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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Inviato
11 minuti fa, Maxwell61 scrive:

Sono d'accordo che sarà un grosso casino nel 2030 per gli immobili. Si parla delle auto 2035, ma qui è molto peggio e molto piu vicino. In realtà il problema non è per i proprietari di casa in cui vivono, che possono restare in F senza problema, il problema è per chi deve vendere e affittare. Quindi non so proprio come andrà a finire.

 

Mentre per le tua seconda considerazione si vede che probabilmente non guidi elettrico: come sanno tutti quelli che hanno un'auto elettrica senza carica a casa e vivono in città, il loro problema si risolve con poche e decentrate colonnine fast e superfast dove caricare il sufficiente per una settiman, una volta a settimana per meno di mezz'ora. Incrementate da biberonaggio occasionali in giro dalle colonnine AC che sono anche comode come parcheggio oppure gratis come in alcune situazioni.

 

Purtroppo di solito le DC mancano in città, per ora si stanno concentrando sulle autostrade. Ma non è che non sia possibile e che si debbano sventrare strade.

 


Io non guido elettrico.

Ma progetto anche impianti elettrici. Per tale servizio mi faccio pagare, cosi come le maestranze, i produttori di apparecchiature, ecc....
Costi che l'ente gestore della colonnina deve sostenere, che sia una AC o DC in città o fuori.
A seconda del tipo di colonnina e zona, occorre fare dei lavori che possono andare dal nulla (solo montare colonnina collegando il cavo trifase) al dover scavare, aggiungere una cabina, pratiche di nuovo allaccio e-distribuzione (1 anno...) ecc....

In tutti i casi questo lavoro ha un costo (solo una colonnina DC va sui 70k€...) che verrà spalmato nei kw che quella colonnina erogherà durante la sua vita. Per avere la corrente al costo "di casa" occorre che lo stato paghi tale colonnina (anche no).

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Inviato
12 minuti fa, Nico87 scrive:


Io non guido elettrico.

Ma progetto anche impianti elettrici. Per tale servizio mi faccio pagare, cosi come le maestranze, i produttori di apparecchiature, ecc....
Costi che l'ente gestore della colonnina deve sostenere, che sia una AC o DC in città o fuori.
A seconda del tipo di colonnina e zona, occorre fare dei lavori che possono andare dal nulla (solo montare colonnina collegando il cavo trifase) al dover scavare, aggiungere una cabina, pratiche di nuovo allaccio e-distribuzione (1 anno...) ecc....

In tutti i casi questo lavoro ha un costo (solo una colonnina DC va sui 70k€...) che verrà spalmato nei kw che quella colonnina erogherà durante la sua vita. Per avere la corrente al costo "di casa" occorre che lo stato paghi tale colonnina (anche no).

Giustissimo. E ci sono fondi europei non sfruttati per le colonnine. E non gli si richede nemmeno che pratichino tariffe casalinghe... appunto se lo stato non lavora per il problemi gestori, e non con quell'assurdità del 2020 che era presumibile fosse illeggittima, in Italia non ne usciamo. 

Inviato
19 minuti fa, Nico87 scrive:

In tutti i casi questo lavoro ha un costo (solo una colonnina DC va sui 70k€...) che verrà spalmato nei kw che quella colonnina erogherà durante la sua vita. Per avere la corrente al costo "di casa" occorre che lo stato paghi tale colonnina (anche no).

 

Un distributore di carburanti costa intorno ai 500 k€, una colonnina AC da 22 kW invece costa 3 k€ + IVA

 

https://www.omnitekstore.it/colonnine-ricarica-auto/12458-JuicePole-Doppio-caricatore-22-22KW-con-Base-3-Card-1-Key.html

 

Inoltre nel PNRR sono stati messi 277 milioni di € per le stazioni di ricarica

 

https://www.mase.gov.it/comunicati/pnrr-mase-pubblica-avvisi-selezione-progetti-colonnine-di-ricarica-elettrica

 

Diciamo che se ci fossero più auto elettriche in giro sarebbe un bel business, visti i prezzi ed i contributi.

 

Inviato
16 minuti fa, xtom scrive:

 

Un distributore di carburanti costa intorno ai 500 k€, una colonnina AC da 22 kW invece costa 3 k€ + IVA

 

https://www.omnitekstore.it/colonnine-ricarica-auto/12458-JuicePole-Doppio-caricatore-22-22KW-con-Base-3-Card-1-Key.html

 

Inoltre nel PNRR sono stati messi 277 milioni di € per le stazioni di ricarica

 

https://www.mase.gov.it/comunicati/pnrr-mase-pubblica-avvisi-selezione-progetti-colonnine-di-ricarica-elettrica

 

Diciamo che se ci fossero più auto elettriche in giro sarebbe un bel business, visti i prezzi ed i contributi.

 

esatto, i prezzi anche delle grosse DC fast sono crollati e il PNRR da fondi, ma le amministrazioni se ne fregano.

 

Esempio:

Qui in un grosso quartiere del centro storico di Bologna dove vivo hanno messo incentivo alle elettriche per accesso ZTL e parcheggi gratuiti, ci sono solo 3 colonnine AC che ci litighiamo perchè non bastano.

 

Mi è capitato di parlare con ENEL X, risposta: se il Comune ce le chiede, le mettiamo subito, ma non lo fanno....

Modificato da Maxwell61

Inviato
49 minuti fa, Nico87 scrive:


Io non guido elettrico.

