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Kawasaki si ritira!


Navarre75

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IMHO, mollerà anche Suzuki, ma non Honda: è troppo importante per loro questo impegno. Peraltro il ritiro di Honda vorrebbe dire l'abbandono di metà dei partecipanti... Inoltre se Kawasaki, Suzuki e Honda fossero d'accordo sul ritiro dalla competizione, tanto meglio avrebbero fatto a porsi come muro contro la DORNA per un cambiamento dei regolamenti in favore di una riduzione degli investimenti: avrebbero salvato l'immagine abbassando i costi di gestione. Invece, proprio il fatto che si stiano snocciolando uno ad uno fa pensare che i costruttori non abbiano raggiunto tra di loro un accordo.

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I più attivi nella discussione

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ma... ma... ma..... ma come ci godo!!!!

Hanno preso la classe regina del motociclismo, l'hanno terribilmente appiattita quanto a contenuti e spettacolarità... e ora LA PAGANO, e se la prendono nel culo e gli sta soltanto bene!!!!

Certo finchè c'era il fenomeno Rossi che vinceva anche bendato e in retromarcia... il traino mediatico (ampiamente alimentato e condotto dagli organi di stampa) c'era sempre... ma ora che da un paio di stagioni Vale46 non è più un marziano ma vince e perde come tutti (pur sempre rimanendo il + forte pilota del mondo e tra i migliori di ogni epoca... lo dico x spegnere sul nascere eventuali flame...) ecco la marcia indietro di ascolti, sponsor, in definitiva dei SOLDI!!! Con conseguenze come questa!

E stavolta non basteranno certo le minchiate in stile curva sud di Guido Meda a salvare capra e cavoli....

E ora tutti a guardare la SBK. Emozioni vere, non prostitute mediatiche.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Ho letto sul sito di motociclismo che un'eventuale ritiro delle Verdone metterebbe in serio rischio il campionato di MotoGP, almeno a regolamento, dato che si prevede un minimo di 18 moto alla griglia di partenza....senza Kawa il numero di partecipanti scenderebbe a 17.....

Ma tanto si sa, i regolamenti sono fatti per essere stravolti!!

cit: "Dio inventò l'acciaio; a tutto il resto ci pensarono gli ingegneri meccanici!":lol::lol:

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Da Racingworld:

MotoGP - Cosa può determinare l'addio della Kawasaki

Il ritiro della Kawasaki dalla MotoGP è destinato ad innescare una serie di conseguenze rilevanti nel paddock della classe regina: la prima, e sicuramente la più impellente, è quella di riempire un posto nello schieramento, e colmare almeno a metà la dipartita della casa di Akashi. Al momento, infatti, gli iscritti sono solamente 17; un numero inferiore a quello che il regolamento prevede per la validità del Mondiale e dei contratti con le emittenti televisive, ossia 18.

ASPAR CI RIPROVA? - Le voci, non a caso, si sono già scatenate. Jorge Martinez, patron dell'Aspar Team, potrebbe ritentare l'ingresso nella massima cilindrata. Per l'equipe spagnola, forte di numerosi sponsor al seguito e di una struttura ben avviata, si parla di una terza Suzuki, come già si ipotizzava nell'estate del 2007. A finanziare l'operazione potrebbe esserci la Monster, l'azienda di energy drink legata a John Hopkins, comparsa quest'anno sulle carene della Kawasaki. Per il corridore anglo-californiano potrebbe trattarsi di un ritorno in sella ad una quattro cilindri di Hammamatsu, dopo le cinque stagioni trascorse nella squadra ufficiale.

TIMORE SUZUKI - Massima cautela però, dato che adesso si teme che la stessa Suzuki possa seguire le orme della Kawasaki, insieme alla quale era ritenuta la casa maggiormente a rischio di congedo dalla MotoGP. Del resto c'è già un precedente che non ispira nulla di buono, con l'uscita di scena dal Mondiale Rally dopo una sola annata di permanenza. Senza dimenticare che, ad oggi, il main sponsor Rizla non avrebbe ancora rinnovato il proprio impegno, dopo aver già abbandonato quello nella British Superbike con la filiale d'Oltremanica. Se anche la Suzuki salutasse la compagnia sarebbe difficile immaginare cosa possa accadere. La MotoGP potrebbe subire un colpo devastante per la propria esistenza.

DUELLI PER UN MANUBRIO? - Hopkins e Melandri a piedi possono decisamente far gola a numerosi team manager, pur tenendo presente che tutte le moto sono già state assegnate. I ben informati sostengono che Melandri si sia già riproposto a Fausto Gresini, e a farne le spese potrebbe essere Alex De Angelis. Hopkins, forte dello sponsor Monster alle spalle, potrebbe tentare l'approdo in casa Tech 3, a scapito del connazionale Colin Edwards. "Texas Tornado" dalla sua gode di un contratto siglato direttamente con la Yamaha che lascia minore libertà di azione a Herve Poncharal (un po' a corto di risorse finanziarie), ma allo stesso tempo il monogomma Bridgestone ha indebolito la sua posizione. E' noto infatti che Edwards sia sempre stato il collaudatore di riferimento per le coperture Michelin, ma spesso è stato criticato per le sue opache prestazioni.

