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Vendita Alitalia


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dal 10 al 20% di partecipazione.

capirai.

Per ora, perchè fra 5 anni ;)

Comunque io avrei preferito i tedeschi nel capitale della CAI, ma si è capito che Colaninno parteggia per i fracesi.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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A questo punto è abbastanza chiaro che Colaninno non la vuole più AZ e la sbolognerà ad AF fra qualche anno ;) come immaginavo,d'altronde anche con Piaggio ha fatto tanto fumo all'inizio ma ad oggi il Gruppo per quanto sia grande ha un successo poco sopra lo 0

Amen,speriamo che AirDolomiti vada a prendere qualche slottino rimasto libero ;) anche perchè in famiglia abbiamo milioni di punti StarAlliance da utilizzare :lol:

 

花は桜木人は武士

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Penso che una verità univoca e condivisa non si raggiungerà mai. Imho i sindacati hanno gestito male Alitalia, non solo ora ma da anni. La compagnia è stata usata a fini politici per tanto tempo, finendo per avere un'eccedenza di personale molto grave, e i dipendenti, soprattutto quelli di livello più elevato, erano riusciti a garantirsi parecchi privilegi.

Unendo ciò con una gestione molto miope, le difficoltà del doppio hub, la liberalizzazione del mercato e le difficoltà post 11 settembre e per il caro petrolio, giungiamo alla crisi attuale, crisi in atto almeno da 10 anni e mai affrontata nè dalla dx, nè dalla sx nei vari periodi in cui si sono succeduti al governo.

Prodi ha provato a far qualcosa dopo 22 mesi di governo, cercando al tempo stesso di trarne qualche vantaggio per sè, ma la trattativa con AF, vuoi per il comportamento dei sindacati, vuoi per le dichiarazioni di Berlusconi (imho comunque non decisive) è naufragata.

Si è arrivati quindi ad oggi, con la cordata CAI e tutto ciò che ne è conseguito, con l'utilizzo politico del sindacato da parte dell'opposizione e con la strenua lotta di piloti e assistenti di volo per mantenere i loro privilegi.

direi che un'ottimo spaccato della vicenda anche se su alcuni contorni non li condivido in pieno !
Io ho letto anche il 25% ( non e' poco)
dici? bo' io ho visto 2 telegiornali stasera , ed'entrambi parlavano di un 15% (tra l'altro Berlusconi sarebbe contrario a un'investimento maggiore da parte esterna ) comunque la cosa piu' comica e' il siparietto che si e' creato dove tutti ora fanno la parte dei salvatori .... :clap

io penso che tutti hanno avuto un gran c..o e forse se dovessi fare un nome di qualcuno che ha perso il sonno quello e' letta forse l'unico che si e' preoccupato di non far fallire la trattativa ! ma e' solo un mio pensiero:pz

NON C'E PEGGIOR VIGLIACCO DI CHI SPUTA SENTENZE SENZA AVERE IL CORAGGIO DI AFFRONTARTI

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direi che un'ottimo spaccato della vicenda anche se su alcuni contorni non li condivido in pieno !

Ti ringrazio. E' poi normale che i contorni vanno sempre filtrati alla luce delle proprie idee e che quindi non possano coincidere totalmente per tutti.

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Credo che sia interessante:

busta-paga-pilota-alitalia.jpg

Alitalia: con il nuovo contratto «fisso» ridimensionato

25 settembre 2008

Meno salario fisso con più peso per la parte variabile nelle buste paga dei piloti della Nuova Alitalia. Per un comandante della compagnia di bandiera la parte fissa oscilla da un minimo di 54mila ad un massimo di 140mila euro l'anno, contro i 34mila euro della parte variabile. Rispetto all'attuale media del 17,5% il piano di Cai intende arrivare al 40%, allineandola a quella degli altri vettori europei.

