Vi ringrazio per l'attenzione non c'è alcuna vena polemica nella mia mail, ho perfettamente compreso i vostri interventi dei quali vi ringrazio.

Ho ritenuto solo di dare una firma a quelle auto perchè si parlava genericamente di Ghia senza citare il suo vero autore.

Sono io che ringrazio per il contributo che avete dato portando quelle auto a conoscenza degli appasionati Fiat.

Peraltro l'opera di questi grandi designer è giusto sia condivisa tra i vari appassionati di modelli e marchi diversi che si sono avvalsi della creatività di questi maestri.

Consideratemi a vostra disposzione per eventuali necessità e se volete potete utilizzare curriculum e foto per portarlo più a diretta conoscenza degli appasionati Ghia, Osi e Fiat.

Credo questo sia il migliore riconoscimento per questi maestri.

Un caro saluto

Antonio Pellegrino

Scusa fedegta, ma hai solleticato la mia memoria!

In primis: Karmann Ghia era un marchio congiunto creato solo per le coupé e le cabriolet su pianale VW. Le foto che tu hai riportato sono di vetture della Ghia (senza Karmann).

Chi ha scritto il contrario mente sapendo di mentire.

Grazie anche a te per le precisazioni, mi era venuto un dubbio, c'era una sorta di nota stonata, ma pensavo di essermi perso qualcosa io..

Vi ringrazio per l'attenzione non c'è alcuna vena polemica nella mia mail, ho perfettamente compreso i vostri interventi dei quali vi ringrazio.

Ho ritenuto solo di dare una firma a quelle auto perchè si parlava genericamente di Ghia senza citare il suo vero autore.

Sono io che ringrazio per il contributo che avete dato portando quelle auto a conoscenza degli appasionati Fiat.

Peraltro l'opera di questi grandi designer è giusto sia condivisa tra i vari appassionati di modelli e marchi diversi che si sono avvalsi della creatività di questi maestri.

Consideratemi a vostra disposzione per eventuali necessità e se volete potete utilizzare curriculum e foto per portarlo più a diretta conoscenza degli appasionati Ghia, Osi e Fiat.

Credo questo sia il migliore riconoscimento per questi maestri.

Un caro saluto

Antonio Pellegrino