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Articolo di Luigi Rivola,su motonline.com:

Una notizia clamorosa non ancora ufficialmente confermata, ma credibile. Melandri e Hopkins a piedi, il campionato in ginocchio. I nodi sono arrivati al pettine per la Casa giapponese e per la Dorna

La Kawasaki non parteciperà alle corse del campionato mondiale MotoGP 2009. La notizia non è ancora ufficiale, ma dovrebbe diventarlo fra breve con un comunicato che chiarirà ovviamente anche i motivi. Ve li anticipiamo: crisi economica mondiale, esigenza di razionalizzare le spese e di investire maggiormente sulla ricerca in campo produttivo.

Tutte balle. O quasi tutte. La realtà è che da anni la Kawasaki colleziona solamente insuccessi, sia nella MotoGP, sia nella Superbike: la gestione sportiva è evidentemente in mano alle persone sbagliate e i risultati sono coerenti alle persone. Qualcuno, molto in alto ad Akashi deve aver pensato che la crisi economica poteva essere l'occasione giusta per lasciar perdere questo gioco dispendiosissimo e massacrante per l'immagine dell'azienda, così, prendendo spunto dalle voci che volevano la Honda in procinto di ritirarsi per gli stessi motivi, potrebbe essere arrivata la decisione drastica dell'abbandono.

Ma se la Honda ha cambiato idea – si dice dopo una riunione in cui ha imposto con successo tutto il suo peso ai vertici della Dorna – la Kawasaki non aveva certamente il potere contrattuale della grande concorrente, per cui si è accontentata di attuare ciò che l'altra aveva solo sbandierato.

Comunque sia, adesso la palla passa alla Dorna, che sta semplicemente raccogliendo i frutti di un gestione fallimentare della MotoGP, almeno quanto quella della Kawasaki. Milioni e milioni di contatti televisivi? Munifici sponsor? E diciassette moto in pista. Roba da dover modificare ancora la griglia di partenza facendo file da due.

Da anni ripeto che la formula MotoGP attuale è sbagliata: troppo costosa, troppo puntata sui piloti, troppo fumo e poco arrosto. Molti pensavano che i nodi sarebbero venuti al pettine con l'addio di Valentino Rossi, ma non c'è stato bisogno di aspettare tanto: i nodi al pettine li ha portati l'incapacità documentata di modificare e migliorare ciò che andava modificato e migliorato. Così nella prima settimana di gennaio ci sarà una riunione fra i responsabili delle Case che partecipano alla MotoGP, una riunione informale, non sotto le insegne della MSMA (l'associazione "ufficiale" delle Case impegnate nelle corse), per decidere il da farsi, in primo luogo per salvare il campionato 2009 – a rischio non solo per l'esiguo numero di partenti, ma anche per l'eventualità che altri decidano di lasciare – in secondo luogo per gettare le basi di nuove regole capaci di salvare la MotoGp dalle sabbie mobili in cui è finita.

La Kawasaki infatti potrebbe non essere la sola rinunciataria. Anche la Suzuki è certamente a rischio. Per ora si sa solo che ha annullato dei test in pista che erano previsti a fine gennaio col pilota collaudatore Aoki. Provate a pensare che cosa succederebbe alla MotoGP se anche la Suzuki issasse bandiera bianca...

Torniamo alla Kawasaki. La Casa di Akashi per il 2009 aveva programmato due presenze ufficiali: una in MotoGP, una in Superbike. Della prima abbiamo già detto, e aggiungiamo che non è nemmeno sicuro che Marco Melandri avesse già il contratto firmato in mano. Della seconda sappiamo che la Kawasaki ha lasciato il Team PSG-1, attribuendogli la colpa della debacle del 2008, ed ha concluso un accordo di partnership ufficiale – via Kawasaki Europa – col team inglese Paul Bird e coi piloti Broc Parkes e Makoto Tamada. Può darsi che il ritiro dalla MotoGP determini addirittura il potenziamento della presenza in Superbike, ma può darsi anche il contrario, ossia che la Casa giapponese decida di chiudere con entrambi i Mondiali. Al momento non si sa nulla.

"Io spero che la Kawasaki non si ritiri dalla Superbike – afferma Pierguido Pagani, titolare del Team PSG-1 – La mia squadra correrà con le Kawasaki in forma privata e con giovani piloti emergenti, ma provate a immaginare quanta voglia abbia di confrontarsi in pista con le Kawasaki e i piloti ufficiali del Team Bird, e magari di dimostrare loro – e a tutti – che non era il Team PSG-1 la causa di tutti i mali...".

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Commentando un attimo...fra tutti quelli che vengono dal sol levante,questi della kawasaki sono i più indecifrabili.....da quando hanno rimesso piede nella motogp,non si è mai visto un reale interesse a competere....non ce l'avevano neanche nella sbk,dove vinto il titolo con Russell e il team Muzzy....un bel giorno pensarono che bastasse cosi.

Forse forse,che donCarmelo adesso,dovrebbe cominciare a guardare alle case europee?Mi sà che è tardi.....:?

A meno che...e non ci voglio neanche pensare (monomarca honda):?

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