C'è una grande variabilità nelle buste paga dei piloti: medio o del lungo raggio, anzianità di servizio e ore effettivamente volate. Prendiamo un comandante in servizio sul medio raggio con 16 anni di anzianità aziendale: l'imponibile si aggira sui 100mila euro. La parte fissa, slegata dalle ore volate, comprende lo stipendio di base (2.453 euro) e l'indennità di volo garantita per 30 giorni (5.909 euro). Sui 12.478 euro di lordo mensile, la parte variabile pesa per poco meno di un terzo e comprende l'indennità di volo giornaliera che calcolata su 17 giorni equivale a 2.870 euro. Diversamente da Roma, dove i piloti sono trasportati in aereoporto da pullman aziendali, a Milano è previsto un rimborso (indennità di trasporto) calcolato a tratta (in questo caso equivale a 720 euro). Ad esso si aggiungono i rimborsi per i pasti consumati in Italia (119 euro) e all'estero (406 euro). A carico del pilota c'è un contributo per il parcheggio in aeroporto (7,75 euro), oltre ai contributi per il fondo previdenziale Previvolo e per il sindacato (119 euro).

Nel confronto con le altre compagnie europee piloti e comandanti Alitalia guadagnano generalmente di meno, ma ciò è una conseguenza anche del minor numero di ore volate. Prendendo un comandante con 14 anni di anzianità, si va dai 120mila euro annualmente percepiti in Airone, ai 127mila euro di Alitalia, ai 149mila euro di British, ai 160mila euro di Iberia, ai 162mila euro di Lufthansa ai 164mila euro di Klm. Secondo l'associazione delle compagnie aeree europee (Aea), la media di volo per ogni pilota per Alitalia nel 2005 è stata pari a 580 ore, contro le 641 di Air France, le 650 di Lufthansa o le 668 di Iberia. La disponibilità all'impiego per 900 ore l'anno (il limite massimo), contenuta nell'accordo siglato dai sindacati con Giancarlo Cimoli nel 2004, è rimasta puramente sulla carta. Allora venne concordato il pagamento a giornata (e non più ad ore), con un aumento della parte variabile legata alle giornate trascorse in volo. Il dato penalizzante per i piloti Alitalia nel confronto internazionale è anche l'effetto di una lunga crisi: mentre i competitor – alcuni dopo aver superato pesanti crisi aziendali - in virtù dei bilanci positivi hanno potuto negoziare rinnovi economici, l'ultima stesura contrattuale completa per Alitalia risale al 1989, l'ultimo sostanziale ritocco della parte economica al 2004.

A questi livelli retributivi si arriva dopo un periodo di circa 10-12 anni necessario per diventare comandante, preceduto da una selezione e dal brevetto che costa circa 150mila euro. In passato la formazione avveniva nella scuola di Alghero (oggi chiusa) ma sono molti i piloti che provengono dall'aeronautica militare, dove hanno iniziato a volare intorno ai 20 anni. Tra i possibili mille esuberi indicati dal piano Cai ci sono molti quarantacinquenni, la cui somma tra età anagrafica e anzianità contributiva sarà pari a 83, dopo 7 anni di ammortizzatori sociali, che potrebbero andare in pensione con un abbattimento del 20%. Questa preoccupazione, insieme al timore di vedere ridimensionato il proprio ruolo in azienda dal contratto unico, è dietro le proteste dei piloti che hanno spinto due sigle storicamente nemiche, come Anpac e Up, a fondersi. (G.Pog.)

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/busta-paga-pilota-alitalia.shtml?uuid=9c89e336-8ace-11dd-953b-4eca81469376&DocRulesView=Libero

Dal sole 24 ore:

"Le modifiche all'accordo. Il Governo ha convinto Cai a ripresentare la propria offerta per il salvataggio di Alitalia. «Abbiamo riannodato i fili di un discorso che si era interrotto, ma non compromesso», ha sottolineato Letta. Le modifiche introdotte, ha spiegato Epifani, consentiranno una difesa del salario dei piloti e assistenti di volo la cui decurtazione del 6-7% sarà compensata con un aumento della produttività. Con l'accordo è giunta anche la rassicurazione che il personale con stipendi di 1.200-1.1300 euro non avrà decurtazioni, mentre i piloti potranno mantenere gli stessi stipendi con un aumento della produttivita. Cancellata la norma che avrebbe decurtato gli stipendi del personale di volo per i primi tre giorni di assenza per malattia. Gli assunti nella nuova compagnia aerea saranno 12.500 , mentre gli esuberi ammontano a 3.250, ha spiegato Luigi Angeletti, leader della Uil. I cassintegrati a tempo indeterminato di Alitalia avranno la prioritá per i nuovi contratti a termine che fará Cai. I lavoratori a tempo determinato potranno avere la cassa integrazione solo per il tempo residuo di lavoro previsto dal contratto."

