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3 ore fa, itr83 dice:

Tu dici che inquinare per andare a passeggio con l' auto è uguale a farlo per lavorare quindi bisogna ostacolare entrambe le cose.

tecnicamente ineccepibile ma socialmente abominevole.

 

Hai bisogno di un auto/furgone per lavorare? inquini troppo! lascia il lavoro e vai a mangiare con la famiglia alla Caritas così io respiro meglio.

 

Io voglio che i costi della mobilità siano pagati esplicitamente da quelli che della mobilità usufruiscono, e non più scaricati sugli altri.

Oggi per motivi politici i costi reali della mobilità stradale sono pesantemente occultati o scaricati su terzi: sicurezza, inquinamento, rumore, spazio occupato, investimenti pubblici.

 

Sono tutte voci che generano costi direttamente proporzionali alla quantità di km percorsi ma che in nessun modo sono pagati a km dall'utente, finisce tutto in un calderone che viene fatto pagare a prescindere dalle proprie scelte di mobilità.

Anzi in gran parte sono pagate tramite spese fisse, per cui i costi marginali si riducono all'aumentare delle percorrenze e si incentiva ad usare le strade ancora di più...

 

Con un sistema del genere non esiste alcun incentivo a fare scelte sostenibili di mobilità perché tanto non esiste una differenza percettibile tra percorrere 30 o 50 km, o tra far venire il corriere 2 o 4 volte a settimana, o tra farsi consegnare una maglietta in due giorni o in due settimane. La frutta che viene dall'altra parte del mondo costa come quella coltivata a 100 km da casa. Diesel o benzina? Che me ne fotte, alla pompa costa meno.

 

 

Qualcuno ha parlato di proibire, bloccare, vietare? No. Io voglio che l'utente finale sia reso più responsabile delle sue scelte, e a questo si arriva solo toccandolo nel portafogli. E' l'unico modo per aumentare l'efficienza delle scelte.

Vuoi farlo comunque? Libero. Ma non a poco prezzo.

 

Se poi questo significa che alcuni tipi di attività ed abitudini non si reggono in piedi, significa solo che oggi si fanno a spese di qualcun altro. Ci andrei cauto a tirare fuori ragioni sociali o morali per difendere il sistema attuale... è tutto meno che equo.
 

Modificato da Wilhem275

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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2 ore fa, alederme dice:

Allora gli studi sono solo americani, perché li si applica da più tempo... pare che la resa sia migliore, soprattutto se fatto in maniera non totale, tipo 30/60gg l'anno.
Come il tutto possa funzionare in italia non so... a giudicare dall'italiota medio sarebbero ferie o comunque un modo per inculare lo sfruttatore...ma magari no

☏ ALE-L21 ☏
 

A naso dipende da molti fattori, in primis se hai famiglia.

Io con i figli per casa riuscirei a fare pochissimo, oltre ad alienarmi a non uscire mai di casa.

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14 minuti fa, Wilhem275 dice:

Con un sistema del genere non esiste alcun incentivo a fare scelte sostenibili di mobilità perché tanto non esiste una differenza percettibile tra percorrere 30 o 50 km

Esiste e si paga in termini di qualità della vita. Magari potessi lavorare vicino casa. Ma la scelta è tra vivere in un posto di merda e lontano da dove è il resto della mia vita (famiglia, amicizie, il lavoro di mia moglie), o cercare un lavoro da commesso in un supermercato, che non me ne vogliano i commessi (mia moglie lo è stata per anni) con una laurea in ingegneria penso che posso dare di più altrove.

Modificato da jameson
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5 minuti fa, Wilhem275 dice:

 

Io voglio che i costi della mobilità siano pagati esplicitamente da quelli che della mobilità usufruiscono, e non più scaricati sugli altri.

Oggi per motivi politici i costi reali della mobilità stradale sono pesantemente occultati o scaricati su terzi: sicurezza, inquinamento, rumore, spazio occupato, investimenti pubblici.

 

Sono tutte voci che generano costi direttamente proporzionali alla quantità di km percorsi ma che in nessun modo sono pagati a km dall'utente, finisce tutto in un calderone che viene fatto pagare a prescindere dalle proprie scelte di mobilità.

Anzi in gran parte sono pagate tramite spese fisse, per cui i costi marginali si riducono all'aumentare delle percorrenze e si incentiva ad usare le strade ancora di più...

