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FIFA World Cup 2010: Sudafrica


Navarre75

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Spagna campione del Mondo

Olanda ko dopo 120': 1-0 di Iniesta

È una rete di Iniesta a quattro minuti dalla fine del secondo tempo supplementare a decidere la finale dei Mondiali sudafricani. La Spagna batte così 1-0 l'Olanda al termine di una partita bruttina e molto fallosa e sale per la prima volta sul tetto del Mondo a due anni di distanza dal successo ai campionati europei. L'Olanda' date=' in dieci dal 4' sts per l'espulsione di Heitinga, crolla sul traguardo dopo aver vinto tutte le gare del Mondiale.

[b']LA PARTITA

La prima volta non si scorda mai anche quando non è propriamente memorabile. E poco importa, anzi non importa affatto, che il primo successo in un Mondiale sia arrivato al termine della peggiore delle partite possibili. Ha vinto la Spagna, viva la Spagna. Da due anni dà lezioni di calcio in Europa: logico, anzi giusto, perciò, che adesso possa finalmente guardare la concorrenza dall'alto del tetto del Mondo. Poi, chiaro, tocca fare i conti anche con altri dettagli e allora spiace non poco per quest'Olanda storicamente sfigatissima che crolla proprio sul gong. E spiace anche per il modo, perché l'errore clamoroso di Webb - angolo solare non concesso agli Oranje - che lancia in pratica il contropiede vincente di Iniesta è da denuncia. Però, in fondo, si fa fatica a non pensare che sia tutto strameritato. E d'altronde non sono gli spagnoli, nazionale o Barcellona che sia, a dominare la scena da qualche annetto? Certo che sì. Azione, reazione.

Ha vinto la Spagna, quindi, perché ha imparato a vincere e nel calcio questo conta moltissimo. Gli olandesi sembravano saperlo già prima di mettere il piedino sul verde del Soccer City di Johannesburg e, infatti, hanno scelto da subito di non giocare. La finale, pazzesco punto di rottura tra una squadra che ha perso la prima partita (la Spagna) e una che ha perso l'ultima (l'Olanda), è stata brutta. Molta tensione, moltissimi falli, moltissimi ammoniti (7-5 per gli Oranje alla fine, conto cui va aggiunta l'espulsione di Heitinga per doppio giallo). Il che, visto da un altro punto di osservazione, significa anche pochissimo gioco, pochissime occasioni e pochissime giocate individuali. Sulla prima di queste, a firma di Sneijder, Robben si è trovato a tu per tu con Casillas, ma gli ha sparato addosso (17' st). Sulla seconda (24' st), è stato Villa a spedire in bocca a Stekelenburg la palla del ko. Prima e dopo la partita non ha riservato quasi nessuna emozione. Sarà stato per via dello sguardo lontano da poveri italiani assenti, ma di calcio spettacolo nemmeno l'ombra.

In 90' Olanda e Spagna hanno randellato mica male e giocato malissimo. Nei supplementari, invece, quando era logico, visto l'andazzo, aspettarsi i rigori, la Roja ha avuto più coraggio e ha messo alle corde l'Olanda. Prima il sinistro di Fabregas stoppato da Stekelenburg, quindi una buona occasione per Iniesta al 98', infine il gol partita, sempre di Iniesta, a quattro minuti dalla fine. Prima, pochissimo prima, una sacrosanta espulsione di Heitinga (doppia ammonizione) e l'incredibile svarione made in Webb. Punizione di Sneijder, deviazione della barriera, deviazione di Casillas e niente: rimessa dal fondo. Sul proseguimento dell'azione il pugno del ko. La prima della Spagna è già buonissima. La terza finale dell'Olanda è di nuovo da buttare.

