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Inviato

simpatico sto aggeggio, elettrico poi!
Mi chiedo solo che senso avesse farlo a forma di uovo (anzi, di formaggino): bello non era, pratico nemmeno, tecnologicamente necessario lo dubito. L'avessero fatto semplicemente a cuneo avrebbero avuto tra le mani la post-500 definitiva (altro che 126) e tirato fuori la Twingo con due decenni di anticipo.

Modificato da v13

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Immagini Pubblicate

Inviato
4 hours ago, v13 said:

simpatico sto aggeggio, elettrico poi!
Mi chiedo solo che senso avesse farlo a forma di uovo (anzi, di formaggino): bello non era, pratico nemmeno, tecnologicamente necessario lo dubito. L'avessero fatto semplicemente a cuneo avrebbero avuto tra le mani la post-500 definitiva (altro che 126) e tirato fuori la Twingo con due decenni di anticipo.

 

Probably it was made in this way because it's cute, it makes you smile and curious and you feel that the car is friendly. All the components that any modern vehicle is missing.

 

They explored a new niche, that was non existent back then.
The car was made intentionally as a city commuter. They tried to make a cheap electric car for everyday. The concept that can be easily achieved with the modern technology, but nobody want's it :)

Modificato da max_pershin

'92 155 1.8 TS 8v Super

Inviato
16 minutes ago, max_pershin said:

 

Probably it was made in this way because it's cute, it makes you smile and curious and you feel that the car is friendly. All the components that any modern vehicle is missing.

 

They explored a new niche, that was non existent back then.
The car was made intentionally as a city commuter. They tried to make a cheap electric car for everyday. The concept that can be easily achieved with the modern technology, but nobody want's it :)

 

I see your point, and actually it reminds a bit the futuristic design of some architectural vanguards of the late 60s: i guess they tried to imagine something very different from a car, but the rear end just looks graceless and clumsy.

Inviato
18 ore fa, v13 scrive:

simpatico sto aggeggio, elettrico poi!
Mi chiedo solo che senso avesse farlo a forma di uovo (anzi, di formaggino): bello non era, pratico nemmeno, tecnologicamente necessario lo dubito. L'avessero fatto semplicemente a cuneo avrebbero avuto tra le mani la post-500 definitiva (altro che 126) e tirato fuori la Twingo con due decenni di anticipo. tender del Tesla Cybertruck con quattro decenni di anticipo.

Fixed

Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare

Grazie @PaoloGTC come al solito!

Si trovano varie cose su internet su questo progetto X1/23, ma molte di quelle che hai condiviso tu sono roba per me mai vista o comunque non così facile da reperire.

 

Riguardo alla linea, giustamente hai indicato uno dei disegnatori che vi ha lavorato, Giorgio Battistella, che tra l'altro è morto all'inizio di quest'anno.

Effettivamente la forma non è convenzionale per i canoni moderni, che nella ricerca del miglior sfruttamento dello spazio ormai ci hanno abituato a volumi con la coda ben più verticale, se non proprio tronca.

Allora però non era un obbligo così categorico. Le forme delle piccole due volumi a quei tempi potevano ancora avere code piuttosto spioventi; pensiamo alle classiche 127, R5, Fiesta, Polo dei primi anni Settanta. E anche scendendo di categoria e dimensioni, la 126 aveva un'impostazione simile.

Certo su X1/23 la coda spiovente risaltava, perché enfatizzata dalla quasi simmetrica inclinazione del frontale, a creare quella forma ad arco piuttosto inconsueta.

Un'altra cosa, però, mi è venuta in mente riflettendo sul motivo di quelle forme. Potrebbe essere anche l'eredità di un concetto "Giacosiano" (era andato in pensione da pochissimo, nel 1970), cioè quello dell'ottimizzazione dei costi, in termini di quantità di materiale (acciaio e altro) necessario per la carrozzeria. Il requisito fondamentale doveva essere l'abitabilità per due persone, per spostamenti in città; quindi lo spazio per bagagli e la facilità di carico erano verosimilmente non prioritari. E allora quella forma a triangolo smussato poteva essere la più efficiente se pensata in questi termini.

