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Aggiornato al 06/05/2025

 

2025

- Tonale MCA ▶️ PRESENTATA!

- Giulia MY26

- Stelvio MY26

- 951/A5U ~ New Stelvio ▶️ SPY TOPIC

 

2026

- 953/A5S ~ New Giulia ▶️ RUMOR TOPIC

- Bottega sport car ▶️ RUMOR TOPIC

 

2027

- A4U ~ New Tonale

 

2028
- A6U ~ E-Jet

 

2029
- Seg. C su piattaforma Small

 

 

 

Modelli presentati nel corso del 2022

- Tonale ▶️ PRESENTATA!

- Giulia MY23 ▶️ PRESENTATA!

- Stelvio MY23 ▶️ PRESENTATA!

 

Modelli presentati nel corso del 2023

- Giulia & Stelvio Quadrifoglio 100° Anniversario MY23 ▶️ PRESENTATE!

- Giulia & Stelvio Quadrifoglio MY23 ▶️ PRESENTATE!

- 33 Stradale ➡️ PRESENTATA!

 

Modelli presentati nel corso del 2024

- Junior ▶️ PRESENTATA!

- Giulia & Stelvio Quadrifoglio Super Sport ▶️ PRESENTATE!

- Tonale MY25 ▶️ PRESENTATA!

Featured Replies

Inviato
18 minuti fa, __P scrive:

Si spiega perché uno é un modello few off ad alto tasso collezionistico, e l’altro un prodotto “standard” venduto in una concessionaria. Uno tra cinque anni avrà una rivalutazione in positivo, l’altro già appena fuori dai cancelli del concessionario perderà valore…

Posso continuare?

Non è solo quello. Ci sono marchi che non possono/riescono a permettersi fewoff

4 minuti fa, A.Masera scrive:

Sì, chiaro, il discorso del collezionismo e della tiratura limitata ci sta, ma non è comunque una conseguenza automatica. Ci sono “few off” che non si filerebbe nessuno e supercar di serie che diventano cult. Il punto è che Alfa, pur non avendo più da tempo un peso vero sul mercato delle sportive, riesce comunque a generare un’aura di desiderabilità quasi irrazionale — ed è quello che trovo davvero sorprendente.

esatto

Alfa Romeo GT 3.2 V6 - 2007

Skoda Fabia 1.0 TSI 110 cv Montecarlo - 2023

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  • Ho notizie "fresche" in merito a nuova Giulia e Stelvio. Qualche mese fa è stato approvata la versione Hybrid. L'adattamento a motore termico è stato meno "invasivo" di quanto si pensava all'inizio. Q

  • Tra Milano e Tonale? Tipo Bergamo?….

Immagini Pubblicate

Inviato
23 minuti fa, A.Masera scrive:

Sì, chiaro, il discorso del collezionismo e della tiratura limitata ci sta, ma non è comunque una conseguenza automatica. Ci sono “few off” che non si filerebbe nessuno e supercar di serie che diventano cult. Il punto è che Alfa, pur non avendo più da tempo un peso vero sul mercato delle sportive, riesce comunque a generare un’aura di desiderabilità quasi irrazionale — ed è quello che trovo davvero sorprendente.

Comunque: e se (cosa comunque improbabile) Maserati col tempo diventasse una versione luxury di AR? Come Maybach sta a MB, insomma

Alfa nel bene o nel male ha una sua storia con dei modelli iconici riconosciuti globalmente.

AR e Maserati continueranno ad essere due brand distinti - che per volontà del nuovo management non si andranno a scontrare nello stesso campo - pur condividendo piattaforme, powertrain e componentistica.

Maybach, e tra qualche anno Alpina, sono degli allestimenti che diventano dei sub brand, che di fatto cambiano qualche particolare a livello di plastici.

Inviato

Se la condivisione piattaforme è un dato di fatto, e se JPI ribadisce che Maserati camperà di Giorgio fino al 2035, 1+1=2 cioè Alfa va avanti con Giorgio su future segmento D ?

Inviato

Riflettendo, Io la leggo così: non è solo un annuncio. È un tentativo di rimettere insieme la bellezza che abbiamo già avuto con quella che forse possiamo ancora permetterci.

A Modena, Torino e Arese hanno riaperto la porta di una bottega.
Non una fabbrica, non un laboratorio: una bottega.
Un luogo dove le auto non si costruiscono: si scolpiscono.

Lì, sotto la guida di Cristiano Fiorio, vogliono creare:

  • serie limitate costruite come si faceva una volta,

  • personalizzazioni che parlano di chi guida,

  • restauri che non riportano solo in vita, ma restituiscono dignità,

  • e una ricerca sulla prestazione che nasce più dalla cultura che dal marketing.

In questo, io ci vedo una scelta: tornare a chiamare l’auto “opera”.

Ma ogni gesto creativo ha un prezzo.

A guadagnarci saranno:

  • Stellantis, che passa dal “vendere macchine” al vendere identità.

  • Alfa Romeo, che prova a rialzare lo sguardo dopo troppi compromessi.

  • Maserati, che ritrova una compagnia nella propria aristocrazia tecnica.

  • E tutta la cintura delle officine italiane, che verrà chiamata non per produrre, ma per creare.

Chi rischia, però, c’è.
La linea sottile che separa due anime — quella sportiva e quella nobile — potrebbe sciogliersi, come neve in una mano.
I puristi staranno a guardare, come chi teme sempre che la poesia venga venduta al supermercato.
E le piccole officine indipendenti potrebbero vedere il loro mestiere trasformarsi in una liturgia ufficiale.

Io penso questo:
BOTTEGAFUORISERIE non sarà giudicata dalle parole.
Non dai video, né dai loghi ripensati.