IL TABELLINO

OLANDA-SPAGNA 0-1

Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst (15' pts Braafheid); Van Bommel, De Jong (9' pts Van der Vaart); Robben, Sneijder, Kuyt (26' st Elia); Van Persie. A disp.: Vorm, Broschker, Boulahrouz, Ooijer, De Zeeuw, Schaars, Babel, Afellay, Huntelaar. All.: van Marwijk

Spagna (4-2-3-1): Casillas; S. Ramos, Piqué, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (42' st Fabregas); Pedro (15' st J. Navas), Xavi, Iniesta; Villa (1' sts Torres). A disp.: Reina, Valdes, Albiol, Marchena, Arbeloa, J. Martinez, Silva, Mata, Llorente. All.: Del Bosque

Arbitro: Webb (ING)

Marcatori: 11' sts Iniesta

Ammoniti: Van Persie, Van Bommel, De Jong, Van Bronckhorst, Robben, Van der Wiel, Mathijsen (O), Puyol, Xavi, S. Ramos, Capdevila, Iniesta (S)

Espulsi: 4' st sup. Heitinga (O), per doppia ammonizione

Tutti ai piedi di re Iniesta

Le pagelle della finale Olanda-Spagna

di Alberto Gasparri.

OLANDA

Stekelenburg 7,5

Meno di cinque minuti e dimostra di essere uno dei migliori portieri in Sudafrica. Poi tanta accademia, prima del miracolo nel supplementare su Fabregas. Non si ripete su Iniesta.

Van der Wiel 5,5

Sta bello accucciato in difesa, senza spingersi oltre. Poco coraggioso, non si accorge di quanto poteva essere pericoloso.

Heitinga 5

Rischia di segnare sulla riconsegna del pallone agli avversari: sarebbe passato alla storia. Non va mai per il sottile, ma rende la vita dura a chi passa di lì. Prevedibile il doppio giallo che costerà carissimo.

Mathijsen 6

Ha la migliore delle palle gol del primo tempo olandese, ma la cicca malamente. Si fa perdonare con una onesta prova difensiva.

Van Bronckhorst 6,5

Il capitano vuole chiudere la sua carriera oranje da campione del mondo, ma lascia che siano i compagni a giocarsela. Però c'è quando serve, come nelle chiusure su Iniesta e Jesus Navas (15' pts Braafheid 5,5 Entra sullo 0-0, esce sullo 0-1).

Van Bommel 5

È un mastino, si sa, però troppo spesso esagera. Il suo piede pesante si fa sentire sulle gambe spagnole.

De Jong 4,5

Viene graziato da Webb dopo un'entrata da karateka su Xabi Alonso. Balbetta parecchio (9' pts van der Vaart 5,5 Entra troppo tardi per poter incidere, ma si vede da vicino il gol di Iniesta).

Kuyt 5

Gara di grande sacrifico, come tante ne ha fatte, ma tutto qui (26' st Elia 6 A poco più di vent'anni si ritrova a giocare una finale mondiale. Non fa danni).

Sneijder 6

Meno brillante del solito, non incide, come bloccato. Poi il colpo di genio quando manda Robben davanti alla porta. Puntuale in una chiusura su Iniesta in area. Ma nient'altro.

Robben 5

Impegna Casillas da lontano, ma non può fare tutto da solo ed è un po' troppo prevedibile. Sarebbe comunque una buona partita se non avesse sbagliato ben due gol davanti al portiere iberico.

Van Persie 5

Si presenta con un calcione a Pedro, poi qualche tocco con scarso costrutto.

SPAGNA

Casillas 8

Sicuro quando è chiamato in causa con palloni che potrebbero essere insidiosi. Evita la beffa del gol sul rinvio di Heitinga. Strepitoso nel dire "no" a Robben lanciato a rete.

Sergio Ramos 6,5

Scatenato in avvio con un colpo di testa che fa gridare al gol. Subito dopo, dribbling e tiro. Ma nel finale si divora la rete che poteva valere il Mondiale. Poco male.

Piqué 5,5

Fa bene il compito del difensore, solo che stavolta non si fa vedere in avanti e la sua "assenza" pesa. Buca di brutto sull'inserimento di Robben.

Puyol 6

Pericolosissimo quando la palla è in aria, di testa non ha rivali. Anche lui si perde Robben nel finale di regolamentari.

Capdevila 6

In avvio di ripresa manca un'ottima occasione sottoporta, poi tanto lavoro sporco.

Busquets 6

Copre la zona del cerchio di centrocampo e non si muove da lì.

