abbiate pazienza se apro sto topic ma sono rimasto abbastanza scioccato dall'ultimo episodio di femminicidio. Ovvero la ragazza 22enne di Roma bruciata viva dall'ex. Che si somma a decine di altri orriri del genere tipo la ragazza in Brianza di qualche settimana fa rincorsa per tutte le scale del condominio e finita con 24 dico 24 coltellate. E la motivazione dell'ex e' stata "mi e' partito un embolo" così un embolo eccerto che vuoi che sia capita a tutti di farsi partire un embolo. Violenze sulle donne purtroppo vi son sempre state e ahimè sempre vi saranno ma l'animale maschio comincia a spaventare anche me.

Ho una figlia, con lo stesso nome, che però di anni ne fa solo 9.

Posso dirti che sono stato male al pensiero.

Da padre, vorrei far fare la stessa fine - magari anche più lenta - all'assassino.

 

PS: già dalla foto dell'auto, quando ho visto le porte chiuse, ho pensato "ahia... non è incidente né suicidio".

Uno che esce dall'auto bruciando, di sicuro non si ferma a chiudere la porta. Men che meno i vigili del fuoco durante le operazioni di spegnimento.

 

Comunque, R.I.P. alla povera ragazza, messasi insieme ad un CRIMINALE.

 

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Aggiunta.

 

Il folle ha confessato.

http://www.ansa.it/lazio/notizie/2016/05/29/cadavere-di-una-ragazza-vicino-a-unauto-in-fiamme-a-roma_ad228bc8-cee9-4b6f-87d9-4c987d3ad8cb.html

 

Che roba... ma che caxxo aveva per la testa...

Modificato 30 Maggio 20169 anni fa da Sandro

Troppi videogames...pochi valori...siamo una società destinata all'estinzione, il fallimento l'abbiamo già conclamato!

Da cosa mi dicono amici educatori, il problema è che non si abituano più i bambini ad accettare sconfitte, perdite e dolori. Non sono in grado di gestire una situazione negativa. Il comportamento non migliora crescendo, anzi, se si somma a un carattere un po' disturbato, si creano mostri (non saprei come definirlo altrimenti) del genere. 

 

A questo sommiamo il fatto che è cambiata la concezione della morte: tanto ci si è abituati ad esserne circondati mediaticamente, quanto la si è allontanata dagli occhi nella vita di tutti i giorni. I malati e i vecchi muoioni negli ospedali o nelle case di riposo, non nel proprio letto circondati dai cari, in pratica si scompare. 

E questo non fa che astrarne il concetto, sminuendone in qualche modo la sacralità.  

Purtroppo aggiungo anche che nel 2016 c'è ancora una bruttissima concezione che fa sì che per molti la donna non sia una persona alla pari. Troppi gli uomini che la vedono come un essere da dominare e controllare. E questa alla fine è tutta fragilità (non giustificabile) di alcuni maschi, che non hanno ancora capito cosa significhi essere persone.

49 minuti fa, Alce_NeroWRC dice:

Troppi videogames...pochi valori...siamo una società destinata all'estinzione, il fallimento l'abbiamo già conclamato!

 

No dai...i videogames tirati in mezzo no. Specie da te satanista coi capelli lunghi rockettaro  

 

Certi sono tarati a prescindere...anche avessero passato la loro vita a giocare solo a scala quaranta.

 

Tra l'altro, qualche tempo fa su LaStampa pubblicarono una vecchia lettera dove un marito si "vantava" di picchiare la moglie "per farle scappare i capricci dalla testa"

 

 

1965, Italia.

Mi si è gelato il sangue nelle vene.

vabbè quello si chiama spanking 

3 minuti fa, Cosimo dice:

vabbè quello si chiama spanking 

 

una volta però l'inglese era poco noto, si diceva "rimetti la moglie al suo posto".

 

comunque una volta si usava eccome, compresa la cinghia.

5 minuti fa, Matteo B. dice:

comunque una volta si usava eccome, compresa la cinghia.

Di solito lo si fa con gli animali che non possono capire diversamente.

 

Quando lo fa un maschio con una donna è perché il maschio non ci arriva (in tutti i sensi) diversamente...  

Adesso, Matteo B. dice:

 

una volta però l'inglese era poco noto, si diceva "rimetti la moglie al suo posto".

 

comunque una volta si usava eccome, compresa la cinghia.

 

si, il 1965 sembra ieri ma è mezzo secolo esatto fa.  Ancora a metà fine anni '70 nei paesi si sapeva di donne menate dai mariti e la cosa non suscitava grandissimi scandali. 

 

Io per fortuna non ho mai assaggiato la cinghia, ma un bel po' di miei compagni delle elementari si.  In compenso, se facevo una cazzata e venivo beccato da un adulto del paese, questi mi poteva tranquillamente prendere a schiaffi, da considerarsi come anticipo a quelli che poi avrei preso a casa. Il sabato naturalmente mio padre avrebbe offerto da bere al bar al mio "controllore"

In compenso conservo ancora il battipanni che mia madre ruppe sui culoni mio e di mio fratello, visto che ormai con le semplici sberle non sortiva più effetti.

 

Diciamo che eravamo una società un po' più manesca