell vince in 37"10 davanti a Trinidad & Tobago e Giappone. Battuto il primato degli Stati Uniti che resisteva dal 1993. Nell'asta, vinta da Hooker, Gibilisco subito fuori. Dopo i 10.000, la Dibaba vince anche i 5000[/size']

PECHINO, 22 agosto 2008 - Cento metri con record del mondo, 200 metri con record del mondo, non poteva quindi mancare anche l’oro, con record del mondo, nella staffetta 4x100. Usain Bolt, terzo frazionista per “dovere” di squadra (quando hanno iniziato ad allenarsi Asafa Powell era il velocista più accreditato), ha trascinato la Giamaica ad uno straordinario 37”10 che segna il nuovo record del mondo.

4x100 – La Giamaica cancella quindi il vecchio 37”40 degli Stati Uniti che durava dall’Olimpiade di Barcellona 1992 (Marsh, Burrell, Mitchell, Lewis) ripetuto poi l’anno dopo ai mondiali di Stoccarda (Drummond, Cason, Mitchell, Burrell). Carter, Frater, Bolt, Powell, ecco i 4 nomi che hanno cancellato due quartetti di vere stelle come quelle americane. Ma come Bolt non ha avuto timori a cancellare il nome di Michael Johnson dai 200 metri, non c’era motivo per non fare lo stesso con la staffetta. Un tempo straordinario che migliora il record di 3 decimi di secondo e che, se ce n’era bisogno, mette Bolt sul piedistallo più alto dell’Olimpiade di Pechino e porta una medaglia anche alla grande delusione olimpica, Asafa Powell. Alle spalle della staffetta giamaicana è arrivata un altro quartetto caraibico, quello di Trinidad e Tobago (38”06), spinto da un altro nome nuovo dello sprint, Richard Thompson. Terza la staffetta del Giappone con 38”15.

DOMINIO GIAMAICA - Con questa vittoria, la Giamaica completa la collezione di 5 vittorie su 6 nella velocità: 100 e 200 maschili e femminili, 4x100 maschile. L'unica pecca è la staffetta veloce femminile, squalificata in finale per un cambio fuori settore fra Sherone Simpson e Kerron Stewart.

PRECEDENTI - Tra l'altro la Giamaica aggiorna un ulteriore record nel proprio libro olimpico: mai in passato era salita tanto in alto nel medagliere olimpico: 6 ori, come quelli collezionati in questa edizione sono un autentico primato per l'isola caraibica. In negativo, invece, lo zero assoluto negli ori messi a segno dagli Stati Uniti nella velocità (100, 200 e staffette 4x100) è un inedito da Amsterdam 1928, cioè da quando le donne debuttarono nell'arengo olimpico. In campo maschile, invece, l'unico flop fu ai Giochi di Roma, dove i 100 andarono al tendesco Armin hary, i 200 a Livio Berrutti e la 4x100 alla Germania. Le donne invece vinsero tutto.

dal nostro inviato

Francesco Liello

da La Gazzetta dello Sport: foto e video di calcio, formula 1, ciclismo, motomondiale

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Link al commento
Condividi su altri Social

  • Risposte 55
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Usa' date=' missione compiuta

ora in finale c'è la Spagna[/size']

In semifinale gli statunitensi liquidano 101-81 l'Argentina campione uscente, ma orfana troppo presto di Ginobili. Gli iberici senza Calderon battono 91-86 la Lituania e riconquistano la finale olimpica per la prima volta da Los Angeles '84. Domenica alle 8.30 la sfida che vale l'oro

PECHINO (Cina), 22 agosto 2008 - Sarà Spagna-Usa, domenica alle 8.30 ora italiana, ad assegnare l'oro nel torneo maschile. In semifinale gli iberici hanno battuto nel finale la Lituana, mentre il team Usa si è sbarazzato senza problemi dell'Argentina campione uscente.

