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Alfa 164, lo zampino Tipo 4. Una gestazione estenuante!! - Design Story


PaoloGTC

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Il progetto dell'Alfa 164 è forse uno dei più complicati, come gestazione, tra quelli che abbiamo avuto nella storia recente dell'auto italiana.

In casa Alfa c'è un precedente con la 6, e ai tempi veniva quasi da dire che ogni alto di gamma che nasceva alla casa del Portello, fosse un parto che sconquassava tutto.

Per la 6, il “casino” era tutto interno, per la 164, come sappiamo ci fu lo zampino Fiat.

Partiamo dall'inizio, e subito voglio citare come fonte lo splendido libro di Domenico Chirico “L'Alfa e le sue auto”, che si sofferma molto su questa particolare vicenda. Penso che molti di voi l'avranno letto e quindi le cose che scriverò non saranno una novità, ma scrivo il tutto per fare una storia completa. (e poi io ho qualche foto in più)

La storia della prima berlina alto di gamma Alfa a trazione anteriore, affonda le sue radici nella seconda metà degli anni 70, quando in realtà, l'idea era... tutta diversa.

Si era sotto la direzione Surace, e Chirico racconta della prima, breve nota del 1980, diventata poi un fascicolo nel 1981, dal titolo “Scelte di impostazione delle vetture 154 e 156”.

Queste due vetture avrebbero dovuto sostituire la Giulietta e l'Alfetta, rispettivamente.

La considerazione principale era che le due vetture avrebbero dovuto rimpiazzare la meccanica 116 (Alfetta) condividendo fra loro parecchie componenti al fine di abbassare i costi.

Era prevista una revisione del motore a quattro cilindri, considerato obsoleto, e pure le attrezzature produttive avrebbero dovuto essere il più possibile condivise fra i due segmenti.

Di conseguenza, la decisione di progettare insieme le due famiglie di modelli, con la previsione di utilizzare poi tale pianale anche per i derivati sportivi delle due auto.

Riguardo ai motori si prevedeva di:

-revisionare il progetto del motore a quattro cilindri, avendo già sotto collaudo le nuove teste che davano buoni risultati e che sarebbero arrivate solo parecchi anni più tardi, denominate Twin Spark

-utilizzare il neonato 6 cilindri a V

-fare affidamento sui 4 e 5 cilindri VM per quanto riguarda i Diesel, visto che VM come Alfa era sotto il controllo Finmeccanica e quindi IRI.

Gli studi stabilirono la necessità di poter disporre di un cambio a sei marce, per ottenere buone riduzioni di consumi nella marcia autostradale, e ravvicinare gli altri cinque rapporti per mantenere una brillantezza consona al marchio.

Si prevedevano auto più larghe di Giulietta e Alfetta, per accogliere meglio il terzo passeggero posteriore.

Anche la lunghezza era in aumento, per consentire una superiore abitabilità longitudinale.

Questo capitolato, in sintesi, parlava di lunghezze di 4,25 metri per la 154 e 4,5 metri per la 156.

Riguardo al coefficiente Cx si pensava di stare sullo 0,36... ma la visione della nuova Audi 100 che dichiarava uno 0,30 fece pensare di rimettersi al lavoro su questo frangente.

Si era così al 1980, e le cose sembravano marciare nel verso giusto, visto che addirittura il settore autotelaio era arrivato ad ordinare la costruzione dei pezzi per il cambio a sei marce, in vista dei collaudi.

Purtroppo della 154 non resta nulla da vedere, mentre la 156 venne costruita, in principio a livello di maquette per la galleria del vento, ed in seguito anche in alcuni esemplari marcianti, che vennero fotografati da 4R.

Il fatto degli esemplari marcianti vale anche per questo periodo, anche se Chirico la cita come marciante solo in seguito, quando ne vennero costruite alcune per cominciare i collaudi 164. A sentir lui, ai tempi era solo una maquette, ma 4R la fotografò mostrando una persona alla guida e l'auto visibilmente in movimento, quindi almeno una funzionante c'era.

