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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Inviato
16 ore fa, jameson scrive:

Le targhe Z sono le "quadrotte", non c'entra se sono auto private o autocarri.

Tutti i pickup in Italia sono immatricolati come autocarri.

Ah, credevo che fosse la targa Z a identificarli come tali, mea culpa 😅

16 ore fa, Giacomo 96 scrive:

 

Dubito che fosse V8 se era effettivamente un Ranger, forse un 3.0 V6 EcoBoost (che comunque spinge abbastanza).

 

Comunque se effettivamente faciliteranno l'omologazione di auto USDM (bisogna vedere come) la cosa non mi dispiace affatto visto che negli ultimi anni mi sembra che i modelli e le versioni migliori finiscano solo da loro, basti vedere l'attuale listino di Subaru in EU. Non mi preoccuperei troppo per i pick-up visto che da occhiometro ne girano già diversi senza troppi ostacoli burocratici.

 

16 ore fa, ILM4rcio scrive:

Il ranger è piccolino, guardalo di fianco ad un f150... Se non sbaglio poi il ranger non è a longheroni e sicuramente non è v8, al massimo V6.

 

In effetti quel V8 era un Raptor, non Ranger

E di Raptor ne ho visti spuntare almeno 3 nell'ultimo anno (che in un agglomerato di 10.000 abitanti non è poco)

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Inviato (modificato)
21 hours ago, Albe89 said:

Bisognerebbe iniziare a far pagare il bollo per peso e non per potenza. 

Anche perché più un auto pesa più rovina la strada che percorre teoricamente. 

 

 

La logica direbbe: peso + potenza + classe €.

Piccola vecchia poco potente > Piccola nuova poco potente
Pesante nuova molto potente >> Leggera nuova molto potente > Leggera nuova meno potente
e via dicendo.

 

Più un po' di tassa su uso risorse strategiche con bilancio economico nazionale negativo (import), cioé i derivati del petrolio.

 

Non lo fanno perché cambiare queste cose di botto ti prendi solo schiaffoni da destra e sinistra. Ti immagini da un giorno all'altro togliere 0,80 € di tasse sul litro di benza e aumentare il bollo del doppio o triplo? Sganassoni e fine di carriere in politica. Chi glielo fa fare?

 

Ma anche perché storicamente certe scuole di pensiero economico liberale hanno sempre cercato di privilegiare le tasse sui consumi rispetto a quelle sulla proprietà. In più si è sempre avuto paura di toccare un settore industriale che storicamente è stato culla di innovazione (meccanica in primis) e quindi con ricaduta su indotto e perché —sempre storicamente— si è sempre creduto che le tasse meglio spalmarle su piccoli consumi rutinari per ragioni di psicologia economica spicciola.

 

Ma il mondo sta cambiando molto più rapidamente della capacità dei tecnici fiscali di capire e proporre alternative. E poi c'è il tappo di una classe politica che decide tutto sul breve termine.

 

Senza contare che fare ste operazioni senza pensare al sistema globale del trasporto, sia di persone che di merci, non ha alcun senso. Ci vorrebbe un piano strategico che coinvolga anche il potenziamento del treno per le merci e del trasporto pubblico. A voja, come dicono a Roma.

 

Riassunto: un casino.

Modificato da v13
Inviato

Se la tassa deve essere sull’emissione di CO2 l’unica via sensata è l’accise.

 

visto che se uso una Prius per 50.000km anno ne emetto di più se ho un LM002 che uso per 500km anno.

 

sarebbe anche meno cervellotica da riscuotere e calcolare.

 

peso e ingombro al massimo per qualche forma disincentivante all’acquisto o ancora meglio alla sosta.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato (modificato)

questa discussione si sta sempre di più trasformando nella canzone degli eurythimics sweet dreams: "some of them want to abuse you, some of them want to be abused".

 
 
Modificato da angelogiulio
Inviato
2 ore fa, TonyH scrive:

Se la tassa deve essere sull’emissione di CO2 l’unica via sensata è l’accise.

 

visto che se uso una Prius per 50.000km anno ne emetto di più se ho un LM002 che uso per 500km anno.