 

Con un sistema del genere non esiste alcun incentivo a fare scelte sostenibili di mobilità perché tanto non esiste una differenza percettibile tra percorrere 30 o 50 km, o tra far venire il corriere 2 o 4 volte a settimana, o tra farsi consegnare una maglietta in due giorni o in due settimane. La frutta che viene dall'altra parte del mondo costa come quella coltivata a 100 km da casa. Diesel o benzina? Che me ne fotte, alla pompa costa meno.

 

 

Qualcuno ha parlato di proibire, bloccare, vietare? No. Io voglio che l'utente finale sia reso più responsabile delle sue scelte, e a questo si arriva solo toccandolo nel portafogli. E' l'unico modo per aumentare l'efficienza delle scelte.

Vuoi farlo comunque? Libero. Ma non a poco prezzo.

 

Se poi questo significa che alcuni tipi di attività ed abitudini non si reggono in piedi, significa solo che oggi si fanno a spese di qualcun altro. Ci andrei cauto a tirare fuori ragioni sociali o morali per difendere il sistema attuale... è tutto meno che equo.
 

Il costo industriale della benzina e del gasolio è spannometricamente di circa 50 centesimi al litro, il costo alla pompa è il triplo, la differenza sono le tasse: mi pare che si finanzi già non poco, e in fatti qua abbiamo mediamente mezzi più efficienti (in Usa vedi l'imbianchino con un furgone 5.0 v8, da noi no).

Toccandolo nel portafogli non è che lo rendi più responsabile delle sue scelte, lo impoverisci e basta visto che se ti raddoppia il prezzo del latte non è che comunque ti compri una mucca da tenerti in salotto. 

Peraltro, ripeto, l'inquinamento sta già diminuendo sensibilmente, dati alla mano.

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9 minuti fa, Wilhem275 dice:

 

Io voglio che i costi della mobilità siano pagati esplicitamente da quelli che della mobilità usufruiscono, e non più scaricati sugli altri.

Oggi per motivi politici i costi reali della mobilità stradale sono pesantemente occultati o scaricati su terzi: sicurezza, inquinamento, rumore, spazio occupato, investimenti pubblici.

 

Sono tutte voci che generano costi direttamente proporzionali alla quantità di km percorsi ma che in nessun modo sono pagati a km dall'utente, finisce tutto in un calderone che viene fatto pagare a prescindere dalle proprie scelte di mobilità.

Anzi in gran parte sono pagate tramite spese fisse, per cui i costi marginali si riducono all'aumentare delle percorrenze e si incentiva ad usare le strade ancora di più...

 

Con un sistema del genere non esiste alcun incentivo a fare scelte sostenibili di mobilità perché tanto non esiste una differenza percettibile tra percorrere 30 o 50 km, o tra far venire il corriere 2 o 4 volte a settimana, o tra farsi consegnare una maglietta in due giorni o in due settimane. La frutta che viene dall'altra parte del mondo costa come quella coltivata a 100 km da casa. Diesel o benzina? Che me ne fotte, alla pompa costa meno.

 

 

Qualcuno ha parlato di proibire, bloccare, vietare? No. Io voglio che l'utente finale sia reso più responsabile delle sue scelte, e a questo si arriva solo toccandolo nel portafogli. E' l'unico modo per aumentare l'efficienza delle scelte.

Vuoi farlo comunque? Libero. Ma non a poco prezzo.

 

Se poi questo significa che alcuni tipi di attività ed abitudini non si reggono in piedi, significa solo che oggi si fanno a spese di qualcun altro. Ci andrei cauto a tirare fuori ragioni sociali o morali per difendere il sistema attuale... è tutto meno che equo.
 

 

E le accise sui carburanti cosa sono? fra le più elevate del mondo tra l'altro.

Poi anch'io sarei d'accordo ad abolire le spese fisse (bollo, ipt ecc.) e spostare sui carburanti il gettito fiscale ma se per qualcuno il mezzo privato è indispensabile per guadagnarsi da vivere è giusto che abbia degli sgravi.

 

 

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14 minuti fa, itr83 dice:

è giusto che abbia degli sgravi.

Ok, ma mettiamoci d'accordo sugli sgravi.

Un conto sono quelli per il taxista, per l'agente di commercio, per l'autotrasportatore. 

