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Intanto penso che Grand Cherokee rientri nella categoria truck quindi con emissioni misurate diversamente. Inoltre credo che al SULEV non si siano neppure avvicinati :)

Detto questo , ( e questo vale sia per FCA sia per gli altri concorrenti ), se avessero negli US qualche scheletrone nell'armadio l'avrebbero tirato fuori, almeno dietro le quinte, sapendo che dopo il VWgate era solo questione di tempo per tutti. :)

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Guest chiddie
Bhe...qualche Reenegade&500X invece di Q3 e Tiguan, qualche GC al posto di suv VAG...qualche graziella al posto di A1 e Polo :D
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Piccolo OT: da me una signora disperata per i malfunzionamenti del suo golf 6 2.0 tdi e decisa a venderlo è andata in renault per un preventivo sull'acquisto di un auto nuova e le hanno risposto che non ritirano auto usate del gruppo VAG...risulta a qualcun altro questa politica commerciale?

Fine OT

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Imho, le vecchie classificazioni "rigide" oramai son buone giusto per le statistiche Unrae.

i clienti oramai sono flessibili. Guardano spazio, dotazione, prezzo.

Se poi è 3cm più stretta o viene da piattaforma B anziché C di partenza non interessa

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Il listino FCA è strano. Non ha C-Suv. Q3 e Tiguan sono C-Suv, non sono sovrapponibili a 500x/Renegade, che sono più piccole. Le uniche equivalenze "di prestigio" potrebbero essere Q5/Cherokee, Q7/Grand Cherokee. Il Freemont è un'auto strana. Come dimensioni è paragonabile ad un Touareg/Q7, ma non credo che nessuno che ha in mente una delle due possa pensare di ripiegare sul Freemont.

L'idea di FCA è buona, ma purtroppo ha un catalogo scarsamente sovrapponibile col gruppo VW (soprattutto dal segmento D/C-Suv in su).

Fiat 127 - 903 ab | Fiat Regata 100 S i.e. | Daewoo Nubira SW 1600 SX-Fiat Panda Young 750 ab ('89) | Fiat Punto Easy 1.2 Nero Tenore

Camper Adria Coral 655 Sp su Ducato Maxi 2.8 jtd 127cv

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Guest chiddie
Imho, le vecchie classificazioni "rigide" oramai son buone giusto per le statistiche Unrae.

i clienti oramai sono flessibili. Guardano spazio, dotazione, prezzo.

Se poi è 3cm più stretta o viene da piattaforma B anziché C di partenza non interessa

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reazione a catena - vw, lufthansa, rwe, lo spiegel mette in fila il disastro industriale tedesco - Cronache


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5 ott 2015 12:56 - AUF WIEDERSEHEN! - VW, LUFTHANSA, DEUTSCHE BANK, E.ON, RWE: LO “SPIEGEL” METTE IN FILA IL DISASTRO INDUSTRIALE TEDESCO, GIGANTI CHE SONO DIVENTATI DEI MOSCERINI RISPETTO AI RIVALI ESTERI - E TUTTO PER COLPA DELLA LORO ARROGANZA

Il miglior commento sullo scandalo Volkswagen è stato fatto per gentile concessione dall’ex CEO Martin Winterkorn, ben prima che la settimana scorsa rassegnasse le dimissioni. Egli affermò che “l’arroganza e la compiacenza sono le cose peggiori che a noi potrebbero accadere…-

Armin Mahler per http://www.spiegel.de

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Martin Winterkorn CEO Volkswagen

Il miglior commento sullo scandalo Volkswagen è stato fatto per gentile concessione dall’ex CEO Martin Winterkorn, ben prima che la settimana scorsa rassegnasse le dimissioni. Egli affermò che “l’arroganza e la compiacenza sono le cose peggiori che a noi potrebbero accadere“. La citazione non viene tratta dal suo recente messaggio video, dove tentò di scusarsi per l’auto-distruzione della società. Piuttosto, è riportata da un’intervista rilasciata esattamente un anno fa allo Spiegel. Martin Winterkorn intendeva semplicemente descriverla come un pericolo ipotetico. Non era ancora al corrente che il peggio fosse già avvenuto da tempo.

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MERKEL ENTRA IN UNA GOLF ELETTRICA CON WEN JIABAO E WINTERKORN CAPO DI VOLKSWAGEN

Tra i capitani d’industria della Germania è molto diffusa una credenza inerente la loro invincibilità. Quando si tratta di raggiungere gli obiettivi preventivamente impostati per se stessi, essi ricorrono a qualsiasi mezzo necessario [per soddisfarli]. Nel caso della Volkswagen, fu evidenziata la volontà di superare la Toyota come la più grande casa automobilistica del mondo. Nel caso di Deutsche Bank, la causa fu d’addebitare alla sua bulimica finalità di ottenere un ritorno del 25 % del proprio capitale azionario. Il perseguimento di questo obiettivo l’ha resa colpevole di quasi tutte quelle trasgressioni del settore finanziario che alla fine generarono la crisi. In seguito, la banca cercò di cambiare radicalmente la sua cultura aziendale, una mutazione che però fallì miseramente. Oggi, la Deutsche Bank non è che l’ombra di sé stessa.

