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Prandelli nuovo C.T. della Nazionale di calcio


Navarre75

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I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Al netto della frenesia delle critiche su Lippi, saltata fuori in modo imperioso dopo i mondiali, mi pare che proprio nessuno avesse detto questo.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Apertamente no, ma pareva che senza Cassano e Balotelli non si potesse vivere né giocare a calcio decentemente.

Che il talento sia un'arma importante nel calcio è innegabile; ma che vada inserito in un contesto di gioco organizzato e di forma fisica di tutti i componenti una rosa competitiva, del pari lo è altrettanto, se non forse di più ancora. Stiamo, in questo momento, a metà strada tra la Spagna pre-generazione impressionante di talenti e la Germania fino al 2002: Talento medio, con qualche sprazzo, nelle competizioni importanti potremmo giocar bene ma non andare da nessuna parte (causa mancanza di Giocatori da Vittorie), o arrivare a dar fastidio fino in fondo(merito di una tradizione in ogni caso molto positiva, checché se ne dica spesso).

Ci vorrà del tempo e reale voglia di cambiamento, dal basso, prima di avere nuovamente una scuola davvero interessante, rispetto alle altre realtà calcistiche mondiali...e stanno arrivando a grandissime falcate le africane, poi toccherà alle orientali.

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Lippi ha sbagliato tante e tali di quelle cose che onestamente Cassano è l'ultima cosa.

Ciò non toglie che sia stato un errore, secondo me, non portarlo. E visto che con i SE e i MA non si fa la storia, ma solo accademia, così pour parler io ipotizzo che, se non altro con una Nuova Zelanda fisicata e coriacea, l'estro e il culo basso di Cassano sarebbero stati un'arma non indifferente, a partita in corso.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Capisco che ci manca tanto uno Campione come Baggio (soprattutto alla stampa), ma purtroppo (e per fortuna IMHO) Cassano non è il suo erede, visto che non regge bene la pressione delle partite importanti e come tale non è in grado di prendere la squadra in mano, IMHO rimarrà per sempre nella Samp o nel Napoli a barcamenarsi per il posticino in UEFA, o al massimo prendere il posto di Dinho nelle discoteche milanesi.

Per il resto se non troviamo i degni sostituti di Pirlo e Nesta in questo anno abbondante non credo che potremmo oltre un'onorevole eliminazione ai quarti di finale.

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Prandelli: Totti no' date=' Ledesma sì[/size']

Il c.t.: su Francesco dette altre cose

Nel corso dell'abituale intervista pre-partita rilasciata, Cesare Prandelli ha parlato di due giocatori riavvicinati alla Nazionale, Francesco Totti e Cristian Ledesma: "Su Francesco è stata decontestualizzata una mia frase", ha chiarito il c.t. che, in effetti, aveva accennato a un ritorno del n.10 giallorosso per un'amichevole. "Ho un nuovo progetto e vado avanti su quello". Progetto che potrebbe includere il laziale: "Lo stiamo seguendo"

"Su Totti ci sarà modo di approfondire, ma sull'argomento è stata estrapolata una mia frase dal contesto, amplificandola", ha chiarito Prandelli parlando poi del "delfino" di Totti, Daniele De Rossi: "Può essere paragonato a Gerrard e Lampard, è tra i più forti al mondo, tatticamente fondamentale''. Spazio poi, a un appello per il pubblico di Genova per ricordare in maniera consona i nostri quattro soldati caduti in Afghanistan: "A loro andrà più di un pensiero - ha detto - mi auguro, me ne ho la certezza, che ci sarà la partecipazione di tutto Marassi''

BONUCCI IN CAMPO

Avvicinamento tranquillo degli azzurri alla partita con la Serbia, con riposo e leggero allenamento in palesta. Confermato il recupero di Bonucci, che sarà regolarmente in campo

Questa la formazione dell'Italia (4-3-1-2): Viviano, Zambrotta, Bonucci, Chiellini, Criscito; Palombo, Pirlo, Marchisio; Mauri; Cassano, Pazzini.