Ma progetto anche impianti elettrici. Per tale servizio mi faccio pagare, cosi come le maestranze, i produttori di apparecchiature, ecc....
Costi che l'ente gestore della colonnina deve sostenere, che sia una AC o DC in città o fuori.
A seconda del tipo di colonnina e zona, occorre fare dei lavori che possono andare dal nulla (solo montare colonnina collegando il cavo trifase) al dover scavare, aggiungere una cabina, pratiche di nuovo allaccio e-distribuzione (1 anno...) ecc....

In tutti i casi questo lavoro ha un costo (solo una colonnina DC va sui 70k€...) che verrà spalmato nei kw che quella colonnina erogherà durante la sua vita. Per avere la corrente al costo "di casa" occorre che lo stato paghi tale colonnina (anche no).

Tutto giusto (per carità, se è il tuo lavoro ci mancherebbe altro) tranne una precisazione: non sono solo "costi" per il gestore/distributore, sono anche "investimenti" soprattutto dato che quel "costo" viene sostenuto una tantum.

Se poi, come detto da @Maxwell61 e @xtom ci sono anche fondi per non dover sostenere quel costo (che diventerebbe un investimento gratuito) allora il problema è la mancanza di volontà data dal fatto che già oggi le poche colonnine esistenti sono spesso vuote, perché si vende poco elettrico. E' un cane che si morde la coda.

 

 

 

Inviato

A proposito di prezzi, mi viene in mente la telefonia mobile, dove si è partiti con tariffe assurde e costi di ricarica (!), poi le tariffe si sono stabilizzate ad un certo livello, poi sono arrivati operatori che hanno fatto della semplicità tariffaria con un'unica offerta (non abbonamenti cervellotici) e un prezzo base per un servizio più che decente (tipo Iliad) e da quel momento le altre tariffe dei gestori storici si sono pian piano adeguate verso il basso, magari non agli stessi prezzi ma quasi.

 

Ecco: dato che non si possono imporre prezzi per legge, servirebbe un gestore che irrompa nel mercato a prezzi stracciati, e il resto verrebbe di conseguenza.

 

Se in Francia (e dico Francia a titolo di esempio, perché sono i più vicini a noi) hanno prezzi molto più bassi (ce li hanno? chiedo) non è possibile che un operatore dei loro decida di investire in Italia (a costi irrisori dato che ci sono i fondi europei), sparigliando le carte?

 

Fermo restando che dall'alto si potrebbe rinunciare a qualche punto % di IVA e accise sull'energia, e fare da volano.

Modificato da savio.79

 

 

 

Inviato
51 minuti fa, savio.79 scrive:

Tutto giusto (per carità, se è il tuo lavoro ci mancherebbe altro) tranne una precisazione: non sono solo "costi" per il gestore/distributore, sono anche "investimenti" soprattutto dato che quel "costo" viene sostenuto una tantum.

Se poi, come detto da @Maxwell61 e @xtom ci sono anche fondi per non dover sostenere quel costo (che diventerebbe un investimento gratuito) allora il problema è la mancanza di volontà data dal fatto che già oggi le poche colonnine esistenti sono spesso vuote, perché si vende poco elettrico. E' un cane che si morde la coda.


Oltre che poca volontà c'è il nodo burocrazia e connessione alla rete che richiede mesi solo per un sopralluogo tecnico finalizzato a un preventivo di allaccio alla rete. Dopodichè si va al comune e si iniziano le pratiche per suolo pubblico, cantiere, ecc....

Per chi è di Milano, potete sbizzarrirvi guardando sul "configuratore" :
https://www.unareti.it/it/servizi/elettricita/punti-ricarica-veicoli-elettrici

selezionate 30-60kw (2/3 colonnine da 22kw mica fast) e guardate dove si riescono a mettere...

Modificato da Nico87

Inviato

https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2024/12/04/_2035_ribera_nessun_cambio_di_rotta_ma_spunta_l_ipotesi_del_blocco_delle_multe.html

 

Quello che dicevo tre giorni fa si sta avverando? La Germania (VW) ha alzato la voce e forse vince?

Quale gruppo automobilistico ci rimette in tutto questo secondo voi? Secondo me uno italo-francese monomotore nato pochi anni fa e che ha fatto discutere negli ultimi giorni....

Inviato
 
Qui sono d'accordo, pero' se l'elettricita' la produce il LIDL, me la vende il lidl.
Al prezzo che decide il capo della Lidl

Attenzione che sulle coperture di molti capannoni non si possono installare i pannelli, per lavoro mi sto occupando di refurbishment di capannoni, la maggior parte sono vecchiotti e dopo le verifiche strutturali viene sempre fuori che non passerebbero nemmeno il carico della neve come da leggi odierne, figuriamoci dei pannelli solari.

Poi ho una domanda, se per qualsivoglia motivo mi ritrovo senza smartphone perché rubato/perso/rotto/scarico/problemi di segnale dell'operatore /crash di app c'è un modo per caricare l'auto o rischio di dover chiamare il carro attrezzi?
Inviato
29 minuti fa, libbio scrive:

Quale gruppo automobilistico ci rimette in tutto questo secondo voi? Secondo me uno italo-francese monomotore nato pochi anni fa e che ha fatto discutere negli ultimi giorni....

Mh, non penso sai, il gruppo italo-francese ha sempre tenuto due porte aperte sviluppando piattaforme multi-energia, mentre ha nella sua banca organi (che poi non si vedano in giro è un altro conto) svariati motori di diverse cilindrate e dimensioni, da 1.0 a 3.0 con varianti ibride (ed un eventuale 2.2mjet €7 senza nemmeno l'uso dell'ibrido). 

Il gruppo che invece secondo me ne risentirebbe è Renault, che nonostante abbia dalla sua parecchi motori ibridi pronti all'uso ha puntato e investito su alcuni modelli totalmente elettrici non trasformabili.

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