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Il futuro dell'Alfa Romeo: trattative di vendita (?)


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I più attivi nella discussione

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Mi inserisco nella discussione perchè leggo da più parti (non solo su Autopareri) frasi del tipo "Se Ford avesse acquistato Alfa Romeo..."

Bene, mi sento in dovere di fare qualche precisazione in merito dato che in questi anni sono stato "vicino" a Jaguar. Mi pare inopportuno utilizzare i "se" o i "ma", è impensabile pensare cosa sarebbe accaduto con l'acquisizione di Ford del brand Alfa Romeo, tantomeno immaginare uno scenario migliore di quello attuale.

Detto questo io che, ripeto in tutti questi anni di Jaguar nel Gruppo Ford, ho seguito da vicino tutte le vicende e gli sviluppi dei prodotti vi dico a conti fatti che in parte mi sento di ringraziare il colosso americano per aver salvato il brand Jaguar da una fine certa causata dalle pessime (il termine pessimo è un eufenismo) gestioni precedenti (leggasi British Leyland) e aver di sicuro cambiato in meglio con prodotti nettamente più affidabili e tecnologici, ma da l'altra parte sono stato il portabandiera di critiche dovute a decisioni sbagliate, come l'inutile dispendio di soldi in F1 (ci è costato la chiusura della storica sede di Browns Lane), l'uscita di scena dal mondo del motorsport (per fortuna adesso con Tata la situazione sta cambiando) e poi naturalmente il progetto X-Type: nella maniera più assoluta non per il fatto che utlizzi il pianale Ford ma per aver dopo 2 anni deciso di non dare un seguito con aggiornamenti continui (nel segmento D sono essenziali, BMW derresto insegna). Non a caso la vettura all'inizio ebbe un importante successo commerciale.

Ed infine, dulcis in fundo, l'aver scaricato in maniera ignobile da parte di Ford tutte le colpe al PAG con Aston Martin e Jaguar su tutte, quando è fuori discussione che le vere cause della crisi del colosso americano, siano dovute proprio all'aver sbagliato completamente prodotti e strategie quindi nel mercato statunitense con il settore truck su tutti.

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Ergo: secondo la sua analisi faranno fuori Marchionne...

ma siamo fuori di testa? far fuori adesso il Marchionne proprio nel bel mezzo della riorganizzazione Fiat-Chrysler?tanto più che un altro che riscuota la stessa fiducia oltreoceano dove lo ripescano?altro che alfa che chiude. qui chiudiamo tutto. sarebbe un suicidio.

Mi inserisco nella discussione perchè leggo da più parti (non solo su Autopareri) frasi del tipo "Se Ford avesse acquistato Alfa Romeo..."

Bene, mi sento in dovere di fare qualche precisazione in merito dato che in questi anni sono stato "vicino" a Jaguar. Mi pare inopportuno utilizzare i "se" o i "ma", è impensabile pensare cosa sarebbe accaduto con l'acquisizione di Ford del brand Alfa Romeo, tantomeno immaginare uno scenario migliore di quello attuale.

Detto questo io che, ripeto in tutti questi anni di Jaguar nel Gruppo Ford, ho seguito da vicino tutte le vicende e gli sviluppi dei prodotti vi dico a conti fatti che in parte mi sento di ringraziare il colosso americano per aver salvato il brand Jaguar da una fine certa causata dalle pessime (il termine pessimo è un eufenismo) gestioni precedenti (leggasi British Leyland) e aver di sicuro cambiato in meglio con prodotti nettamente più affidabili e tecnologici, ma da l'altra parte sono stato il portabandiera di critiche dovute a decisioni sbagliate, come l'inutile dispendio di soldi in F1 (ci è costato la chiusura della storica sede di Browns Lane), l'uscita di scena dal mondo del motorsport (per fortuna adesso con Tata la situazione sta cambiando) e poi naturalmente il progetto X-Type: nella maniera più assoluta non per il fatto che utlizzi il pianale Ford ma per aver dopo 2 anni deciso di non dare un seguito con aggiornamenti continui (nel segmento D sono essenziali, BMW derresto insegna). Non a caso la vettura all'inizio ebbe un importante successo commerciale.

Ed infine, dulcis in fundo, l'aver scaricato in maniera ignobile da parte di Ford tutte le colpe al PAG con Aston Martin e Jaguar su tutte, quando è fuori discussione che le vere cause della crisi del colosso americano, siano dovute proprio all'aver sbagliato completamente prodotti e strategie quindi nel mercato statunitense con il settore truck su tutti.

bene, la penso come te. in particolare, quando dici sulla X-Type della mancanza di aggiornamenti, rendi ancora più chiaro il mio concetto per cui oggi come oggi, produrre una D, soprattutto partendo da 0, da ben pochi profitti, non tanto per progettarla, ma anche per mantenerla;)!

