E non prenderà piede ancora a lungo...almeno fino a quando ti guarderanno con un sguardo misto tra compatimento e sbigottimento della serie "ma quando ti trovi un lavoro stabile per mettere su famiglia?" quando dici che lavoro in proprio a provvigioni.

E serve a poco far vedere - conti alla mano - che oggi vivi (e anche dignitosamente) grazie a quel lavoro, e che se avessi cercato il lavoro "stabile" saresti a casa (una ditta per cui feci un colloquio, è fallita, tanto per dire...).

A un incontro con un imprenditore qualche giorno fa, venne fuori una frase illuminante (e poi, scannatevi pure ), ovvero che "bisogna VALORIZZARE il precariato".

Non combattere, estendere..ma VALORIZZARE. Ovvero dare dignità, riconoscimenti e supporti al mondo del lavoro che cambia.

(per inciso, nell'azienda qua sopra, il 95% degli apprendisti diventa a tempo indeterminato. E ci ha detto che chiaramente che quel 5% che non lo diventa è per lui una sconfitta...)

Posso garantirti che sono stato visto con lo stesso sguardo di compatimento, quando ho spiegato che lavoravo anch'io a provvigione e sottoscrivo l'affermazione: «Bisogna valorizzare il precariato.»

A volte penso che stiamo ancora troppo bene per capire certe cose.

...

(per inciso, nell'azienda qua sopra, il 95% degli apprendisti diventa a tempo indeterminato. E ci ha detto che chiaramente che quel 5% che non lo diventa è per lui una sconfitta...)

Ehm... io sono stato assunto con contratto a termine di due anni, hanno visto che non mi grattavo le uere ed al termine dei due anni mi hanno assunto definitivamente a tempo indeterminato... anche se non ero apprendista (ero terzo livello metalmeccanico...).

Cioe' torniamo alla "decima" come nel medioevo ?

No, è che fa talmente paura che non hanno saputo darle nemmeno il nome, per cui l'hanno chiamata X.

Modificato 4 Maggio 201312 anni fa da justjames

Ehm... io sono stato assunto con contratto a termine di due anni, hanno visto che non mi grattavo le uere ed al termine dei due anni mi hanno assunto definitivamente a tempo indeterminato... anche se non ero apprendista (ero terzo livello metalmeccanico...).

parlava di apprendisti perché era davanti a una platea con età media sotto i 25. E perché incentivato.

ma il concetto di fondo è lo stesso

Appunto. Approvo il metodo di quell'imprenditore.

…

No, è che fa talmente paura che non hanno saputo darle nemmeno il nome, per cui l'hanno chiamata X.

"bisogna VALORIZZARE il precariato".

Non combattere, estendere..ma VALORIZZARE. Ovvero dare dignità, riconoscimenti e supporti al mondo del lavoro che cambia.

nel precariato e la precarietà della vita non c'é proprio niente da valorizzare.

meglio se usiamo le parole giuste: mobilità sociale (e professionale). quando uno é precario? mica quando non ha un contratto fisso! ma quando non riesce ad avere continuità di reddito, nonostante gli sforzi e la preparazione sia accademica che professionale. quando non puoi permetterti di dire di no a un lavoro. quando non puoi dedicare sei mesi della tua vita professionale a prepararti, imparare cose nuove o conoscere un nuovo mercato. quando cambiare città é un dramma perché sai che non avere i "contatti" ti chiude tutte leporte e un lungo eccetera.

my 2 cents...

e da passare dall'eccezione negativa di "precario" a quella di "mobilità professionale" non è una valorizzazione?

qua in Italia, alla parola "precario", la si é sempre associata a tutti coloro che non avevano un contratto blindato che per 40 anni. A cui si associava alla fine l'immagine di "povero sfigato".

ma oggi, ne esistono contratti blindati? Aziende in cui ha la certezza che in 40 anni non avranno problemi? Perché oggi uno può ritrovarsi per strada anche col famoso tempo indeterminato....e tra poco anche nel pubblico.

"valorizzare" significa prendere coscienza della cosa. Significa creare una rete di supporto che quando esci dal mondo del lavoro, ti aiuti a rientrare seriamente, sostenendoti nel durante. Che cambiare più lavori, formarsi, fare più esperienze non è un dis-valore, ma un valore sia per l'azienda che per la persona.

oggi qua in Italia tutto questo manca. E chi è precario, vive con l'angoscia

Che poi, pur essendo cresciuto in luoghi dove la Spilla d'Oro Olivetti era un riconoscimento sociale ambitissimo, l'altro giorno guardavo un servizio al TGR con una cerimonia simile... e si diceva che il traguardo è di 35 anni nella stessa azienda... e a me viene angoscia anche solo a pensare di abitare 35 anni nello stesso posto, sono qui da 17 e già da parecchio mi sta stretto

I riconoscimenti per i 25-30 anni di fedeltà erano comuni. Orologi placcati oro, medaglie, attestati.

è che adesso, magari te 30 anni nell'azienda ci vorresti, stare, ma è l'azienda che non riesce a stare 30 anni con te..

I riconoscimenti per i 25-30 anni di fedeltà erano comuni. Orologi placcati oro, medaglie, attestati.