Il dì 8 febbraio dell'anno corrente, Uwe Gemballa, storico proprietario del marchio tedesco, tuner di moltissimi veicoli e famoso in tutto il globo automobilistico, scompare dopo essersi imbarcato in Germania, diretto a Johannesburg. Il giorno successivo, l'ultimo contatto, telefonico, con il figlio, al quale richiede un'ingente somma di denaro di cui ha bisogno per un incidente. Da allora, il Sudafrica sembra averlo inghiottito. Sembra essere la scena di un canovaccio da suspance cinematografica, quando invece è la realtà nuda e cruda. In seguito, si scopre che la “Polizei” tedesca avrebbe posto i sigilli sulla sua azienda di Leonberg, mettendo sotto sequestro persino le automobili terminate o quelle in via di sviluppo al suo interno. Atto finale, questo, di un'indagine giudiziaria, pare, che ha interessato (o interessa?) la famosa azienda di tuning e il suo titolare. Perciò, alle prime ipotesi di sequestro, cadute a causa di tutti questi elementi, rimane salda l'idea che Uwe Gemballa abbia voluto intenzionalmente far perdere le sue tracce alle autorità tedesche. Triste epilogo di questa vicenda è la chiusura, definitiva, dell'azienda tedesca. Dopo trenta lunghi anni di attività di preparazione automobilistica, uno studio legale, assoldato dalla moglie dell'ormai ex titolare, ha dichiarato bancarotta e alla fine di aprile ha chiuso la liquidazione. Non ci rimane altro che un sapore amaro, tra il triste e lo stupito.

Via Motoriblog

Un bel "prendi i soldi e scappa".

Ne avevo letto qualcosa qualche settimana fa, la situazione non era ancora così certa riguardo l'azienda ma si vociferava già che dietro la scomparsa di Uwe ci fosse qualcosa che stava marcando male per la società.

Scrivevano anche di quanti soldi si sarebbe fatto mandare (alla faccia dell'incidente, ora non ricordo ma si parlava di una grossa cifra)... resto sempre un po' stupito davanti a questi fatti... è ancora possibile oggi, sparire del tutto così?

Io penso che prima o poi lo troveranno... di certo ora gli toccherà un understatement nei confronti dei suoi prodotti probabilmente dovrà evitare di farsi vedere in giro, ovunque egli sia, al volante di una delle sue supercar.

Per un motivo o per l'altro, ecco un altro pezzetto di storia ottantesca-novantesca che scompare... bene o male anche lui con le sue esagerazioni ha fatto parte della mia gioventù, quando i suoi modelli riempivano le pagine di AUTO prima maniera (anzi no, seconda maniera perchè i primi numeri della rivista non erano ancora così centrati sul tuning pesante).

p.s quanta gente perde il lavoro per questa faccenda? Mi pare fosse un'azienda non enorme ma nemmeno quattro gatti...

che vicenda...

Che peccato...in questa storia, mi viene in mente ciò che disse Enzo Ferrari a suo figlio Piero a proposito dell'allora, ormai, imminente cessione a Ford, poi conclusa con la Fiat. Purtroppo...i piccoli, anche ingegnosi, sempre più devono legarsi, eccetto qualche realtà (Pagani esempio...) naturalmente, ad un'azienda molto grande e forte per poter sopravvivere...purtroppo è così.