Guarda, la realtà economica dei fatti è anche quella che è stata descritta nell'articolo del Corriere quotato da wilderness. A meno che tu non voglia accusare di biscionite acuta il suo autore, dovrai prendere atto che, per fortuna, c'è ancora in Italia chi pensa che un gruppo industriale che fa macchine non può pensare che i contenuti del prodotto siano ininfulenti al fine del suo successo in termini di vendite. Gli altri, quelli che plaudono ai numeri (anche acrobatici) dell'A.D. di FIAT e prendono per oro colato quello che dice, probabilmente non conoscono bene la materia o si lasciano affascinare troppo facilmente dall'ultima, in ordine di tempo, incarnazione terrena dell'onnipotente.

Del resto in Italia la figura del Messia ha sempre avuto gran seguito.

davvero? bè io non l'ho mai pensato quello che mi metti in bocca:)!

il punto è che a me le parole di Marchionne sembrano avere un significato, per altri un altro.

lui ha detto che PRIMA di qualsiasi altra cosa vuol vedere che risultati darà la Giulietta. risultati non DI CONTENUTI (che poi chi l'ha detto che non li avrà:)?), ma DI VENDITE.

se una C vende, allora vuol dire che ci sono margini di successo anche per una D, segmento che in Italia è in calo.

se non vende, che senso ha andare ad arrischiarsi con una D, che per l'appunto ha ancora minori possibilità di vendere?

io auguro ad AR che Giulietta abbia il successo che merita, e se lo merita tanto meglio, vedremo anche una Giulia o quello che sarà al posto di 159, e magari anche le eredi di Gt e Spyder;).

Modificato da led zeppelin
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E' vero: Marchionne in questo momento è potentissimo: basti dire che è colui cui si è affidato Obama per Chrysler.

E' anche vero che LdM deve scegliere cosa fare da grande: ieri, su "Il Mattino", galassia Caltagirone, ha fatto quasi una mezza discesa in campo e dato ampie garanzie per Pomigliano e sinanche rimandato i discorsi per Termini ai colloqui del 29. E' certo che il suo attuale ruolo, come peraltro glielo ha cucito addosso quel Marchionne che lui stesso contriobuì significativamente ad indicare come AD, gli sta stretto.

Delle due l'una: o SM e LdM fanno il gioco delle parti (non credo) o si dovrà chiarire la questione dell'americanocentrismo cui sta conducendo l'operazione Chrysler: tanto per essere chiari tra poco SM, salvo rimetterci le penne, dovrà decidersi su dove passare gran parte del suo tempo e per ora sembra orientato in U.S.A.: nella visione di SM l'Italia è una provincia con operai rompipalle quando lui può avere i messicani, i brasiliani, i turchi, ora i serbi e via dicendo... In questa visione, ovviamente correttissima sotto l'aspetto puramente economico e delle dinamiche del settore, è normale che Alfa sia un problema e non una risorsa, almeno in questo momento: se hai un Marchio che ha perso tanto negli ultimi anni e che, per essere rilanciato per l'ennesima volta, ha bisogno di tanti soldi, per ora congeliamolo, poi si vedrà.

A noi appassionati del Biscione il discorso non può andare giù e non ci può bastare la pur bella Giulietta (poi si vedrà su strada se all'estetica segue la dinamica) ma che Alfa non DEBBA avere autonomia lo si è visto col gran numero di teste tagliate negli ultimi anni perché avevano osato pensare ad un'Alfa più autonoma, quasi contagiate dal Marchio appena arrivati da Torino (adesso devono solo cambiare stanza). Gli errori però sono stati fatti e 159 è tra questi ma, paradossalmente, SM omette di ricordare che l'Alfa quasi rilanciata dell'inizio anni zero è stata riaffossata dai continui cambiamenti strategici di Fiat: la sostituta di 156 era attesa per il 2003, quella di 147 tra il 2006 ed il 2007, la 169 doveva avere una derivazione Maserati: poi i problemi vari con GM, l'individuazione dei pianali, soprattutto la grande crisi del 2002-2003 con la morte degli Agnelli e la breve era Morchio-Boschetti, etcc.. Alla fine le idee in Alfa non mancavano: sono mancati, con i soldi, i pianali ed i motori (benzina) cioé quello che il Gruppo doveva fornire e, qualche volta, il coraggio e la capacità di decidere nei tempi giusti.

Tornando a LdM, va detto che la sua resta una visione molto più italocentrica e l'essere stato confinato a contare (?) sì e no a Maranello gli sta stretto: si vocifera di un interesse ad un piano che Umberto Agnelli e Maranghi (boss di Mediobana del tempo) avevano ideato quando era dato per molto probabile lo spin off di Fiat e Lancia a GM e cioé il famoso "Polo sportivo dell'auto italiana", quell'auto sportiva italiana cui ha fatto cenno Mucchetti con l'esempio Lamborghini in VW. Non volendo morire tedeschi e non volendo vedere Alfa nella sua massima espressione in quella che divenne la minima con l'Alfasud, sarebbe davvero auspicabile una simile ipotesi.

