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L'Italia acquista i primi 3 F-35


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Rand Corporation: ?i caccia Joint costano di più? - Analisi Difesa

[h=2]RAND CORPORATION: “I CACCIA JOINT COSTANO DI PIÙ”[/h]di Silvio Lora Lamia

14 gennaio 2014, pubblicato in

Analisi Industria

Due anni fa l’Air Force americana ha chiesto alla RAND Corporation di analizzare e valutare l’efficacia economico-operativa dei programmi “Joint”, per capire quale strategia di acquisizione dovrà adottare nella scelta del futuro aeroplano da combattimento. I programmi congiunti hanno lo scopo di fornire a forze armate differenti per missione, vocazione e “cultura” operativa un unico sistema d’arma capace di soddisfare una varietà di requisiti, garantendo ampi margini di interoperabilità e sostanziali economia di scala nel supporto logistico. Un approccio seguito negli ultimi 60 anni con alterne fortune ma al quale in linea di principio il Dipartimento della Difesa non intende rinunciare in futuro. A metà dicembre l’istituto di ricerca ha pubblicato i risultati del suo studio, dai quali risulta che la strada seguita dal programma del Joint Strike Figther, “padre” indiscusso di tutti i caccia Joint, spendibile nel semplice appoggio tattico ravvicinato come nel più cruciale strike nucleare in profondità, “non permette di conseguire le promesse iniziali di risparmio dei costi”. E questo perché, proprio in quanto programma “multi Service”, il JSF avrà un costo a vita intera – Life Cycle Cost (LCC) – superiore a quello dei programmi mono-forza armata, come è stato per esempio quello del caccia F-15 Eagle, punta di diamante delle forze aeree americane insieme con altri due “single Service”, l’F-14 Tomcat e l’F-16 Fighting Falcon, prima dell’avvento dello stealth da “Air Dominance” (e anch’esso mono-forza aerea) Lockheed Martin F-22 Raptor.9125278779_46dd87836d_o__main1-300x225.jpgLo studio viene reso noto proprio mentre il programma F-35 taglia il significativo traguardo del 100° esemplare prodotto, il portafoglio ordini si fa più consistente, grazie a un battage commerciale perfettamente coincidente con le nuove mire geo-strategiche del Pentagono (dopo la scelta pro-JSF di Seul si registra un maggiore fabbisogno di esemplari del Giappone, e Oslo porta a 16 gli esemplari commissionati), e Lockheed Martin annuncia che nel 2019 i costi di acquisto e dell’ora di volo del suo stealth saranno inferiori a quelli odierni dei caccia di 4a generazione (l’USAF però chiarisce che oggi il fly away cost – col motore – dell’F-35 a decollo convenzionale non si scolla dai 150 milioni di dollari). Tuttavia sul Life Cycle Cost, vero “termometro economico” di ogni sistema d’arma ma paradossalmente anche il parametro più aleatorio, dato che l’ampio arco di tempo su cui si proietta può stravolgere calcoli e stime, le conclusioni della RAND non lasciano dubbi: “L’F-35”, si legge nel rapporto, “non consente i risparmi promessi in alcuno degli scenari nei quali è stato analizzato”.Commonality: da vantaggio a fonte di problemi

Lockheed Martin si è affrettata a smentire la Rand, dichiarando che il suo studio si basa su dati superati, validi fino al novembre 2011. D’altro canto l’istituto di ricerca – già autore nel 2009 di un report dal quale il JSF usciva perdente da un ipotetico scontro con i caccia russi Sukhoi Su-30MK – non ha neppure tenuto conto del Selected Acquisition Report del Pentagono reso noto nel marzo 2012, che denunciava altri 3 anni di ritardo nello sviluppo e un aumento dei costi del programma.