Iniesta 10

Se a pochi minuti dal termine di una finale mondiale ti ritrovi davanti al portiere e non hai paura di buttare in porta un pallone pesantissimo, allora vuol dire che sei un campione vero.

Xavi 6,5

Con i mastini arancioni a pressarlo, fatica a liberarsi del pallone. Manca di ossigeno, ma si salva di mestiere.

Xabi Alonso 5,5

Si prende un piede in pieno petto, ma non si spezza. Però accusa il colpo

(42' st Fabregas 6 Sbaglia clamorosamente davanti a Stekelenburg, poi offre la palla della vittoria a Iniesta).

Pedro 4,5

Il suo unico tiro del primo tempo arriva dopo mezzora. Fa rimpiangere il Torres sottotono di questi tempi

(15' st Jesus Navas 6 Entra lui e la Spagna si ritrova perlomeno con un giocatore in più).

Villa 5

Tutti gli occhi erano puntati su di lui e il neo blaugrana finisce schiacciato nella morsa olandese e forse non solo quella. Dopo 70' di nulla ha l'occasione della carriera, ma stavolta la fallisce (1' sts Torres 6,5 dà il via all'azione del gol, quanto basta prima di farsi male ancora).

ARBITRO

Webb 5 Parte bene e sfodera cartellini a destra e manca. Poi, però, quando c'è da tirare fuori il rosso tituba e nel finale lascia correre anche quando non dovrebbe. Niente di grave, se non fosse che nega un angolo evidentissimo all'Olanda e sul ribaltamento di fronte nasce l'azione del gol spagnolo. Che oltretutto "puzza" di fuorigioco sul primo traversone di Torres.

11 luglio 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Inviato (modificato)

Del Bosque: "Una vittoria meritata"

Iniesta: "Gol da dedicare a Jarque"

"È stata una partita molto difficile ma noi abbiamo dei giocatori fantastici che hanno saputo imporsi". Vicente Del Bosque è raggiante per il primo titolo mondiale conquistato dalla sua Spagna. "Già nel primo tempo eravamo padroni del campo e nel secondo meritavamo di vincere perché bbiamo avuto almeno due-tre occasioni per andare in gol". Ha deciso Iniesta: "Non ho parole' date=' dedico il gol a Jarque, alla mia famiglia e a tutti gli spagnoli".

"Questo è il frutto del lavoro di molto tempo, ci sono stati momenti difficili, però, ora dobbiamo gioire. Ho voglia di tornare in Spagna. È arrivato il coronamento di un lavoro durato molti anni", ha aggiunto Iniesta, premiato come il miglior giocatore della finale, che ha dedicato il suo gol al giocatore dell'Espanyol morto lo scorso anno a Coverciano. "Averlo portato qui con noi in questo modo ci ha dato forza a tutti. Io non ho avuto modo di dargli questo onore e penso che se lo sia meritato", ha ribadito.

Più compassato Del Bosque, nonostante l'euforia del momento: "È un momento di felicità grandissimo, abbiamo mostrato un calcio fantastico. Abbiamo avuto delle difficoltà, lo sappiamo bene, non ci hanno fatto giocare, ma dopo la parata di Casillas su Robben abbiamo avuto più occasioni". "Iniesta? Se lo merita, è uno dei giocatori spagnoli più brillanti di tutta la storia del calcio. Però non voglio fare distinzioni, è stato gruppo magnifico".

Sul suo futuro: "Non è il momento. Ora cercheremo di vincere altre competizioni. Questa squadra ha un futuro".

In lacrime per la gioia il portiere Iker Casillas, ''perché la mia è un'emozione troppo forte, non pensavo che fosse così. Avevo detto che la finale la giocavamo per vincerla e ce l'abbiamo fatta, anche se l'Olanda è stata un'avversaria davvero scorbutica''.

Anche Xabi Alonso non riesce a trattenere la gioia. ''Sono immensamente felice - dice - . So che altre volte abbiamo giocato meglio, ma l'importante era vincere questa finale, anche perché non è stato affatto facile. Ad Iniesta per la prodezza che ha fatto spero che a fine anno diano il Pallone d'Oro''.