Modificato da Dodicicilindri

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Un po' di storia sulla vendita di Alitalia:

ALITALIA: UNA VENDITA CHE SI TRASCINA DA DUE ANNI/CRONOLOGIA

(ANSA) - ROMA, 25 SET - L'intesa su Alitalia siglata oggi a Palazzo Chigi tra la Cai di Roberto Colaninno e Cgil, Cisl, Uil e Ugl - alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta - arriva a quasi due anni da quando nel dicembre del 2006, il Governo Prodi decise di cederne il controllo. Queste le tappe principali degli ultimi 20 mesi: ---------------------------------------------------------------- - 1 dicembre 2006: il Consiglio dei Ministri del Governo Prodi decide la cessione del controllo della compagnia. - 17 gennaio 2007: decade Cda. L'ad Cimoli resta per l'ordinaria amministrazione. - 9 febbraio: Berardino Libonati e' il nuovo presidente. - 13 febbraio: cinque le cordate in gara per le offerte non vincolanti: AirOne di Carlo Toto con Intesa-Sanpaolo; il fondo salva-imprese di Carlo De Benedetti M&C; Matlin Patterson Global Advisers; Texas Pacific Europe; Unicredit Banca Mobiliare - 17 luglio: AirOne e' l'ultimo concorrente ancora in corsa: lascia la gara, che fallisce. - 31 luglio: Libonati lascia, Maurizio Prato presidente. - 30 agosto: il cda vara un ''piano di sopravvivenza'' con esuberi, tagli di voli e ridimensionamento di Malpensa. - 25 settembre: con Prato nuovo tentativo di cessione, tratta direttamente con i potenziali partner su mandato del Tesoro. - 21 dicembre: il cda sceglie Air France-Klm per la trattativa in esclusiva per la cessione del 49,9% del Tesoro. - 14 marzo: Air France-Klm presenta l'offerta. Dopo il si' di Alitalia e del Tesoro si va avanti nella messa a punto dell'operazione, aprendo anche il tavolo con i sindacati. - 18 marzo: comincia tutta in salita la trattativa con i sindacati. In borsa il titolo perde quasi il 50% in due sedute. - 19 marzo: Spinetta annuncia che gli esuberi sono 2.100. Intanto la vicenda Alitalia entra nella campagna elettorale. - 20 marzo: il leader del Pdl Silvio Berlusconi rilancia la cordata italiana con AirOne e Intesa, ma la banca smentisce. - 2 aprile: non c'e' accordo con i sindacati. Il numero uno Jean-Cyril Spinetta torna a Parigi: Air France si ritira. - 4 aprile: Berlusconi chiede che Alitalia resti italiana e promuove il progetto di una cordata tricolore. - 14 aprile: Pdl e Lega vincono le elezioni. - 22 aprile: il governo uscente concede un prestito ponte da 300 milioni di euro per mantenere in vita la compagnia. - 30 maggio: il governo assume il compito di individuare il nuovo proprietario. Advisor viene nominata Intesa Sanpaolo. - 4 giugno: il titolo viene sospeso a piazza Affari. - 11 giugno: la Commissione Ue apre un'indagine sui 300 milioni del prestito-ponte ma non ne blocca l'utilizzo. - 26 agosto: nasce la newco con i primi 16 soci, per dare vita alla Compagnia Aerea Italiana. Rocco Sabelli e' l'a.d. - 28 agosto: Cdm vara modifica legge Marzano e commissariamento, Augusto Fantozzi indicato commissario della bad company. - 1 settembre: Fantozzi riceve l'offerta della Cai. - 4 settembre: governo e sindacati trattano su Piano Fenice. - 8 settembre: confronto Cai-sindacati entra nel vivo, ma piloti lasciano tavolo su contratto unico. - 10 settembre: Fantozzi comunica ai sindacati che, senza un accordo, avviera' subito la mobilita'. - 12 settembre: Cai ferma il negoziato; non ci sono le condizioni per procedere nelle trattative. - 13 settembre: Fantozzi comunica ai sindacati l'avvio della cigs da lunedi' e il rischio di stop di alcuni voli per mancanza di carburante. Berlusconi riavvia la trattativa. - 15 settembre: sindacati a Palazzo Chigi per la firma accordo quadro; per assistenti e piloti e' ''carta straccia''. - 17 settembre: Cai lancia l'ultimatum: o subito il via libera o ritiro dell'offerta. - 18 settembre: Sei sigle, tra cui quelle dei piloti, presentano una sorta di controproposta. Cai si riunisce in assemblea e delibera all'unanimita' il ritiro dell'offerta. - 22 settembre: il presidente dell'Enac Vito Riggio avverte che per evitare la revoca o la sospensione della licenza di volo dovra' essere presentato un piano credibile entro giovedi' 25. E Fantozzi annuncia che se non arrivera' un'offerta razionale entro il 30 chiedera' l'eventuale sospensione della licenza. - 23 settembre: Berlusconi annuncia che serve una compagnia di bandiera e ci sara'. Veltroni intanto scrive al premier indicano una serie di proposte del PD per affrontare la crisi Alitalia. - 24 settembre: primi spiragli di una possibile intesa. Si rifa' avanti Air France. - 25 settembre: Cgil, Cisl, Uil e Ugl firmano a Palazzo Chigi l'accordo con Cai.(ANSA).