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DEUTSCHE BANK

La Volkswagen è ora di fronte a un destino simile: un duro colpo per l’intera economia tedesca da cui servirà tempo per recuperare. Negli ultimi anni l’industria tedesca ha già perso molto del suo splendore, sebbene ciò è passato in gran parte inosservato dal grande pubblico, e sole poche grandi aziende stanno ancora “giocando nei grandi campionati”. Lufthansa sta faticando per resistere all’assalto da parte delle compagnie a basso costo, mentre i giganti energetici E.on e RWE stanno lottando per la loro stessa sopravvivenza.

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angela merkel con aereo lufthansa in mano

Ogni caso è diverso in sé, ma ci sono alcune somiglianze, come ad esempio l’incapacità di adattarsi a condizioni mutevoli e all’assenza d’attenzione verso le dinamiche politiche e sociali. RWE e E.on rifiutarono di accettare la diminuzione del sostegno da parte della pubblica opinione verso l’energia nucleare, e in base a ciò investirono troppo poco nelle fonti rinnovabili, appuntando invece le loro speranze sul sostegno politico. La Volkswagen rispose al varo di più stringenti standard d’emissioni gassose barando sulle verifiche invece di sviluppare motori a basse emissioni. Inoltre, i lobbisti dell’industria fecero in modo che i requisiti legali non fossero troppo severi.

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volkswagen

I giganti dell’energia la fecero franca fino a quando la Cancelliera Merkel improvvisamente decise di allontanarsi dal nucleare verso le fonti rinnovabili a seguito del disastro di Fukushima. La sveglia per le case automobilistiche sta arrivando solo ora perché la US Environmental Protection Agency (EPA) ha rivelato l’inganno della Volkswagen.

C’è solo una possibile lezione da trarre: queste aziende devono affrontare la realtà. Esse devono abbandonare la loro idea sbagliata che la realtà può essere modellata in base alle loro esigenze. Gli intrallazzi con i politici, con cui sono abituati a intrattenersi, devono cessare. Questo significa anche: che devono dare un addio alla loro arroganza.

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martin winterkorn amministratore delegato volkswagen

I rivali guadagnando terreno

Il tutto può apparire ingenuo? Forse. Ma è l’unica soluzione. Non è un caso, anzi è altamente simbolico che nella stessa settimana in cui è scoppiato lo scandalo Volkswagen anche l’Apple abbia guadagnato i titoli di testa sui giornali. Secondo il The Wall Street Journal, la società con sede in California, ha in programma di lanciare la propria auto entro il 2019. Inoltre, Google sta sviluppando un auto senza conducente. Il produttore automobilistico statunitense Tesla ha già dimostrato quanto un nuovo arrivato può compromettere un mercato.

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apple car concept

Questi rivali americani godono di fondi pressoché infiniti – forse ancora più importante – [posseggono] il software e il know-how. Più di ogni altra cosa, l’automobile del futuro sarà un computer su quattro ruote. Sarà l’industria automobilistica tedesca ancora in grado di giocare un ruolo di primo piano nel mercato di domani? O sarà ridotta a fornire le principali società di Internet? Questa domanda fu formulata ancora prima del fiasco Volkswagen, e la risposta, allo stato attuale, è più incerta che mai.

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google car

Come faranno i produttori tedeschi a sopravvivere alla concorrenza quando ora vi sono seri dubbi sia sulle loro competenze di base sia sull’affidabilità della ingegneria tedesca, che a loro piace strombazzare all’estero. Che la loro attendibilità si sia evaporata e la reputazione rovinata non danneggerà solo la Volkswagen [é evidente], ma ciò farà pagare il suo pedaggio su tutto il settore e in realtà su tutta l’industria tedesca.

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volkswagen autostadt fabbrica concessionario

Sarà anche il grande pubblico a pagarne il pedaggio, la cui identità è così strettamente legata alla forza dell’economia e la solidità dei prodotti manufatti in Germania. I tedeschi non si considerano come una nazione d’ingannatori. Altri potrebbero esserlo, primi fra tutti i Greci – secondo l’opinione popolare – su cui i tedeschi piace guardarli con superiorità.

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NUOVA VOLKSWAGEN GOLF

Anche lì, però: è ora di dire addio all’arroganza.

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MERKEL AL VOLANTE VOLKSWAGEN

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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Il miglior commento sullo scandalo Volkswagen è stato fatto per gentile concessione dall’ex CEO Martin Winterkorn, ben prima che la settimana scorsa rassegnasse le dimissioni. Egli affermò che “l’arroganza e la compiacenza sono le cose peggiori che a noi potrebbero accadere“. La citazione non viene tratta dal suo recente messaggio video, dove tentò di scusarsi per l’auto-distruzione della società. Piuttosto, è riportata da un’intervista rilasciata esattamente un anno fa allo Spiegel. Martin Winterkorn intendeva semplicemente descriverla come un pericolo ipotetico. Non era ancora al corrente che il peggio fosse già avvenuto da tempo.

:pen:

I'M IN LOVE!:pippa:

"La 6° marcia, K@zzo!"

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E' possibile che non sfori, ma personalmente se fossi stato nei limiti euro 5 senza trucchi , io (nel 2005) pacman nella centralina europea non avrei deciso di metterlo..

Inoltre, fossi stato in Vw, avrei fatto uno straccio di dichiarazione sul fatto che senza software truffa/pro-Usa riesco comunque a omologare euro 5..

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