Non so voi, ma io incrocio letteralmente le dita. Tra l'altro nessun tecnico e' riuscito a spiegare il problema del distacco delle mattonelle refrattarie alla partenza, e questo apre un nuovo caso che porta al nuovo blocco dei voli futuri.

Il concetto di riutilizzabilita' delle navette che utilizzano le mattonelle refrattarie si e' dimostrato una volta di piu' un fallimento. E il bello e' che questa cosa si sapeva dai tempi di Reagan, ma si e' dovuti arrivare alla perdita di tante vite umane per decidersi a capire una buona volta come stavano le cose. E speriamo bene per domani.

Mah,

Boh,

Perplessita'.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,

Francesco 8(((

,ma come non dovevano atterrare oggi pome?

corro sul sito nasa

Hanno detto "questioni metereologiche". Speriamo che sia vero. E speriamo che vada tutto bene.

I lanci futuri dello Shuttle comunque sono tutti bloccati, a prescindere da come andra' il volo di rientro.

Regards,

Francesco 8(((

Ce l'ha fatta!

Meno male lo shuttle e' atterrato, tutti vivi. Meno male. Pero' e' assurdo che si debbano incrociare le dita ogni volta che parte un STS.

Io ritengo che e' necessario un cambio di tecnologia. Questo cambio arrivera' con le navette di nuova concezione. Nel frattempo il concetto di riutilizzabilita', secondo chi scrive, deve essere modificato nel modo seguente.

Visto che il problema e' l'incapacita' dei mattoncini termici e del collante a resistere a ripetuti stress termici dovuti a rientri successivi. Allora un modo puo' essere questo: montare sotto la pancia dello Shuttle una piattaforma smontabile, una piattaforma su cui sono a loro volta installati questi accidenti di mattoncini refrattari. Una volta arrivati a terra la piattaforma viene smontata e sostituita con un sottopancia nuovo. Stesso discorso dicasi per il megaserbatoro.

Alla fine si scopre che in questo modo i costi addirittura si riducono, ma soprattutto la sicurezza fa un significativo passo avanti.

Regards,

Francesco 8)))

Vorrei precisare fino in fondo la mia personale sensazione. Idea sia ben chiaro che e' quella di uno che non ci capisce niente e che vede le cose molto dall'esterno, ma che e' comunque un piccolo parere in merito.

La sensazione e' che il collante (che io penso essere un mastice a due componenti molto simile alla resina epossidica) perda la sua elasticita' (che e' caratteristica di una buona colla) se soggetto a ripetuti stress termici. In qualche modo allora lo spessore di mastice cristallizza e diviene soggetto a crepe, incrinature e flessioni. Questo fa si' che durante la fase di decollo, quando le vibrazioni sono massime, il mastice possa cedere. La cosa si risolve allora, come ho detto prima, costruendo un sottopancia smontabile e rifacendo ogni volta da capo lo strato coibentante. Per assurdo io penso che si possano usare gli stessi mattoncini che vengono smontati, mentre naturalmente il mastice va raschiato e sostituito ex-novo.

Questo da uno che, ripeto, non ci capisce niente e che vede le cose dall'esterno.

Regards,

Francesco 8)))

secondo me il problema,fra,è come dici tu nel mastice...ma vorrei considerare anche le "forme" della navicella

è molto + facile assemblare senza "buchi" le mattonelle nelle zone liscie piuttosto che nelle zone molto ricurve...maagri durante il montaggio 2 pezzi non coincidono perfettamente e da li i vari problemi...

Capisco le esigenze aerodinamiche,però bisognerebbe anche considerare questo banale particolare a parere mio

Certo, Autodeltone. Concordo. Infatti il problema scaturisce proprio per le forme complesse della pancia dello Shuttle. Se fosse stato liscio liscio, avrebbero potuto montare direttamente un pezzo unico e non avrebbero avuto bisogno di questa carrettata di mattoncini.

Best regards a te,

Francesco 8)))