I programmi aeronautici “multi-service” dovrebbero trarre vantaggi economici anche dalla condivisione delle risorse per ricerca, sviluppo e valutazione operativa, oltre come s’è detto dalla realizzazione di economie di scala tanto nelle operazioni quanto nell’appalto del sostegno logistico. “Tuttavia”, osservano gli analisti della RAND, “anche le maggiori percentuali di risparmio rispetto ai programmi single-Service conseguibili con la condivisione dei vari oneri, sono troppo esigue per compensare la crescita dei costi tipica dei programmi Joint”.8681141886_3a8c1351c1_o__main-300x222.jpgNel caso dell’F-35, a determinare fattori di crescita del LCC molto più elevati di quanto si stimasse all’inizio, quando si pensava di poter risparmiare il 16% rispetto ai caccia classici (su 9,7 anni RAND stima trend di aumento dei costi di Operations e Sustainment più alti – circa il 65% - di quelli registrati dal single Service F-22), sarebbe anche il tradimento della più importante fra le attese del programma, cioè l’ottenimento di risparmi di costo attraverso una sostanziale comunanza strutturale, sistemistica e componentistica fra le tre versioni dell’aereo: da una “commonality” teorica iniziale dell’80 %, nel 2008 – a sette anni dall’avvio del programma ma solo all’inizio della fase di sviluppo e dimostrazione del sistema, che si concluderà nel 2019 – si era già scesi a valori compresi fra il 27 e il 43 %. Le cause, secondo la RAND, andrebbero individuate proprio in ciò che doveva essere il collante del progetto, cioè nella diversità e nella corrispondente difficile compatibilità di requisiti e peculiarità operative di Air Force, Navy e Marines come di alcuni partner internazionali (come ad esempio i ruoli marittimi che la Norvegia assegnerà ai suoi F-35 a decollo convenzionale). Tutto questo avrebbe moltiplicato le differenze, elevando la già considerevole complessità tecnica dell’aereo e dei suoi sistemi, e determinando un corrispondente aumento dei fattori di rischio in fase di sviluppo. A produrre il danno in definitiva sarebbero proprio le “criticità connaturate con la complessità del programma” richiamate dal Generale Mario Arpino in un’intervista del gennaio 2013, criticità cui non è certo estraneo il fatto che il Joint Strike Fighter nasce dalla fusione di tre progetti assolutamente diversi: l’MRF (Multi-Role Fighter) dell’Air Force, l’A/F-X della Navy e l’ASTOVL (Adavanced Short Take Off and Vertical Landing) dei Marines.Effetti collaterali

Il risultato è evidente: secondo la RAND Corporation, ogni forza aerea, comprese verosimilmente l’Aeronautica Militare e la Marina Militare italiane, spenderà per il suo caccia Joint più di quanto pagherebbe per un aereo “Single Service”. Ma c’è un altro aspetto importante. La decisione di dar vita al JSF ha prodotto l’effetto incontrovertibile di conferire al suo costruttore il monopolio pressoché assoluto della realizzazione di velivoli da combattimento, garantendogli posizioni di forza che crescono col progredire delle forniture del suo prodotto. E questo, è la conclusione dello studio, riduce le prospettive di competizione fra i produttori di caccia, il che porta a sua volta a deprimere la ricerca e sviluppo e la crescita tecnologica in una platea di concorrenti destinata in questo modo a ridursi praticamente a zero.9614141787_ff5debb79d_o__main1-300x222.jpgUna particolarità del report americano è che non accenna a cifre precise riguardo il Life Cycle Cost dell’F-35. Fornisce solo un valore di massima – 800 miliardi di dollari -, calcolato proiettando i fattori di aumento dei costi della flotta americana di JSF (2.443 aerei) su un arco di tempo limitato a dieci anni. A una cifra simile – 857 miliardi di dollari – era approdato mesi fa anche il Pentagono, ma considerando un arco di tempo ben più ampio, 55 anni, e basandosi unicamente sulle 5.000 missioni di prova e le 7.000 ore di volo compiute dal 2006 al 2012 nell’ambito del programma di sviluppo e dimostrazione. Il trilione di dollari abbondante stimato in precedenza, da spalmare su 50 anni di servizio, non farebbe più testo. Forse.

Foto: Lockheed Martin

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Ed ecco l'ennesima "Hot water discovery".

Che un aeroplano non ottimizzato costi di più di diversi aeroplani mirati è ovvio, in quanto la non specializzazione ha dei costi di sviluppo e di progettazione e di esecuzione enormi.

In teoria i costi si dovrebbero recuperare con la manutenzione comune, e soprattutto nell'addestramento di equipaggi di volo e di terra, nonchè della più facile gestione di ricambi e mantenimento della linea di volo .

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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  • 2 settimane fa...