12 ottobre 2010

da Sport Calcio Mercato Gossip F1 MotoGp News Live Foto Video - SPORTMEDIASET

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Italia-Serbia sospesa dopo 7'

Fumogeni in campo' date=' arbitro chiude gara[/size']

È durato solo 7' il match di Marassi tra Italia e Serbia. Prima il clima da guerra sugli spalti, colpa dei tifosi serbi che hanno gettato petardi in campo e contro gli italiani. Poi, in un clima surreale, gli inni e le due squadre hanno cominciato a giocare. Un fallo killer di Rajkovic, ammonito, successivamente un rigore su Pazzini non dato. Infine ancora petardi, uno dei quali ha sfiorato Viviano. E l'arbitro ha decretato la sospensione.

L'arbitro ha sospeso la partita perché non era garantita l'incolumità dei giocatori in campo. Gli azzurri sono usciti dal terreno di gioco salutando i tifosi che erano venuti a Marassi per assistere a una partita di calcio. Gli spalti man mano si sono svuotati. Poi il dg della Federcalcio Antonello Valentini ha dichiarato: "L'arbitro ha interrotto la gara dopo il secondo lancio di fumogeni. Ora la palla passa al delegato Uefa che dovrà stilare il suo rapporto".A questo proposito, l'Uefa ha fatto sapere che sarà aperto un procedimento disciplinare su Italia-Serbia, dichiarata appunto chiusa dallo scozzese Craig Thomson. "Aspettiamo il rapporto dei delegati Uefa e poi sarà aperto un caso disciplinare", ha dichiarato il capo della comunicazione dell'organismo che regola il calcio europeo, Robert Faulkner. Scontata la sconfitta per 3-0 a tavolino, ma la Serbia rischia sanzioni durissime.

VIVIANO: "IN QUELLA PORTA NON GIOCAVO. STANKOVIC PIANGEVA"

Il portiere azzurro ha rischiato di essere colpito da un petardo: "Era impossibile giocare in quella porta, avrei dovuto stare sempre girato per evitare i fumogeni. Sinceramente prenderne uno in testa non mi avrebbe fatto piacere. In campo ho detto al nostro direttore generale Valentini che non potevo giocare e stare attento ai fumogeni che arrivavano dagli spalti. Dispiace anche per i giocatori serbi, Stankovic piangeva. È stata una serata triste, che una partita di calcio finisca così non è normale".

PALOMBO: "STANKOVIC È VENUTO A SCUSARSI"

"Questo non è calcio, è delinquenza pura - ha detto Angelo Palombo - Era difficile perché non sai mai come le persone possano reagire. I giocatori della Serbia ci hanno anche provato a parlare con loro ma con certe persone è anche difficile trattare. Per Stankovic è stato mortificante, è venuto anche a scusarsi. Ma non era lui che doveva rammaricarsi. E poi parlano dei nostri tifosi..".

12 ottobre 2010

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  • 1 mese fa...
Italia in sonno: 1-1 con la Romania

Azzurri spenti' date=' pareggio su autogol[/size']

Un pareggio tutto meno che esaltante per chiudere il 2010, uno degli anni peggiori della storia del calcio azzurro. L'Italia di Prandelli chiude sull'1-1 l'amichevole di Klagenfurt con la Romania, caratterizzata dal centravanti Marica, autore dell'1-0 al 35' del primo tempo e dell'autogol che al 37' della ripresa, su colpo di testa di Quagliarella, ha confezionato il risultato finale. Infortuni per Chivu e De Rossi, cori razzisti contro Balotelli.

LA PARTITA

Finalmente è finito. È finito il 2010, annus horribilis del calcio azzurro, ed è finito anche il tempo di questo Italia-Romania tristissimo, giocato fuori dai confini, sotto una pioggia gelata, dentro uno stadio vuoto come una partita priva di contenuti tecnici e agonistici. E, non-dulcis in fundo, che andrà agli archivi del nostro calcio come l'ennesima prova di idiozia di quelli che hanno rappresentato la tifoseria italiana fischiando e ululando alla solita maniera ogni volta che Balotelli ha toccato palla non prima di avere esposto l'illuminato striscione "No all'Italia multietnica".