 

Sempre riguardo alla linea, certe idee che appaiono nei primi disegni e modellini in scala, sembrano ricordare un concept del 1967 per una city car anch'essa elettrica, la AMC Amitron:

image.jpeg.320da6582a1853eda713fe76d6539aba.jpeg

 

 

 

Del modello, anzi dei modelli, in scala reale, non ho mai capito bene però l'evoluzione. Mi spiego: dalle foto che conosco, direi che esistano almeno tre diversi esemplari:

  • uno grigio, che dovrebbe essere quello originariamente presentato al Salone di Torino del 1972:

image.jpeg.148e60586774196a142df9eaabb672cf.jpeg
...ed ancora presente a Mirafiori, senza più i tergicristalli però :huh::

FIAT_X1-23_grigia_museo.thumb.jpg.a8895c1bc1fef524eb53f555e040292f.jpg

Foto da cartella stampa:

image.jpeg.9556efb0e5cda7eaa7971983e9430158.jpeg

...che ci aiuta a individuare alcune caratteristiche di questo prototipo:

- forma ad arco

- montante B dritto

- portiera che segue il profilo del passaruota anteriore

- ripetitore laterale dell'indicatore di direzione a triangolo, incastonato nello scasso della fiancata disegnato attorno alla vetratura

- calandra del tutto assente e feritoie sul cofano anteriore

- tergicristalli divergenti

 

  • uno rosso, sempre "ad arco":

image.jpeg.235d9f861e7d81d47ba61490fe553d9b.jpeg

image.thumb.jpeg.59b769a0025463773e47c38e15c81aca.jpeg

Sembrerebbe un'evoluzione - marciante, visto che è stato paparazzato nelle ultime tre foto postate da @PaoloGTC -  del primo modello, ma ha delle differenze significative:

- il montante B è inclinato in avanti

- la linea di cintura ha un andamento leggermente diverso, più rialzato in coda

- tutta la portiera appare spostata indietro (di poco)

- la calandra non è più liscia ma con feritoie  (mentre il cofano ne è privo)

- feritoie compaiono anche sulla parte bassa del cofano posteriore, a lato della targa

- i tergicristalli sono paralleli (e cromati)

- i cerchioni sono diversi

 

Questo modello non so quando compare né che caratteristiche tecniche abbia, né che fine abbia fatto, perché foto recenti non sembrano essercene...

 

  • Infine il modello sempre rosso, ma col frontale non-monovolume:

image.png.ffcc19cabace3ee68f9518cd297cbde0.png

FIAT_X1-23_rossa_batterie_retro.jpg.c9aae6e818ee4f5abbbb09787ce29858.jpg

Chiaramente è quella anche adesso esposta allo Heritage Hub:

image.jpeg.2cd7e12e2d4c8b8599969b31c4b82b32.jpeg

 

E qui le differenze si fanno più strane.

Vabbe', il volume del cofano anteriore si è fatto autonomo, angolato rispetto alla linea del parabrezza, rompendo l'equilibrio della forma ad arco originaria.  E questo, unito alla portiera accorciata per l'arretramento del bordo anteriore dietro al passaruota, ha donato al prototipo un aspetto sgraziato e un po' ridicolo, a becco di "papera"...

Poi alcuni dettagli come i cristalli posteriori non più fissi, ma con apertura a compasso. E i poggiatesti sui sedili.

Soprattutto è certo che si tratti di un prototipo con meccanica elettrica, se mi passate il quasi ossimoro!:P

Quindi: questo terzo prototipo di quando è?

 

Poi quello che tra l'altro non capisco benissimo è se i muletti qui sotto beccati da Lehmann (postati da @PaoloGTC), sono proprio uguali uguali a questo modello o no... :pen:

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E' chiaro che questo esemplare ha già la linea cofano-parabrezza spezzata, così come la portiera accorciata che non si accavalla più con il passaruota. Però... però...

...è che mi sembra che lo stacco tra parabrezza e cofano sia molto meno netto di quello del modello rosso oggi in museo.

Così come il taglio a salire del finestrino (zona specchietto, se ce l'avesse 😆), piuttosto dritto nel muletto, mentre nel modello del museo (vedi qui sotto) è arrotondato:

image.jpeg.eb2cc216b0c06e1818b5a1d7320bc6cd.jpeg

E il muletto non ha i vetri dietro a compasso, e neppure sembra avere feritoie nella calandra...

Boh!?!

Insomma, se qualcuno conosce i dettagli e la storia esatta dei vari prototipi/esemplari di questo progetto, ci racconti pure... :b37

 

Mi rimane infine un dubbio, di natura tecnica: si conoscono informazioni e dettagli della soluzione "elettrica" di questo progetto X1/23, ma non ho mai visto niente in merito alla versione termica, che era dichiaratamente una delle possibili varianti per cui era stato sviluppato questo progetto.