Un conto è se l'impiegato o libero professionista, per qualsivoglia motivo o necessità, percorre almeno 70-80 km al giorno, tutti i giorni. Lì lo sgravo non avrebbe senso. Brutto da dire/accettare, ma è così.

Modificato da gianmy86

- '10 Alfa Romeo MiTo 1.4 TB MultiAir 135 cv Distinctive Premium Pack (dal 2017)

-'03 Ford StreetKa 1.6 Leather  (dal 2022)

 

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Cioè, ha senso mettere limiti sempre più severi sulle emissioni sei veicoli nuovi, investire sul servizio pubblico  (in Italia visto più come uno stipendificio che altro ), imho eliminare i pellets che sono letali, finanziare i grandi progetti di ricerca come iter, ...

mica tornare a coltivare 4 spighe di segale in alta montagna per avere un po di pane raffermo da mettere in tavola. 

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24 minuti fa, gianmy86 dice:

Ok, ma mettiamoci d'accordo sugli sgravi.

Un conto sono quelli per il taxista, per l'agente di commercio, per l'autotrasportatore. 

Un conto è se l'impiegato o libero professionista, per qualsivoglia motivo o necessità, percorre almeno 70-80 km al giorno, tutti i giorni. Lì lo sgravo non avrebbe senso. Brutto da dire/accettare, ma è così.

 

Mi riferisco al primo caso con "indispensabile per guadagnarsi da vivere" intendo l'imbianchino, l'impresa di pulizie, l'idraulico, l'elettricista ecc.

Non mi riferisco a chi si reca al lavoro a meno che non lavori in una zona non servita dai mezzi pubblici (caso piuttosto raro che non riguarda chi lavora nelle grandi città).

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2 ore fa, mikisnow dice:

Ma i danesi mica vivono così! Non e' detto che disincentivare l'uso dell'auto ti renda più povero perché più costoso, anzi. I costi andrebbero spostati per migliorare i servizi e per sprecare meno tempo in auto e farti stare più tempo con la famiglia. Il nodo e' "attuarlo". ....e non parlo d'appassionato d'auto.

 

 

 

Ma puoi parlare anche da appassionato di auto.

Anzi, soprattutto.

 

Perchè se non si è costretti all'utilizzo dell'auto per la vita quotidiana, ci si può permettere mezzi più estremi e gratificanti.

1 ora fa, itr83 dice:

 

Mi riferisco al primo caso con "indispensabile per guadagnarsi da vivere" intendo l'imbianchino, l'impresa di pulizie, l'idraulico, l'elettricista ecc.

Non mi riferisco a chi si reca al lavoro a meno che non lavori in una zona non servita dai mezzi pubblici (caso piuttosto raro che non riguarda chi lavora nelle grandi città).

 

Se girano in città se lo prendono metano, ibrido o addirittura elettrico.

Comportano qualche fastidio? Sicuramente, come per l'agente di commercio e per il privato.

 

Però - come ai tassisti - gli converrebbe farlo anche solo per egoismo....che mica vivono in una bolla di aria pura di montagna...ce stanno pure loro nell'ambiente inquinato.

Che mica fa distinzioni se sei in giro per lavoro o per svago.

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[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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38 minuti fa, TonyH dice:

 

 

Se girano in città se lo prendono metano, ibrido o addirittura elettrico.

Comportano qualche fastidio? Sicuramente, come per l'agente di commercio e per il privato.

 

E chi gira nel misto? E chi ha bisogno di un furgone medio-grande con un minimo di portata? Parlo per i lavoratori autonomi e non per imdipendenti che mediamente di questi problemi giustamente se ne sbattono.

 

Non accomuniamo auto con furgoni perché sono due mondi completamente differenti. Giá gli €5-6 sono un disastro sotto il profilo dell'affidabilitá, costi e fruibilitá, figuriamoci un ibrido o metano.

Parlando sempre di fatti concreti, un Daily a metano perde molto in portata e al minimo e insignificante dosso tocca sotto. Quali soluzioni adottereste per risolvere questi enormi problemi calcolando che i furgoni non li usano solo i corrieri in autostrada? (proprio un corriere BRT me li ha detto ciò)

 

Tante belle idee, ma all'atto pratico irrealistiche

Modificato da Bosco
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