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Test Drive M3 e92 (su strada)


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… adrenalina.

La prossima volta, a Monza, indosserò il cardiofrequenzimetro che uso in palestra.

Mi sento un pischello che ha provato per la prima volta il 50ino carenato che sogna da quando aveva 6 anni.

Ho lasciato “il mezzo” ormai mezz’ora fa e mi sono fatto credo un bel 10 km con la mia “normalissima” 335d, ma ho ancora il groppo in gola delle grandi occasioni.

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Eravamo in due, a contenderci la mezz’ora di test-drive.

Faccio andare avanti l’altro e mi accomodo dietro. Sedili molto avvolgenti ma molto comodi, rigidi come mi piace, spazio per le gambe + che sufficiente. Il sedile anteriore ha una leggera infossatura che dà spazio alle ginocchia di chi sta dietro (semmai i posti dietro possano scatenare sinapsi su questo mezzo).

Sono ancora un pò frastornato nel registrare in parallelo, uno occhio per gli interni, un occhio per lo spazio, un orecchio per il motore, l’altro orecchio per ... mah, il sedere acutizzato sulla compostezza/scompostezza di assetto, etc.

Quando l’altro test-driver, messo a posto lo specchietto retrovisore ... accende la radio ... ehm, probabilmente riflesso condizionato, ma chi mai si sognerebbe di accendere la radio salendo su un organo a 4 canne come il V8 BMW ? Il meccanico a fianco lo guarda un pò straniato ed abbozza un “mah” con la testa, sorridendo ...

Cambio manuale, parte con un sobbalzo (penso: speriamo di non fare la stessa figura ... chissà che figura poi ? Va bè ...), scarica 3 marce come un forsennato ed inchioda al semaforo. Meno male che non ho fatto colazione, penso. Il sound c’è, nulla da dire, ho i peli delle braccia irti come spade. La frenata non saprei. Ho sentito i kgm su tutta la schiena.

Girin girello (la faccio breve) tra accellerate nei rettilinei e curvettine non proprio delicate.

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Avvicendamento. Il ragazzo (...) che scende ha gli occhi che brillano, quasi non ci guardiamo, solo un sorriso ed uno sguardo di sbieco. Bambini.

Sedili dai fianchetti molto avvolgenti, sembra siano fusi con i miei lombari. Volante identico al mio. Interni identici, pelle dappertutto, ... sappiamo.

Regolo volante, specchietti, mi calco ancora meglio tra i fianchetti e parto piano, in silenzio quasi religioso. Il motore sembra un gattone che fa le fusa, mi dà l’impressione che stia sorridendo, quasi a sussurrare “fra poco capirai davvero su cosa sei salito ...”.

Un’occhiata al “cielo” nero carbonio, sinapsi sui 5kg di risparmio di peso e baricentro più basso per la soluzione, mutuata dalla “vecchia” CSL etc.

Prima seconda ... nessun problema con il manuale, frizione mediamente pesante, stacco medio, molto intuitiva. Cambio forse appena impuntato tra 1° e 2°, ma è nuova (2700 km).

Rimango in 2° e gioco con l’accelleratore, facendo salire i giri sino a quota 7000 ... gli avambracci ormai belli svegli. Semaforo, allungo, 3°, 4°, senza spremere (6000 probably). Sound sempre sornione, non invasivo, meno metallico di quel che mi aspettavo.

Semaforo, a dx si apre un vialone sgombro, sposto il manettino del cervelletto in modalità race e mi preparo ... curvo dal semaforo in un tempo infinito, una Classe A mi si inchioda al posteriore e fa per superarmi a sx ... la dimentico, pulisco la mente e dò gas.

In pochi attimi sono sopra i 7000, scarico le marce ad una ad una, mi rifiuto di guardare il contachilometri, la vista è acutizzata nel percepire qualsiasi ostacolo od imprevisto possa pararsi davanti (vigili compresi) ma la strada è libera.

Un latrato metallico pervade l’abitacolo, sembra voglia far esplodere i finestrini dall’interno, 7500, 7800, 8000, ... alterno la vista tra la strada ed il contagiri. Il cervello scoppia. Rimbambito e con il cuore che non sa più da che parte battere, devo frenare per il semaforo successivo.

Lo faccio con calma, frazionando, perchè in quel momento non è la frenata la mia priorità ... e non voglio inquinare le percezioni e le emozioni del motore. Ma l’ottima modulabilità della frenata è la sinapsi che mi rimane attaccata.