[b']Olanda furiosa con Webb

"Rigori vicini, ma poi l'arbitro..."

La sconfitta a quattro minuti dai calci di rigore non va giù al tecnico dell'Olanda, Bert Van Marwijk: "Potevamo arrivare ai rigori - dice il ct degli Oranje - mancavano solo tre minuti, ma bisogna considerare anche gli arbitri. Siamo arrivati molto vicini al grande risultato, spingendo fino in fondo. Sono molto deluso". Van Marwijk spiega ancora: "Non siamo riusciti a riprendere la partita nel momento decisivo, abbiamo sbagliato troppo".

"Non avevamo paura - dice ancora il ct dell'Olanda -, abbiamo spinto fino in fondo. Poi tutti quegli ammoniti... Avremmo voluto arrivare ai rigori, ma bisogna considerare anche gli arbitri... Questo è lo sport, funziona così".

La maledizione mondiale è invece il tema principale dei quotidiani olandesi. Dopo i ko nelle finali del 1974 e del 1978, neanche il 2010 sorride agli "Oranje". "È il terzo trauma per gli Orange", titola sconsolato "De Telegraaf", ricordando appunto che "il Mondiale sudafricano si trasforma per nel terzo trauma calcistico della storia dell'Olanda" dopo le sconfitte con Germania e Argentina. Dito puntato contro Arjen Robben, che "per due volte si è trovato di fronte a Iker Casillas, ma non è riuscito a batterlo".

"È stata una lunga battaglia, con l'arbitro Howard Webb che ha estratto dieci gialli e un rosso (a Heitinga, ndr)". "Ancora una volta è no...", scrive invece il "Parool", quotidiano di Amsterdam, che rende comunque merito alla Spagna, mentre il "Voetbal International" sottolinea come ancora una volta l'Olanda si sia "arenata alla vista del porto" e "accusa" Iniesta di aver "distrutto il sogno dei Paesi Bassi".

"Iniesta ci porta in cielo"

La stampa spagnola esalta la "Roja"

La stampa spagnola come tutto il Paese esulta per il primo successo delle "Furie Rosse" in una Coppa del Mondo. Tra un "Campeones" e l'altro, l'eroe di giornata è Andres Iniesta e Marca non manca di sottolinearlo: "Iniesta ci porta in cielo, il sogno è diventato realtà". Sunto ma pregno As nel suo "Campeones!" mentre El Pais tiene toni più pacati: "Spagna campione del Mondo". Tutti d'accordo però nel bacchettare l'arbitro Webb.

L'arbitro inglese infatti secondo la stampa spagnola si è reso colpevole di troppa permissività nei confronti degli olandesi che "hanno picchiato dal primo all'ultimo minuto". "Van Bommel e De Jong andavano espulsi già nel primo tempo - continua Marca - con un'Olanda che ha giocato molto duro". El Mundo Deportivo si sofferma sul centrocampista del Barcellona: "Iniestazo y campeones!!"

11 luglio 2010

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Forlàn Pallone d'Oro Mondiale

Mueller cannoniere e miglior giovane

L'uruguaiano Diego Forlàn ha vinto il Pallone d'Oro dei Mondiali sudafricani come miglior giocatore del torneo con il 23' date='4% dei consensi, precedendo l'olandese Sneijder e lo spagnolo Villa. Il titolo di capocannoniere invece è stato vinto dal tedesco Mueller: a parità di reti hanno deciso i 3 assist forniti dal tedesco nominato anche miglior giovane. Infine, il titolo di miglior portiere è andato allo spagnolo Casillas, decisivo anche in finale.

La Spagna campione del mondo ha vinto anche il premio Fair Play assegnato dalla Fifa. Il riconoscimento viene assegnato dal gruppo di studio della Federazione calcistica internazionale tra le squadre che hanno giocato almeno quattro partite e i cui giocatori hanno tenuto il comportamento migliore dentro e fuori dal campo.