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sindacati confederali dopo il colloquio con lufthansa: meglio i tedeschi di air france

Alitalia, Sacconi: Cai avanti anche

senza il sì di piloti e assistenti di volo

Il ministro del Welfare: «Credo che i singoli non si sottrarrebbero alla proposta di assunzione»

ROMA - Giornata decisiva per il futuro d'Alitalia dopo che giovedì era arrivato il sì della Cgil all'accordo con la Cai, la Compagnia aerea italiana, composta da un gruppo di imprenditori guidati da Roberto Colaninno.

«Confidiamo che ci possa essere (da parte di piloti e assistenti di volo) una adesione se non a tutto il documento almeno a una parte di esso. L'adesione sarebbe importante per garantire alla Cai un consenso tale per proseguire il risanamento della compagnia». Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a «Mattino 5» di Canale 5. Interpellato sulle conseguenze di una mancata adesione delle associazioni dei piloti, Sacconi ha sottolineato che «La Cai potrebbe continuare comunque il suo percorso. Credo che i singoli non si sottrarrebbero alla proposta di assunzione» dal momento che «perderebbero anche gli ammortizzatori sociali». Sui contenuti dell'accordo firmato giovedì il ministro ha aggiunto che «il documento è lo stesso del 18 settembre, già sottoscritto dal Uil, Cisl e Ugl, con in più solo «alcuni chiarimenti».

SINDACATI: COLLOQUIO CON LUFTHANSA - I leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno incontrato all'interno dell'ambasciata di Roma l’ambasciatore tedesco in Italia e alcuni emissari di Lufthansa. Lo riferiscono fonti sindacali. Al centro dell’incontro la possibilità che Lufthansa possa entrare in Alitalia. Lufthansa riferiscono le stesse fonti sindacali, sarebbe disponibile a entrare in Alitalia non solo con una quota di minoranza ma «anche con quote piu’ rilevanti».

«Nel corso dell'incontro - ha spiegato Angeletti intervenendo a "Radio Anch'io" - si è evidenziato l'interesse di Lufthansa a seguire le vicende Cai, anche se naturalmente ancora non c'è niente di concreto. Non dimentichiamo che il percorso per salvare Alitalia è appena iniziato. La proposta di acquisto della Cai dovrà essere realizzata e poi servirà l'ok di Bruxelles». Il leader della Uil ha poi chiarito i motivi che spingono i sindacati confederali a prediligere Lufthansa piuttosto che Air France come partner internazionale di Alitalia: «Non è ovviamente una questione di nazioni o di giudizi sulla qualità delle due compagnie, ma riguarda il fatto che la Francia è concorrente dell'Italia sul piano del turismo, questo è un elemento importante».

LETTA HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DELLA COMPAGNIA TEDESCA - Intanto emerge che sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ha incontrato giovedì il presidente di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber.