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Riparto piano, faccio passare le marce senza alzare i giri, arrivo in 6°, a verificare l’elasticità, che non è proprio come me l’aspettavo: schiaccio, ma il motore non riprende, devo passare in 5° per riprendere con una certa veemenza. Sinapsi: la 6° è di riposo.

Stop’n’go, valuto la coppia: subito disponibile, quasi al primo appoggio sull’accelleratore, senza calcio, progressiva ed infinita, piatta come mamma (BMW) l’ha fatta.

Auto da godere anche in maniera turistica.

Rettilineo, un pò di macchine intorno a me, non posso schiacciare come vorrei, focalizzo allora la ripresa in movimento, scalo 4°, 3°, 2°, 3°, 2° ... turbinio di emozioni provocate dal sound che mi entra nella spina dorsale come mi stessero facendo agopuntura.

Curvone sx/dx, dopo la curva so bene che c’è un rondò molto divertente, ampio e ben asfaltato ... pregusto ogni mt che mi separa da lui, che si avvicina decisamente in fretta. Sinapsi: sei in strada, prudenza ... sinapsi2: uffa !! Sinapsi3: avrai Monza per rifarti. Sinapsi4: ah già, allora ...

Dare la precedenza, fortuna che non arriva nessuno: a dx nessuno, nello specchieto le auto sono distanti, meno male.

Appoggio e ci rimango, in pieno centro strada, a seguire la rotonda, aumentando progressivamente e mentalmente premendo i fianchi in fondo al sedile per acutizzare la sensibilità al posteriore. Faccio un giro ed a ¾ la mia preoccupazione è chiedere al meccanico “posso rifarla ?” ... non sento nemmeno la risposta e sono già pronto per riprenderla aumentando la velocità.

Non c’è gusto, con l’elettronica attiva: due binari, non sento il posteriore che patina nemmeno per un contentino. Esco dalla rotonda enfatizzando il controsterzo per riprendere il vialone ... niente, qui appena un accenno, ma nulla di soddisfacente. Beh, comunque bello.

Scarico le marce, 8000, 8100, 8200 ... ma non finisce mai ? Latrato metallico che vibra agli 8200, ho la testa che mi pare un flipper, non so a quanto sto andando, ma non c’è nessuno intorno a me.

Nell’impostare un curvone con la coda dell’occhio vedo che il meccanico sorride ... realizzo che ho un passeggero dietro, me n’ero dimenticato. “Nessuna pietà per chi accende la radio salendo su una M3” è il pensiero infantile che annega la domanda “come va ?”.

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Semaforo, traffico e bus ATM in lontananza, mi ricompongo e diminuisco andatura, spengo qualche sensore mentale.

Inizio a scherzare con il meccanico a partire da un “mannaggia che spettacolo”, e giù di ammortizzatori, assetto, cerchi, diametro freni a disco, possibilità di personalizzare la taratura, in compressione ma non in estensione, etc.

Rientro abbastanza tranquillo, dopo un semaforo un vialone lunghissimo anche se un pò stretto, ma ... che diamine, sono gli ultimi 2 km di test-drive ... scarico tutto, concerto in si bemolle che mi comprime i timpani, quasi quasi compenso ... 3 ragazzi a lato strada mi sentono arrivare, mi seguono con l’occhio, vedo 3 file di denti sfocati che mi illuminano la strada ... specchietto ... uno dei tre si dà una pacca con la mano sulla testa ... realizzo che il sound dall’esterno dev’essere ugualmente uno spettacolo.

Ultime chances: dietro di me il vuoto, avviso i passeggeri, “provo i freni”: pestone (non come vorrei) e la risposta è immediata e perentoria, sono praticamente fermo in non so quanto (poco). Bene bene.

Semaforo, curva e mi rendo conto solo in quel momento che lo sterzo a bassa velocità è decisamente + leggero del mio, pur essendo preciso e duro come piace a me salendo di velocità.

Chiedo se montiamo l’active steering, “non credo”: in effetti la servoassistenza non è troppo evidente, mentre dalle info che girano con ½ giro di volante sterzi tutto. Però la maggiore leggerezza ai bassi rispetto alla mia è un fatto.

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Mi riporto davanti al conce, qualche commento sull’iDrive, che non so da dove ma mi sembrava di aver letto che ha funzioni aggiuntive rispetto a quello “normale”, ma non è così. Le funzioni aggiuntive sono 3 tasti di lato al cambio: power, edc, esc off (mi sembra, ma ora nn ne sono + convinto).