Che schifo, che nausea: e purtroppo la gara non riesce a cancellare tutto ciò, con l'Italia da amichevole, con 4 esordienti e nuovo schema, capace nel primo tempo di demolire la pazienza anche del più affezionato dei supporter. Prandelli mette un 4-3-1-2, con Diamanti che deve girare intorno a Balotelli e Rossi, per la prima volta capitano azzurro. Dietro, terzetto di piedi raffinati composto da Aquilani, Ledesma, Mauri. Molte dolcezze che, mixate insieme, producono una melassa che ammazza subito i palati fini. Non c'è uno straccio di attaccante che dia profondità, così come non c'è uno straccio di centrocampista o di esterno (Santon e Balzaretti) che si proponga con continuità in avanti. Un tiro di Balotelli al 45' su azione personale, quando la Romania, dopo lenta carburazione, ha già superato Viviano con una zampata di Marica, è l'unico segno di vita della solita, stucchevole Italia da amichevole, che ha teste sintonizzate al campionato e gambe che si allungano di conseguenza. Spiace che la filosofia al potere in queste partite attecchisca immediatamente anche in chi (Ledesma, Diamanti, Santon), dovrebbe avere grandi stimoli nel vestire o rivestire la maglia azzurra.

Il fatto che l'Italia si svegli - parola grossa - che produca un minimo sindacale di gioco e di caccia al pallone nel momento in cui, a inizio ripresa, entrano i soliti noti: Pirlo, De Rossi, Gilardino che almeno fa il centravanti vero. Schemi più logici (Balotelli largo, Gila al centro, Aquilani e Mauri che si alternano negli inserimenti) ed esperienza che tuttavia non portano al pareggio, che giunge quando la debole voglia azzurra sembra già spenta. Calcio d'angolo di Pirlo (anche a metà cilindri, il migliore degli azzurri), deviazione di testa di Quagliarella e goffa correzione di Marica, che evidentemente - a differenza di compagni e avversari - ci teneva a guadagnarsi il titolo sui giornali. Prandelli prende, incarta e porta a casa, contento (?) di continuare la serie positiva partita con le qualificazioni europee. Meno contenti Ranieri, che in una gara del genere vede uscire De Rossi zoppicando e imprecando e, tanto per cambiare, Rafa Benitez, che registra l'ennesima rottura stagionale a nome Christian Chivu (elongazione della coscia sinistra). Che giornataccia, pure per lui.

IL TABELLINO E LE PAGELLE

ITALIA-ROMANIA 1-1

Italia (4-3-1-2): Viviano 6; Santon 5,5 (15' st Cassani 6), Bonucci 5,5, Ranocchia 6,5, Balzaretti 6; Aquilani 6, Ledesma 5 (1' st Pirlo 6,5), Mauri 5,5; Diamanti 6 (1' st De Rossi 6; 32' st Pazzini sv); Balotelli (15' st Quagliarella), G.Rossi (1' st Gilardino). A disp.: Sirigu, Mirante, Astori, Criscito, Gastaldello. C.T.: Prandelli

Romania (4-4-2): Pantilimon 6 (1' Tatarasanu 6), Rapa 5.5, Tamas 6, Chivu sv (15' pt Goian 6), Rat 5.5, Torje 5.5 (13' st Tanase 5.5), Ropotan 5.5, Florescu 6.5, Deac 6 (45' st Ilie), Stancu 6.5, Marica 6.5 A disp.: Maftei, Gardos, Tanase, Alexa. All.: R. Lucescu

Arbitro: Einwaller (Austria)

Reti: 34' Marica ®; 37' st Marica ® autogol

Ammoniti: Torje ®, Balzaretti (I), Santon (I), Aquilani (I)

