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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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9 minuti fa, AlexMi scrive:

Nel senso che se in Stellantis capissero  che le vendite che fanno in Italia con Renegade, Compass e 500x, non le farebbero e non le faranno con le eredi se costruite all'estero, forse ci penserebbero bene prima di spostare la produzione.

Su certi modelli il mercato italiano contribuisce in maniera significativa.

Significa che secondo te un Italiano compra una Renegade perche e prodotto in Italia e se la stessa macchina sarebbe assemblato in Spagna poi non compra piu? Significerebbe che una X3 non prodotta nel land of cowboy ma a Dingolfing venderebbe molto di piu in Germania che l'attuale? Non credo minimalmente, la maggior parte dei clienti non sa nemmeno parzialmente da dove una macchine viene, comprano la marca, non la fabbrica.

 

 

Modificato da 4200blu
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14 minuti fa, 4200blu scrive:

Significa che secondo te un Italiano compra una Renegade perche e prodotto in Italia e se la stessa macchina sarebbe assemblato in Spagna poi non compra piu? Significerebbe che una X3 non prodotta nel land of cowboy ma a Dingolfing venderebbe molto di piu in Germania che l'attuale? Non credo minimalmente, la maggior parte dei clienti non sa nemmeno parzialmente da dove una macchine viene, comprano la marca, non la fabbrica.

 

 

No, non ho detto che accade ciò, ho detto che dovremmo farlo accadere, dovremmo iniziare a farlo.

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1 ora fa, 4200blu scrive:

Significa che secondo te un Italiano compra una Renegade perche e prodotto in Italia e se la stessa macchina sarebbe assemblato in Spagna poi non compra piu? Significerebbe che una X3 non prodotta nel land of cowboy ma a Dingolfing venderebbe molto di piu in Germania che l'attuale? Non credo minimalmente, la maggior parte dei clienti non sa nemmeno parzialmente da dove una macchine viene, comprano la marca, non la fabbrica.

 

 

Da parte mia, quando ho comprato la Punto nel 2013, l'ho preferita rispetto alla kia rio, nonostante quest'ultima costasse 700€ meno e fosse più moderna, anche perchè prodotta in Italia.

Qualche mese fa l'ho cambiata e dato che non c'era un equivalente prodotto italiano, ho, per la prima volta in 20 anni, acquistato un'auto non Fiat

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Cita
Stellantis inaugura il suo primo Hub di Economia Circolare a Torino
  • Situato nel comprensorio di Mirafiori, l’Hub di Economia Circolare SUSTAINera avvia la sua prima fase di attività con la rigenerazione di motori, cambi e batterie per veicoli elettrici ad alta tensione, il ricondizionamento e lo smontaggio dei veicoli con l’obiettivo di aggiungerne altre in futuro
  • Con un investimento di 40 milioni di euro, l’Hub di Economia Circolare prevede di impiegare 550 addetti entro il 2025
  • Un Hub tecnologicamente avanzato di 73.000 metri quadrati che nasce in una struttura riconvertita, per mettere in atto un approccio sostenibile alla produzione e al consumo    
  • Il business dell’Economia Circolare ricopre un ruolo fondamentale nell’obiettivo di Stellantis di diventare un’azienda a zero emissioni nette di carbonio entro il 2038
  • La business unit di Economia Circolare genererà oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030, nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030

 

AMSTERDAM, 23 novembre 2023 – Oggi Stellantis N.V. ha celebrato l’apertura ufficiale del suo Hub di Economia Circolare SUSTAINera (Circular Economy Hub, CE Hub) situato all’interno del comprensorio di Mirafiori a Torino. L’Azienda ha sviluppato un piano completo per concretizzare le proprie ambizioni in Economia Circolare con un approccio a 360 gradi basato sulla strategia delle 4R: Reman (rigenerazione), Repair (riparazione), Reuse (riutilizzo) e Recycle (riciclo).

