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La Jihad e le guerre dimenticate


JackSEWing

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la cosa che più mi fa paura della politica occidentale in medio oriente è il più totale disinteresse per il post conflitto

la strategia della casa bianca è bombardare l'ISIS dall'alto (e IMHO aspettano un pretesto per scaricare qualcosa anche su assad) e armare ed equipaggiare ribelli moderati... tralasciando il discorso "moderati" (visto che tra i gruppi selezionati pare che ce ne sia uno che si fa chiamare "fronte islamico" :pen: ) è palese che una simile tattica potrà si portare ad una "Vittoria" contro l'ISIS nel medio periodo, ma nel lungo pone le basi per un prolungamento sine die della guerra civile siriana

cosa mai faranno questi ribelli anti-assad una volta che l'ISIS sarà stato sconfitto? :roll: deporranno le armi e la bandiera della pace sventolerà sulle colline di damasco oppure continueranno il combattimento contro le forze governative?

datemi la risposta in 2 picosecondi

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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appena gli F-22 se ne andranno, torneranno i Mig 23 governativi :)

Anche se pare che la politica verso Assad stia cambiando, almeno sottotraccia.

quelli ci sono già, anzi, l'aeronautica siriana è più in forma che mai :lol:

il numero di sortite siriane è elevatissimo.... a testimonianza dei "sottili" aiuti russo/iraniani ;)

nel 2011 l'aeronautica siriana era al lumicino...flagellata dalle diserzioni e dall'assenza di risorse, era impossibilitata a far volare i propri cacciabombardieri

difatti il principale strumento impiegato erano le famose "barrel bombs" ovvero barili di esplosivo che venivano fatti rotolare dai portelloni degli elicotteri da trasporto... che erano gli unici "assets" aerei che riuscivano a far volare

ora, dopo 3 anni di guerra civile, i siriani volano decine di sortite aeree al giorno impiegando Mig-23 ed Su-24 :lol: e sganciando ogni sorta di ordigno "vero"

come mai? ;)

è difatti questo ha fatto aumentare la schizofrenia in quel di washington

http://www.nytimes.com/2014/09/27/world/middleeast/us-considers-a-no-fly-zone-to-protect-civilians-from-airstrikes-by-syria-.html?partner=rss&emc=rss&smid=tw-nytimes&_r=1

[h=1]U.S. Considers a No-Fly Zone to Protect Civilians From Airstrikes by Syria[/h]

ora gli USA vogliono imporre una no fly zone per proteggere i civili dai MIG di assad :disp2:

Modificato da JackSEWing

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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la Russia vede il bluff occidentale e cala il poker

Putin avverte gli Usa: armerò Assad

Il Cremlino chiede di coordinare i raid con Damasco e minaccia la fornitura dei micidiali S-300

Il Cremlino sospetta che dietro l’intervento della coalizione in Siria contro lo Stato Islamico (Isis) ci sia l’intenzione di Washington di rovesciare Bashar Assad e così Mosca recapita un avvertimento alla Casa Bianca. «Se le forze della coalizione dovessero colpire quelle del governo siriano, siamo pronti a fornire armamenti aerei a Damasco» afferma un alto funzionario del Cremlino alla tv libanese «Al Maydin», specificando che si tratta di «cacciabombardieri, elicotteri e difese anti-aeree». La diffidenza di Mosca sull’intervento della coalizione era già trapelata nei giorni scorsi quando il ministro degli Esteri Sergei Lavrov da New York aveva chiesto ad Usa ed alleati di «concordare le operazioni con Damasco», messaggio ribadito dallo stesso Vladimir Putin in una telefonata al Segretario generale dell’Onu Ban ØØ-moon. Washington fino a questo momento ha informato Damasco - con una lettera del Segretario di Stato John Kerry - dell’inizio dei raid ma il Pentagono evita ogni giorno di comunicare a Damasco il proprio piano di operazioni. Questo però è proprio ciò che vorrebbero Damasco e Mosca. Wadi al Muallem, ministro degli Esteri siriani, da 72 ore ripete alla volta della coalizione che «coordinando le azioni contro Isis possiamo renderle più efficaci» e poiché Washington continua a non rispondergli, è il Cremlino a rincarare la dose, facendo venire alla luce il vero timore: la Casa Bianca ha creato una coalizione che combatte Isis ma il cui vero intento è riuscire a rovesciare il regime di Assad. Da qui il riferimento alle «difese anti-aeree» ovvero gli S-300 che finora Putin non ha consegnato ad Assad ma che potrebbero rovesciare la situazione tattica, ostacolando i voli dei jet alleati. Secondo quanto esposto da Putin a Ban ØØ moon l’obiezione sollevata è anche di legittimità internazionale. Una fonte diplomatica araba, da Ginevra, la spiega così: «A rendere legali i raid in territorio siriano non può bastare una lettera di Kerry, serve il coordinamento quotidiano con il governo in carica». Anche a Teheran c’è inquietudine per gli sviluppi militari innescati dall’intervento della coalizione e il generale Ahmad Reza Pourdestana, comandante delle forze di terra, avverte Isis: «Se le unità dei terroristi si avvicineranno ai nostri confini, attaccheremo in profondità dentro il territorio iracheno». Il riferimento è alla provincia di Dyala, a Nord di Baghdad, in parte controllata da Isis e confinante con l’Iran sciita, che accusa le monarchie sunnite del Golfo di sostenere lo Stato Islamico. I raid intanto continuano: aerei americani, sauditi e degli Emirati hanno colpito almeno quattro raffinerie petrolifere in mano ai jihadisti lungo il confine siriano con la Turchia, bersagliando per il secondo giorno di seguito le postazioni di Isis attorno alla città curda di Kobani. La battaglia per il controllo di Kobani infuria, con i guerriglieri curdi che sembrano al momento in grado di evitarne la caduta ma non di liberarla dall’assedio jihadista. «È presto per valutare l’efficacia degli attacchi ma riteniamo stiano avendo successo» spiega il portavoce del Comando Centrale Usa da Tampa, Florida, mentre il ministro degli Esteri saudita Saud al-Faisal sceglie la prudenza: «La guerra contro gli estremisti in Medio Oriente prenderà anni, non possiamo fermarci prima della completa eliminazione di tutti questi gruppi». Il fronte Al Nusra, espressione diretta di Al Qaeda, denuncia gli attacchi internazionali di Isis come una «guerra contro l’Islam» facendo appello a «tutti i jihadisti nel mondo» affinché «colpiscano le nazioni arabe e occidentali che ne sono responsabili». «Risponderemo a queste aggressioni - ha minaccio ieri il leader Abu Nohammad Al Golani -: porteremo la guerra le nazioni che le compiono».