11 luglio 2010

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Inviato (modificato)

Mandela ringrazia il Mondiale

Emozione alla cerimonia di chiusura

Clima di festa misto a emozione e tensione durante la cerimonia di chiusura dei Mondiali 2010. Al "Soccer City Stadium" di Johannesburg tanti vip' date=' capitanati da Blatter e dal presidente sudafricano Zuma per l'ultimo atto della Coppa del Mondo. Musica, fuochi d'artificio, danze e giochi di luci, con Shakira sul palco a cantare la colonna sonora del torneo. Momento "clou" il giro di campo di Nelson Mandela, che ha ricevuto una standing ovation.

[b']Mondiali: il tabellone della fase finale

Ecco le qualificate e il loro cammino

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11 luglio 2010

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Le pagelle Mondiali da 0 a 10+

Tra i promossi c'è il polpo Paul

Dalla Francia alla Spagna' date=' passando per l'Italia, la Fifa, Dunga e il polpo Paul, ecco i voti del Mondiale Sudafricano (che, per inciso, merita 5 per la qualità del gioco e 10 per l'organizzazione). Da zero a dieci +, perché chi vince ha più che ragione...

[b']VOTO ZERO: LA LETTERINA

Anzi zerò, con l'accento sulla o come la leggerebbero i francesi. Annunciati come delusione dei Mondiali, non hanno tradito le attese ma sono riusciti comunque a stupire facendo, fuori dal campo, peggio di quanto già mostrato sul terreno di gioco. Il vaffa di Anelka a Domenech, la rivolta della squadra e la letterina letta dal tecnico (in altri tempi lo avrebbero ghigliottinato, quindi gli è andata fin bene...) sono il punto più basso della storia del calcio transalpino.

VOTO ZERO: LA FIFA E GLI ARBITRI "BRAVISSIMI"

Già con quella storiaccia del gol di Lampard non visto dal povero Larrionda, lo zio Sepp aveva un problema mica male da risolvere. Se a questo aggiungiamo che a poche ore dalla finalissima ha promosso con un inequivocabile "bravissimi" gli arbitri del Mondiale... beh, bisogna aggiungere altro? Il nostro Rosetti, bontà sua, dopo l'erroraccio sul fuorigioco di Tevez in Argentina-Messico ha almeno deciso di smettere la divisa da "cattivo". Ora aspettiamo al varco l'inglese Webb...

VOTO 1: IL CARRO DI CAPITAN LIPPI

Ha sbagliato le convocazioni, e passi. Ha sbagliato tutte le formazioni e capita. Ma che si metta pure a fare il "ganassa" è decisamente troppo. "Questa volta non vi farò salire sul carro del vincitore...": promessa mantenuta. Non ha vinto, anzi, ha straperso, e se l'è pure presa un po' con tutti. Più del carro che qualcuno ha definito funebre, Lippi è salito, il più velocemente possibile, sulla sua barca... Per carità, vacanze meritate, ma forse è meglio che per un po' non scenda e non faccia salire nessuno...

VOTO 1: "CUCCIOLO" E LA STILISTA

Più brutti del gioco del suo Brasile c'erano solo i vestiti disegnati dalla figlia stilista. Il Sudafrica di "Cucciolo" (o Brontolo, non si capisce...) Dunga è stato una tragedia. Criticato prima della partenza per il Mondiale, il ct dei verdeoro è stato buttato giù dalla barca della Seleçao un secondo dopo aver rimesso piede in Patria. Al suo posto, non si sa bene se per la qualità del gioco o l'eleganza nel vestire, hanno allertato Leonardo...

VOTO 1: PAPI E I SUOI FRATELLI

Sono Cristiano Ronaldo, fresco papà dicono in "provetta", Wayne Rooney, Leo Messi e Ricardo Kakà. In quattro hanno segnato la miseria di un gollettino, tra l'altro piuttosto fortunato, in 16 partite. Onestly mica male...

VOTO 2: O 3, 4, INSOMMA, QUANTI ERANO?

Sono i cinesi che del tifo hanno fatto un mestiere. Anche perché, dalle Olimpiadi di Pechino al Mondiale sudafricano, erano tutti cinesi i figuranti stipendiati per far finta di essere nordcoreani. Anche simpatici, a volerla dire tutta, e certamente meno molesti di certi ultras di casa nostra. Ma andare a lavorare no?