Usa-Argentina 101-81

Manca solo una partita, poi la redenzione degli Stati Uniti sarà compiuta. Nella semifinale più attesa battono l’Argentina 101-81 (49-40) e tornano in finale 8 anni dopo Sydney. Ma sulla sfida pesa l’infortunio di Manu Ginobili, l’ennesimo alla caviglia, dopo solo 6’30" di gioco. La sensazione è che neppure con l’asso degli Spurs in campo, stavolta l’Argentina avrebbe potuto competere. Con solo sei giocatori di livello, pure malconci e fuori palla (Oberto e Prigioni ieri hanno segnato 4 punti in due), è impossibile sperare di competere con gli americani. Ma c’è un ma. Dopo aver toccato il -21, gli argentini sono tornati a -6 anche con le seconde linee attorno ad uno splendido Scola (26 punti). Cosa sarebbe accaduto con Manu in campo? Negli Stati Uniti, spiccano i 21 punti di Carmelo Anthony che tira malissimo ma fa 13/13 dalla lunetta, i 15 di James, 13 nella ripresa, ma con 4 perse. Bryant segna tutti i suoi 12 punti nel 1° tempo, poi viene impallinato da Delfino. Importanti i 10 punti di Howard, che a inizio ripresa contribuisce all’allungo decisivo.

Le notizie su Nocioni non sono buone, l’Argentina parte con Delfino al posto del Chapu, su LeBron James. La tensione si sente: le due squadre segnano solo 2 dei primi 10 tiri, Krzyzewski cambia subito quintetto, come fa sempre, inserendo Paul, Wade e Bosh spostando LeBron ala forte contro Scola e provocando lo scontro diretto più attese: Kobe contro Manu. Ma dura pochi secondi: con gli Usa che scappano 12-4, Ginobili resta per terra a metà campo. Si tocca la solita caviglia sinistra, quella per la quale è stato a lungo in dubbio per l’Olimpiade e che fa tremare i San Antonio Spurs ogni volta che Manu gioca in Nazionale. Deve uscire e il contraccolpo anche psicologico è tremendo anche se Nocioni entra e gioca. L’Argentina va sotto di 20 prima della fine del primo quarto (29-9) che chiude con 4/14 e 14 perse, Kobe e Paul sono già a 9 punti a testa. Gli americani sono un po’ straniti, la gara tanto attesa sta diventando una facile galoppata. Forse non hanno neppure voglia di umiliare gli avversari, e staccano la testa. Così, quando dalla panchina argentina escono giocatori di secondo livello come Quinteros e Juampi Gutierrez, ala di Granada, succede l’impensabile. L’Argentina si mette a zona e, pur con un Delfino da 0/6 al tiro al riposo, rimonta. Juampi firma il 13-2 del -8 (39-31), Kobe sistema la situazione da 3 col suo 12° punto, ma adesso c’è in partita anche Luis Scola. L’ala dei Rockets, 12 al riposo, riporta l’Argentina vicinissima (46-40), e solo una stoppata buona di Gutierrez su un tiro da tre di Anthony considerata fallo, dà un po’ di ossigeno agli Stati Uniti prima dell’intervallo. Il segreto della tenacia argentina è non aver concesso che 4 punti in contropiede agli Usa che, contro la difesa schierata, sono ancora una squadra qualunque.

Ma la situazione torna critica nella ripresa. Manu non è più neppure in panchina col ghiaccio, la palla arriva spesso a Howard a centro area e il pivot di Orlando non fa prigionieri. La prima fiammata di LeBron riporta lontano gli americani (63-46), ma Carlitos Delfino adesso c’è. Segna 11 punti nel 3° quarto: purtroppo per il coach argentino, Oveja (la Pecora) Hernandez, Nocioni arriva al quarto fallo con tecnico e Carmelo Anthony produce tanti punti. La sfida è segnata, ma il carattere degli argentini è fantastico. Solo due triple di LeBron a inizio dell’ultimo quarto evitano che Scola e Delfino, che va via sistematicamente a Bryant in uno contro uno, riportino la loro squadra nuovamente a contatto con gli avversari. Che al massimo rientrano a -13 a 4’ dalla fine. Dopo l’umiliazione del Mondiale 2002 e i bronzi dei Giochi di Atene e del Mondiale di due anni fa, gli Stati Uniti tornano a giocare per l’oro contro la Spagna. Pochi giorni fa, nei preliminari, l’hanno battuta di 37 punti. E’ mai esistita una squadra più favorita?

