9 minuti fa, Matteo B. dice:

 

esatto...

 

ma rilancio con gli indiani dalle mie parti, sono tutti a libro (non lavorano in nero per il 99% dei casi), ogni tanto qualcuno combina qualcosa, ma siamo ampiamente nei limiti .

 

problemi zero, gli fanno organizzare la festa di primavera Sikh e invadono la città tutti colorati per un giorno.

 

sull'immigrazione si fa di tutta un'erba un fascio e ci si schiera in modo manicheo tra "pro" e "contro", quando la realtà è ben più complessa, e spesso si dovrebbe praticare l'esercizio di "mettersi nei panni degli altri".

 

Non è così  IMHO.

 

In UK c'era la società  multirazziale ben prima che da noi (colonie) . la questione  per me è meramente economica.

 

alla fine per me ci perdono eh...ma non parliamo di inglesi più razzisti di altri perchè non è vero.

 

Basta leggere Agatha Christie od altri scrittori per vedere come i non britannici sono considerati . Non parlo della considerazione degli Italiani, dove basta leggere i log ufficiali della RN in Mediterraneo, dove tutte le perdite sono attribuite a Lutwaffe ed U-boote, anche in periodi in cui è storicamente provato che non c'erano ( in numeri consistenti ) né gli uni né gli altri.

Gli ex-coloniali ( il grosso sono Giamaicani portati negli anni '40 a lavorare al posto dei richiamati ) e degli Indiani, sono appunto ex-coloniali : non soggetti alla pari* , ma fortunati mortali a cui è stato concesso l'accesso all'Olimpo.  Cifrario Coreani nella zona di Osaka.

 

* come è oggi un cittadino comunitario in europa

 

10 minuti fa, Matteo B. dice:

 

 

Non è così  IMHO.

 

In UK c'era la società  multirazziale ben prima che da noi (colonie) . la questione  per me è meramente economica.

 

alla fine per me ci perdono eh...ma non parliamo di inglesi più razzisti di altri perchè non è vero.

 

Premessa: secondo me l'eliminazione del "razzismo" è impossibile, e per razzismo non intendo chiaramente le dottrine Naziste, ma lo sforzo che una popolazione deve fare per vivere assieme a qualcuno con usanze, religione e anche colore diversi.

Ora, è chiaro come in momenti di crescita economica sia più facile la tolleranza (termine che implica un certo sforzo, se ci badate), è altrettanto chiaro come in momenti di crisi una reazione facile ed inevitabile sia quella di mandare via i passeggeri non invitati e che non fanno parte della popolazione della nave fin dall'inizio.

Sul fatto che tendenzialmente i popoli nordici siano, culturalmente e tradizionalmente, più legati al concetto di sangue e razza rispetto ai popoli sudici la storia parla chiaro. Sono istinti che risalgono a migliaia di anni fa, fin dai tempi dei romani.

Vabbè Steve, tra Italia , Germania e Francia (solo per prenderne tre) te ne trovo di roba sul razzismo, non scherziamo.

 

UK è una società multiculturale da ben prima di noi. Stai tranquillo che molti figli delle colonie *(e nipoti) hanno votato "leave". ergo....

 

 

*dei colori più vari.

Adesso, Fede82 dice:

 

Premessa: secondo me l'eliminazione del "razzismo" è impossibile, e per razzismo non intendo chiaramente le dottrine Naziste, ma lo sforzo che una popolazione deve fare per vivere assieme a qualcuno con usanze, religione e anche colore diversi.

 

 

se il soldo gira non ci sono problemi (o molto pochi). il succo è questo.

 

quando il soldo gira meno cominciano i guai a tutte le latitudini.

3 minuti fa, Matteo B. dice:

Vabbè Steve, tra Italia , Germania e Francia (solo per prenderne tre) te ne trovo di roba sul razzismo, non scherziamo.

 

UK è una società multiculturale da ben prima di noi. Stai tranquillo che molti figli delle colonie *(e nipoti) hanno votato "leave". ergo....

 

 

*dei colori più vari.

 

I razzisti sono ovunque, in qualsiasi popolo, però le posizioni generali sono differenti.

