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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

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domanda:

come fermi la globalizzazione? :pen:

la controlli con una politica europea che controlli non solo la qualità

dei prodotti ma anche il modo con cui vengono fatti:

sicuramente controllare la compatibilità "ambientale" nessuno ti dice di no : che green fà sempre molto fico

e imho si potrebbe provare anche con la compatibilità sociale:

della serie devi avere le uscite antincendio (vedi Report di tempo fà) non puoi impiegare bambini o lavorar eper più di x ore alla settimana.

e ovviamente incentivi i prodotti, realmente prodotti in UE:

ad es. i pannelli solari non solo sono stati esageratamente incentivati,

ma si è permesso che fossero prodotti ormai solo in Cina

poi, se l'azienda da 200 dipendenti sta subendo la globalizzazione ma non può licenziare, facilmente continuerà col modello di business del'era pre-global e finirà per chiudere DEFINITIVAMENTE entro tot anni e a quel punto A CASA TUTTI. (successo eccome, pure qui in Italia, patria dell'art. 18).

se invece gli consenti di ristrutturarsi e magari tagliare (anche pesantemente) la forza lavoro ,magari 100 posti li salvi e vari anni dopo sei ritornato ai 200 posti.

a me pare che per logiche di breve (uno ha il posto sicuro, concetto non errato peraltro) si fanno danni a lungo termine ENORMI.

io casi in cui MULTINAZIONALI STRANIERE* volevano chiudere tutto (baracca e burattini) in Italia e solo dopo discussioni enormi con Roma e ristrutturazioni fatte ai tavoli del governo hanno mantenuto ne conto 2 negli ultimi pochi mesi. e comunque entrambe partite con il messaggio "io chiudo tutto". perché? perché non possono licenziare NESSUNO per legge.

se invece si fosse intervenuto prima a livello aziendale e magari pagando un pegno che comunque si è pagato in termini di posti di lavoro si sarebbe lavorato meglio e più in un ottica di futuro a lungo termine. e spaventando meno top manager che vivono e lavorano molto lontano e non capiscono queste astruse logiche italiane.

*Bridgestone in Puglia ed Electrolux in Friuli

oppure riduci il costo del lavoro.

lo puoi fare :

riducendo le tasse non solo troppo elevate ma addirittura improprie sul lavoro

svalutando la moneta

oppure riducendo ANCORA gli stipendi e decretando al fine CERTA della nostra economia

questo ovviamente non slava tutte le aziende:

quelle che vanno male fanno come in GERMANIA:

portano i libri in tribunale (nel senso che viene controllato il bilancio, non chapter 11) e avviano la pratica di licenziamento

Modificato da owluca
Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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la controlli con una politica europea che controlli non solo la qualità

dei prodotti ma anche il modo con cui vengono fatti:

oppure riduci il costo del lavoro.

Ok, abbastanza d'accordo, ma è materia strettamente europea, e a tanti a Nord non sta bene quello che dici (diciamo, mi ci metto anch'io). siamo sempre li...siamo pronti a far saltare il banco (EU ed Euro)?

in realtà la globalizzazione ce la dobbiamo smazzate qui in Italia e io penso che rendere più facile l'uscita come l'ingresso nel Lavoro è un vantaggio, certo insieme ad altre politiche.

ma oggi pensare che togliendo il 18 x persone perdono il posto non è sbagliato tout-court, ma è una logica di breve periodo che nel lungo (10 anni) ti fa solo ulteriori danni.

io vi ricordo che solo nel 2000 (pare passato un secolo :disp2:) in Italia si è votato per un referendum per ESTENDERE l'articolo 18 alle imprese con meno di 15 dipendenti.

per come si sono svolti i fatti storici ed economici se fosse passato il SI oggi in Italia ci sarebbero condizioni economiche nettamente peggiori di oggi. NETTAMENTE.

pensateci.

sono tutte logiche di piccolo cabotaggio (l'Italia oggi è piccolo cabotaggio nel Mondo) e di breve periodo.

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La Globalizzazione....non la fermi. Col passare del tempo potranno attenuarsi (e sta già avvenendo) le disparità ma indietro non si torna.

Gli imprenditori furbetti....non li elimini. Già OGGI se ne sbattono le palle e delocalizzano (Della Valle, se ci sei :lol:).

