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Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


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18 ore fa, AlexMi scrive:

Queste DS prodotte in Italia, Melfi in primis, mi sanno di mela avvelenata.

Ovvero legare l'occupazione nel nostro paese al successo di prodotti di un marchio senza capo ne coda, ne storia, sovra prezzato, che al difuori della Francia non si fila nessuno.

A me preoccupa molto l'assenza di know how italiano su certi prodotti di massa(quelli soliti che vendono fiat-lancia e in parte alfa nell'ultimo ventennio).

La gente un po' meno malata di noi(quella che bazzica ogni tanto sui soliti portalini d'informazione automobilistica) ha iniziato a fiutare che sotto la 600 c'è una psa vestita da Fiat, e i commenti sono abbastanza feroci(molti hanno pure notato il carryover sulla chiave di avviamento derivata da peugeot).

Il primo mercato di Fiat/Alfa/Lancia è sempre stato quello nostrano, ma se si allontanano troppo dall'Italia in molti ci potrebbero rimanere male, e qualcuno tra STLA/Manovalanza/Stato/Clienti fedeli ex Fiat/FCA potrebbe scottarsi.

Domani non mi aspetto nulla di buono, se i modelli confermati per la produzione italiana saranno questi, altro che 1 milione di veicoli l'anno, sarà un miracolo farne la metà(inclusi i veicoli professionali).

Perchè tolte 500x, Renegade e Panda(roba che va' in EOP entro il 2026) ci resterà solo la 500e come auto per le masse e in parte Compass/Tonale.

Aspetto domani, ma se gli slogan rimarranno slogan, saranno dolori.

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Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

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Interessante come questo know how italiano sia magicamente diventato rilevante, mentre fino a qualche anno era non solo denigrato, ma addirittura si sperava che il primo costruttore italiano fallisse e che certi stabilimenti venissero distrutti da eruzioni vulcaniche.

 

#coerenza

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14 minuti fa, __P scrive:

Interessante come questo know how italiano sia magicamente diventato rilevante, mentre fino a qualche anno era non solo denigrato, ma addirittura si sperava che il primo costruttore italiano fallisse e che certi stabilimenti venissero distrutti da eruzioni vulcaniche.

 

#coerenza

_P rispetto il tuo pensiero e in parte lo condivido, ma non stai parlando ad un vaggaro, ma ad uno che ha avuto quasi sempre una fiat in famiglia da generazioni.

Se io volessi una Peugeot o una Citroen, pensi che non me la sarei comprata?

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Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

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Beh, c'è anche da dire che ormai da decenni la R&D Lancia lavora con il budget di due penne Bic masticate e un righello rubato a un bambino delle elementari, secondo me ha prodotto risultati anche troppo buoni in rapporto alle risorse che ha avuto a disposizione.

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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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Quello che trovo assurdo è che si affidi agli stabilimenti italiani solo modelli medio alti quasi solo bev, mentre il mercato chiede modelli piccoli e medio bassi ibridi o gpl. 
Se solo ci fosse una politica industriale in Italia … così si è in balia delle vendite all’estero di marchi ahimè deboli o ridotti a cloni appena ritoccati.

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Il problema è storico, per quanto riguarda Lancia. 

La Lancia completamente autoctona è fallita due volte, nel 1955 (ingresso dei Pesenti) e nel 1969 ( cessione a Fiat per una cifra simbolica), in pratica non facendo utili ma, solo perdite nel dopoguerra. Per il noto motivo che, anche se fai auto eccellenti, alla fine il mercato non te ne riconosce il costo è vendi allora, solo con margine ridotti. Andate a vedere per capirci, i prezzi di Fulvia confrontati con quelli di Giulia ( auto di qualità paragonabile) e con quelli di Fiat 1500 prima e 124 poi ( auto di qualità inferiore ma dai prezzi dimezzati). 

La Lancia Fiat dal 69 all'89 in pratica condivide prima solo le basi dei motori ( Beta, Delta, Prisma) poi anche le piattaforme ( Thema). 

Dal 1989 abbiamo Piattaforme e meccaniche Fiat diversamente declinate ( con l'eccezione di K e Thesis e parziale di Lybra). 

Scelta obbligata visti i volumi di vendita ed i segmenti su cui gravita. 

Per capirci, laddove Audi 100 C1 faceva quasi un milione di esemplari, Gamma fa 25k. In otto anni. 

Sempre come confronto la derelitta Talbot Tagora fa 20k vendite. In due anni e mezzo. 

Ypsilon 2012 è la fine di un cammino . Ma è un cammino obbligato. Nuova Ypsilon è figlia del suo tempo. E secondo me, bisogna apprezzare lo sforzo di differenziazione. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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1 ora fa, Marco1975 scrive:

mentre il mercato chiede modelli piccoli e medio bassi ibridi o gpl. 

...il mercato italiano....non il mercato globale...dovreste essere felici che Italia in futuro produce prodotti che sono esportabile...amesso che i ripartimenti vendita/marketing/after sales saranno in grado di raggiungere valori internazionali.

 

 

 

Modificato da 4200blu
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1 ora fa, Graziano68dt scrive:

_P rispetto il tuo pensiero e in parte lo condivido, ma non stai parlando ad un vaggaro, ma ad uno che ha avuto quasi sempre una fiat in famiglia da generazioni.

Se io volessi una Peugeot o una Citroen, pensi che non me la sarei comprata?


Riporto solo il sunto di 20 anni di frequentazione del forum…

Tu hai citato i giudizi della gente extra forum, mi riferivo a quelli.

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oggi ho avuto una discussione con un concessionario svizzero Alfa/Abarth/Jeep/Fiat...una persona seria ed appasionata da oltre 30 anni.

Ha detto che é chiarissimo che i marchi fca sono trascurati e gli ultimi del gruppo ... si favorisce chiaramente i marchi francesi ...ha l'impressione che vogliono chiudere fiat come marchio, per lui non é possibile fare tanti sbagli di strategia...é voluto.

Ha parlato anche del marchio jeep che con l'elettrificazione perde tanti clienti a favore di landrover che dispone ancora di tante motorizzazioni ice.

 

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