L’obiettivo primario di questo Hub di Economia Circolare all’avanguardia è quello di estendere la vita di componenti e veicoli, garantendo loro una durata più lunga. Quando questo non è più possibile, il materiale viene raccolto per il riciclo dall’attività di rigenerazione e da quella di smontaggio dei veicoli a fine vita, quindi reintrodotto nel ciclo di produzione per  originare nuovi pezzi e nuovi veicoli. In questa prima fase, l’Hub di Economia Circolare ospiterà quattro attività, implementando la strategia delle 4R con l’obiettivo di espandersi ulteriormente:

  • Rigenerazione (Reman): i componenti usati, usurati o difettosi, come motori, cambi e batterie per veicoli elettrici, vengono smontati, puliti e rigenerati secondo le specifiche OEM originali (OEM: Original Equipment Manufacturer, produttore di apparecchiature originali), senza compromettere la qualità. L’obiettivo è offrire un’alternativa sostenibile e conveniente  nell’offerta di ricambi Stellantis sotto l’identità SUSTAINera. La struttura prevede di gestire oltre 50.000 ricambi rigenerati entro il 2025 e 150.000 entro il 2030.
  • Centro di selezione (Rigenerazione, Riciclo): si stima che 2,5 milioni di componenti usati, detti anche “tolti d’opera”, andranno a rifornire le attività di rigenerazione e riciclo dello stabilimento entro il 2025, per diventare 8 milioni entro il 2030.
  • Ricondizionamento del veicolo (Riparazione, Rigenerazione e Riutilizzo): i veicoli saranno riparati sia a livello di carrozzeria sia a livello meccanico utilizzando ricambi nuovi, rigenerati o usati. Successivamente, i veicoli saranno reintrodotti nel mercato dell’usato tramite SPOTICAR, il programma di Stellantis per veicoli usati certificati dal produttore, e Stellantis &You, la rete di vendita e assistenza.
  • Smontaggio dei veicoli (Riciclo, Rigenerazione e Riutilizzo): alla fine del ciclo di vita, i veicoli diventano una preziosa fonte di componenti da rigenerare e riutilizzare o di materiale per il riciclo. I ricambi originali usati gestiti dall’Hub di Economia Circolare andranno a integrare lo stock disponibile presso il nostro partner B-Parts per alimentare l’offerta SUSTAINera Reuse.

 

L’Hub di Economia Circolare genererà efficienze e sinergie tra le attività e favorirà l’integrazione verticale di materiali e processi.

Stellantis sta sviluppando competenze, team e strutture per cambiare il modello di consumo, creando un ecosistema intelligente e integrato che riduce l’impatto ambientale e aiuta l’Azienda a raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2038.

John Elkann, Presidente di Stellantis, e Carlos Tavares, CEO di Stellantis, hanno inaugurato l’attività dello stabilimento e preso parte alla cerimonia del taglio del nastro. L’apertura dell’Hub di Economia Circolare nel comprensorio di Mirafiori, sommato al recente annuncio dell’apertura del Battery Technology Center, rafforza la presenza di Stellantis in Italia e conferma l’impegno dell’Azienda nei confronti dei dipendenti italiani.

“L’Hub di Economia Circolare raccoglie competenze e attività volte a creare un centro di eccellenza in Europa,” ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis. “Stiamo industrializzando il recupero e il riutilizzo sostenibile dei materiali, dando vita a nuove tecnologie e competenze mentre cresciamo nel settore. Il nostro impegno nella rigenerazione, riparazione, riutilizzo e riciclo non solo alleggerirà la pressione sul nostro pianeta, ma porterà anche valore finanziario a Stellantis, salvaguardando il nostro futuro mentre trasformiamo il nostro modello di produzione e consumo”.