 

Modificato da angeloben

Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare

Buongiorno a tutti e un imponente grazie :) ad Angelo, perchè quando si tratta di analizzare dettagli e differenze tra i vari modelli nati durante lo sviluppo di un progetto, pochi sanno andare in profondità come lui!!

 

Col passare del tempo, man mano che le immagini delle varie "formaggine" si aggiungevano all'archivio digitale (avendo costruito la biblioteca :D negli anni, tramite i mercatini, una delle costanti è stata quella di tornare più volte ad aggiungere materiale, dopo aver recuperato "cartaccia" del tal periodo) mi feci l'idea che in Fiat dovevano averne costruite diverse, forse anche di più di quelle che abbiamo visto tra esposizioni e collaudi.

Notai che la "formaggina" aveva subìto delle modifiche, e pensai ciò fosse dovuto al fatto che era passato parecchio tempo dalla prima presentazione ai giorni in cui diverse riviste l'avevano "pizzicata" sulla strada.

Ammetto però che a quel punto, preso da altri misteri, non le dedicai molto tempo.

Oggi riparto proprio da questa parola: tempo.

 

Sì, perchè così come ai tempi non mi misi a studiare le varie differenze - ragion per cui ringrazio ancora Angelo di averlo fatto ora - nemmeno feci caso a QUANTO tempo era passato.

Davvero tanto...

Per fare un esempio, noi sappiamo che la vetturetta viene presentata per la prima volta al Salone di Torino del 1972. Bene: tanto per dirne una, la foto-spia con "dida" che ho caricato l'altro giorno in chiusura del post fu pubblicata il 13 gennaio del 1976, ed in base a ciò che vado a scrivere posso dire che non era nemmeno una delle ultime.

 

Riassumendo ciò che ho ritrovato ieri, torniamo al 1972: la "formaggina" viene presentata e - altra cosa che non avevo notato ai tempi - in quel momento non ha nemmeno un nome.

Non si chiama "X1/23", anzi... non si chiama e basta.

Nata da uno studio del CS Fiat focalizzato su design e sicurezza (gli stessi uomini si erano cimentati da poco sul grande progetto ESV, di cui a breve parleremo in maniera così prolungata che... riuscirò a farvi addormentare davanti allo schermo :D ) rappresentava la possibile riduzione in scala "minima" del concetto di vettura ANCHE sicura, come la si immaginava ai tempi.

 

Le grosse fasce protettive ed il massiccio... come chiamarlo, sopracciglio? :D sul frontale si rifacevano infatti ad alcuni dettagli tipici delle tre ESV gialle, così come varie soluzioni adottate all'interno, che non sto a citare ancora perchè già descritte nel post precedente, erano tutte studiate per proteggere i passeggeri.

Ma torniamo al nome: in quel momento ancora non ne aveva uno.

La vetturetta parve interessante a molti, ma una volta spente le luci della ribaltà tornò da dove era venuta e fu in quel momento che venne, non dico "archiviata" ma almeno inserita fra i progetti di cui Fiat si stava occupando o che comunque "aveva lì". Fu in quel momento che le venne affibbiato il suo bel "23".

Risalgono a quei giorni anche le prime info certe su quella che era la sua propulsione: al di là di quanto era stato lasciato intendere attraverso studi come quello della plancia dotata di strumentazione per una vettura elettrica, nulla di preciso era stato dichiarato.

A quel punto invece trapela la notizia che dopo il Salone la piccolina viene impostata come una elettrica con motore anteriore da 13,5 cavalli.

 

Poi... anni di silenzio, o quasi.... perchè là dentro ogni tanto a questa "formaggina" buttano un occhio.

Abbiamo infatti visto che all'inizio del 1976 gironzola sulle strade torinesi.

Nel 1978 il neonato Centro Ricerche Fiat la prende in carico, continuando a chiamarla "23" e trasformandola in maniera percettibile per chi - come noi - ha buon occhio.

In mano al CRF il progetto progredisce in maniera più rapida: gli studi più recenti sulle batterie e sulle nuove tecnologie forniscono al giocattolino nuovi accumulatori al nichel-zinco con una capacità 1,75 volte superiore di quelli al piombo-acido adottati in precedenza.

Arrivano addirittura alcuni dati sulle performances: velocità massima di 75 km/h, autonomia di 70 km alla velocità costante di 50 km/h.

Inoltre - e qui arriviamo forse al "nocciolo" dell'interessante questione proposta da Angelo - il CRF la modifica in varie parti della carrozzeria. Il motivo?