 

sarebbe anche meno cervellotica da riscuotere e calcolare.

 

peso e ingombro al massimo per qualche forma disincentivante all’acquisto o ancora meglio alla sosta.

 

Peso, o meglio aggressività verso gli altri, ci starebbe di collegarlo anche lui ai consumi: in fondo, se uno si vuole comprare un tank per rimirarselo ma ci fa 500 km in un anno, a me impatta poco.

 

L'ingombro in sosta è un problema solo cittadino e andrebbe affrontato con limiti/disincentivi specifici. Un modo potrebbe essere definire aree e fissare diverse classi di tasse di accesso/congestion charge in base alle dimensioni del veicolo (perché anche lì, se uno il tank se lo parcheggia in mezzo al campo... problemi suoi).

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

Inviato

L’industria auto all’Ue: «No al solo elettrico dal 2035: obiettivi di Co2 irraggiungibili. Apriamo alle ibride»

 

L’associazione delle Case auto chiede all’Europa di cambiare i suoi piani: «Troppa dipendenza dall’Asia e costi elevati». Previsto un incontro con la Commissione il 12 settembre

Le case automobilistiche europee chiedono all’Europa di cambiare i piani sul taglio alle emissioni di CO2 e, in particolare, sulla riduzione del 100% entro il 2035: « Gli obiettivi sono diventati impossibili da raggiungere — hanno affermato in una lettera i vertici dell’Acea (associazione che riunisce le case auto europee) e della Clepa (la rappresentanza dei fornitori) —. I veicoli elettrici saranno i principali protagonisti della transizione, ma deve esserci spazio anche per le auto ibride plug-in, per quelle con range extender, per i veicoli con motore a combustione interna ad alta efficienza, per l’idrogeno e per i carburanti decarbonizzati», si legge nella missiva.

Troppa dipendenza dall’Asia»

I produttori europei hanno evidenziato la loro dipendenza «quasi totale» dall’Asia, sottolineando come le infrastrutture di ricarica non siano ancora uniformi nel Vecchio continente e i costi di produzione siano elevati. Oggi le auto elettriche rappresentato circa il 15% di quota di mercato in Europa (in Italia si arriva al 4%), mentre i veicoli commerciali a zero emissioni il 9%. Le regole dell’Ue prevedono un taglio del 55% di emissioni di CO2 per le auto e del 50% (rispetto al 2021) per i furgoni entro il 2030 e del 100% per entrambi entro il 2035.

I temi dell’incontro del 12 settembre

Le associazioni di settore hanno inviato la lettera all’Ue prima di un incontro con le istituzioni politiche europee previsto per il 12 settembre. La Commissione consulterà, prima della prossima riunione, gli amministratori delegati delle case automobilistiche e il colloquio si concentrerà sull’eliminazione graduale dei motori a combustione interna e sulle norme in materia di emissioni di Co2 che regolano le flotte. Ola Kallenius, presidente dell’Acea e Ceo di Mercedes-Benz, e Matthias Zink, Ceo di Schaeffler e capo della Clepa, hanno dichiarato di essere impegnati a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni previsto dall’UE entro il 2050.

 

https://www.corriere.it/motori/news/25_agosto_27/industria-auto-all-ue-no-solo-elettrico-2035-obiettivi-co2-irraggiungibili-apriamo-ibride-736cd19c-8323-11f0-8f37-b96056f83464.shtml?bsft_clkid=c30ade93-43c5-4555-94b0-bccc9ebb0f78&bsft_uid=15fa9e17-32ef-4927-9597-f7542be5ee54&bsft_mid=45047949-f5a1-4dfd-b059-b17925fe7092&bsft_eid=71d8bf60-dbd2-e077-0f07-874a4351712f&bsft_txnid=cb79af0f-a348-4bf0-945b-198d79f57947&bsft_utid=15fa9e17-32ef-4927-9597-f7542be5ee54-Newsletter_COR_MOTORI&bsft_mime_type=html&bsft_ek=2025-08-28T12%3A00%3A00Z&bsft_aaid=72bb9dec-3452-4075-a63c-0f8d60246a1e&bsft_lx=8&bsft_tv=39

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