Vai al contenuto

Addio alla Malaguti


Ospite

Messaggi Raccomandati:

Adesso è proprio finita Alla Malaguti tolta anche l’insegna | David Marceddu | Il Fatto Quotidiano

di David Marceddu

Castel San Pietro (Bo)

29 dicembre 2011

Adesso è proprio finita

Alla Malaguti tolta anche l’insegna

L'hanno staccata lunedì 19 dicembre, per un motivo banale: non pagare la tassa per le insegne pubblicitarie. Una delle ultime tracce della sfavillante industria della motor valley emiliana, cessa di esistere anche simbolicamente

“È finita. È proprio finita. Hanno tagliato la testa alla regina e non c’è più niente da fare”. A cadere non è stata la testa di Maria Antonietta d’Asburgo, ma la grande insegna rossa Malaguti che campeggiava sulla autostrada A14 tra Bologna e Imola. L’hanno staccata lunedì 19 dicembre, per un motivo banale: non pagare la tassa per le insegne pubblicitarie. Eppure per le centinaia di migliaia di automobilisti che ogni giorno passano da quelle parti, quella scritta sfavillante ammainata che oggi non c’è più era il simbolo, l’ultimo, della motor valley emiliana che fu.

“Per noi è un colpo al cuore, una cosa che ci ha fatto molto male, non ci aspettavamo che anche l’insegna venisse portata giù in così poco tempo”, racconta Sabrina Franchini, ex operaia della Malaguti. “È come se con quella scritta avessero portato via una parte di noi, come se avessimo capito che davvero non c’è più nulla da fare”, spiega Franchini, che in fabbrica era anche delegata Fiom.

La vicenda della crisi e della chiusura della Malaguti, l’azienda nata 80 anni fa leader mondiale nella produzione degli scooter, era iniziata nella seconda metà del decennio scorso. Prima c’era stato il licenziamento dei lavoratori a termine e degli interinali già dal 2009-2010. Poi ad aprile scorso c’era stato il fermo della produzione con la cassa integrazione. I battenti del grande stabilimento hanno chiuso definitivamente il 31 ottobre scorso e 170 persone hanno perso definitivamente il lavoro, ognuna con 30 mila euro di buonuscita. Nello stabilimento di Castel San Pietro terme, quello dell’insegna, sono rimasti pochi dipendenti, per occuparsi del settore ricambi e smantellare tutta la catena produttiva. Presto, questione di settimane, andranno via. Andranno in un locale più piccolo a pochi chilometri di distanza e si occuperanno del settore ricambi ancora per qualche tempo, giusto per onorare i contratti con i clienti Malaguti. Lavoreranno come costrette in un polmone artificiale destinato a spegnersi in pochi anni: la ditta è ormai clinicamente morta.

La decisione della famiglia emiliana degli scooter era ormai irrevocabile da tempo: la crisi e probabilmente la mancanza di una volontà di stare in mezzo al mare in questo momento di tempesta hanno fatto il resto. I signori Malaguti sono esponenti di quel capitalismo familiare made in Italy e, fino a quando hanno voluto, sono stati degli ottimi padroni, tanto che l’azienda chiude con i conti apposto. A disposizione della famiglia Malaguti ci sarebbero 40 milioni di capitale, un capannone gigantesco e un centro ricambi, un marchio che se ben sfruttato potrebbe valere una fortuna. Tuttavia senza la volontà di continuare da parte dei padroni c’era poco da fare. Gli operai, anche contro i desideri del sindacato, dopo diverse proteste e presidi, alla fine hanno preferito accettare i 30 mila euro, convinti che, a tirare la corda, si sarebbe arrivati a perdere anche quelli.

A poco era servita l’opposizione della Fiom-Cgil, che chiedeva di lottare per proseguire la produzione nello stabilimento giallo e blu alle porte di Bologna. La fabbrica degli scooter era diventata l’ultimo baluardo, una bandiera da difendere per salvare la produzione in una motor valley emiliana diventata, più che altro, una valle di lacrime. La crisi economica negli ultimi anni ha demolito un settore che per sopravvivere sta facendo ampio ricorso ad ammortizzatori sociali, lunghe trattative e a dolorosi tagli. Verlicchi, Moto Morini, Motori Minarelli, Breda Menarini Bus, sono solo alcuni tra i nomi bolognesi delle fabbriche di due o quattro ruote che in questo travagliato 2011 hanno conosciuto cassa integrazione, fallimenti, aste giudiziarie, licenziamenti, delocalizzazioni all’estero e, nel migliore dei casi, timide riprese della produzione o riassunzione solo di una parte di lavoratori.

Così, l’impero dei motori nella pianura del socialismo reale rischia di sgretolarsi. Tanto che quasi come la bandiera sovietica esattamente 20 anni prima, in silenzio, anche questo vessillo del motociclo è venuto giù senza troppe proteste e senza guerriglie da parte degli operai. E poi di fronte a una crisi economica e alla recessione, 30 mila euro di buonuscita sono stati un silenziatore potente.

Link al commento
Condividi su altri Social

  • Risposte 59
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Tristezza e magone.....:(

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

Link al commento
Condividi su altri Social

Ma scusatemi... Conti a posto e 40 milioni di capitale ... e chiudono così??

Ho capito male io o :pz:pz

Le due ruote le conosco gran poco, ma a me il nome Malaguti mi ricorderà sempre le fantastiche e scintillanti pubblicità che c'erano sui Topolino anni '80 :(((

Ne ho trovata una ... Roba spettacolare di questo genere:

20_Fifty_Malaguti_Topolino_1856_anno_1991.jpg

Firma

Link al commento
Condividi su altri Social

Uh la Malaguti... :| anche qui ricordi di famiglia.

Il sottoscritto ha avuto (per poco) una roba così

laprimamoto8htzn4si3.jpg

(ma quello non sono io e soprattutto non mi vestivo così :lol:)

mentre il mio vecchio negli anni ...anta :lol: prima di terrorizzare il paese con aggeggi a 4 ruote, lo faceva con quelli a 2

(qualcosa del genere)

malaguti-45cc-anni-60.jpg

Prima di passare a cattiverie tipo SWM p.p. (pesantemente pistolate)

Quoto Dannatio per tristezza e magone. Non conosco bene i fatti ma a leggere l'articolo pare più la mancanza di voglia di continuare. Al che il discorso si sposta sugli operai che ne subiscono le conseguenze ma che comunque non possono sottrarsi ad un certo ragionamento di comodo nei confronti della buonuscita. Battagliare o prendere i soldi? Eh, di questi tempi chi può rispondere solo con l'orgoglio? :|

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Purtroppo Malaguti è la dimostrazione che rimanendo troppo uguali a sè stessi in un mondo che cambia si va a gambe all'aria.

Gli scooter 50 sono praticamente morti, i ragazzini non li sognano più.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

Purtroppo Malaguti è la dimostrazione che rimanendo troppo uguali a sè stessi in un mondo che cambia si va a gambe all'aria.

Gli scooter 50 sono praticamente morti, i ragazzini non li sognano più.

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.