Fonte: Quattroruote 1983

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Per questo post mi fermo qui, altrimenti diventa un mattone. La storia è lunga, fra poco proseguo.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Se ne discuteva tempo fa in un altro topic (ovviamente come OT :mrgreen:) e pare che di tale modello vennero realizzate due varianti entrambe a motore longitudinale ma una a trazione anteriore e l'altra a trazione posteriore. Poi la FIAT, per ragioni di costi, impose il pianale Tipo 4 e nacque la 164.

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Seconda parte.

Le cose però, erano destinate a cambiare. Nel 1981, nel palazzo della Lancia a Torino, ci fu un incontro fra Surace e gli ingegneri Camuffo e Scolari del Gruppo Fiat (rispettivamente Divisione Lancia e Responsabile dell'Ingegneria).

A Surace vennero indicate le caratteristiche generali di un veicolo, dalla sigla T4, destinato a far da base per più auto. Una Fiat (Croma), una Lancia (Thema) e la terza ovviamente, Alfa.

In Alfa si sentivano già nelle ossa il fatto che le 154 e 156 sarebbero morte prima di nascere, da quando il ministro Marcora aveva dichiarato che il Governo non avrebbe mai sovvenzionato nessuno per la costruzione di vetture di questo genere, destinate ad un mercato già saturo e pure piccolo.

Così, senza soldi, Alfa le sue berline a TP non le potè fare.

La 156 morì nella culla.

A pochi giorni da quell'incontro in alfa ricevettero il capitolato Fiat ove era specificato che la vettura, a trazione anteriore era lunga 4,53 metri con un passo di 2,66. Era già in sperimentazione presso Lancia (la commercializzazione era prevista per la primavera del 1984), e le foto qui sotto lo dimostrano.

Fonte: Quattroruote 1983

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Posto inoltre la chicca di un muletto Trevi che veniva mostrato dalle riviste come un restyling ma in realtà era un muletto Thema, modificato solo nella parte anteriore (in questa foto si vede poco, devo averne di migliori da qualche parte) ed inoltre una foto di Fiat T4.

Ricordo inoltre che la Thema era conosciuta come progetto Y9.

lanciathemay9mulettotresl7.jpg

fiatcromatipo41yu3.jpg

Ecco inoltre una foto dell'interno di uno dei muletti Fiat-Lancia.

fiatlanciatipo4mulettoiau9.jpg

Tornando al capitolato, erano previsti motori a benzina quattro cilindri 1600 (che ovviamente arrivò solo su Croma) e 2000 e un Diesel 2500.

Nei disegni in piccola scala di vedevano i layout del propulsore, delle sospensioni anteriori e posteriori, della posizione volante e pedaliera e altri dettagli.

I tecnici Alfa avrebbero dovuto verificare l'installabilità dei loro propulsori sulla scocca T4, ma per ragioni di riservatezza, Lancia chiese che questi rilevamenti venissero effettuati a Torino presso il suo Centro Ricerche.

Dai primi rilevamenti ci si accorse subito che i propulsori in senso longitudinale non ci stavano, e che la loro “trasversalizzazione” avrebbe comportato ingenti spese.

Esisteva una grossa differenza di forma fra la T4 e la 156 ormai già impostata stilisticamente e della quale l'ingegnerizzazione e lo studio del cambio a sei marce erano già in fase avanzata.

Il tetto della T4 era più alto di 45 mm ed inoltre il cofano della 156 era sensibilmente più basso e diversamente inclinato.

Non appariva possibile adottare il profilo del cofano 156 per via dell'ingombro della sospensione anteriore McPherson della T4 e per l'altezza del sei cilindri Alfa una volta “trasversalizzato”.

Per la sospensione si scelse di adottare lo schema Alfasud che aveva già permesso tempo prima di ottenere il bassissimo profilo del cofano della Sprint. In questa maniera il cofano sarebbe risultato solo 7 mm più alto rispetto alla 156 originaria.

Il problema era che ciò avrebbe comportato una certa disunificazione di pezzi nella parte anteriore rispetto al pianale di origine Fiat.