Spagna-Lituania 91-86

Ventiquattro anni dopo i Giochi di Los Angeles la Spagna torna in una finale olimpica. Batte la Lituania 91-86 (40-42) in una gara tirata per 40’ ma bella solo nell’ultimo quarto, quando Rudy Fernandez firma l'8-0 spagnolo che decide la gara (81-74), sull’abbrivio positivo dato da Felipe Reyes. I campioni del mondo, alla terza finale consecutiva dopo Mondiale e Europeo 2007, mettono in ghiaccio la vittoria dalla lunetta con Raul Lopez, talentissimo prima di un doppio grave infortunio al ginocchio, rientrato nel grande giro solo a questi Giochi, e poi da Carlos Jimenez sull’ultimo lampo di Jasikevicius a 11" dalla fine (89-86). Ancora una volta, come nelle ultime 4 Olimpiadi, la Lituania disputa la finale per il bronzo: ne ha già vinti tre e, a questo punto, sembra quasi una maledizione.

Si condanna da sola, con una partita nervosa, basata solo sul tiro da tre (12/31 alla fine, con solo 26 tentativi da 3) che l’abbandona nel 2° tempo. Decisiva, in negativo, l’uscita per 5 falli del campione d’Italia Ksistof Lavrinovic 6’ dalla fine, proprio sul sorpasso spagnolo (76-74). Pau Gasol, dei Lakers, chiude con 19 punti, come Jasaitis, con 5/10 da tre, e Jasikevicius. Rudy Fernandez ne segna 18, Javtokas 15. Lavrinovic esce a quota 13 con 4/6 da tre, Kaukenas con 11, ma 3/11 al tiro e 5 perse. Lo stiramento all’inguine di Calderon mette la Spagna nelle mani di Lopez, con Garbajosa in quintetto. I giocatori sono molto nervosi, la partita non decolla: il senese Kaukenas segna 7 dei primi 14 punti lituani, ma le palle perse sono tante e gli spagnoli allungano (28-20). E’ il tiro da tre di Jasaitis e di Ksistof Lavrinovic a risolvere la situazione: 5 triple sono il cuore del 17-6 lituano (36-42). L’ala del Tau realizza 11 punti in soli 8’, la Spagna sbaglia tanto ma, soprattutto, sceglie male i tiri. All’intervallo Pau Gasol ha 9 punti sul referto, come Jasikevicius, ma con 3 palle perse: l’impressione è che se la Lituania non fosse tanto sciupona (11 perse in 20’) e nervosa, avrebbe potuto mettere già le mani sulla gara. Feeling confermato anche dal 3° quarto, chiuso a +4 con due triple di Jasaitis e Lavrinovic, anche se in attacco manca, come spesso nelle grandi occasioni, l’apporto di Siskauskas.

La Spagna ha coraggio e incoscienza: serve due volte al volo Gasol per il pareggio (69-69), mentre cresce l’aggressività sotto canestro grazie a Reyes. La difesa spezza l’attacco lituano, che si affida solo al tiro da fuori. Il talento di Rudy si accende al momento giusto, crea il vantaggio che viene difeso fino alla fine. I campioni del mondo sono in finale: il primo pronostico è confermato.

dal nostro inviato

Luca Chiabotti

da La Gazzetta dello Sport: foto e video di calcio, formula 1, ciclismo, motomondiale

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Link al commento
Condividi su altri Social

Idem argento splendente

La 43enne azzurra conquista l'argento nel K1 500 donne' date=' battuta dall'ucraina Osypenko per appena 4 millesimi. Per l'azzurra, alla settima Olimpiade, è la quinta medaglia olimpica in carriera. Anche ad Atene 2004 fu seconda. Facchin e Scaduto chiudono noni nel K2 500[/size']

PECHINO (Cina), 23 agosto 2008 - Quattro maledetti millesimi. Troppo pochi per farsene una ragione. Ma comunque un argento che splende come oro, perché Josefa Idem continua a farsi beffe della carta d’identità, e intasca la 35ª medaglia tra Giochi, Mondiali ed Europei da quando gareggia per l’Italia. Una beffa che brucia a caldo, e che, conoscendo il suo perfezionismo teutonico, non la farà dormire per qualche giorno. Poi, forse, riuscirà a godersi lo spettacolo che ci ha regalato sullo specchio d’acqua cinese, dove le sue pagaiate poderose, dopo una partenza lenta, ci hanno fatto emozionare ancora una volta.