E' realistico credere che non se ne farà nulla: è anche possibile che dopo marzo, se il gradimento dei tre modelli dei carrozzieri, specie Giugiaro, saranno apprezzati, si possa riparlare di una D o anche di altro: ma le strade aperte sono molte, davvero.. Speriamo bene.

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che a Cordero di Montezemolo vada stretto quel ruolo è poco ma sicuro. ma è anche vero che ha 65 anni l'uomo, e non me lo vedo a fare l'AD di una delle più grandi potenze dell'auto un giorno a Detroit e l'altro a Torino. è un personaggio più di prestigio che altro, al più potrebbe fare il presidente onorario del gruppo. sempre che resti nel mondo auto e non ceda ai vari rumours che lo danno con un futuro in politica.

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allora, premesse le tante giuste cose dette, la vera novità è la portata dell'articolo del Corsera di oggi: quando in prima pagina uno come Mucchetti (uno da caso Telecom, uno che oltre aessere vicedirettore del giornale, che sappiamo i riferimenti che ha, è un giornalista economico se non uneconomista-giornalista) spara un titolo "Forse è meglio che Fiat venda l'Alfa" siamo alla resa dei conti.

ricorderei che mentre il becchino col nero maglione diceva di avere le palle piene di Nuvolari (cui infatti Audi dedicò un grande prototipo da cui sono derivate le sue ultime supercars), che Alfa doveva dimostrare di meritare altra fiducia (qui abbaimo ironizzato sull'alter ego virtuale di Marchionne, Mucchetti giustamente pure dice "ma Marchionne chi deve convincere? se stesso?") ed altre amenità del genere congelando altresì ogni ipotesi di Alfa in U.S.A. di cui qualche mese prima, con numeri economici non credo diversi, straparlava con grandi annunci, bé nello stesso tempo Montezemolo, non Marchionne, precisava "Alfa non è in vendita", "per Alfa abbiamo in serbo grandi progetti"... etcc. etcc..

insomma, Marchionne non solo metteva in dubbio il futuro ma, col suo modo di fare, sputava apertamente sul Marchio: perché certo, distruggere la 159 non invoglia i già pochi potenziali acquirenti (di un prodotto certamente meno cattivo di come lo dipinge chi lo fa!!!) e sostenere che il futuro è incerto scoraggia francamente ad acquistare qualsiasi prodotto marchiato Alfa: questo mentre quello che restava di Arese veniva definitivamente smantellato e mentre Pomigliano (dove ancora c'era l'Alfa-day sino a pochi anni fa) viene dealfizzata.

L'ipotesi (chiara anche fra le righe) di Mucchetti è che si punti a scoraggiare gli alfisti, che sono poi quelli che, a dirla con Marchionne, parlano tanto e comprano poco, ed a ridurre l'Alfa ad un mini-brand tale per cui nessuno possa invocare nuovi rischiosi investimenti e tale (rimando in Fiat) da non generare alcun pericolo di concorrenza interna in mano ad un Produttore capace (l'unico in giro credo sia VW). Insomma, ci teniamo un'antiMini ed una C che come costi non ci fa danni e fa lavorare a pieno Cassino e magari, evocando miti e stilemi etcc. vende pure benino: in soldoni, minimo rischio ed anche qualche ritorno.

E' singolare che di fronte a questa prospettiva l'autore concluda esortando Fiat a vendere quello che resta un grande patrimonio nazionale: certo a Marchionne dà fastidio ma l'Alfa è stata Nivola, è stata l'auto dello Stato (anche fascista) che umiliava i mostri sacri tedeschi, è stata soprattutto la personificazione della passione per l'Auto per milioni di persone a tutte le latitudini (personalmente ricordo una specie d'eschimese che, tra la nostra incredulità, verso Nordkapp s'inchinò di fronte alla mia 147 rossa).

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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ringrazio per i complimenti di ACS, è che in tanti anni di Jaguar ne ho viste di tutti colori (sulle vicende e i retroscena di Jaguar ci si potrebbe scrivere una intera enciclopedia) e quindi posso capire benissimo lo stato d'animo di chi come me stravede per la propria azienda, si capisce subito ACS che i tuoi commenti sono carichi di sentimenti e pensieri.

Tornando in topic (altrimenti sono 10 frustate) io non sono ben addentrato nelle dinamiche aziendali del gruppo Fiat e nello specifico di Alfa Romeo, pertanto esprimo una mia semplice opinione.