Ci furono discussioni ai vertici delle due aziende, ma poi alla fine il problema fu affrontato e risolto.

Chirico, che continuo a citare come splendida fonte, ricorda addirittura che il costo per ogni vettura fu previsto come maggiorato di 7500 lire, per questa modifica.

Oltre a queste vi furono altre complicazioni, come la considerevole altezza del sistema di aspirazione del V6, che fu risolta modificando tutto il layout dei collettori di aspirazione, il che comportò una certa perdita di potenza per via della nuova curvatura dei condotti.

Questa ed altre motivazioni portarono alla necessità di un ingente investimento in danaro, e nacque un gruppo di lavoro comune fra le Case.

Nel 1982 arrivò un'intesa secondo la quale ad Arese sarebbero stati fabbricati:

-gli stampati per i pianali

-le culle per i motori

-parte delle sospensioni

-i mozzi

-le strutture dei sedili e altri particolari.

In seguito Fiat cominciò ad elargire i disegni privati che erano stati custoditi gelosamente fino a quel momento, e ad Arese arrivarono i primi due autotelai meccanizzati per la realizzazione dei primi manichini di quest'auto che aveva preso il nome di progetto 164.

A quel punto serviva la nuova carrozzeria, e venne chiamato Pininfarina come stilista esterno, che lavorò in parallelo alla proposta del Centro Stile Alfa.

Alla fine del 1983 erano pronti i due progetti, Alfa (Cressoni) e Pinin.

A dopo con il seguito. ;)

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Seconda parte.

...

Posto inoltre la chicca di un muletto Trevi che veniva mostrato dalle riviste come un restyling ma in realtà era un muletto Thema, modificato solo nella parte anteriore (in questa foto si vede poco, devo averne di migliori da qualche parte) ed inoltre una foto di Fiat T4.

Ricordo inoltre che la Thema era conosciuta come progetto Y9.

.....

Nooo spettacolo il muletto su base Trevi!!! :D Lo sto cercando da anni!!! Nell'84 Gente Motori aveva pubblicato un breve articolo, con foto del muletto in questione, pero' completamente mascherato dietro. Il frontale era quello della Thema e GM, osservando le dimensioni dello scarico, tirò le sue conclusioni col titolo: "Trevi: Diesel o cambia tutto?" Credevano infatti che si trattasse della sperimentazione di un propulsore diesel. Ma non s'era ancora capito che la Trevi sarebbe "morta" di lì a poco? O forse in Fiat c'era qualcuno che avrebbe voluto mantenerla? Alla fine, la Thema ha rimpiazzato sia la Trevi che la Gamma...

Il muletto della Croma invece, sembra lo stesso fotografato da GM sul numero di Marzo '84 ;)

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La Saab si inserisce in qaunto la Fiat era interessata alla sua acquisizione, ci arrivòl per un soffio. Ma svani non so per quale motivo (o non lo ricordo).

Interessante comunque tutta la genesi del progetto 164, qui sotto ci sono poi i primi prototipi e disegni di stile realizzati nello stabilimento Alfa del Portello:

16400001.jpg

1640002.jpg

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la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

www.alfaromeo75.it - http://web.tiscali.it/alfetta.gt.gtv - www.arocalfissima.com/vodcast

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Ottima anche questa discussione. Qui sono già più preparato, proprio grazie al libro di Chirico! Comunque, volendo dirla tutta, il modello di stile originale era veramente osceno... :shock:

Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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Molto interessanti queste foto, Bialbero. Le prime due mi mancavano proprio, le altre le ho su un libro un po' particolare che ho acquistato l'anno scorso,tutto foto e poco testo, di cui ora non ricordo il titolo preciso... realizzato da un fotografo professionista all'interno del Portello prima della demolizione.

Che desolazione, vedere quei modelli di stile ribaltati e devastati. Ne avrei portato a casa uno (anche se come dice Jeby, c'era ben poco di bello nella 156).

Infatti fra poco andiamo a parlarne, con la terza parte.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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