Lo capiremo da una sola cosa:
da come sarà la prossima Alfa che ci farà battere il cuore,
o dalla prossima Maserati che non chiede spiegazioni quando la guardi.

Se avranno il coraggio di creare qualcosa che non deve piacere a tutti, allora sarà davvero iniziata una nuova stagione.

Se invece resterà un salone elegante dove si lucidano ricordi… allora avremo assistito a un bel racconto.
Ma niente di più.

Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare
19 minuti fa, kenzo scrive:

Riflettendo, Io la leggo così: non è solo un annuncio. È un tentativo di rimettere insieme la bellezza che abbiamo già avuto con quella che forse possiamo ancora permetterci.

A Modena, Torino e Arese hanno riaperto la porta di una bottega.
Non una fabbrica, non un laboratorio: una bottega.
Un luogo dove le auto non si costruiscono: si scolpiscono.

Lì, sotto la guida di Cristiano Fiorio, vogliono creare:

  • serie limitate costruite come si faceva una volta,

  • personalizzazioni che parlano di chi guida,

  • restauri che non riportano solo in vita, ma restituiscono dignità,

  • e una ricerca sulla prestazione che nasce più dalla cultura che dal marketing.

...CUT....

Santo Ficili sei tu? Ti abbiamo sgamato? ❤️

Placati

Inviato
6 ore fa, A.Masera scrive:

Penso che ci siano pochi brand al mondo che riescono a vendere sull'unghia 33 modelli a 3 milioni l'uno con la meccanica di una vettura da 240k che vende praticamente 0...

33 ricchi "annoiati" in giro per il mondo li trovi abbastanza in fretta ( Bottas ne ha presa una x fare un esempio )

Alfa Romeo per molti è rimasta quella delle Alfetta 158 delle gare in pista o della fortunata serie delle 33 stradali

Oggi cosa è ALfa ? cosa produce Alfa ? quale appeal hanno le sue vetture? 2 su 4 sono carry over di altre vetture e le due nate e concepite Alfa stanno purtroppo andando a fine ciclo

Speriamo che unire i due marchi e la pomposa definizione porti buoni risultati e sono certo che fa più reddito una vettura semi one-off che non vendere una roba francese con il trilobo davanti anche perchè di quella roba franco polacca non ne vedo così tanti in giro

ma ci vuole sostanza alle spalle e sono almeno 25 anni che sento parlare di rilancio maserati e forse l'unico periodo buono a livello di numeri è stato Ghibli/Quattroporte prodotto all'AGAP dove si lavorava su tre turni

Inviato
14 minuti fa, Tommy99 scrive:

Santo Ficili sei tu? Ti abbiamo sgamato? ❤️

solo un Alfista che vive in prima persona i mal di pancia da diversi lustri.

La figlia si è già convertita al "bimmerismo" (non la biasimo)

Inviato
1 ora fa, vince-991 scrive:

Io non sono sorpreso. Penso che Alfa Romeo abbia un enorme potenziale rimasto inespresso per colpa di chi ha gestito il marchio.

Io invece ancora mi chiedo cosa pensassero tutti quegli "alfisti" che dopo aver rimpianto la 75 per 30 anni, non hanno comprato la Giulia per l'assenza dei fari full led e di CarPlay

Inviato
1 ora fa, kenzo scrive:

Riflettendo, Io la leggo così: non è solo un annuncio. È un tentativo di rimettere insieme la bellezza che abbiamo già avuto con quella che forse possiamo ancora permetterci.

A Modena, Torino e Arese hanno riaperto la porta di una bottega.
Non una fabbrica, non un laboratorio: una bottega.
Un luogo dove le auto non si costruiscono: si scolpiscono.

Lì, sotto la guida di Cristiano Fiorio, vogliono creare:

  • serie limitate costruite come si faceva una volta,

  • personalizzazioni che parlano di chi guida,

  • restauri che non riportano solo in vita, ma restituiscono dignità,

  • e una ricerca sulla prestazione che nasce più dalla cultura che dal marketing.

In questo, io ci vedo una scelta: tornare a chiamare l’auto “opera”.

Ma ogni gesto creativo ha un prezzo.

A guadagnarci saranno:

  • Stellantis, che passa dal “vendere macchine” al vendere identità.

  • Alfa Romeo, che prova a rialzare lo sguardo dopo troppi compromessi.

  • Maserati, che ritrova una compagnia nella propria aristocrazia tecnica.

  • E tutta la cintura delle officine italiane, che verrà chiamata non per produrre, ma per creare.

Chi rischia, però, c’è.
La linea sottile che separa due anime — quella sportiva e quella nobile — potrebbe sciogliersi, come neve in una mano.
I puristi staranno a guardare, come chi teme sempre che la poesia venga venduta al supermercato.
E le piccole officine indipendenti potrebbero vedere il loro mestiere trasformarsi in una liturgia ufficiale.

Io penso questo:
BOTTEGAFUORISERIE non sarà giudicata dalle parole.
Non dai video, né dai loghi ripensati.

Lo capiremo da una sola cosa:
da come sarà la prossima Alfa che ci farà battere il cuore,
o dalla prossima Maserati che non chiede spiegazioni quando la guardi.

Se avranno il coraggio di creare qualcosa che non deve piacere a tutti, allora sarà davvero iniziata una nuova stagione.

Se invece resterà un salone elegante dove si lucidano ricordi… allora avremo assistito a un bel racconto.
Ma niente di più.

Una domanda, ma il commento l'ha scritto un LLM? L'uso di "—", grassetti, e punti con lettera iniziale minuscola me lo fa pensare.

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