COLANINNO - «Soddisfatto? Certo che sono soddisfatto, abbiamo fatto un grande balzo in avanti: pochi giorni fa c'erano solo macerie e adesso vediamo la luce in fondo al tunnel». Così il presidente di Cai Roberto Colaninno ha commentato gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia in una intervista all'Unità. «È un bel passo avanti. Lo so che la politica continua a litigare, ma dovrebbe essere felice in questo momento: tutti hanno dato una mano per risolvere una crisi drammatica», dice Colaninno, che aggiunge: «L'invito di Veltroni mi ha fatto piacere, così come non mi è mai mancato l'incoraggiamento di Berlusconi, che ha sempre creduto al successo della proposta italiana», ma «se siamo arrivati ad un accordo il merito è di Gianni Letta che non ha mai mollato: ha fatto un lavoro straordinario». E sul futuro di Alitalia ha detto: ora «bisogna lavorare sodo, ci vogliono anni per conquistare il pareggio, ragazzi, non è che stiamo trattando un gioiello».

INIZIATO INCONTRO CON GLI ASSISTENTI DI VOLO - Il presidente dell’Avia, Antonio Divietri e il coordinatore nazionale dell’Sdl, Fabrizio Tomaselli sono arrivati a palazzo Chigi. Le due sigle degli assistenti di volo sono a colloquio con il sottosegretario Gianni Letta e i vertici della Cai per cercare di sciogliere i nodi relativi alla categoria. Poi toccherà all'Anpav. Per le 11 sono stati convocati i piloti di Anpac e Unione piloti.

26 settembre 2008

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Stipendi e turnistica: i contenuti dei contratti Alitalia

da tiscali.it

L'integrazione dell'intesa Cai-sindacati per Alitalia salva dalle riduzioni i salari più bassi, quelli del personale di terra, e garantisce una 'riserva' per i precari che avranno la precedenza in caso di ricorso a contratti a termine.

- PERSONALE DI TERRA. Sarà considerato lavoro notturno, ai soli effetti retributivi, quello effettuato fra le 20 e le 8. Inoltre, confluiranno nella singola voce 'superminimo ristrutturazione', erogata per 12 mensilità e priva di effetti di trasferimento, gli scatti, l'Elemento Distintivo di retribuzione '92, l'EDR '96 congelato ai valori attualmente applicati, l'ED e l'Elemento ex accordo '88.

- PERSONALE DI VOLO. L'applicazione delle nuove tabelle retributive non potrà determinare una riduzione superiore al 6-7% del trattamento complessivo oggi spettante a parita' di lavoro. In applicazione della nuova struttura retributiva la differenza economica potrà essere recuperata in tutto o in parte con incrementi delle ore di volo.

- RIPOSI PERSONALE VOLO. Sono fissati 30 riposi a trimestre con "un minimo mensile programmabile di 8". Nel periodo da maggio a ottobre, "2 riposi programmati saranno considerati inamovibili. Da novembre ad aprile saranno inamovibili tre riposi". Per esigenze di servizio, l'azienda potrà spostare, rinviare o cancellare un numero massimo di 4 riposi programmati per mese.

- MALATTIA. La conservazione del posto è prevista per 12 mesi. In caso di malattia o inidoneita' per causa di servizio, dal primo giorno di assenza e per otto mesi al dipendente va la normale retribuzione; per i successivi il 50%. In caso di malattia o inidoneità che non abbia causa di servizio, il periodo a retribuzione intera scende a 6 mesi, il restante sempre al 50%.

- ASSISTENTI DI VOLO. Le qualifiche sono ADR (Assistente di volo responsabile) ADR di seconda e AV (Assistente di volo). "Fermi restando i limiti quantitativi minimi di composizione equipaggi e la possibilita' di operare con equipaggio ridotto per indisponibilita' improvvisa di qualsiasi membro di equipaggio che non consenta la sostituzione, per i voli di lungo raggio è previsto l'impoego di un AVR di Seconda con compiti di coordinamento del servizio economy. Sull'attività di corto e medio raggio possono essere indistintamente e alternativamente impiegati AVR e AVR di Seconda.

- PRECARI. Cai si dichiara disponibile per coprire il "fabbisogno di personale derivante dalla ciclica variabilità dei volumi di attività del settore" ad avvalersi, nel prossimo triennio, di personale che negli ultimi 36 mesi abbia lavorato per Alitalia e Airone con contratto a tempo determinato.

