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Usa: inventata la macchina di legno da 386 km/h


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Usa: inventata la macchina di legno Corriere della Sera

Usa: inventata la macchina di legno

Futuristico progetto di studenti universitari: ecco la «Splinter», supercar da 386 km/h

LONDRA - Ricordate la macchina dei Flinstones, fatta a mo’ di scatola con le ruote in legno e pietra e spinta a piedi dal povero Fred e dal fedele Barnie? Quella che sembrava solo un’invenzione da cartone animato potrebbe diventare presto realtà grazie alla «Splinter», la prima supercar da oltre 300 chilometri all’ora (c’è chi dice possa addirittura arrivare a 386, più di una Porsche e di una Lamborghini) quasi interamente costruita in legno (“splinter” significa, infatti, “scheggia”) e che, secondo il quotidiano britannico «Daily Express», sarebbe attesa entro la fine dell’anno, a un prezzo ancora tutto da stabilire.

ESPERIMENTO SCOLASTICO - In realtà, per ora questo futuristico progetto - nato come un esperimento scolastico messo a punto da un gruppo di studenti dell’istituto della Nord Carolina, capitanati dal designer Joe Harmon – è solamente virtuale e su un apposito sito web vengono spiegati tutti i segreti della sua realizzazione. «Il legno è un materiale davvero sorprendente con cui lavorare – ha spiegato Harmon al giornale londinese – perché ha un miglior rapporto forza-peso rispetto all’alluminio o all’acciaio. Questa è una supercar disegnata per superare i limiti e dimostrare così le potenzialità del legno come materiale da costruzione».

CARATTERISTICHE - Come detto, infatti, quasi tutte le parti della Splinter (dal telaio monoscocca alla carrozzeria, come pure molti dettagli delle sospensioni, dell’abitacolo e della plancia) sono fatte con una combinazione di legno d’acero, compensato e laminato, ma sono parzialmente di legno anche le ruote, mentre il motore (un potente V8 Northstar da 32 valvole di origine Cadillac con due compressori Roots in grado di erogare circa 600 cavalli e di passare da 0 a 100 in 3 secondi) è, per forza di cose, in alluminio (ma le coperture delle teste sono sempre di legno). Il tutto per un peso che supera di poco i 1.100 chilogrammi (1.134 per l’esattezza, ovvero meno della Porsche 911 GT3). «La leggerezza si ottiene con un design accurato e a una costruzione composita – ha spiegato ancora Harmon – perché la Splinter non è stata realizzata da un unico pezzo di legno massiccio, bensì da laminati modulari». Lunga 4,43 metri e larga 2,08, la supercar che sarebbe piaciuta un sacco agli uomini delle caverne monta un cambio manuale a 6 marce e vanta soluzioni originali non solo per il tipo di materiale impiegato, ma anche per gli scarichi e per lo spazio destinato al passeggero.

ESPLORAZIONE DI NUOVI MATERIALI - A detta degli studenti che l’hanno ideata in 3D e messa poi online, la Splinter rappresenta un valido esempio di come le prestazioni possano convivere con l’ambiente, sebbene ci tengano a precisare sul loro sito che non stanno cercando di vendere nulla né di salvare il mondo o, tantomeno, di spingere tutti a girare con le macchine di legno. «Il nostro è solo un tentativo scolastico di esplorare nuovi materiali, di imparare, condividere le idee e di stimolare la creatività». A giudicare dai risultati, gli obiettivi sembrerebbero raggiunti, ma se anche la Splinter dovesse restare solo un bel modello virtuale e basta, potremo sempre consolarci con la macchina dei Flinstones.

Simona Marchetti

22 febbraio 2008

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Comunque il legno è un "composito naturale", ovvero ha una struttura simile a quella dei pannelli in fibra di carbonio/vetro/kevlar (più vicino a quest'ultimo). L'unica cosa è che è fortissimamente igroscopico, il problema è quello.

Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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Altro problema di una applicazione simile del legno, forse il più grosso, è l'altissimo rapporto volume-resistenza meccanica. Si intravede anche dai rendering degli studenti, che parrebbero aver fatto qualche calcolo sensato e non solo "provocazione": dove c'è la portiera aperta, la soglia di accesso è attraversata da un travone in legno 20x20, necessario evidentemente a ottenere la corretta rigidezza e robustezza del telaio.

Con problemi simili di ingombro, la struttura rischia di mangiarsi lo spazio interno della vettura.

Eppoi a mangiare il legno non sono le tarme, sono i tarli!! :lol:

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Altro problema di una applicazione simile del legno, forse il più grosso, è l'altissimo rapporto volume-resistenza meccanica. Si intravede anche dai rendering degli studenti, che parrebbero aver fatto qualche calcolo sensato e non solo "provocazione": dove c'è la portiera aperta, la soglia di accesso è attraversata da un travone in legno 20x20, necessario evidentemente a ottenere la corretta rigidezza e robustezza del telaio.

Con problemi simili di ingombro, la struttura rischia di mangiarsi lo spazio interno della vettura.

Eppoi a mangiare il legno non sono le tarme, sono i tarli!! :lol:

beh lì si potrebbero anche ingegnare un po' e fare strutture a pannelli scegliendo il legno più adatto per i pannelli e uno per il riempitivo (tipo balsa)

Alla fine il legno come indice di merito per dimensionamento a massima deformazione di un pannello è simile ad acciaio e Al, ma dimensionato ad instabilità l'indice di merito del legno è almeno triplo.

E infatti il legno è ancora molto utilizzato in certe produzioni aeronautiche di nicchia, come gli aerei acrobatici.

Volendo rimanere nel naturale potevano provare fibre di juta in matrice epossidica! :)

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e i problemi con il calore? potrebbe essere un oggetto interessante

il legno è un cattivo conduttore di calore, quindi ci sarebbero problemi per quel che riguarda il vano motore, ma si risolve con la ventilazione.

Il legno secco, però, ha un'ottima stabilità dimensionale col calore, e comunque su un veicolo terrestre, a parte il vano motore, non dovrebbero esserci problemi di sorta.

A chi pensa a possibili incendi: il legno, sembrerà strano, può essere reso ignifugo (ste magie le fanno soprattutto i jappi con le loro case anti sismiche anti tutto)

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