La Stampa - Putin avverte gli Usa: armerò Assad

Significativo il passaggio che ho evidenziato... del resto è evidente che c'è ben poco da bombardare

ISIS non è una nazione con infrastrutture, fabbriche, depositi di armamenti e centri di comando tali da giustificare un'intensa campagna aerea...

una volta che hai distrutto quelle 3-4 cose, cercarsi dei bersagli è molto difficile se non hai truppe al suolo che te li segnalano ;)

i veri obiettivi invece....sono tutti li a portata di missile :) solo che, ma che sfiga :roll:, al momento non possono colpirli

interessante anche la conferma del fatto che la siria non disponeva di S-300... questo spiega il perchè della semplicità con cui gli israeliani hanno compiuto le loro scorrerie aeree nel recente passato

Modificato da JackSEWing

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Intanto prosegue l'opera di de-laicizzazione della Turchia:

Viene reintrodotto il velo nelle scuole e vietate un po' di robe.

La Stampa - Erdogan vieta tatuaggi e capelli colorati a scuola

Spero solo che l'esercito sia rimasto il guardiano della laicità voluto da Ataturk e faccia capire ad Erdogan che un giorno potrebbe trovarsi appeso in piazza...

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ora gli USA vogliono imporre una no fly zone per proteggere i civili dai MIG di assad :disp2:

:asp:

:pz

ISIS non è una nazione con infrastrutture, fabbriche, depositi di armamenti e centri di comando tali da giustificare un'intensa campagna aerea...

una volta che hai distrutto quelle 3-4 cose, cercarsi dei bersagli è molto difficile se non hai truppe al suolo che te li segnalano ;-)

infatti...

a momenti devono importare anche l' aria che respirano:D

Erdogan che un giorno potrebbe trovarsi appeso in piazza...

non sarebbe male l' idea, il giorno che avverrà stapperò una bottiglia di spumante per festeggiare, e credo che pure milioni di turchi ne saranno contenti

Viene reintrodotto il velo nelle scuole e vietate un po' di robe.

La Stampa - Erdogan vieta tatuaggi e capelli colorati a scuola

:pz

l' unica cosa che non mi spiego è perché vietino la barba agli studenti, tutti gli estremisti mussulmani non si radono:lol:

interessante anche la conferma che la siria non aveva S-300... questo spiega il perchè della semplicità con cui gli israeliani hanno compiuto le loro scorrerie aeree nel recente passato

peccato, gli israeliani si meriterebbero di incontrare anche gli s-400:D

Suzuki Swift, 1.3 DDIS 75 CV, B-Cool (2014)

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L' s-400 sta entrando in servizio ora in russia...c'e' tempo per l'esportazione.

P.S. L's-300 almeno nella sua forma export base , è ben noto in occidente, oltre ad essere dotazione di Nazioni Nato come la slovacchia , tanto da essere usato come "bogey" in più di un esercitazione. Ad Assad darebbero quello ammodernato e "model year" :)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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erdogan ha chiesto il permesso al parlamento di far entrare l'esercito turco in siria e in iraq e a tal proposito ha ammassato oltre 10.000 soldati con centinaia di veicoli corazzati

qualcuno ha capito se interverrà contro l'ISIS o contro i curdi? :lol:

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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