SINDACATI: COLLOQUIO CON LUFTHANSA - I leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno incontrato all'interno dell'ambasciata di Roma l’ambasciatore tedesco in Italia e alcuni emissari di Lufthansa. Lo riferiscono fonti sindacali. Al centro dell’incontro la possibilità che Lufthansa possa entrare in Alitalia con una quota di minoranza.

«Nel corso dell'incontro - ha spiegato Angeletti intervenendo a "Radio Anch'io" - si è evidenziato l'interesse di Lufthansa a seguire le vicende Cai, anche se naturalmente ancora non c'è niente di concreto. Non dimentichiamo che il percorso per salvare Alitalia è appena iniziato. La proposta di acquisto della Cai dovrà essere realizzata e poi servirà l'ok di Bruxelles». Il leader della Uil ha poi chiarito i motivi che spingono i sindacati confederali a prediligere Lufthansa piuttosto che Air France come partner internazionale di Alitalia: «Non è ovviamente una questione di nazioni o di giudizi sulla qualità delle due compagnie, ma riguarda il fatto che la Francia è concorrente dell'Italia sul piano del turismo, questo è un elemento importante».

LETTA HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DELLA COMPAGNIA TEDESCA - Intanto emerge che sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ha incontrato giovedì il presidente di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber.

Alitalia, Lufthansa manifesta interesse Cai per quota rilevante

ROMA/CASERTA (Reuters) - Lufthansa ha manifestato interesse per l'iniziativa di Cai nel salvataggio di Alitalia dichiarando ai sindacati di essere disponibile a rilevare anche una quota più significativa di quella di minoranza.

Stamani rappresentanti dei sindacati che ieri hannno firmato l'accordo quadro con Cai hanno incontrato i vertici di Lufthansa a Roma presso l'ambasciata tedesca.

Lo ha detto una fonte sindacale presente all'incontro.

"Lufthansa ha ribadito l'interesse anche per quote più rilevanti [di quella di minoranza]" ha detto la fonte.

Anche il segretario della Uil Luigi Angeletti ha confermato parlando a Sky l'interesse manifestato a Cai dalla compagnia aerea tedesca.

Reuters.com

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L'intervista

Confalonieri: gran lavoro di Letta

ma anche Walter ha contribuito

Il presidente di Mediaset: Silvio è stato l'artefice di tutto. Ora trovi il modo di dare soldi a chi fatica a finire il mese

ROMA — «Gianni... Gianni Letta, intendo... Su Alitalia ha fatto un grandissimo lavoro. Poi, in un Paese in cui tutti salgono sul carro del vincitore, riconosciamo comunque a Walter Veltroni di aver contribuito a risolvere il problema». Nell'inner circle del Cavaliere nessuno può permettersi di pensare ciò che Fedele Confalonieri dice. Il presidente di Mediaset non ha picchi nel tono di voce, si tiene distante dalle polemiche politiche di giornata, dalla corsa ad accaparrarsi i meriti per il lieto fine del «caso Az».

Ed è solo all'apparenza sorprendente il modo in cui derubrica il ruolo del governo nella vicenda, e si limita a citare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «È chiaro che è stato Berlusconi l'artefice di tutto. Lui ha avuto l'idea e poi la forza di salvare la compagnia di bandiera con una cordata italiana, ma il capo dell'opposizione ha evitato che nella fase finale della trattativa la Cgil prendesse una deriva... và, lasciamo stare. Sono accadute cose incredibili». Sarebbe un processo alle intenzioni scorgere un pizzico di malizia dietro questi complimenti al segretario del Pd, eppoi non è un mistero che il patron del Biscione preferisca la strada del confronto con il Partito democratico alla strategia del muro contro muro. Così, sebbene il premier abbia interrotto i rapporti con Veltroni, Confalonieri non desiste: «Io penso che serva un'opposizione costruttiva, non quella di chi nel momento più difficile della trattativa è andato ad arringare all'aeroporto di Fiumicino». Non cita il nome di Antonio Di Pietro, il riferimento al leader dell'Idv è solo un inciso nel racconto della fase più complicata del negoziato su Alitalia. «In questi giorni ho letto sul Financial Times il tentativo di paragonare la vicenda della nostra compagnia di bandiera a quella dei minatori inglesi all'epoca del governo di Margaret Thatcher. A parte il fatto che Berlusconi non è la Thatcher, per fortuna in Italia abbiamo evitato di vivere una storia drammatica come quella. Ma se è possibile fare un accostamento con quegli avvenimenti, allora spero che per il nostro Paese il caso Alitalia sia il momento della ripartenza».