Eh... in quel momento si sta veramente pensando di metterla in produzione ad un costo ragionevole, e tutte le modifiche relative alla carrozzeria sono studiate - secondo quanto dichiarato - per poter produrre le varie parti tramite il classico stampaggio utilizzato per i modelli di normale produzione.

 

In definitiva, l'esistenza di due diverse X1/23 (o magari anche più di due...) dovrebbe essere dovuta questo.

Da una parte il classico concept, dall'altra il risultato di un'evoluzione messa in atto da qualcuno che per un momento ci aveva creduto davvero.

 

La fine della storia la conosciamo... fu la stessa Fiat a dichiarare che al di là di tanti buoni propositi e tanti "oooh, interessante!!" espressi dagli spettatori, analisi di mercato compiute dalla Casa stessa sentenziarono che al momento di tirar fuori i soldini e adattarsi ad una nuova mobilità, fatta soprattutto di cambiamenti di abitudine che sempre suonano come fastidi, la macchinetta elettrica non l'avrebbe comprata nessuno.

 

(mi ricorda qualcosa, tutto ciò...)

 

In chiusura, due immagini serie ed un "pasticcino" :D che si ricollega alle mie interruzioni pubblicitarie disneyane e pure alla definizione "becco da papera" :D data da Angelo al frontale della versione modificata.

Iniziamo dalla tecnica: ho recuperato queste due immagini, la prima penso molto comune perchè ricordo di averla pescata sul web tanto tempo fa.

 

Lo spaccato della "papera".

 

1972_Fiat_City_Car_05.jpg.18cd79af9a5462eda67a3be609f43ba8.jpg

 

Qui invece, nelle due viste, insieme ad alcune quote vediamo espressi - in maniera più semplice - i "fondamentali", e credo che si tratti della prima versione.

 

Fiatelettricaanni70schema.thumb.jpg.1f6ad016aba69ad4e3dcf0b6a5e1ab92.jpg

 

Ma ora passiamo dal serio al faceto... devo ammettere di non ricordare su quale social ho già condiviso in passato questo divertente aneddoto, se qui oppure su FB.

Nel caso la mia fosse una replica, mi scuso :)  (sto invecchiando, la memoria a volte...) ma visto che in questi giorni ci siamo concentrati sulla "formaggina", mi pare giusto riproporre il contenuto in questa sede.

 

Insieme ad una Montreal guidata  "a tutta birra" da un incredibile contadino-pilota che concede un passaggio a Paperino e nipoti e ad una Fiat 850 oggetto di un vero e proprio "spot" con protagonisti i Paperi tutti, la X1-23 è una delle poche italiane ad essere comparsa su Topolino.

E' Paperina ad andarla a recuperare, per conto di Zio Paperone che sta completando la sua collezione di automobili di ogni epoca (nascosta sotto il Deposito) nella storia "Zio Paperone e i 100 Anni dell'Automobile".

 

(Topolino n.1614-1615, Novembre 1986 - Disegni di Guido Scala)

 

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(nemmeno Zio Paperone voleva l'elettrico :D )

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Inviato

Incredibile non avevo idea, rispetto alle più note storie su 850 e 500/400!

Fino almeno ai primi anni 90 c'era un certo legame tra Fiat e Disney Italia attraverso il suo settimanale di punta! Ricordo fino al lancio della prima Punto, da li iniziarono a scemare... 

Inviato
4 minuti fa, Thedriver scrive:

Incredibile non avevo idea, rispetto alle più note storie su 850 e 500/400!

Fino almeno ai primi anni 90 c'era un certo legame tra Fiat e Disney Italia attraverso il suo settimanale di punta! Ricordo fino al lancio della prima Punto, da li iniziarono a scemare... 

 

Vedi? Mi son scordato la più famosa, la "400" stregata, "regalata" da Amelia a Zio Paperone!

(una storia - La vendetta di Amelia era il titolo, forse? - che rappresenta uno dei più bei ricordi d'infanzia legati a Topolino... ricordo ancora la targa "NA 1316" :D )

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Inviato
3 ore fa, PaoloGTC scrive:

La vendetta di Amelia era il titolo, forse?

Si, Topolino numero 1484. Una delle ristampe era nella mia collezione ma è stata vittima dell'invasione giapponese  di un cambio di interessi e una generale mancanza di spazio.

Volendo concludere l'OT, ci sarebbe l'Alfa Romeo 1900 - con sole due porte però - che Angus Fangus usava nelle "Angus Tales", una serie di brevi storie in coda per alcuni numeri a PKNA e che raccontavano il passato del Kiwi giornalista.

"Non eri Einstein, non eri niente."

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