VOTO 3: LO JABULANI E LE SUE VITTIME

Ormai è diventata una specie di moda: non si fa in tempo a cominciare una manifestazione importante che il pallone finisce sotto processo. Giustamente, quindi, chi li produce ha deciso di rompere l'anima con palloncini che nemmeno al parco giochi... Fatto sta che lo Jabulani, ribattezzato Jobulani per la finale (Jo al posto di Ja per celebrare Johannesburg... e meno male che la finale non si giocava a Durban se no immaginatevi il nome...), qualche vittima l'ha pure fatta: Green, portiere di sir Fabio Capello, è stato il primo a cadere sul pallone sudafricano. Dopo di lui la paperona è toccata a Chaouchi, sconosciuto portiere dell'Algeria. Infine all'uruguayano Muslera nella finalina con la Germania. Per non parlare di certe scempierie nelle uscite alte... Sarà mica un alibi per coprire difetti tecnici?

VOTO 4: CAN-NA-VA-RO

La cosa più bella del suo Mondiale è stata la riconsegna della Coppa. Non perché quattro anni fa (appunto, ecco perché 4) non l'avesse ampiamente meritata. Piuttosto per la borsettina trendy (LV, immaginate la marca) messagli a disposizione dalla Fifa per accomodarsi al fianco di una meravigliosa donna di colore prima di depositare il trofeo sul piedistallo. Prima di quel momento, ahinoi, quattro anni lunghissimi e in discesa. Da Can-na-va-ro a "ma Cannavaro...". Bye capitano. Anzi, Dubye.

VOTO 5: AFRICAN POWER

Quanti anni sono che si dice che le squadre africane rappresentano il calcio del futuro? Almeno da Usa '94, fate voi i conti. La certezza, visto l'exploit sudafricano (5 su 6 eliminate già nel girone), è che continueranno a rappresentare ancora per un po' il calcio del futuro. Perché quello del presente... mon dieu

VOTO 6 (DI INCORAGGIAMENTO): TAE SE JONG

Il piagnone della Corea del Nord è da guinnes dei primati: è il primo e forse ultimo giocatore che, invece di commuoversi per un gol o per una vittoria, scoppia in lacrime già all'inno nazionale. Bravino, tra l'altro, a modo suo. Ma quante lacrime, figlio mio... Resta un dubbio: sapeva prima di tutti a cosa sarebbe andata incontro la sua Corea o pensava già al ritorno in Patria?

VOTO 7: LE HIT PARADE

Waka-Waka? Ma quando mai... La canzoncina di Shakira è certemente gradevole e senza dubbio l'inno più bello dei Mondiali (ma volete mettere Notti magiche?), ma i due olandesi pazzi che si sono inventati vu-vuvuzela non hanno rivali. Per non parlare delle note sprecate contro Lippi e la sua Italia e sbattute in internet. Unica eccezione: la canzonzina dei tedeschi. Quella è brutta e non fa nemmeno ridere...

VOTO 8: PARDON, OCTOPUS...

Si è ritagliato il suo spazio di celebrità andando a mangiare la cozza giusta. Ora non resta che sperare che non finisca in insalata con patate e olive... Il polpo Paul, che subito abbiamo "naturalizzato" in Paolo caso mai servisse a Prandelli, non ha sbagliato un colpo: otto pronostici azzeccati su otto. Tutti gli altri, dal panda al coccodrillo passando per la scimmietta e il pappagallo, non sono che squallide imitazioni del solo oracolo Mondiale. Se ci dice subito chi vince lo scudetto, richiamiamo i cani e finiamo qui la caccia...

VOTO 8: OSCAR A WASHINGTON

Con il piccolo Uruguay, Tabarez ha fatto un miracolo mica male. Intanto ha buttato fuori la Francia che sarà anche scarsa, ma era in finale quattro anni fa. Poi ha fatto tremare l'Olanda nella semifinale dei Mondiali. Insomma, è arrivato lì lì per farla grossa. Forlan si è beccato il premio come miglior giocatore della rassegna, Suarez è stato da applausi e Cavani ha fatto l'atteso salto di qualità. Ma Oscar Washington Tabarez non era bollito?