Power cambia l’alzata delle farfalle ovvero la risposta all’accelleratore, senza influenzare i cv (come avviene nei V10 di M5 e M6).

Edc cambia la taratura degli ammortizzatori, da stradale a sportivo a accidentato.

Esc off toglie il controllo di trazione ma non quello di stabilità, che da quel che ho capito non è mai disattivabile. E’ vero ? Ci saranno i soliti “trughi” del tipo “accendi schiacciando il freno, la frizione, il tasto accendisigari ed il check dei pneumatici e ti compare il menù segreto ...”.

L’assetto è piatto, ma non è un kart, sempre molto confortevole, con zero beccheggio e rollio quasi inesistente, ma quasi: non è “una tavola” come penso ci si potrebbe attendere. Ammortizzatori un buon compromesso tra assorbimento confortevole e rigidità sportiva.

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Risalito sulla mia 335d, confermo una risposta data al meccanico “c’è differenza rispetto alla tua nella spinta ? Non molta.”

Ci risoppeso su, e confermo di nuovo: il twin-turbo diesel eroga la stessa coppia (in percezione) del V8. Anzi forse qualcosa meglio il 335d.

Sono certo di quel che dico, e non sto facendo tifo gratuito.

Ma i valori sull’M3 sono altri, a partire dall’arco di erogazione, al sound.

E poi questa è una prova su strada, in città o poco oltre, nel quale il 335d, con la sua coppia strizzata tra i 1700 ed i 4800 ha da dire molte cose.

Ma portata “al largo” la M3 certamente saprebbe cavalcare ben altre onde.

Ne riparliamo dopo la sessione di Monza.

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Ho affossato a vuoto un paio di volte i pollici tra le razze del volante, a cercare i paddles che ormai con la mia fanno parte della guida.

A marzo 2008 SMG, anche se non è ancora chiaro (a dire del meccanico) se sarà il doppia frizione.

I paddles mi sono mancati, comunque.

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Scendendo dall'M3 ero talmente coinvolto emotivamente che la voce mi tremava, mi incasino nell'infilarmi la giacca della Geox, quasi inciampo sul marciapiede, entro in conce con la ragazza dietro il bancone che mi guarda con gli occhi tra lo stupito ed il divertito, avvicinandomi il modulo nel quale riportare le impressioni.

Uscendo mi guardo: avevo la giacca infilata al contrario, dalla quale davo aria alla parte interna delle tasche, zip interne, etc.

Che rimbambito ! Salgo sulla 335d sorridendo e scuotendo la testa ... se ci fossero qui i miei due turaccioli mi avrebbero canzonato con il loro "ma papone ??!!"

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Tornando al confronto (un pò forzato e necessariamente plausibile solo per alcuni aspetti specifici, leggi coppia) tra 335d e M3, riflessione.

Se la soddisfazione di un appassionato può dirsi raggiunta con un'auto in grado di skizzare via dal solito che ti sfanala appoggiato alla targa, lasciandolo a contare i buchetti sul guardrail o a fare il vago guardando le cascine, i recenti twin-turbo sono tanto quanto servono.

Non serve un V8, non servono 400 cv, non serve il power-dome ...

E questa era una domanda che mi frullava nel cervello, non proprio per autocompiacimento del mezzo in mio possesso.

Quanto nel livello raggiunto da motori + "normali" che, senza uscire dal cancello brandizzato "M", erogano coppia di qualità a livelli sino a qualche anno or sono avvicinabili solo su auto che iniziano con la "F".

Chiaro poi che le due auto non sono avvicinabili, ma di quanto ? E per quanto tempo ?

Conosco il 335d, conosco meno il 335i (solo test-drive), ma non ci vuole molto per percepirlo abbastanza vicino (in prestazioni pure ed in linea teorica) a questo motorone spettacolare.

Uno è turbo (bi), l'altro no; e ci siamo. Non è finita, ma tralasciamo un attimo.

Ma se è vero che non tutti vanno nel pelo a capire le differenze tecniche, un 5' sullo 0/100 sono in grado di farli entrambi, e molti (leggendo i forum è facile) sembra valutino le auto solo così: 0/100, velocità max, tempo sul giro sul circuito di turno.

Ma, quantomeno in casa BMW, la differenza in prestazioni tra il top di gamma dei motori normali e quelli dichiaratamente sportivi (rimanendo sullo stradale) si è assottigliata, e continuerà, e non sono sicuro che questo sia un bene.

Quantomeno per il prodotto "M".

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