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Europa e aiuti al settore auto


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NOTA:

questa discussione è stata creata per seguire e commentare il quadro che si sta delineando in europa in merito agli aiuti statali e comunitari al settore auto e alle aziende che ne fanno parte, con un attenzione diretta all'UE ai singoli stati che ne fanno parte, più che ai singoli marchi o a quanto succede, in modo analogo, in USA.

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Il governo tedesco, che oggi incontrava i vertici Opel, si è dato disponibile per aiutare il costruttore, ma ha sottolineato che lo farà solo in modo da non ledere la concorrenza e soprattutto ha messo le mani avanti verso una possibile ondata di altre richieste imploranti di aiuto da parte delle altre aziende.

The German government will do everything necessary to help carmaker Opel but must make sure competition rules are respected and that any aid does not trigger a flood of demands for help,
Modificato da Regazzoni
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I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Fiat CEO says car aid should not be selective

Automotive News Europe

November 19, 2008 14:00 CET

TURIN, Italy (Reuters) -- Possible government aid for Europe's ailing car industry should be broad based and not selective, Fiat CEO Sergio Marchionne said on Wednesday.

The European Union is studying support for its carmakers, and Industry Commissioner Guenter Verheugen has signaled support for a German offer to help the Opel unit of General Motors.

"Either it (aid) is for everyone or for no one," Marchionne said on the sidelines of a conference between Italian and Brazilian business leaders.

Marchionne said it was necessary to monitor developments in the United States "because it could affect the equilibrium in Europe too".

U.S. auto executives told Congress on Tuesday that their industry was teetering on the brink of disaster as they pleaded for a $25 billion aid package despite political opposition to another multi-billion-dollar government bailout.

Treasury Secretary Henry Paulson said that while it would not be a good thing to let an automaker fail, the $700 billion Troubled Asset Relief Program (TARP) fund should not be used to prevent such a failure.

German Chancellor Angela Merkel said on Tuesday any measures the United States may take should not harm European carmakers.

Marchionne said if support was given to Opel in Europe it would be impossible to exclude other producers.

The Fiat chief said he had not asked Italy for support since it would not be right at this time.

"Whether Fiat needs (support) or not is another question. If support were forthcoming it would be appreciated," he said.

"The trouble with the world is that the stupid are cocksure and the intelligent are full of doubt." -Bertrand Russell

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Sarkozy apre agli aiuti in Francia.

Crisi:Sarkozy, aiuti a settore auto

Rappresenta 10% popolazione, ma niente protezionismo

(ANSA) - PARIGI, 24 NOV - La 'Francia non lascera' cadere il settore auto': lo ha assicurato il presidente francese Nicolas Sarkozy. ''Il settore rappresenta, assieme all'indotto, il 10% della popolazione attiva'', ha sottolineato, aggiungendo che la Germania come l'Italia sono sulla stessa lunghezza di onda sulla necessita' di proteggere il settore industriale del paese. Gli aiuti all'industria automobilistica, ha assicurato, non saranno all'insegna del protezionismo.

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Tracollo generale...

..approposito si sa qualcosa di Opel?

A parte tutta sta roba? http://www.autopareri.com/forum/mercato-finanza-e-societ/33889-opel-davanti-allinsolvenza.html 8)

Scherzi a parte, non sembrano esserci novità su come si muoverà nei fatti il governo Tedesco. Si sa giusto che stanno analizzando e valutando la situazione di Opel per capire come sta e quanto aiutarla.

Movimenti anche in UK nel frattempo, anche se ancora non ufficiali. Trattative tra Jaguar e il governo britannico per un mliardo e 3 circa di €.

Report: Jaguar in UK govt. talks for large loan

AUTOMOTIVE NEWS EUROPE

Nov. 24 12:00 CET

British-based carmaker Jaguar Land Rover is in secret talks with the UK government over a 1 billion pound ($1.48 billion) loan, just nine months after the Indian conglomerate Tata Group bought the luxury carmaker, the Sunday Times newspaper reported....

Modificato da Regazzoni
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se ripensiamo alla "cautela" con cui si diceva che bisognasse affrontare la crisi Alitalia e alle levate di scudi di varie compagnia contro i 300milioni (sic) girati dal governo in primavera come prestito, adesso sembra di vivere in un'altra era.

Davvero un'altra era.

Fioccano miliardi, almeno a parole (quelle che prima era vietate o da dire con vergogna), in aiuti di stato la cui forma dovrà essere rappresentata da soluzioni di alta ingegneria legale... oppure tutto il pastrocchio della regolamentazione comunitaria può andare a farsi friggere.

Vedremo.

Poi però non voglio più sentire tutto quel mondo italiota che aggrediva qualsiasi provvedimento a favore dell'auto e lo bollava come un regalo agli Agnelli.

Ciao

Luxan

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ora vediamo quanti staterelli europei che amano criticare il bel paese si attengono alle regole di libera concorrenza... i piu criticoni saranno quelli che sganceranno maggiormente.

Comunque resto davvero scettico sull'utilità di questi aiuti: e l'edilizia? e l'informatica? e l'elettronica? e la chimica? cosa farranno questi settori? soldi a tutti?

La crisi va presa per le corna e va aiutato il sistema.. aiutare l'automotive a produrre o a tamponare non aiuterà se la gente poi non avrà soldi per comprare auto o se rimaranno comunque le falle che il sitema (automotive) ha.