PROFEZIA - Vince l’ucraina Osypenko, proprio l’avversaria che Sefi temeva di più, perché, raccontava alla vigilia, era sparita da un po’ di tempo, non si era fatta vedere nelle ultime uscite, e quindi non aveva grossi parametri per capire che tipo di gara avrebbe fatto. Ha vinto in rimonta, dopo essere passata terza ai 250 metri (53"54), dietro alla grande favorita, l’ungherese Katalin Kovacs (53"09), finita addirittura quarta e quindi giù dal podio, e alla stessa Idem (53"36). Sefi ha poi messo la quarta, ed è passata in testa attorno ai 350 metri. Sembrava fatta, perché la Kovacs cedeva di schianto, e la Wagner non riusciva a scalfire il vantaggio dell’azzurra. Ma con un prepotente finale, la Osypenko riusciva a mettere il naso del suo kayak davanti a quello della Idem.

ATTESA - Seguivano attimi di trepidante attesa, perché a occhio nudo era impossibile capire chi avesse vinto. Poi la coltellata al cuore: il tabellone si illuminava e indicava l’ucraina come medaglia d’oro per quattro millesimi, neppure un battito di ciglia. Terza la Wagner (1’51"022) e quarta la Kovacs (1’51"139). Le medaglie azzurre di Sefi ora sono 35: 5 ai Giochi (la prima fu per la Germania a Los Angeles '84), 19 ai Mondiali e 12 agli Europei. Nel K1 500, unica specialità olimpica del kayak singolo femminile, la Idem ha conquistato un bronzo ad Atlanta ’96, l’oro a Sydney 2000 e l’argento ad Atene ’04, oltre a quello odierno. Fantastica, eterna, gli aggettivi non bastano più. Anche se quei quattro millesimi sembrano più lunghi dei 44 anni che tra poco compierà.

K2 500 - Neppure il tempo di riprendersi e scendeva in acqua il K2 di Facchin-Scaduto che, dopo il bronzo sui 1000 di ieri, cercava di ripetere il colpo nei 500. I due partivano male, risalivano a metà gara, passando al 4° posto alle spalle di Spagna, Francia e Bielorussia, ma probabilmente pagavano lo sforzo di ieri e crollavano nel finale, chiudendo all’ultimo posto in 1’31"934. Oro alla Spagna (1’28"736), argento alla Germania (1’28"827) e bronzo alla Bielorussia (1’30"005).

dal nostro inviato

Massimo Oriani

da La Gazzetta dello Sport: foto e video di calcio, formula 1, ciclismo, motomondiale

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Link al commento
Condividi su altri Social

Calcio: Argentina medaglia d'oro

Olimpiadi' date=' la Nigeria battuta 1-0[/size']

L'Argentina ha vinto il torneo olimpico di calcio sconfiggendo in finale la Nigeria per 1-0. Decisivo il gol di Di Maria al 13' della ripresa. L'azione, nata da una valoce ripartenza della Albiceleste, è stata chiusa dal giocatore del Benfica con un pallonetto delizioso di sinistro. Gli africani, trascinati da Obinna, hanno cercato di ristabilire la parità spingendo sull'acceleratore. Senza ottenere nulla.

La partita

La squadra di Batista viene dalla netta vittoria in semifinale sul Brasile e sembra scendere in campo con la consapevolezza che l'oro olimpico possa arrivare quasi per inerzia. I valori in campo sono evidenti. Messi, Aguero, Riquelme e Di Maria non trovano opposizione valida nella retroguardia nigeriana, anche se nel primo tempo non riescono a sfondare. Al 22', Messi penetra in area, rientra sul sinistro e impatta sul difensore: l'arbitro fa proseguire. Poi poco o nulla, se non un breve timeout (chiesto dai medici della Fifa): al 30', il caldo soffocante induce il direttore di gara, l'ungherese Kassai, a concedere qualche minuto ai giocatori per dissetarsi. Qualche minuto dopo la ripresa del gioco e' la Nigeria ad avere una buona occasione: il centravanti Odemwingie entra in area da sinistra e centra basso, la palla attraversa lo specchio senza che nessuno intervenga, controcross dalla destra e palla che arriva a Isaac che svirgola e consegna la palla a Romero.

Le squadre vanno al riposo sullo 0-0 e al rientro in campo la coppia Messi-Aguero sembra trovare piu' spazio. Prima al 2', quando il giocatore del Barcellona serve in profondita' il compagno di squadra, anticipato in uscita bassa dal portiere africano; poi al 5' e' sempre Messi a impegnare Vanzekin con un tiro da fuori. L'Argentina fa salire il ritmo e al 13' e' Messi a prendere in mano la situazione recuperando il pallone a centrocampo e lanciando in profondita' Di Maria, che scavalca con un pallonetto mancino il portiere in uscita. Pronta la reazione della squadra di Siasia con Okoronkwo, cross pericoloso, Obinna, diagonale bloccato a terra da Romero, e Isaac, il centrocampista crossa da destra per il neo entrato Anichebe, che non riesce ad incidere.

