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Todt: 'Usciremo da questa situazione'

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Todt: 'Usciremo da questa situazione'

Maranello, 21 marzo – Jean Todt ha ammesso che il settimo posto ottenuto da Michael Schumacher nel Gran Premio della Malesia ha aumentato la “motivazione a reagire” della Ferrari. Il Direttore Generale della Ferrari non ha voluto stigmatizzare nessun problema in particolare rispetto al pacchetto complessivo di cui si compone la F2004 M. Essa è un adattamento alle norme 2005 di quella che è la monoposto Campione del Mondo dell’anno passato. Todt non ha voluto neanche dire espressamente che la nuova macchina, il cui debutto è previsto a Barcellona in occasione del quinto Gran Premio della stagione, sarà in grado di raddrizzare la situazione.

Jean Todt ha invece affermato che le particolari condizioni ambientali di Sepang hanno reso la gara molto difficile. “E’ stato difficile” – ha detto, interrogato sull’argomento - , molto di più di quanto ci aspettassimo”.

“Sarebbe sbagliato affermare che siamo soddisfatti di questa situazione: non è nelle nostre abitudini e non è ciò che vogliamo” – ha continuato il Direttore Generale della Ferrari – “E’ semplice, non siamo abbastanza veloci, quindi dobbiamo capire come migliorare le cose su tutti i fronti. Nel complesso non siamo prestazionali quanto vorremmo, le ragioni sono molteplici. In particolare direi: poca efficienza aerodinamica, scarsa aderenza e trazione insufficiente. Se mettiamo insieme questi tre elementi la differenza tra l’essere veloci o meno diventa molto grande”.

Todt non ha voluto puntare l’indice contro le coperture Bridgestone, neppure quando gli si è fatto onotare che tutti i piloti giunti davanti a Michael domenica erano dotati di coperture Michelin. “Siamo tutti sulla stessa barca” – ha detto Todt a proposito del partner Bridgestone – “Le vittorie sono state il frutto del lavoro svolto insieme, e anche gli insuccessi sono la conseguenza di ciò che facciamo insieme. Sono dei partner eccezionali e continuano ad esserlo anche se non rendono al massimo in un paio di occasioni”.

Con una temperatura dell’asfalto ben superiore ai 50° C, si potrebbero addurre come scusa condizioni meteo “estreme”, ma Jean Todt non ha voluto ripararsi dietro questo pretesto. “Onestamente, sarebbe troppo facile dire che questa si preannunciava per noi come la corsa peggiore della stagione. Dobbiamo invece prendere questa gara come punto di riferimento, anzi bisogna prendere atto che il Gran Premio della Malesia segna chiaramente il punto in cui siamo e dal quale dobbiamo ripartire per rimediare alla situazione. Servirà a darci una scossa, è un fatto positivo.

Molti pensavano che per la Ferrari fosse facile accumulare successi a ripetizione, questo dimostra quanto sia difficile stare costantemente al vertice. Al momento ci rendiamo conto che non stiamo facendo abbastanza bene”.

Todt è fiducioso sul fatto che la nuova vettura possa fare la differenza? “No, non è esatto. Ciò di cui sono fiducioso è che faremo ogni cosa possibile per migliorare la situazione: stessi piloti, stessi ingegneri, stessi meccanici, stessa motivazione”.

Le prove sulla F2005 intanto continuano a ritmo serrato ed è pensiero comune che la Ferrari cercherà di spremere la nuova vettura al massimo, considerato il divario nei confronti della concorrenza. Ci si chiede dunque se l’opinione di Michael sia l’elemento principale su cui si baserà la scelta circa la data del debutto in gara della nuova nata di Maranello.

“Dipende da molti fattori” – ha detto Todt in proposito – “Di certo cercheremo di agire nel modo più opportuno per toglierci da questa posizione. Vedete, abbiamo sempre parlato di stabilità come modalità operativa vincente, quindi ora o ci facciamo prendere dal panico oppure reagiamo nel modo corretto. Ebbene, noi cercheremo di agire nel modo giusto, al fine di raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati".

Infine Todt ha liquidato gli argomenti su cui la Ferrari è stata criticata dalla maggior parte delle squadre della Formula 1, riguardanti le sue modalità di effettuazione delle prove private. “Non c’era necessità di creare una situazione del genere, e non siamo stati noi a crearla. Ha poco senso continuare a ripetere sempre le stesse cose. Noi abbiamo proposto degli adattamenti alle politiche di regolamentazione dei test, perché secondo noi quelle ingiuste nei confronti delle piccole squadre, non aiutandole a risparmiare risorse economiche. Abbiamo fatto molte proposte per il prossimo anno ma loro -le altre squadre – hanno rifiutato di sedersi attorno ad un tavolo per parlarne.

Per loro è una distrazione, questo argomento li porta a riunirsi in continuazione. Noi invece ci concentreremo sul vero problema, l’unica cosa che conta è che non siamo abbastanza competitivi e questo è tutto. Usciremo da questa situazione, ce la faremo”.

"Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto"

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