“Questo nostro ulteriore investimento a Torino dimostra l’impegno di Stellantis verso l’Italia nel contesto evolutivo del settore e anche la capacità delle comunità dove siamo presenti di rinnovarsi costruendo il loro futuro”, ha dichiarato il Presidente di Stellantis, John Elkann. “Quando tutti i soggetti coinvolti e Stellantis condividono la stessa ambizione e concordano su un percorso comune, le idee diventano realtà, e l’Hub di Economia Circolare che inauguriamo oggi ne è la prova. Sarà uno stabilimento modello nel settore automobilistico che coniuga rispetto ambientale e sviluppo economico”.

Stellantis ha investito 40 milioni di euro per dare vita a questo sito adottando un approccio di economia circolare: l’Hub occupa un’area totale di 73.000 metri quadrati, di cui 55.000 metri quadrati sono stati recuperati riconvertendo una struttura parzialmente inutilizzata e riciclando più di 5.000 tonnellate di metallo proveniente da risorse obsolete. Le attrezzature e i macchinari utilizzati nella struttura sono stati recuperati da altre sedi, garantendo un risparmio del 55% rispetto all’acquisto di nuove attrezzature. Il sito impiega attualmente 170 dipendenti qualificati. Si prevede che questo numero crescerà fino a circa 550 persone entro il 2025.

Oltre a supportare le sue attività primarie, l’Hub di Economia Circolare integra anche le recenti azioni di Stellantis volte a rafforzare il proprio ecosistema di elettrificazione globale e a sostenere le ambizioni di neutralità carbonica, tra cui:

  • collaborazione con Orano per il pretrattamento nel processo del riciclo delle batterie dei veicoli elettrici, per recuperare cobalto, nichel e litio dai veicoli a fine vita e dagli scarti delle gigafactory;
  • creazione della joint venture SUSTAINera Valorauto SAS con Galloo per la gestione dei veicoli a fine vita;
  • collaborazione con Qinomic per sviluppare la conversione elettrica dei veicoli commerciali leggeri. Il prototipo sarà presente (fino al 25 novembre) alla fiera Solutrans dell’Euroexpo di Lione, in Francia;
  • creazione di partnership strategiche per le materie prime e sei gigafactory, previste in Europa e Nord America; e,
  • apertura del primo Battery Technology Center  nel comprensorio di Mirafiori, per testare e sviluppare internamente batterie per veicoli elettrici.

La Business Unit di Economia Circolare di Stellantis è una delle sette unità organizzative con forte potenziale di redditività annunciate nel piano strategico Dare Forward 2030, e punta a generare oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030.

 

Interactive Info-Graphics_Activities and Process_Circular Economy Hub Mirafiori: link

 

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Notizie interessanti 

 

Stellantis: svolto primo incontro di Osservatorio nazionale, visionati i prossimi modelli di Melfi e Cassino, positivo impatto occupazionale hub dell’economia circolare.

 

[...] Cento si è concentrata sui veicoli industriali e marini e si stanno valutando le proposte di acquisizione. [...]

[...] Dopo la riunione di Osservatorio nazionale, abbiamo visitato la Unità di economia circolare, che darà occupazione a Torino ad almeno cinquecento persone, e infine il centro stile, in cui ci sono stati mostrati due modelli Alfa full electric eredi di Giulia e di Stelvio che saranno prodotti a Cassino sulla piattaforma large, ma non è detto che nello stesso stabilimento non possano esserci ulteriori assegnazioni sulla medesima piattaforma con altri marchi. [...]

