DA KW MOTORI

Incredibile. Ci hanno rotto le scatole per tre anni con la Carrera GT, la super Porsche che riassume tutta la pazzesca e inarrivabile tecnologia della casa di Stoccarda, e poi si scopre che la macchina la faranno a Colonnella, un paesino vicino Teramo.

Intendiamoci, come italiani non possiamo che essere orgogliosi del fatto. E siamo ovviamente anche felici per il Gruppo Atr che nei suoi stabilimenti darà vita al mostro. Però è ridicolo che il massimo della tecnologia Porsche debba poi nascere fuori dalla fabbrica tedesca.

Anche perché proprio la macchina che doveva sbaragliare la concorrenza Ferrari e fare polpette della Enzo nasce dalla stessa fabbrica che produce la supercar di Maranello. La storia è meravigliosa. E merita di essere raccontata.

Andiamo per gradi. La Atr nel settore è molto famosa. Produce telai, carrozzerie e componentistica per auto e moto. Il tutto in piccola serie e con una tecnologia aeronautica sofisticatissima. Per questo la tiratura limitata della Carrera GT nascerà tutta all'interno degli stabilimenti Atr Cars, una delle quattro aziende del gruppo, dove viene prodotta proprio la "Ferrari Enzo".

Per la prima volta nella storia dell’automobile Porsche e Ferrari nascono quindi sotto lo stesso tetto. Ma non una Porsche o una Ferrari qualsiasi: le due più potenti e veloci Gt della storia delle due marche.

“I due programmi di produzione – si affrettano a dichiarare alla Atr - si svolgeranno però in settori separati, per mantenere la riservatezza dei singoli progetti”.

Ma perché la Porsche ha fatto tutto questo? Perché la stessa marca che si è preoccupata di costruire la Cayenne in Germania e non all’estero poi appalta la l'Atr italiana la costruzione della propria “bandiera tecnologica?

La risposta a questa domanda impossibile sta nell’esperienza dell’azienda abruzzese che ha un’esperienza unica nella costruzione di telai e carrozzerie in materiali compositi avanzati, in fibra di carbonio e in altri materiali ad alta tecnologia, normalmente utilizzati nel settore aeronautico. Roba sofisticatissima, che neanche a Maranello o a Stoccarda sanno maneggiare così.

Basti dire che il telaio della Carrera GT (un missile da 330 orari e capace di scattare da 0 a 100 in 4 secondi) alla fine non supererà il peso di 100 kg. E che la monoscocca sarà realizzata interamente in materiali compositi in fibra di carbonio, con una struttura a sandwich in grado di rispondere alle sollecitazioni e alle prestazioni che una vettura di questo tipo deve assolutamente garantire.

"Ecco perché – dicono con orgoglio all’Atr – hanno scelto noi: da oltre 20 anni realizziamo parti strutturali e componentistica per clienti come Ferrari, Lamborghini, Dallara, Ducati, Minardi, Audi, Peugeot, Pininfarina, Bugatti, Agusta, Aprilia, Yamaha, e vantiamo conoscenze uniche nei compositi per il settore delle competizioni".

Tutto perfetto, tutto bellissimo. Ma – per favore – non veniteci a raccontare frottole sulla supremazia tecnologica tedesca…

Tanto per mettere a tacere tutti coloro che dicono che tedesco è meglio...

..nessun orgoglio!!L'unico orgoglio possibile é quello di costruire macchine o mezzi con progettazione, sviluppo e tecnologia..il resto sono caxxate!!

..meglio sarebbe produrle all'estero con "cervello" ancora italiano oppure ancora meglio, proprietà straniera, ma tutto, dalla progettazione alla produzione interamente italiano come avviene ad es. in campo moto con Ducati...diversamente diventeremo uno dei paesi come la Cina o la Spagna buoni solo a costruire auto altrui!

..nessun orgoglio!!L'unico orgoglio possibile é quello di costruire macchine o mezzi con progettazione, sviluppo e tecnologia..il resto sono caxxate!!

..meglio sarebbe produrle all'estero con "cervello" ancora italiano oppure ancora meglio, proprietà straniera, ma tutto, dalla progettazione alla produzione interamente italiano come avviene ad es. in campo moto con Ducati...diversamente diventeremo uno dei paesi come la Cina o la Spagna buoni solo a costruire auto altrui!

Mah, sai...in casi come questi l'unica cosa davvero positiva che mi viene in mente è il vantaggio che ha chi alla fine costruisce...insomma son sempre dei posti di lavoro in più, e non mi sembra una cosa da poco...