Proseguendo il tuo esempio, storicamente il concetto tedesco di "Kultur" è sempre stato legato al "Sangue e al suolo", mentre quello francese di "Civilisation" a dei valori universali. Teoricamente, francese puoi diventarlo, tedesco devi nascere.

2 minuti fa, Fede82 dice:

 

I razzisti sono ovunque, in qualsiasi popolo, però le posizioni generali sono differenti.

Proseguendo il tuo esempio, storicamente il concetto tedesco di "Kultur" è sempre stato legato al "Sangue e al suolo", mentre quello francese di "Civilisation" a dei valori universali. Teoricamente, francese puoi diventarlo, tedesco devi nascere.

 

in Germania il soldo gira e infatti ,guardando ad oggi, sembrerebbero i più accoglienti.

 

l'80% del razzismo è alimentato da questioni economico-sociali. senza quel genere di pressione i problemi sono pochi ( io ne vedo uno macro religioso, però era tabù fino ad un 2-3 anni fa, adesso parrebbe che sia emerso, quantomeno nel dibattito)

1 minuto fa, Matteo B. dice:

 

in Germania il soldo gira e infatti ,guardando ad oggi, sembrerebbero i più accoglienti.

 

l'80% del razzismo è alimentato da questioni economico-sociali. senza quel genere di pressione i problemi sono pochi ( io ne vedo uno macro religioso, però era tabù fino ad un 2-3 anni fa, adesso parrebbe che sia emerso, quantomeno nel dibattito)

 

beh io ne vedo anche un0altro  quando si violentano la  tua donna, ma si sa che sono terrone iniside,

 

 

2 minuti fa, owluca dice:

 

beh io ne vedo anche un0altro  quando si violentano la  tua donna, ma si sa che sono terrone iniside,

 

 

 

commettono stupri anche i lombardi, il rating criminale degli indiani come etnia (per ora) è basso.

 

qualcuno si era messo ad importare oppio da casa ..così per sport........li hanno beccati subito.

 

ho letto di violenze inenarrabili tra di loro (coltellate) per futili motivi.

 

sono molto razzisti (li comunque è proprio ignoranza) verso nord e centro africani.

 

 

vabbè che la alla polizia tedesca è stato ordinato di togliere la parola stupro dai loro rapporti ,

 ma  io mi riferivo alla germania:  nella realtà si sono inkazzati peggio che a catania

8 minuti fa, Matteo B. dice:

 

in Germania il soldo gira e infatti ,guardando ad oggi, sembrerebbero i più accoglienti.

 

l'80% del razzismo è alimentato da questioni economico-sociali. senza quel genere di pressione i problemi sono pochi ( io ne vedo uno macro religioso, però era tabù fino ad un 2-3 anni fa, adesso parrebbe che sia emerso, quantomen. nel dibattito)

 

Ma infatti io parlo storicamente. Poi, come si è detto, quando ci sono i soldi tutto diventa più facile, anche la tolleranza.

Però le fratture rimangono... per questo non ritengo la società multiculturale qualcosa di auspicabile... prima o poi tornano i guai.

30 minuti fa, Matteo B. dice:

Vabbè Steve, tra Italia , Germania e Francia (solo per prenderne tre) te ne trovo di roba sul razzismo, non scherziamo.

 

UK è una società multiculturale da ben prima di noi. Stai tranquillo che molti figli delle colonie *(e nipoti) hanno votato "leave". ergo....

 

 

*dei colori più vari.

 

se il soldo gira non ci sono problemi (o molto pochi). il succo è questo.

 

quando il soldo gira meno cominciano i guai a tutte le latitudini.

 

 

Secondo me confondi un pochino quello che è Londra ( che multiculturale lo è per ovvi motivi ) ed un po' le grandi città industriali delle Midlands ( che multiculturali lo sono per la manodopera importata ) con il resto dell'Inghilterra che multiculturale non lo è proprio per niente ed infatti ha votato "leave" in massa.  Non a caso, i problemi si sono avuti quando i comunitari si sono stabiliti nei paesini / paesoni invece di restare nei ghetti a loro riservati.

 

Anche Donaldone a NY ha preso il 10% dei voti...ma gli US non sono NY.