 

https://www.uilmnazionale.it/stellantis-svolto-primo-incontro-di-osservatorio-nazionale-visionati-i-prossimi-modelli-di-melfi-e-cassino-positivo-impatto-occupazionale-hub-delleconomia-circolare/

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On 23/11/2023 at 09:39, TONI scrive:

Secondo me non e' tanto il problema di vendere ma piuttosto vedere se c'e' qualcuno che voglia comprare. D'altronde se nei prossimi bilanci vogliono mantenere alti gli utili pure con la contrazione delle vendite la strategia di tagliare uomini e siti e' inevitabile

 

sara difficile rivendere sia palazzine uffici nell'era dello smartwork

sia capannoni vetusti, peraltro che poggiano su terreni ipercontaminati da bonificare

 

in opel sono per ora riusciti a rivendere due terzi di capannoni abbandonati del sito di russelsheim, ma la posizione e strategica, a ridosso della ferrovia, a pochi km dall aereoporto di francoforte e in mezzo all'area metropolitana tra Francoforte, Magonza e Wiesbaden. pero bisogna vedere a che prezzo.. magari pur di disfarsene li avranno regalati.

 

L'area di Detroit e gia mezza abbandonata di per se. cercano di rivendere addirittura il Chrysler Building, uno degli edifici piu grandi del mondo: auguri.

 

A Torino idem. probabilmente la palazzina di corso Agnelli potessero la venderebbero domani, ma chi ha bisogno di uffici nell era dell smartwork, in una citta dal declino economico? per quanto riguarda i capannoni di mirafiori, gia l operazione TNE e stata un mezzo disastro, figuriamoci tentare di vendere ulteriori porzioni.

 

Cio che comunque e indiscutibile e che bene fa Tavares a cercare di disfarsi si spazi in eccesso e nella maggior parte dei casi, vetusti. anche cosiderando che il poco spazio ancora necessario richiede investimenti per trasformare le aree da un punto di vista di efficenza energetica (i vari geen campus di Poissy, Russelsheim e Torino), anche nell'ottica della imposta CO2 neutrality del prossimo decennio (pena: salate multe da parte dell UE)

On 23/11/2023 at 10:33, AlexMi scrive:

L'unica cosa che possiamo fare noi è cercare di preferire auto costruite in Italia quando soddisfano le nostre esigenze.

Così la chiusura di fabbriche significherà anche chiusura di vendite, e magari ci pensano un po' di più.

 

queste sono utopie, la gente (peraltro sempre piu impoverita) comprera come ha sempre fatto, ovvero quel che gli conviene.

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On 23/11/2023 at 19:22, Alessandria96 scrive:

Notizie interessanti 

 

Stellantis: svolto primo incontro di Osservatorio nazionale, visionati i prossimi modelli di Melfi e Cassino, positivo impatto occupazionale hub dell’economia circolare.

 

[...] Cento si è concentrata sui veicoli industriali e marini e si stanno valutando le proposte di acquisizione. [...]

[...] Dopo la riunione di Osservatorio nazionale, abbiamo visitato la Unità di economia circolare, che darà occupazione a Torino ad almeno cinquecento persone, e infine il centro stile, in cui ci sono stati mostrati due modelli Alfa full electric eredi di Giulia e di Stelvio che saranno prodotti a Cassino sulla piattaforma large, ma non è detto che nello stesso stabilimento non possano esserci ulteriori assegnazioni sulla medesima piattaforma con altri marchi. [...]

 

https://www.uilmnazionale.it/stellantis-svolto-primo-incontro-di-osservatorio-nazionale-visionati-i-prossimi-modelli-di-melfi-e-cassino-positivo-impatto-occupazionale-hub-delleconomia-circolare/


Interessante questo articolo perché parla per una volta di una cosa tenuta molto segreta e cioè come si divide la progettazione tra Italia, Francia e USA e per Torino dice che “In Italia sono presenti i centri di progettazione per i veicoli privati grandi e medi, per i veicoli commerciali grandi, per il segmento lusso e alte prestazioni, per la plastica e per le batterie;”

 

Quindi sostanzialmente quel che rimane dell’ex FCA Italy a livello di modelli progettati è sostanzialmente Alfa dal segmento D in su, Maserati e Ducato. Tutto il resto è progettato altrove. Considerata l’expertise di Fiat sulle piccole è davvero un delitto pensare che qui non resti più nulla se non il design dei modelli a marchio italiano (sempre che sia così..). 

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