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Fiat 127 900/c


Mazinga76

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Non ho mai visto la 127 simil-abarth di cui parli, ma è probabile che sia esistita. So per certo, perchè ne ho trovata traccia su un sito web, che c'è stata una 128 "Abarth" seconda serie per il mercato tedesco.

Ma questa presunta Abarth era una normalissima 1300 da 65CV con interni personalizzati ed un orrendo contagiri aftermarket "a torretta" montato sulla plancia. Ho il serio sospetto che questa versione non nascesse in Italia, ma che si trattasse di un'elaborazione fatta dall'importatore tedesco.

Secondo me anche quella 127 Abarth alla quale accenni, doveva essere una personalizzazione fatta in Germania.

Non so,Simo...non riesco a trovarla...

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Edit eccola

fiat 127 abarth (1977) sur Flickr : partage de photos !

Modificato da sarge
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Puoi scommetterci, Mazinga. Anche perchè se leggi il messaggio pubblicitario vedrai che parla di un motore da 896 cm3 (suppongo sia il "nostro" 903 ridotto di cilindrata per rientrare in qualche fascia fiscale tedesca) da 45CV, per cui direi che è senz'altro una Special personalizzata. Peraltro si vede anche qui il contagiri posticcio sulla plancia.

In conclusione: un'elaborazione estetica dell'importatore tedesco, esattamente come quella 128 pseudo-abarth alla quale accennavo sopra. Di dubbio gusto, IMHO :?

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Decisamente no, non sarebbe stato un gran chè :mrgreen: Ma d'altra parte basta guardare le foto di quella pagina pubblicitaria, per capire che era roba troppo tamarra per non essere stata concepita in loco :lol: :lol: :lol:

PS: Mi sa che Amitrano non era completamente un'invenzione di Verdone :lol: :lol: :lol:

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Stai buono che non hai visto il 131 bicolor fucsia e verde metallizzato coi sedili in pelo di capra.....Io pensavo veramente che fosse in vendita....Poi da grande ho realizzato:mrgreen::mrgreen::mrgreen:

Cmq il 127,visto con gli occhi di bimbo,giallo ginestra,col cofano opaco,i cerchi abarth originali,lo scoripone cazzi & mazzi,sembrava reale e cosi me lo ricordavo:lol:

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[...] 500, 600, 850 erano forse vetture chic? Anzi, probabilmente in un'ipotetica scala sociale automobilistica, queste tre auto erano decisamente più proletarie della 127, eppure ciascuna delle tre ha avuto le sue declinazioni Abarth. [...]

Al tempo delle 500, 600 ed 850 (e SIMCA 1000 e tante altre) l'Abarth era Marca indipendente; poi, acquistata da FIAT, fu solo un logo per distinguere le versioni più "sportive". Ritengo quindi improprio fare tale paragone.

Per questo mi ricollego a quanto avevo già scritto in un precedente post: ritengo che due "Abarth" della stessa classe non potevano coesistere nella stessa famiglia (FIAT). Si tratta di cannibalismo ed immagine.

Infatti Abarth prendeva auto di produzione esterna (FIAT, Simca ecc) e le elaborava, ma non erano auto ufficiali FIAT.

L'unica che ebbe una versione sportiva fu 500 sport, ma non fu una versione sportiva era un aggiornamento per salvare un modello da un quasi-flop; perchè al debutto 500 questo fu :shock::shock:

Con Sport divenne accettabile e da li nacque il mito.

Non condivido che 600 e 850 furono più proletarie di 127, anzi.

600 fu l'auto della borghesia benestante Italica.

Si stava terminando la ricostruzione di un paese massacrato non solo da una guerra ma anche da una guerra civile.

Negli anni 50 lo spirito Italiano (che emerge sempre egregiamente nei momenti più difficili) stava finalmente portando a termine la più dura ricostruzione fisica e morale che la giovane nazione Italiana avessa mai dovuto affrontare.

Ma in Pirelli, in Falk, in FIAT gli operai in fabbrica ci andavano in bicicletta, magari i caporeparto con Aquilotto, ma nessuno in macchia.

Fiat capì che c'era una nazione da motorizzare, ma al momento pensava all'impegato che la domenica voleva portare fuoriporta la famiglia.

Il rappresentante che porta a porta vendeva i suoi prodotti.

Il piccolo professionista che faticosamente si stava affermando.

Ecco tutte queste persone entravano in un conce FIAT e dopo aver firmato pacchi di cambiali da slogarsi il polso ritiravano la 600 con i tappetini in omaggio.

Ma 600 fin dall'inizio fu l'auto per la piccola borghesia che non poteva permetterisi le costose 1100 (riservate all'alta borghesia) o alle inarrivabili 1400-1900.

Le Alfa e le Lancia manco le cito perchè riservate a nobili baroni o capitani d'industira.

Ma 600 non fu auto proletaria, fu auto borghese.

Poi negli anni 60, il boom...la borghesia che cresce e compre la 1100 i più fortunati Giulia e Fulvia e allora, ma solo allora 600 entra nelle case degli operai stufi della Vespa.

Al momento di sostituirla arrivò 850, berlina anonima, ma con derivare sfizziose.

Coupè e Spyder erano ambite dalle signore per andare al mare o a sciare.

Erano seconde macchine sotto a Alfa spider/sprint ma ugualmente piacevoli.

La famiglia 850 non si può definire proletaria, ma al limite anonima come berlina e molto sfiziosa come sportive.

127 venne pensata per la una nuova classe da motorizzare.

Stufa di comprare usato o 850 vecchia come concezione voleva qualcosa di più moderno ecco che pensarono a qualcosa di più concreto senza derivate sfiziose.

per quello c'era a112

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Aggiungo solo che negli anni 50/60 la 600 era anche la clssica auto del giovanotto al primo lavoro , senza ancora famiglia da mantenere.

Mio papa' compro' la 600 nel 1960 al ritorno dal militare ( il modllo 750 per l'esattezza ) ma la cambio con il 1300 ( usato ) quando seppe del mio prossimo arrivo...:)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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[...] L'unica che ebbe una versione sportiva fu 500 sport, ma non fu una versione sportiva era un aggiornamento per salvare un modello da un quasi-flop; perchè al debutto 500 questo fu :shock::shock:

Con Sport divenne accettabile e da li nacque il mito. [...]

Modificato da roberto.c

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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Una nota di ricordi: "... un mare di nere ciminiere, un fiume di soldatini blu ..." come cantava Gipo Farassino. I "soldatini blu" erano gli operai che in tuta (blu, appunto) sciamavano in bicicletta per le vie di Torino ai cambi turno di fabbrica. Li vedevo passare sotto casa mia ancora negli anni '70.

e io li vedevo, da piccolo, alla stazione con il baracchino. Alla mattina arrivava il postino a vendere la stampa in bici e c'era ancora la fontana con i pesci rossi messi lì dal capostazione.. sembra secoli fa..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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