Quello che abbiamo potere di fare, imho, è evitare che la collettività tutta si debba smazzare per forza gli effetti delle due.

Proteggendo e sussidiando aziende inefficienti "perchè sennò licenziano", e che sia tutto a carico dello stato il sostegno dell'imprenditore che delocalizza.

E sono ANCHE questi motivi per cui la tassazione sul lavoro (e in generale) è alta.

Perchè chi lavora deve pagare il welfare per sè....per quelli che lavorano ma non contribuiscono perchè le tasse son peccato....e per quelli che non lavorano.

Ti dicessero almeno grazie :lol: invece si accaniscono pure...

Nel caso specifico dell'imprenditore che delocalizza. Vuoi andare in Romania? Bene, vai...ma il sostegno degli ex tuoi lavoratori è ANCHE A TUE SPESE. Non che sputi sullo stato qua su e giù e là e poi gli accolli senza conseguenze 10-100-1000 lavoratori.....apri il borsellino e dai una mano a sanare la situazione che hai creato.

Così magari, ci pensi un attimo di più....

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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in assoluto potrei essere d'accordo.

In relativo l'abiloizione dell'art 18 porterebbe

1) Via tutti i "fastidiosi" ( dalla donna incinta all'operaio che protesta per la sicurezza )

2) Via tutti i cinquantenni ( costano tanto , rendono poco )

3) Chi resta, si usa l'arma del licenziamento per far trangugiar tutto ( minimo una riduzione dello stipendio )

La conseguenza minima , al di là della macelleria sociale, sarebbe un crollo dei consumi epocale.

L'è tutto sbagliato.

Nessuno propone l'abolizione dell'art. 18 tout court, nessuno.

Si parla di una nuova forma di contratto a tempo indeterminato caratterizzato da recedibilità collegata al pagamento di un indennizzo (non è chiaro se per i soli primi 3 anni o per sempre). Licenziamenti disciplinari, licenziamenti discriminatori, licenziamenti ricattatori etc. ricadrebbero comunque nell'art. 18 anche per questa tipologia di contratto.

E a quelli che "La possibilità di licenziare pagando un indennizzo rende il lavoratore schiavo", ricordo che il 95% delle aziende italiane è soggetto ad una disciplina strutturata proprio in questo modo. Parlo di tutte le aziende che occupano non più di 15 lavoratori nel medesimo comune e non più di 60 lavoratori complessivamente.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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«Lo sai che vogliono abolire l'Articolo 18?»

«No, vogliono rendere recidibile un contratto d'assunzione, previo il pagamento di un indennizzo.»

«Ed io che ho detto? Vogliono abolire l'articolo 18.»

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«Lo sai che vogliono abolire l'Articolo 18?»

«No, vogliono rendere recidibile un contratto d'assunzione, previo il pagamento di un indennizzo.»

«Ed io che ho detto? Vogliono abolire l'articolo 18.»

Non è proprio la stessa cosa, eh :)

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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@ Jack: in francia e germania ci sono tutele...per tutti e vengono applicate a tutti

(dipendenti e datori)

scusa ho letto adesso

le tutele vanno benissimo, io chiedevo a che livello si spingono queste tutele...

in Italia se becchi il giudice giusto, ovvero quello che non vuole prendersi la responsabilità di sbattere qualcuno in mezzo alla strada (e mi fermo qui ;) perchè sennò scadrei nel politico) il fannullone col piffero che lo licenzi...

ora, non voglio fare quello che porta esempi alla "a mio cuggino una volta ecc ecc" però:

Busto Arsizio - Il giudice reintegra il fannullone e Agesp protesta | Busto Arsizio | Varese News

Il giudice reintegra il fannullone e Agesp protesta

Il lavoratore era stato licenziato insieme ad altri due perchè sorpresi a giocare a carte in orario di lavoro. La presidente Reguzzoni: "Come faccio a spiegare agli altri dipendenti che non si può licenziare chi gioca a carte"

Giocavano a carte invece che lavorare, Agesp Servizi li licenzia e il tribunale ne fa riassumere uno. Il secondo, insieme ad un terzo operaio anch'egli licenziato, potrebbero essere riassunti a breve e Paola Reguzzoni, presidente della società, protesta contro la decisione del giudice che ha deciso il reintegro: «Rispetto la sentenza ma non la condivido - spiega - soprattutto in un periodo come questo un dipendente pubblico dovrebbe essere grato della sicurezza del proprio posto di lavoro e dovrebbe sentirsi maggiormente responsabile delle proprie attività in quanto il suo stipendio, così come il mio, è determinato dal sacrificio di 35 mila famiglie che pagano regolarmente le tasse» - si sfoga la Reguzzoni in una conferenza stampa convocata proprio per questo motivo.