"Il caccia F-35 fragile e inaffidabile". Il Pentagono sferza la Lockheed - Repubblica.it

Non finiscono mai i problemi dell'F-35: doveva essere il cacciabombardiere del futuro, ma i guai di messa a punto rischiano di renderlo operativo in tempi così lontani da rendere insignificante il vantaggio strategico tanto apprezzato dagli Stati maggiori. A sottolineare le difficoltà del sistema d'armamento più costoso della Storia sono ancora una volta i tecnici del Pentagono, che seguono con pignoleria lo sviluppo del programma Joint Strike Fighter e in passato ne hanno già evidenziato i punti deboli, dal casco di comando alla vulnerabilità ai fulmini.

A firmare l'ultimo rapporto è il capo della sperimentazione del Pentagono, Michael Gilmore: secondo i test condotti sul campo, in questa fase dello sviluppo "le prestazioni sull'operatività complessiva continuano ad essere immature" e rendono necessarie "soluzioni industriali con assistenza e lavori inaccettabili per operazioni di combattimento". In altre parole, la macchina è inaffidabile. Sotto accusa è fra l'altro la robustezza complessiva di fusoliera e motori: in almeno cinque occasioni i tecnici hanno trovato "significativi segni di cedimento", cioè crepe, che richiederanno nuovi aggiustamenti e con tutta probabilità un aumento del peso, con conseguente diminuzione delle prestazioni. Il peso, fra l'altro, è ormai vicino al limite stabilito nelle specifiche delle Forze armate Usa, e questo significa che lo spazio per le correzioni è molto limitato, sostiene Gilmore.

Anche il software di gestione, estremamente complicato, è un problema, soprattutto nella versione "B" a decollo corto e atterraggio verticale, destinata al corpo dei marines ma fortemente voluta anche dalla Difesa italiana per sostituire gli Harrier sulla portaerei Cavour. Secondo il rapporto di Gilmore il programma fornisce prestazioni definite "inaccettabili" e non è sicuro che l'F-35 B possa essere operativo entro la fine del 2015. Lockheed-Martin invece garantisce di poter fornire entro giugno come combat-ready gli 8,4 milioni di linee del software completo.

Secondo l'azienda americana il rapporto Gilmore registra anche progressi ed è in sostanza parte del dibattito legato ai fortissimi stanziamenti necessari, prova di trasparenza da parte del Pentagono. Ben diverse le condizioni in Italia, dovele scelte della Difesa sembrano sottratte a ogni possibilità di valutazione.1573126551@Position3,Top,Middle1,TopLeft,Middle2,Bottom,x40,x41,x44!Bottom Ne è una prova il rapporto diffuso nei giorni scorsi dal Center for International Policy, un centro studi americano secondo cui la Lockheed ha "grandemente esagerato" nel valutare il numero di posti di lavoro creato dal programma F-35, e le cifre indicate andrebbero dimezzate. Nonostante l'Italia ospiti il secondo stabilimento di costruzione dell'F-35, e le decisioni strategiche siano state prese tenendo conto dell'occupazione, nessuno alla Difesa ha commentato il rapporto.

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A sottolineare le difficoltà del sistema d'armamento più costoso della Storia

:|

Chi lo spiega a quelli de "La Repubblica" che storia è un nome comune di cosa e pertanto deve essere scritto con la minuscola. Questo per sorvolare sul fatto che "il sistema d'arma più costoso della storia" costa un po' meno del Typhoon e meno della metà dell'F-22.

Sorvolo sul resto, ma vista la dimostrata inaffidabilità della testata sull'argomento specifico, nutro seri dubbi sul fatto che sia solo la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.

:disp2:

AGGIUNTA

Come volevasi dimostrare è una notizia fresca, fresca di … 5 mesi fa.

Ecco la stessa "notizia" riportata dal sito Breaking Defense. Cambiano alcune virgole, ma come al solito basta spostare una virgola per alterare (più o meno profondamente) il significato di una frase.

WASHINGTON: The head of Operational Test and Evaluation tells the Joint Strike Fighter program in a memo that he will not approve a comprehensive testing plan for the aircraft, raising significant questions about the F-35′s progress. The memo may invite close congressional scrutiny as well.