Altro breve timeout al 25'. Alla ripresa una combinazione Messi-Aguero porta al tiro quest'ultimo, l'Argentina si ferma qui. La Nigeria ci crede fino alla fine e al 44' sfiora il pareggio con un'azione solitaria di Obinna dalla sinistra: il giocatore conteso tra Chievo e Inter effettua un traversone basso, Anichebe devia verso la porta e Romero respinge d'istinto. Finisce cosi', con gli argentini a festeggiare un oro cercato e meritato dopo un torneo giocato ad altissimo livello. Da Atene a Pechino l'Argentina si conferma nazionale imbattibile ai Giochi, i pretendenti sono rimandati a Londra.

Il tabellino

ARGENTINA (4-2-3-1): Romero 6; Zabaleta 6.5, Pareja 6, Garay 6, Monzon 6; Gago 6.5, Mascherano 6.5; Messi 6.5 (47'st Lavezzi sv), Riquelme 6, Di Maria 7 (43'st Banega sv); Aguero 5 (34'st Sosa 6). In panchina: Navarro, Fazio, Acosta, Buonanotte. Allenatore: Batista 6

NIGERIA (4-3-3): Vanzekin 6.5; Okonkwo 5, Apam 7, Adefemi 6, Adeleye 6; Isaac 6 (25'st Ekpo 6), Kaita 6.5, Ajilore 6; Odemwingie 6.5, Okoronkwo 6 (18'st Anichebe 6), Obinna 6. In panchina: Enzenwa, James, Ogbuke, Ambrose, Ezenwa, Olufemi. Allenatore: Siasia 6.

ARBITRO: Kassai (Ungheria) 6.

RETI: 13'st Di Maria.

NOTE: giornata caldissima, terreno non in perfette condizioni, spettatori 89.102. Angoli 5-4 per la Nigeria. Ammoniti Obinna, Apam, Di Maria, Monzon, Riquelme. Recupero: 1'; 6'.

23 agosto 2008

da SPORTMEDIASET

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Link al commento
Condividi su altri Social

1.JPG

succede anche questo alle Olimpiadi :roll:

per un torto arbitrale il cubano ha dato un bel calcione in faccia all'arbitro

squalificato a vita dalla propria federazione assieme al suo allenatore

per le medaglie:

domani c'è Cammarelle nel pugilato, le ragazze della danza ritmica

più forse l'Italia maschile del Volley

Link al commento
Condividi su altri Social

Cammarelle favoloso

Domina Zhang: è oro

L'azzurro conquista l'oro dei supermassimi. Successo per k.o. al quarto round: è l'ottavo trionfo dell'Italia' date=' che chiude nona nel medagliere[/size']

PECHINO, 24 agosto 2008 - Robetro Cammarelle regala all'Italia l'ultima medaglia di queste Olimpiadi di Pechino, ed è una medaglia pesante: è d'oro. L'ottavo oro dei Giochi per l'Italia, la 28ma medaglia azzurra di Pechino 2008. L'italiano ha vinto la finale dei pesi super massimi contro il cinese Zhang Zhilei. Un colpo ben preciso in avvio del quarto round ha posto fine all'incontro, confermando un ampio pronostico che dava vincente Cammarelle, campione mondiale della categoria lo scorso anno a Chicago.

La prima ripresa si era chiusa già con un ampio vantaggio per l'italiano: 6 a 1; nella seconda 5 a 2 per l'azzurro, mentre la terza era risultata più equilibrata, 2 a 1 per Cammarelle. Infine il colpo del k.o. che ha spinto l'arbitro a dichiarare concluso l'incontro e a decretare la vittoria di Cammarelle. Era dallle Olimpiadi di Seoul, nel 1988, che l'Italia non vinceva un oro nella boxe. Al termine dell'incontro, Cammarelle è stato letteralmente sommerso dall'abbraccio del team azzurro ed anche dai dirigenti del Coni, in testa il presidente Gianni Petrucci, che gli è quasi saltato addosso per l'entusiasmo, e il segretario generale e capo delegazione italiano a Pechino, Raffaele Pagnozzi.

da La Gazzetta dello Sport: foto e video di calcio, formula 1, ciclismo, motomondiale

