Fiat Serbia, parte l’export ma Belgrado non paga 60 milioni - Il Messaggero

Fiat Serbia, parte l’export ma Belgrado non paga 60 milioni - Il Messaggero

Come al solito, sono autolesionista e mi son messo a leggere i commenti alla notizia...

Ci casco sempre...

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mediamente un incitamento ad espatriare anche solo per non essere confuso con gli autori

Come al solito, sono autolesionista e mi son messo a leggere i commenti alla notizia...

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Non sei solo.

La perla ovviamente è il tipo che si rallegra perché lo Stato Serbo non ha mantenuto gli impegni e spera che Marchionne rimanga fregato.

Beh, in fondo lo sanno tutti che se va male la Fiat a rimanere col culo per terra sono gli agnelli e marchionne,no?

Beh, in fondo lo sanno tutti che se va male la Fiat a rimanere col culo per terra sono gli agnelli e marchionne,no?

Marchionne è l'AD di una grossa industria, e qui in Italia le grosse industrie sono considerate il male e, secondo una buona parte degli italiani, sarebbe meglio che si estinguessero. Invece i commercianti di bottega e gli artigiani con due apprendisti, quelli sì che sono chic e simpatici. Aggiungici che il Maglionato come personaggio è piacevole come la sabbia nelle mutande ed ecco perché ci sono orde di italiani pronte a farsi le pippe qualora FIAT dovesse abbandonare lo Stivale. Ovviamente portandosi dietro un bel pezzo di PIL, ma che vuoi che sia in confronto alla soddisfazione di accompagnarlo alla porta?

Della serie "mi taglio l'uccello per fare un dispetto a mia moglie".

Checchè se ne dica, marchionne non è che mi stia simpatico, diciamo che come persona mi lascia indifferente. Mi auguro che lavori bene e che abbia molti successi, perché se la Fiat va bene, di riflesso ne beneficiamo tutti (in primis occupazione)

Fiat Serbia, parte l’export ma Belgrado non paga 60 milioni - Il Messaggero

forse qualcuno l'ha già detto e mi è sfuggito ma la notizia di ieri, fonte TG3, a parte la sola da Belgrado (che gli sta pure bene) era la visita dei dirigenti Mazda a Pomigliano

L'intervento del sindacalista serbo è paradigmatico sulle differenze che ci sono tra la realtà nella quale viviamo e quella nella quale sono convinti di vivere certi nostri sindacalisti.