Michael Gilmore wrote an Aug. 21 memo to Frank Kendall, undersecretary of defense for acquisition, technology and logistics, Vice Adm. David Venlet, head of the JSF program office, and several other senior military testing officials. Gilmore’s office was created by Congress and professional staff pay close attention to anything coming from it.

Specifically, Gilmore said the F-35 program must specify exactly how they will test the plane’s vaunted electronic warfare capabilities. If they don’t, then, Gilmore writes, then he won’t approve the Test and Evaluation Master Plan (TEMP).

He also notes that the budget for JSF testing have “been reduced significantly” from earlier estimates. Until he receives the new budget in detail and reviews it, Gilmore writes, then he won’t approve the TEMP.

Finally, Gilmore says he remains concerned about “overlap of developmental testing with the start of operational test activity.” He concedes it may be possible to do some test certification

“during the spin-up periods. But, Gilmore writes, he won’t approve the TEMP if it “imposes unrealistic and unachievable schedule risk” on operational testing.

Although Gilmore’s memo sounds pretty tough, several DoD officials noted that he does not have authority to make programmatic decisions. Also, operational testing doesn’t really begin until 2016, one official noted, so there’s some time to make changes.

Most importantly, a Defense Acquisition Board meeting to review the program is set for September 7. “The DAB is pressing forward and this should not be a showstopper,” a program official said.

Perhaps the biggest impact this memo might have is on the program’s oft-maligned concurrency, the practice of building and testing and adapting the aircraft as you go, instead of the older practice of building test aircraft, testing the hell out of them and then building often very different production models of the aircraft.

Gilmore’s third point, that he doesn’t want to see “overlap of developmental testing with the start of operational test activity,” seems to strike at the heart of concurrency. Although Adm. Venlet is on the record with Breaking Defense saying that the program relied too much on concurrency, the program was designed around it. We’ll have to see whether Congress takes up Gilmore’s cause or he and the program office work things out before it gets to that point.

http://breakingdefense.com/documents/pentagons-testing-czar-questions-f-35-programs-ote-plan/

Modificato da EC2277
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Anche qua non mi pare che si dica niente di terrificante.

L'aereo è complesso, molto più complesso dell'F-22, prchè deve fare più cose e costar meno di quest'ultimo.

L'integrazione è in ritardo, e sono emersi flaws di progetto ( qualcuno spieghi a repubblica che i prototipi servono a questo, per non farli emergere in campo dove costa di più rimediarli ).

MA da qua a buttar tutto nel cesso....

Ho anche una spiegazione migliore: la redazione di Repubblica si è iscritta in massa alla "CR 42 mafia" :lol:

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Più che altro, prima di invocare la bieca stampa di partito basta fare un rapido googling e vedere cosa dice direttamente il sig. Michael Gilmore.

Facciamo una lista di testate non gradite ad alcuni così sappiamo cosa non si può riportare? ;)

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Si può riportare quello che si vuole, da "Cioè" a "Nazismo oggi " ( se esiste :) )

Ma si ha poi il diritto/dovere di commentare.

E se una testata ,a mio parere, modesto ma almeno con un tentativo di giustificazione di ciò che dico, sbaglia , credo sia diritto/dovere di chiunque farlo rimarcare. :)

Nella fattispecie, non ho letto l'articolo originale. Ma ne evinco due cose

1) L'aereo è in ritardo

2) le prestazioni promesse non saranno raggiunte.

Cose che entrambe possono essere vere, ma la storia dell'aviazione militare è piena di aerei anche di elevato successo, con queste caratteristiche.

Uno per tutti: il Lockheed P-38 cioè questo.

Lockheed_P-38_Lightning_USAF.JPG

Che falli come caccia da superiorità aerea ( raggio di virata troppo largo rispetto ai monomotori tedeschi ) e come caccia di scorta a lungo raggio ( tecnologia dei turbocompressori troppo acerba ) , ma fu indispensabile ed usato in moltissimi altri ruoli.

Forse l' F-35 non raggiungerà quell'optimum di prestazioni ed economicità payload e sensoristica promesso. Ma resta comunque un aereo indispensabile e superiore un palmo agli attuali F-16 ( che ti ricordo sono del 1980 :) )

Modificato da stev66

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Il P38 non è l'aereo sul quale sparì "Saint Exupery" ? :pen:

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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