Dal modo in cui affronta la questione, s'intuisce la volontà di tenere un profilo basso. Sarà perché non intende sfoggiare toni trionfalistici o forse perché vuole celare le preoccupazioni che il Cavaliere deve avergli confidato prima dell'accordo: il timore di un fallimento nella trattativa, il crac della compagnia, le ripercussioni sul sistema nazionale e soprattutto sul governo: «In principio molti pensavano che Berlusconi non sarebbe riuscito nemmeno a presentare una cordata. Invece la cordata si è materializzata, ed è stata bipartisan». Fin troppo per alcuni, persino nel governo, dove c'è chi è rimasto sorpreso dalla presenza e dal ruolo di Roberto Colaninno. Sono passati dieci anni da allora, ma nessuno ha dimenticato lo scontro tra Berlusconi e l'allora patron di Telecom, che rispose a muso duro nella polemica con il Cavaliere, invitando il leader del Polo e i suoi alleati a «non starnazzare». Confalonieri copre con un cerotto quel vecchio sbrego: «Gli imprenditori — dice — sono persone ruvide e pragmatiche, non sono fini dicitori come i politici e i sindacalisti che parlano in modo forbito e sono abituati a farlo in pubblico». Poggia dunque sul pragmatismo il patto stretto tra il premier e il numero uno di Cai: «In fondo — spiega Confalonieri — Berlusconi è un imprenditore e usa il linguaggio degli imprenditori, non si attarda sulle colorazioni politiche. Pensa: c'è un problema da risolvere? Troviamo una soluzione, il resto non conta». Non è così, almeno non è solo così. Perché è evidente che l'operazione Alitalia è anzitutto un'operazione politica, la prima vera operazione berlusconiana da quando il Cavaliere è sceso in campo. «Una svolta c'è stata», risponde infatti Confalonieri, che riconosce come — dopo la vittoria elettorale — si stia ridisegnando la mappa del potere in Italia. E oggi il leader del centrodestra è diventato un punto di riferimento. Nulla è più come in passato, «in passato — ricorda il presidente di Mediaset — avevano guardato a Berlusconi con un misto di sufficienza e di ostilità. Ma lui è un leader, la leadership è una dote. Poi bisogna saperla esercitare e ora la sta esercitando». In un passato più recente Confalonieri accostò «l'amico Silvio» a Lenin e a Mozart, ma erano momenti in cui il Cavaliere si trovava in difficoltà, e in tanti scommettevano su un suo imminente tramonto politico. Ora non è più così, perciò «Fidel» non usa paragoni, dice che «Berlusconi non è la Thatcher».

E d'un tratto si capisce il motivo per cui ha adottato il profilo basso: «Il nostro Paese deve recuperare il senso dell'ordinarietà, deve cancellare l'idea in base alla quale sia una cosa straordinaria togliere i rifiuti dalle strade di Napoli, o salvare l'italianità della compagnia di bandiera, affidandola a un gruppo di imprenditori e riducendo al massimo gli esuberi». Non c'è enfasi, «l'enfasi non serve». Berlusconi è «Berlusconi», «un premier che vuol fare dell'Italia un Paese normale, per usare un'espressione coniata da altri. La gente l'ha capito e lo sta premiando». Ma non è tempo di specchiarsi nei sondaggi, «il governo deve dare ora ai cittadini un po' di soldi». Confalonieri è consapevole che le casse dello Stato sono vuote e che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti le ha blindate. Tuttavia sprona Berlusconi, «pensi lui come fare, ma trovi il modo. Perché non sarà il problema della terza o della quarta settimana, ma è chiaro che gli italiani faticano ad arrivare a fine mese. Bisogna aiutarli. E a volte non servono grandi riforme o un'eccessiva produzione di leggi. Penso al ministro dell'Istruzione, a Mariastella Gelmini, alla reintroduzione del grembiule e del sette in condotta nelle scuole. Penso a un Paese normale».

Francesco Verderami

26 settembre 2008

corriere.it

:clap:clap

Sarò di parte, ma il discorso di Confalonieri imho è un capolavoro di equilibrio e ne apprezzo integralmente il contenuto.

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