La meraviglia per la decisione del giudice arriva dopo che il dipendente in questione aveva ricevuto sei richiami e una sanzione prima di essere lasciato a casa: «Credo che i dipendenti che lavorano per questa azienda oggi non abbiano festeggiato la decisione presa dal tribunale - ha detto ancora la Reguzzoni - anche perchè questo potrebbe spingere i fannulloni a fare ancora meno».

Paola Reguzzoni, poi, smette i panni della presidente e indossa quelli del politico (fa parte della Lega Nord) chiedendo a tutte le forze politiche di destra e di sinistra, alle forze sindacali, a lavoratori pubblici che lavorano davvero e sono stufi di essere identificati come lazzaroni tout court di unirsi in una protesta civile nel caso in cui anche gli altri due lavoratori vengano reintegrati alla prossima udienza del 2 dicembre: «Intanto - conlude - dovrò spiegare ai 120 dipendenti della società che se gicoano a carte non li posso licenziare, chiedo al sistema di spiegarmi come fare».

ditemi voi con un sistema cosi dove cacchio vogliamo andare....

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Vorrei leggere le motivazioni associate alla sentenza...

mi pare fosse "un giusto momento di pausa" :disp2: o qualcosa del genere...

qui qualcosa di più

http://www3.varesenews.it/comuni/bustoarsizio/articolo.php?id=218414

[h=1]Agesp, i difensori del lavoratore: "Giusto reintegrarlo, basta leggere il contratto"[/h]I difensori rispondono alla presidente Paola Reguzzoni che aveva parlato di una sentenza "non condivisibile": «Il contratto collettivo applicato da Agesp scagiona il nostro cliente»

Qualche giorno fa la presidente di Agesp Servizi, Paola Reguzzoni, aveva tuonato contro la decisione del giudice del lavoro del tribunale di Busto Arsizio di reintegrare un lavoratore dell'azienda che era stato licenziato dopo essere stato sorpreso a giocare a carte durante l'orario di lavoro, insieme ad un collega anch'egli licenziato (il suo ricorso verrà discusso il 2 dicembre). Gli avvocati del lavoratore reintegrato, Andrea Bordone e Ferdinando Perone, hanno deciso di rispondere alle parole di fuoco della Reguzzoni per chiarire alcuni aspetti della vicenda: «Innanzitutto è chiaro e lampante che il lavoratore in questione non poteva essere licenziato - spiegano i legali - in primis perchè il contratto collettivo al quale fa riferimento Agesp spiega precisamente i motivi per i quali un lavoratore può essere lasciato a casa e tra questi non c'è quello addotto dalla società».

Secondo i due avvocati il dipendente in questione avrebbe occupato al massimo dieci minuti dell'orario di lavoro per giocare a carte e non i 45 minuti come si legge anche nella sentenza: «Il contratto al quale è sottoposto il lavoratore parla di almeno tre giorni lavorativi di assenza senza giustificazione - spiegano - in questo caso di parla di un periodo di tempo molto limitato». Anche i sei richiami ai quali si fa cenno anche nella sentenza non possono giustificare il licenziamento in quantoaccorpati in un'unica sanzione di sospensione dal lavoro per 10 giorni «che - dicono i difensori - lo stesso giudice ha confermato come giusto provvedimento». Di queste sanzioni, secondo il contratto, ne servirebbero tre. Altre motivazioni, riportate nel contratto e che possono portare al licenziamento, infine, parlano di condanne per reati con pene superiori ai tre anni di reclusione: «Il caso del nostro cliente non rientra in nessuna di queste motivazioni - concludono - possiamo capire che la presidente sia in disaccordo con la sentenza ma il contratto, che anche lei dovrebbe conoscere, parla chiaro».

ma che cacchio di contratto hanno? :lol: boh, per me è follia pura...

Modificato da JackSEWing

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