Dai commenti intuisco che ho espresso male la mia posizione, quindi mi scuso e vedo se riesco a esprimerla in maniera meno dubbia.

le cose chieste, con l'eccezione del costo del lavoro (molto, troppo delicato), sono sacrosante e necessarie.

visto che sono tra le cause che abbiamo anche qua individuato come ostacolanti per l'industria.

e vanno fatte, per il nostro bene.

volevo solo capire se - una volta attuate queste doverose riforme - i soci di Confindustria sarebbero poi disposti veramente a ritornare a scommettere e a investire massicciamente in Italia.

nel documento, non ho letto questa volontà. Cosa che mi spiace, e che vorrei sapere.

non nei dettagli, nelle minuzie, non mi interessa i piani industriali.

almeno un dichiarazione di volontà.

altrimenti, tutti gli sforzi messi in campo, rischiano di non portare i benefici sperati.

Il tempo del "armiamoci e partite" mi piacerebbe finisse..

edit: occhio che la notizia importante del giorno non è quella di squinzi...

Modificato 6 Giugno 201312 anni fa da TonyH

Qua ne vedo tantissimi che chiedono a gran voce AGLI ALTRI di fare questo, di fare quello, di rimuovere gli ostacoli. Corretto fino a un certo punto.

Perchè adesso mi chiedo "ma TE, che chiedi, cosa sei disposto a fare in prima persona? Sei disposto a metterti in gioco, a richiare, a metterci del tuo impegno?"

Non è che chiedi agli altri di fare il lavoro sporco, e poi sali sul carro del vincitore bello fresco come una rosa eh....troppo comodo

Ormai son dell'idea che se chi propone qualcosa, non è disposto a impegnarsi in prima persona per realizzarla, è una cosa da NON fare, perchè sarebbero risorse sprecate....

chiamaci scemi:

l'hanno scorso gli hanno "chiesto" l'IMU, le tasse sulla benzina, l'ennesima riforma della penssione etc etc

e in cambio cosa si è ottenuto ?

la promessa di "togliere la licenza ai tassisti che avrebbe aumentato di 3 punti il PIL"

è ovvio che nessuno ormai abbia più voglia di fare il primo passo.

quello spetta allo stato.

Dai commenti intuisco che ho espresso male la mia posizione, quindi mi scuso e vedo se riesco a esprimerla in maniera meno dubbia.

le cose chieste, con l'eccezione del costo del lavoro (molto, troppo delicato), sono sacrosante e necessarie.

visto che sono tra le cause che abbiamo anche qua individuato come ostacolanti per l'industria.

e vanno fatte, per il nostro bene.

volevo solo capire se - una volta attuate queste doverose riforme - i soci di Confindustria sarebbero poi disposti veramente a ritornare a scommettere e a investire massicciamente in Italia.

nel documento, non ho letto questa volontà. Cosa che mi spiace, e che vorrei sapere.

non nei dettagli, nelle minuzie, non mi interessa i piani industriali.

almeno un dichiarazione di volontà.

altrimenti, tutti gli sforzi messi in campo, rischiano di non portare i benefici sperati.

Il tempo del "armiamoci e partite" mi piacerebbe finisse..

edit: occhio che la notizia importante del giorno non è quella di squinzi...

Secondo me è una questione di prospettiva: Confindustria chiede interventi non tanto per tornare ad investire massicciamente in Italia (dove comunque è più oneroso produrre, sia in termini di costi che di burocrazia), piuttosto per evitare che altre aziende chiudano.

Infatti chi non chiude è perchè o è sano (molto pochi, visti i tempi) o non ha altra scelta (a partire dai proprietari), quindi gli interventi sono volti più a "salvare il salvabile" che a fare del nostro Paese il nuovo bengodi della produzione industriale.

Credo che, passata 'a nuttat', si possa ricominciare a proporre l'Italia come terra d'investimenti (che comunque, nei settori immobiliare di lusso, prodotti enogastronomici d'elite e turismo non mancano).

Sicuramente lo stato deve fare la prima mossa

Agli imprenditori la seconda però.

mentre tutti quanti mi pare mirino al "te vai avanti che poi io vedo..."

Edit: ma il discorso è molto più ampio e applicabile a tanti altri settori. Tante - troppe - volte sento il "qualcuno dovrebbe fare qualcosa", a cui raramente segue il proposito "IO potrei fare la mia parte".

esempio stupido: le cartacce per terra. Se io come singolo inizio a non buttarle, non devo invocare un servizio di pulizia complesso e capillare...

p.s. Leggetevi la problematica sulle banche....che è molto, molto più importante.

Modificato 6 Giugno 201312 anni fa da TonyH

Per me il problema è molto più semplice => ci sono settori in cui i beni prodotti sono diventati delle commodities (elettrodomestici) le cui prestazioni tra marca e marca per una certa fascia di prezzo sono molto simili perciò in genere il cliente si orienta sul meno costoso ma pur sempre classe AAA+ ecc . Non sarebbe il caso di iniziare a produrre nei settori appena nati o in fase d'espansione ? Ma anche no perché mancano sia le competenze adatte nel personale sia nella classe imprenditoriale. Comprendo l'esigenza di fare produzioni a basso valore aggiunto in paesi dal costo del lavoro più basso, è normale e sensato se si vogliono avere margini decenti.

i (che comunque, nei settori immobiliare di lusso, prodotti enogastronomici d'elite e turismo non mancano).

io aggiungerei anche la lavorazione del carbonio: è quel semi-artgianale/hightech che fra ferrari, 4c e dreamliner ci sta regalando molte soddisfazioni

Occhio a non dimenticare che siamo sempre 60 milioni

va bene l'elite, ma non possiamo sederci troppo sugli allori delle poche cose che per fortuna funzionano ancora

c'è qualche cosa che vieta di usare il carbonio (anche a sproposito) in uno qualsiasi dei numerosissimi manufatti italiani ?

c'è qualche cosa che vieta di usare il carbonio (anche a sproposito) in uno qualsiasi dei numerosissimi manufatti italiani ?

direi di no

...se mangi troppo pesante