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Link al commento
Condividi su altri Social

Team Usa come ai bei tempi

Spagna da urlo ma non basta

Gli Stati Uniti tornano a vincere l'oro' date=' che mancava da Sydney 2000. Contro i campioni del mondo finisce 118-107. Partita stupenda: interpreti strepitosi Wade e Fernandez, ma i canestri decisivi sono di Bryant[/size']

PECHINO, 24 agosto 2008 - Gli Stati Uniti hanno vinto il torneo olimpico maschile di basket battendo in finale la Spagna per 118-107. Partita splendida contro gli iberici: strepitosi da una parte Dwayne Wade (27 punti), dall'altra Rudy Fernandez (22). Ma i canestri decisivi li ha segnati Kobe Bryant. L'oro nel basket torna così agli Usa dopo 8 anni. Mancava, infatti, da Sydney 2000.

A breve il servizio completo

dal nostro inviato

Luca Chiabotti

da La Gazzetta dello Sport: foto e video di calcio, formula 1, ciclismo, motomondiale

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Link al commento
Condividi su altri Social

Italvolley' date=' sfuma il bronzo

La Russia ci spazza via[/size']

Niente da fare per gli azzurri nella finale per il terzo posto. Troppo forti i nostri avversari, che ci battono in tre set: 25-22, 25-19, 25-23. Per la prima volta dopo tre Olimpiadi non saliamo sul podio. Vincono gli Usa, che a sorpresa piegano il Brasile 3-1

PECHINO, 24 agosto 2008 - Dopo tre Olimpiadi sempre sul podio l’Italia scende e passa la mano. Ci resta la Russia, terza 4 anni fa e terza oggi. L’Italia in questa edizione dei Giochi non è certo stata aiutata dalla fortuna, un anno fa era appena sesta all’Europeo, ma in quest’ultima partita non ha entusiasmato. Anzi Si è espressa a singhiozzo, travolta sì dalla potenza fisica dei russi, ma anche dai propri errori e dai propri difetti di sistema, per troppi anni nascosti da una ricchezza apparente. Se 11 mesi fa avessero detto agli azzurri, a Pechino lotterete per il podio (forse) nessuno ci avrebbe creduto, ma perdere in questa maniera fa male.

RECUPERO INFORTUNATI - L’Italia cambia formazione per l’ultima gara di questa Olimpiade: in panchina Cisolla in campo Zlatanov. Anastasi recupera tutti i suoi “infortunati”: Fei, Mastrangelo e soprattutto Corsano. Ma è la Russia a partire forte trascinata dalle battute del nuovo fenomeno Maxim Mikhaylov (22 anni). L’Italia stenta, fatica e sembra sul punto di crollare, ma con Zlatanov in battuta (autore anche di due incredibili difese) recupera, arriva anche alla parità a 19-19: adesso è di nuovo in partita. Due errori (uno dello stesso Zlati in attacco), però, rompono nuovamente l’equilibrio e la Russia porta a casa il primo set.

SPROFONDO - (S)Profondo azzurro in avvio del secondo: 5-1 per la Nazionale di Alekno che ha Camillo Placì come secondo. La ricezione azzurra barcolla ancora una volta colpita al cuore dal solito Mikhaylov. Anastasi mette mano alla squadra: inserisce prima Cisolla per Zlatanov e subito dopo Meoni per Vermiglio. L’Italia ha un sussulto, ma è giusto un attimo, poi è di nuovo solo e soltanto Russia, che prende il sopravvento e conquista il secondo set. Nel terzo il c.t. campione d’Europa con la Spagna (da 11 mesi sulla panchina azzurra) conferma Cisolla e Meoni e cambia Birarelli con Bovolenta, ma l’avvio è ancora russo, gli azzurri vivono di sussulti, colpi di classe alternati a momenti di buio. L’Italia si innervosisce, protesta e finisce sconfitta tre a zero.

ORO AGLI USA - Nella finale, poi, successo a sorpresa degli Usa che conquistano l'oro superando 3-1 in rimonta il Brasile. I parziali: 20-25, 25-22, 25-21, 25-23. Si tratta del terzo titolo olimpico per gli Usa dopo quelli di Los Angeles 1984 e Seoul 1988.

dal nostro inviato

Gian Luca Pasini

da La Gazzetta dello Sport: foto e video di calcio, formula 1, ciclismo, motomondiale

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.