VOTO 9: IMMANCABILE

La Germania non sbaglia un colpo e arriva tra le prime quattro con una regolarità che nemmeno la Volkswagen. A differenza del solito, però, questa Germania multietnica è stata anche spettacolare e ha mostrato il più bel gioco del torneo. Muller ha vinto la classifica marcatori, Ozil si è rivelato a quel pezzo di mondo che non lo conosceva e Loew, elegantissimo nella sua sciarpina alla "Mancini" ha fatto vedere di saper allenare...

VOTO 9+: ETERNI INCOMPIUTI

E siamo a tre: tre finali giocate, tre sconfitte. L'Olanda, rivelazione del Mondiale, è arrivata ancora una volta sul traguardo con il fiatone e si è dovuta accontentare della piazza d'onore. Fanno quasi tenerezza nonostante l'atteggiamento decisamente rude della finale con la Spagna. Sneijder e compagni non avranno ricordato l'Olanda del calcio totale di Cruyff o quella di Van Basten e Gullit, ma le hanno cantate al Brasile... Mica noccioline

VOTO 10: LA GUERRA DELLA STAMPA

È stata una delle leggi non scritte del Mondiale: chi sbaglia, paga. Abbiamo preso in giro i francesi dopo l'eliminazione? Bene, fuori subito. Siamo stati definiti idioti dagli inglesi? Una partita, quattro pere e a casa anche loro. L'Argentina ha ironizzato sull'eliminazione del Brasile (il titolo "Brasile 2014" del Clarin lasciava chiaramente intendere che i verdeoro potevano tranquillamente pensare al futuro...)? Ancora quattro sberle e altra nazionale a casa. Come hanno reagito in Brasile? Ovviamente con una sonora risata sbattuta in prima pagina da Globoesporte al posto del titolo. Meraviglioso.

VOTO 10: LARISSA RIQUELME

Serve una spiegazione? Piuttosto di spogliarsi ha tifato tutte le squadre del Mondiale... Alla fine l'ha premiata la Spagna. Viva la Spagna

VOTO 10+: "SANCHO" DEL BOSQUE

Preso a calci nel sedere da Florentino Perez dopo un paio di Champions con il Real (pare non gli piacessero le sue cravatte) e sbattuto alla guida della Roja un secondo dopo la conquista del titolo di campioni d'Europa, per far meglio di Aragones non poteva far altro che vincere il Mondiale. E lui, Del Bosque, ha fatto centro. Ridendo sotto i baffoni curati e lasciando perdere il gioco spettacolo. È andato avanti a suon di 1-0 e ha scalato la cima del Mondo.

12 luglio 2010

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Pallone d'oro: è Iniesta-Sneijder

Il Mondiale pesa: occhio a Forlan

Negli ultimi anni il Mondiale è stato decisivo per l'assegnazione del Pallone d'oro: dall'apertura agli extra-europei il premio è stato vinto da Zidane (1998)' date=' Ronaldo (2002) e Cannavaro (2006). Ecco perché gli spagnoli sono prepotentemente in corsa, su tutti Iniesta. Principale rivale del centrocampista del Barcellona è Sneijder, finalista con l'Olanda, triplete con l'Inter e con la possibilità di vincere ancora Supercoppa e Mondiale per club.

La conquista della Coppa del Mondo ha un peso specifico importante nell'assegnazione dell'ambito riconoscimento, che si è recentemente fuso con il Fifa World Player e che dall'edizione del 2010 verrà assegnato da una giuria formata da selezionatori e capitani delle nazionali e dai rappresentanti della stampa. Almeno nell'ultimo decennio, e più precisamente dal 1995, quando il Pallone d'oro fu allargato anche a giocatori non del Vecchio Continente. Il trionfo della Spagna in Sudafrica non può dunque non pesare sulla scelta del vincitore.