Balotelli, schiaffo agli idioti

Prandelli: che rabbia i cori razzisti

La pochezza di Italia-Romania spazzata via, purtroppo, dal nuovo caso di intolleranza di presunti tifosi - italiani - che toglie il sorriso dalla bocca di Cesare Prandelli. "Vorrei dire delle cose pesanti è meglio stare zitti - ha detto il c.t. - ho abbracciato Balotelli e la prossima volta lo abbracceremo tutti". Balotelli: "'Quella gente non la conosco, dico solo che a Brescia l'Italia multietnica esiste già ed è giusto che ci sia"

SuperMario, questa volta, non risponde male, non raccoglie le provocazioni, non passa dalla parte del torto con le reazioni. E anzi, lancia messaggi chiarissimi ai soliti idioti: "Sinceramente non so cosa dire, se devo stare ogni volta ad ascoltare questi cori non si va più avanti, lascio giudicare gli altri - ha dichiarato l'attaccante del Manchester City - Prandelli dice che tutti dovrebbero abbracciarmi? Se succedesse sarebbe bello, non sarebbe giusto, invece, fermare la partita per pochi tifosi che vengono allo stadio per comportarsi così. Bisogna cambiare queste persone, ma non devo essere io a farlo. Io sono felice di essere in Nazionale. E dove vivo io la gente non ragiona come questa gente, l'Italia multietnica esiste già e si può fare anche meglio. E mi piacerebbe vedere che a Manchester si parli di questi problemi e non delle mie ragazze".Sassata all'ambiente inglese seguita da una dichiarazione che tutto è un programma sul suo futuro: "Fino a giugno sono sicuramente al City, ho un contratto di 5 anni e non posso dire nulla. È vero che ho mangiato con Galliani dopo il derby, ma che vuol dire? Se cenavo con Moratti dicevate che andavo all'Inter? Io e Ibra formeremmo una coppia molto forte". Un assist per il Milan, ma non è l'unico perché subito dopo ne arriva un altro. "Che giocatori mi piacciono di questa Nazionale? Beh mi piace tantissimo Pirlo. Un altro milanista? Li hanno tutti loro".

PRANDELLI: LA MIA NAZIONALE CON I CITTADINI ITALIANI

"No all'Italia multietnica". Ammesso - e per nulla concesso - che chi ha scritto questo striscione capisse il contenuto del messaggio vuole dire no agli oriundi, no agli Amauri, no ai Ledesma: non è solo una questione di pelle. E Cesare Prandelli ruggisce: "La mia Nazionale sarà quella dove tutti quelli che hanno cittadinanza italiana saranno presi in considerazione. È un argomento davvero molto triste, non dovremmo mai dimenticare, tra l'altro, che siamo stati un popolo con più immigrazione al mondo da 50 anni a questa parte. Comunque, non darei tanta importanza, avrei voluto vedere uno stadio pieno in Italia ed avrei voluto vedere la maggior parte della gente cosa avrebbe fatto. Penso che dobbiamo dare un segnale forte, se fossi stato in campo avrei abbracciato Balotelli. Qualcosa bisogna fare. Io credo in Mario, ha qualità straordinarie, deve solo continuare a lavorare, deve trovare continuità di gioco e consapevolezza dei propri mezzi".

QUAGLIARELLA: GOL PER MARIO

Dai compagni, arrivano piccoli segnali di solidarietà a Balotelli. A cominciare da Ledesma, un altro "contestato": ''L'ho detto e lo ripeto: io mi sento un giocatore italiano con tutti i diritti, è giusto che sia qui'' ''L'Italia ha un problema razzismo, bisogna prenderne atto" aggiunge Aquilani. "Sembra che siamo tornati indietro di decenni...'', fa uno sconsolato Balzaretti. ''Io sono italiano al cento per cento'', dice Rossi. E poi c'è la dedica di Quagliarella: ''Il gol è per Mario, senza dubbio''.

17 novembre 2010

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