Alfa Romeo non deve ambire a diventare competitor di uno specifico marchio (BMW ad esempio) ma crearsi un suo spazio non necessariamente grande quanto un brand tedesco dove proporre prodotti in linea con quella che è l'immagine del brand, quello che la gente chiede da una Alfa Romeo. Il prodotto è basilare, ci vogliono prodotti mirati, poi chiaro come per tutte le aziende di questo Mondo, bisogna anche saperlo vendere. E' banale inseguire degli obbiettivi commerciali altissimi quando anzitutto bisogna strutturare l'azienda in altro modo.

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Alfa Romeo non deve ambire a diventare competitor di uno specifico marchio (BMW ad esempio) ma crearsi un suo spazio non necessariamente grande quanto un brand tedesco dove proporre prodotti in linea con quella che è l'immagine del brand, quello che la gente chiede da una Alfa Romeo. Il prodotto è basilare, ci vogliono prodotti mirati, poi chiaro come per tutte le aziende di questo Mondo, bisogna anche saperlo vendere. E' banale inseguire degli obbiettivi commerciali altissimi quando anzitutto bisogna strutturare l'azienda in altro modo.

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Grazie davvero ACS..

mi chiedo se quando parli di Quinto Fabio Massimo non incorri in un lapsus freudiano volendo intendere Sistino Fabio Massimo, l'uomo di un pianale-un motore-dieci brand.

E' vero che c'è sempre il gruppo pro-scorporo ed è ancor più vero che, per rimanere a gestire questa grande operazione rinunciando a UBS e non solo, SM ha avuto tanta carta bianca (e verde). E' anche vero, però, che questo è un mondo che si muove alla velocità della luce, o quasi: volendo ironizzare, 12 mesi fa il gruppo con Alfa, per Marchionne, avrebbe potuto vendere in U.S.A. un milione di auto (lo ha detto veramente, non so se scherzasse); poi Alfa era il brand giusto per aggredire il mercato U.S.A. e già 159 era il semi-flop noto coi costi noti, 147 da museo mentre è in produzione, etc. etc.; cioé a bocce Alfa come 6 mesi fa, da punta di diamante oggi va congelata e punita perché non gli (ma chi?) presenta il piano

Ancora è vero che una visione puramente economica, allo stato delle cose e non con la mente all'86, dà più ragione a SM che alla protesta alfista.

Resto convinto che uno staff tecnico autonomo (non pretendo alla Massai-da Silva ma magari) col compito di cannibalizzare tutto il possibile dalle banche organi ormai grandi del Gruppo, dargli un minimo di personalizzazione anche solo di hp sui motori (dare ad una PuntoEvo gli stessi identici cavalli di Mito 135 cv mi sembra insensato), con la solita capacità del Centro Stile o di Giugiaro, potrebbe proporre valide possibilità di Alfa che, ad un costo non spropositato, potrebbero aggredire i segmenti "redditizi". Ma per fare questo ci vuole un poco di coraggio e questo, ad un Gruppo che sembra tornare ad accontentarsi di vendere, almeno con le produzioni italiche, fino al C, non mi pare appartenga molto- In questo Mucchetti ha ragione da vendere: gli impianti italiani appaiono più costosi anche perché nel complesso non raggiungono il 50% della capacità produttiva che, peraltro, come valore aggiunto dovrebbe avere proprio il livello di segmento produttivo e qualità, come fanno i tedeschi che al più sono andati a produrre in U.S.A. l'alto di gamma per ovvi motivi di cambio. Viceversa, sono sottoutilizzati ed eventuali Chrysler-Lancia (ed anche nuova ipotetica 159) sembrano destinate ad essere prodotte solo oltreoceano. Ovvio che sui segmenti bassi si rischia forte antieconomicità e non si comprende perché portare Panda a Pomigliano se costa 600 euro in più a veicolo (ce li deve mettere Pantalone?), ovvio che Renault abbia provato a portare Clio in Turchia mentre la stessa Spagna già è invasa dai produttori francesi (e Ford, etcc) per le gamme basse.

E' anche vero ciò che dice jag che non si deve avere l'ossessione di BMW ma ultimamente sta accadendo il contrario: Mito è paragonata a Mini, gli interni di Giulietta hanno un richiamo sin troppo evidente, a mio avviso, alla bavarese e le stesse dichiarazioni di SM su serie 5 e 7 sembrano improntate ad un ormai passato tentativo di avere quel target (anche perché le ricerche di mercato evidenziano il drenaggio che ha fatto nel tempo BMW dalla clientela Alfa).

Comunque, alle spalle di tutto c'è il vero mandato che ha in mano SM: se deve chiudere le operazioni quanto prima e fare lo scorporo gli investimenti per Alfa hanno effettivamente poco spazio perché il ritorno è lontano nel tempo e questo spiega il cambio di strategia, anche comunicativa. Altrimenti, come accennato, non mancherà da commentare.

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