Bentornato Jonah Lomu

Non è una notizia di interesse pazzesco, sportivamente parlando, ma umanamente non vi posso spiegare quanto sia stato felice di leggerla:

Lomu' date=' nuova avventura

Giocherà in Francia[/size']

Dopo una pausa di due anni, la leggenda degli All Blacks torna sul campo: a 34 anni disputerà il campionato di terza divisione francese con la maglia del Marseille-Vitrolles. Solo cinque anni fa rischiò di finire su una sedia a rotelle

MILANO, 13 luglio 2009 - La squadra si chiama Marseille-Vitrolles, e milita nella terza divisione francese di rugby. Il giocatore, invece, è molto più conosciuto. Meglio: sta al rugby come Maradona al calcio, o giù di lì. E' Jonah Lomu, che torna a giocare dopo una pausa di due anni.

Finalmente in europa — Test medici superati, presentazione effettuata, grandi aspettative: l'ufficialità del trasferimento è arrivata solo nel weekend, ma già da tempo il fenomeno neozelandese, classe 1975, aveva trovato l'accordo con il club marsigliese. "Mi chiedevano sempre: quando vieni a giocare in Europa? Beh, eccomi qua", ha scherzato Lomu. A dire il vero nel Vecchio Continente lui aveva già messo piede nel 2005 con i Cardiff Blues, in Galles.

Addio problemi — A quasi 15 anni dal Mondiale sudafricano dove esplose in tutta la sua fragorosa potenza, Jonah torna a calpestare (eufemismo, vista la stazza) l'erba dei campi da rugby. Lontani, per non dire cancellati, i gravi problemi di salute che ne avevano troncato la carriera nel 2004. Ricorderete senz'altro il trapianto di reni, a scongiurare quantomeno il rischio di passare il resto la vita sulla sedia a rotelle.

rimettersi in discussione — "Ho ancora voglia di giocare, e ai più giovani proverò ad insegnare qualcosa. Tutti credevano che io avessi chiuso la carriera, e invece no: sono ancora pronto a fare del mio meglio. Chissà, magari fino a quarant'anni. E poi Marsiglia è una bellissima città". Jonah parla così, a 360 gradi, da atleta e da turista. Solo il fatto che sia tornato dopo il ritiro (o semi-ritiro) è una cosa fantastica. Il meglio, in fondo, l'ha già dato; ma questo potrebbe essere un capitolo ancora più bello della sua vita da romanzo.

da La Gazzetta dello Sport

Pensare a cosa avrebbe potuto fare senza quella maledetta malattia...

Felicissimo in ogni caso che non solo sia in grado di condurre uan vita normale, ma addirittura di riprendere a giocare!