Percorsi inferiori a 200 km / settimana? 100% elettrica?

e passa la paura

Dipende dai percorsi, prova ad immaginare di abitare a Sesto San Giovanni e lavorare a Senago, o, dalle mie parti, abitare ad Albignasego e lavorare a Montegrotto... e dimmi che mezzo pubblico fa il percorso.

Dipende dai percorsi, prova ad immaginare di abitare a Sesto San Giovanni e lavorare a Senago, o, dalle mie parti, abitare ad Albignasego e lavorare a Montegrotto... e dimmi che mezzo pubblico fa il percorso.

Bicicletta sul canale Villoresi e via.

Un po' troppo lunga da fare mattina e sera, lo so.

Dipende dai percorsi, prova ad immaginare di abitare a Sesto San Giovanni e lavorare a Senago, o, dalle mie parti, abitare ad Albignasego e lavorare a Montegrotto... e dimmi che mezzo pubblico fa il percorso.

E qua si aprono due immensi capitoli....dell'eccessiva parcellizzazione delle attività produttive, anche similari, alla scarsa mobilità del domicilio delle persone in base al luogo di lavoro. Che rende difficile, se non impossibile, la pianificazione del trasporto pubblico.

io faccio tutti i giorni Paderno Dugnano -> Cologno Monzese e ritorno con bici + metro o treno + metro o solo bici a seconda della stagione. Insomma un percorso simile al Sesto -> Senago ma in senso inverso

io faccio tutti i giorni Paderno Dugnano -> Cologno Monzese e ritorno con bici + metro o treno + metro o solo bici a seconda della stagione. Insomma un percorso simile al Sesto -> Senago ma in senso inverso

Tu ti fai del male.

E comunque finiamo sempre che qualcosa di flat bisogna averlo: se non la spesa energetica quantomeno il territorio, altrimenti andare in bici diventa uno sport ad un livello bello alto... e anche i tempi di percorrenza e l'affidabilità dei treni sono qualcosa che ad un certo punto ti costringe ad accettare di pagare di più ed andare in auto.

Purtroppo l'Italia non è tutta pianura padana.

Ma se risolvi la mobilità nella pianura padana, hai risolto il 75% del traffico e dell'inquinamento in Italia

ovvio che non puoi sostituire TUTTI gli spostamenti fatti oggi in auto....per andare da Salcazzo di sopra a Scopate di sotto l'auto sarà sempre competitiva (magari a metano, che con i 160€ del trabiccolo Renault ci prendi 160kg di metano, hai voglia a girare).

Ma se già si riuscissero a dimezzare gli spostamenti negli agglomerati sopra i 50.000 abitanti sarebbe un successone!

In fondo è quella la cosa più facile da ipotizzare ed al contempo più difficile da realizzare: fare in modo che gli spostamenti in città avvengano prevalentemente con i mezzi pubblici. Con una sola soluzione si risolverebbero i problemi del traffico, dell'inquinamento, dei ritardi, degli esaurimenti nervosi…

Ma se risolvi la mobilità nella pianura padana, hai risolto il 75% del traffico e dell'inquinamento in Italia

Come dicono i verdecravattati, North First!

Scherzi a parte, è chiaro e condivisibile quel che dici, anche muove una questione di localizzazione della spesa pubblica che richiama argomenti assai cari ai personaggi sopra citati ed eviterei la digressione.

Mi limito a dire che, se è vero che la mobilità pubblica urbana dovrebbe essere una priorità in termini di efficienza e sostenibilità, sia perché di gran lunga meno costoso delle infrastrutture necessarie a quella a lungo raggio, sia perché determina direttamente la qualità dell'aria, ha un impatto piuttosto contenuto in termini di riduzione dei costi per il carburante.

Infondo, finché l'auto la si usa in città, i costi fissi sono nettamente predominanti.

Mi dirai che in un sistema che funziona, un'auto che circola prevalentemente in autostrada ed extraurbano pagherebbe in RC meno di una che rimane in città e questo bilancerebbe la cosa.

Diciamo anche che utilizzare un autobus ibrido-seriale per trasportare una quarantina di persone, consente un notevole risparmio sulla quantità di carburante utilizzato. Lì risiede il vero vantaggio urbanistico, economico ed ecologico della mobilità pubblica: con un mezzo solo si possono spostare lo stesso quantitativo di persone per le quali sarebbero necessarie una trentina di auto, consumando al contempo un quantitativo complessivo di carburante inferiore.