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Articolo che casca a fagiuolo.

Parla della richiesta fatta da parte dell'ACEA all'UE per 40 miliardi di euro di fondi da investire per lo sviluppo di auto più ecologiche.

A dire il vero non ricordo se è una richiesta che risale a qualche settimana fa, ma comunque entra bene nell'argomento.

European automakers looking for help from the EU, Jaguar asking for 1 billion pounds from UK government

It is not just Detroit automakers, who last week pleaded for a 25 billion bailout from the US government, who are asking for cash.

ACEA, the European Automobile Manufacturers Association, has asked the EU for a 40 billion euro loan to invest in the development of greener cars. European automakers have requested the loans come from a proposed 130 billion euro stimulus package the EU Commission is putting together to spur economic growth in Europe.

The automakers say they need the money to invest in technologies that will allow them to meet future EU CO2 emissions standards. According to EU rules, automakers will have to reduce their average CO2 fleet emissions from 158g/km today to 130 grams per kilometer by 2012.

But the EU commission itself is divided on whether to help automakers. Industry Commissioner Guenter Verheugen favors aid for the automotive industry while Competition Commissioner Neelie Kroes has voiced concerns that the subsidies might violate competition rules of EU.

Also, Jaguar is currently in talks with the UK government for a 1 billion pound bailout package for the troubled British premium brand.

European automakers are not in the dire financial situation that Ford and GM are in the US. In fact, Ford of Europe is profitable and is projected to remain in the black even in 2009, which is expected to be a bad year for car sales in Europe.

But European automakers are experiencing a substantial contraction in sales and revenues that will hamper their ability to invest in future products right at a time when the market is demanding more fuel efficient vehicles. And when governments are rushing to be seen doing something about the global economic crisis, it's a good time to come tin cup in hand.

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Da ilGiornale.it di oggi, sembra che, finalmente ihmo, possa ben presto arrivare il canto del cigno per uno dei manager più fallimentari della storia recente dell'automotive

Per l’auto il fronte continua essere caldissimo sia in Europa sia negli Stati Uniti. Al centro, in entrambi i casi, la richiesta di sussidi per far fronte alla crisi economica. Ma il vero colpo di scena potrebbe arrivare da Detroit: il numero uno di Gm, Rick Wagoner, in rotta di collisione con il proprio cda, comincerebbe a valutare la possibilità di togliere il disturbo. Sarebbero infatti le sue dimissioni a sbloccare la situazione e a dare il segnale di cambiamento che la maggior parte dei parlamentari attende. Di qua e di là dall’Atlantico, in questi giorni, la parola è intanto passata alle potenti lobby dei vari costruttori, tutte impegnate a premere sulle autorità politiche affinché mettano mano al portafoglio. È il caso, in particolare, di Gm Europa che ha scatenato tutta la sua forza persuasiva in ben quattro Stati del Vecchio continente (Germania, Belgio, Spagna e Regno Unito): in gioco c’è il destino del marchio Opel-Vauxhall. Intanto, mentre la Commissione Ue sembra aver innestato la retromarcia sulla questione CO2, Francia e Germania sono sempre più determinate a difendere, con iniziative comuni, l’industria delle quattro ruote. L’asse Parigi-Berlino è ufficiale da ieri, dopo l’intervento congiunto di Nikolas Sarkozy e Angela Merkel nella capitale d’Oltralpe. Anche il capo dell’Eliseo, visti i seri problemi di Renault e Psa Peugeot Citroën, si è deciso a far diventare prioritaria la questione automobilistica, rispetto al tema del nucleare e a quello agricolo. E sempre a Parigi, secondo Les Echos, si penserebbe alla costituzione di un fondo a sostegno del comparto. All’iniziativa parteciperebbero gli stessi costruttori e le aziende della componentistica. Le case automobilistiche, però, non perdono d’occhio quanto sta accadendo a Bruxelles dove comincia a delinearsi un’intesa sul nodo CO2. C’è uno spiraglio affinché si decida per un taglio delle emissioni pari al 18%, a 130 grammi per chilometro, a partire dal 2012. Il programma di riduzione sarà portato a compimento nel 2015. Inoltre, ci sarebbe anche un accordo di massima tra i «27» affinché gli scarichi di anidride carbonica vengano tagliati a 95 grammi per chilometro entro il 2020. Alcuni produttori di auto compatte, tra cui il gruppo Fiat, potrebbero essere temporaneamente esentati dalle regole generali. Se passasse una norma del genere, sarebbe un successo soprattutto italiano.

Attraverso i ministri Prestigiacomo e Ronchi il nostro Paese è impegnato da mesi a difendere la realtà industriale italiana. Da Bruxelles a Detroit: il 2 dicembre i vertici di Gm, Ford e Chrysler si ripresenteranno davanti al Parlamento. Per Rick Wagoner, Alan Mulally e Bob Nardelli sarà l’incontro da ultima spiaggia. I piani che presenteranno, incentrati sugli investimenti a favore dell’ambiente nonché sulla produzione di vetture più efficienti e compatte, dovranno essere convincenti e senza sbavature. Negli Stati Uniti corre anche voce che la posizione del presidente di Gm, Wagoner, sia sempre più in bilico. «Se è quello che serve - ha detto il top manager in un’intervista - allora metterò sul tavolo il mio mandato»

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