Tre i giocatori delle Furie Rosse che possono ambire al premio: Iniesta, Xavi e Villa. Iniesta ha realizzato il gol che ha consegnato le Furie Rosse alla storia regalandogli il primo sigillo mondiale. Contro l'Olanda, il centrocampista vincitore della Liga con il Barcellona ha offerto una prestazione sopra le righe e questo potrebbe contare tantissimo nello sprint finale. Con lui il compagno di squadra in blaugrana Xavi, da anni considerato il migliore del mondo nel suo ruolo, e Villa, capocannoniere ma soltanto virtuale in Sudafrica con cinque gol. Uno spagnolo tornerebbe nell'albo d'oro del Pallone d'oro dopo 50 anni: l'ultimo fu Luis Suarez nel 1960.

Il principale avversario di Iniesta sembra essere Sneijder, reduce da una straordinaria stagione con la maglia dell'Inter e protagonista di un grande Mondiale: la sua Olanda è volata sorprendentemente in finale anche grazie ai suoi cinque sigilli. E non dimentichiamo che il 26enne trequartista ha altri due colpi in canna prima di gennaio, quando ci sarà la consegna del Pallone d'oro: Supercoppa Europea e Mondiale per club.

E il discorso della Supercoppa europea vale anche per Forlan dell'Atletico Madrid, vincitore un po' a sorpresa del Pallone d'oro Fifa del Mondiale. E proprio l'attaccante (cinque gol) che ha trascinato l'Uruguay di Tabarez in semifinale e i Colchoneros alla conquista dell'Europa League con una doppietta nella finale contro il Fulham potrebbe stupire tutti.

Un gradino sotto tutti Milito, il grande favorito alla vigilia del Mondiale per la doppietta al Bayern nella finale di Champions League a Madrid e la conquista dello scudetto italiano ma che paga lo scarso utilizzo nell'Argentina di Maradona, e Robben. Sull'attaccante degli Oranje, vincitore di Bundesliga e Coppa di Germania col Bayern, c'è la pesante gogna di due gol sbagliati nella partita che contava di più.

12 luglio 2010

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La vittoria del gioco

di Enzo Palladini.

Sono gli ultimi romantici. Sono l’ultimo Paese a pensare che il calcio è bello quando il pallone ce l’hai tu' date=' che vincere una partita con il 30 per cento di possesso palla sia una specie di vergogna nazionale. Però alla fine hanno ragione loro. Vincono, eccome se vincono. Campioni d’Europa due anni fa, campioni del mondo in questo 2010, prima volta nella storia. Ma non ultima. Andando a vedere le schede dei giocatori spagnoli, è facile capire che l’età media non è elevatissima, che ai prossimi Europei la squadra sarà più o meno la stessa e sarà ancora favorita, che ai prossimi Mondiali in Brasile comunque bisognerà fare i conti ancora con le Furie Rosse.

Tanto continueranno a giocare così. Lo imparano da bambini: il possesso palla è il primo fondamentale che si insegna, anche ai difensori centrali che non a caso (soprattutto Piqué) hanno quasi sempre piedi da centrocampisti. E il futuro è destinato a segnare un solco sempre più profondo tra il “futbol” della Spagna e il “football” che si gioca nel resto del mondo, fatto soprattutto di ripartenze. La Spagna gioca un po’ come il Barcellona, ma con alcuni interpreti diversi. Non è un caso se Guardiola ha chiesto ai suoi dirigenti un sacrificio per avere David Villa. È lui, e non Ibrahimovic – il terminale perfetto per una squadra quasi perfetta (finale a parte), almeno fino al limite dell’area avversaria. Non è un caso se il nuovo presidente Sandro Rosell sta facendo l’impossibile per arrivare a Fabregas, il metronomo che può dare ulteriore equilibrio ai blaugrana. La Spagna gioca a calcio, gli altri cercano di sfruttare le occasioni che il calcio regala. È una differenza sostanziale, filosofica ma non solo. Quando giochi come la Spagna devi mettere in preventivo che prima o poi ti trovi di fronte un Mourinho che ti mette in difficoltà. Ma da sempre è il destino dei più forti, prima o poi qualcuno trova il modo di limitare la tua forza con l’astuzia. Però Mourinho non allena una Nazionale e la Spagna potrà regalare bel calcio e vittorie ancora a lungo.

11 luglio 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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